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Vecchio 14-10-2004, 00.02.11   #21
Giancarlo_Deangelis
Utente bannato
 
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
X Agora, rubin, neman e tutti.

riferimento pag. 2
-------------------------
Agora.

Se per sublimazione intendi trasferimento, allora sono daccordo con tè.

Anche Freud intendeva questo, quando parlava della sublimazione dell'istinto sessuale, laddove si trasformava in super attività sociale, religiosa o altro.

In questo caso, mi piacerebbe conoscere la tua opinione sul processo di osmosi, che ho paventato quale sistema messaggero delle intuizioni, rispondendo alla interessante domanda di rubin che, a mio modo di vedere, ha messo il dito nella piaga, chiedendo e supponendo: se le intuizioni dovessero arrivare dai patrimoni precostituiti che sono in noi, quale è il sistema che li farebbe arrivare alla nostra mente?

Come ripeto, rischiando in modo esponenziale la mia passione per la ricerca empirica, ho fatto delle ipotesi in tal senso. Desidererei conoscere la vostra opinione.

Neman 1.

Grazie per i link, che ho già stampato. Quanto prima li leggerò, sperando di trarne qualche vantaggio.

Cornelio.

Nei post precedenti abbiamo già parlato dell'anima, e non mi sembra che tutti siano d'accordo che all'anima venga dato lo stesso significato che da la religione cattolico-Cristiana, tra cui il sottoscritto, che ritiene che "anima" vuol dire semplicemente "animato".
Cioè un qualcosa che, semplicemente, si muove.

La speciale particolarità che abbiamo sottolineato, con riferimento alla Bibbia (in Genesi), è quella che il Signore ha creato il movimento da un qualcosa d'inerte: dalla materia da Lui modellata. Nella pratica: ha creato "la vita dalla non vita".

Quindi affermare semplicemente che le intuizioni provengono dall'anima, non è che serve a chiarire il propblema posto.

Cantaishi.

E' sempre bello confrontarsi con idee al di fuori del nostro pensiero occidentale, ma credo che su questi argomenti sia meglio mettere da parte le varie fedi religiose o di pensiero, altrimenti dobbiamo applicare anche noi la fede su quello che affermate.

E quando si parla di fede, mi viene in mente sempre il messaggio inviato da un mio amico pescatore, che ha scritto su di una grande parete di roccia a picco sul mare.

Il testo del messaggio, grosso modo, era questo:

A TUTTI GLI UOMINI

Fino a quando continuerete a nascondere le vostre verità dietro la muraglia della Fede, pur camminando paralleli agli altri non avrete mai il coraggio di incontrarvi.

A questo punto, visto che abbiamo diversi modi di vedere le intuizioni, voglio fare una proposta a coloro che hanno vissuto in prima persona qualche intuizione.

Credo che spiegare il modo in cui è arrivata, possa chiarirci, in modo semplice, la nostra opinione su tale quesito.

Dopo aver fatto la proposta, descrivo una mia intuizione; eccola:

Negli anni settanta-ottanta, il Comune di Roma fece una grande campagna pubblicitaria, per il contenimento dei consumi idrici, poiché scarseggiava il prezioso liquido.

Essendo un tecnico con la passione per la ricerca, presi in considerazione l'appello del Sindaco, dandomi da fare per vedere come si potevano contenere questi consumi.

Naturalmente feci un'analisi su ciò che consumava più acqua in una abitazione, e la ricerca si soffermò sullo sciacquone del bagno.

In questa ricerca, che durò due anni, coinvolsi anche un mio nipote che, di professione, fa l'odontotecnico.

Ebbene: tutti i tentativi che facemmo risultavano soddisfacenti per il risparmio dell'acqua, ma avevano un grosso difetto: costavano troppo per lanciare il prodotto sul mercato.

Scoraggiati da questi insuccessi abbandonammo l'idea di far risparmiare l'acqua ai romani, quando un giorno, da tutt'altra
direzione, fin lì seguita, mi arrivò, quella che io, per antonomasia, definisco "l'intuizione".

Cosa era accaduto?

Nella pratica, l'idea che arrivò, come un fulmine a ciel sereno, riguardava tutt'altra cosa di quello che avevamo progettato, sperimentato e costruito fino a quel momento; ed era così semplice e funzionale e dai costi così modesti, che il brevetto ci venne subito accordato.

Non solo ci accordarono il brevetto, ma le motivazioni che l'accompagnavano ci fecero piacere, e non poco, poiché gli ingegneri che l'avevano visionato, affermarono che il vecchio sifone, ideato dai Romani duemila anni prima per svuotare le vasche di decantazione degli acquedotti, con una semplice idea era stato modificato e reso più funzionale, dando un risparmio del cinquanta per cento del liquido, poichè il principio si basava sullo scarico della quantità d'acqua in base all'esigenza del momento.

Ecco, cari ragazzi, cosa intendo io per intuizione.

Attendo buone notizie.

Saluti da Giancarlo.


Ultima modifica di Giancarlo_Deangelis : 14-10-2004 alle ore 00.14.44.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 14-10-2004, 08.48.07   #22
Agora
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***

X Giancarlo e tutti.

Vorrei intanto sottolineare, Giancarlo, che per me la sublimazione non è un semplice “trasferimento”, ma una elaborazione e associazione di idee a livello inconscio, che ovviamente comprende anche il passaggio dei risultati alla sfera cosciente, eludendo il processo logico-razionale.
Per quanto riguarda il concetto di osmosi da te proposto, ecco in questo io vedrei proprio ciò che tu chiami “trasferimento”, tuttavia manca l’essenziale: l’elaborazione dei “dati”.
Se si afferma che molti problemi sono già risolti in noi, grazie ai patrimoni precostituiti, e l’intuizione non deve fare altro che “cogliere” la soluzione, allora bisognerebbe chiarire un punto.
Il mio progenitore di mille anni fa non aveva da risolvere alcun problema al computer. Pur tuttavia per mezzo dei patrimoni precostituiti riesco ad intuire la soluzione migliore. Ma nel mio DNA ancestrale non esiste il ricordo e la risoluzione di “QUEL” problema specifico. Possiamo allora ipotizzare che a livello inconscio avvengano associazioni per via analogica, cioè l’inconscio trova analogie tra la memoria del passato e il problema attuale. Questo è ciò che intendo per elaborazione inconscia nel caso dell’intuizione: quando la mia esperienza personale, attraverso il processo logico, non riesce a venire a capo di una questione, allora attinge alla memoria ancestrale e lì, per analogia, trova soluzione ai problemi.
Questa ipotesi può essere sostenuta solo se si ammette che comunque i problemi sono già risolti in noi, che le “soluzioni” sono scritte nei patrimoni genetici.
Ma questo tipo di processo analogico può anche avvenire nel caso di problemi attuali e soluzioni a problemi diversi che fanno parte della mia esperienza personale, dei quali in quel preciso istante non ho il ricordo cosciente.

Cosa ne pensate di questa ipotesi un po’ strampalata?
Ciao.
Agorà.
Agora is offline  
Vecchio 14-10-2004, 20.01.14   #23
kantaishi
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X Agorà.

Carissimo,
ti svelo un segreto della metafisica indo-buddhista che risulta inquietante per molta gente.
Il principio fondamentale,irrinunciabile per raggiungere l'illuminazione non è un concetto filosofico ma un dato di fatto.
E cioè gli stati mentali dell'Essere non sono tre:
Veglia,sonno con sogni e sonno profondo, ma quattro e il quarto stato viene chiamato Turìja dagli Indù,illuminazione dai Buddhisti e
"Regno di Dio" dai mistici cristiani.
L'importante da capire è che qui si sta parlando di dati di fatto,non di ideologie:dire che"secondo gli Indù"esiste il quarto stato è una cosa assurda.Il quarto stato esiste come esiste il piombo,il gatto o le nubi.Ma subito sorge una domanda:"Ma come mai non riusciamo ad entrare nel quarto stato?"
La risposta è molto difficile e pertanto cerchiamo di darla in modo artistico-poetico:
un poeta(non mi ricordo chi)ha scritto le parole per la musica del balletto di Tchaikovski:"La bella addormentata nel bosco."Cioè l'umanità che non riesce a svegliarsi dallo stato di veglia(ho detto
che è inquietante)e ti scrivo quelle parole che ,per me,dicono tutto.

"Solo Amore ti può risvegliar,
un dolcissimo bacio d'amore.
.............................. ...............
Le tue labbra son fredde
ma basta un bacio di passion
e i tuoi occhi ridenti vedranno
la gloria del Sol splendente.

e anche:

"Oh giovinetta bella,d'un poeta
non disprezzare il detto.Udite!
Non conoscete Amor?
Amor divino dono,non lo schernir

del mondo:anima e vita è l'Amor."

Ne riparleremo,se vuoi.

Kantaishi.
kantaishi is offline  
Vecchio 14-10-2004, 20.57.22   #24
Giancarlo_Deangelis
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X Agora.

riferimento a pag.3.
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E' vero Agora: come possono i nostri antenati tramandarci, tramite le intuizioni, delle esperienze che loro non hanno vissuto?

Per esempio: la comprensione del magnetismo, delle onde radio,
delle radiazioni, della fusione e scissione nucleare ecc.

Tutte esperienze che loro non hanno fatto; ma non dimentichiamoci che anche la materia con cui siamo formati fa parte dei patrimoni precostituiti, e noi sappiamo per certo che, nell'universo esistono: le onde radio, il magnetismo, le radiazioni, la fusione, la scissione nucleare ecc.

E' vero che, per quanto riguarda la materia con cui siamo formati, possiamo parlare solo di memoria e patrimonio fisico, ma è questo il motivo per cui ho ho tirato in ballo il processo di osmosi, giacché è l'unico processo fisico che potrebbe avvenire in noi, se sollecitato da condizioni pressorie, elettriche, chimiche.

A questo punto, tu affermi che l'osmosi sarebbe un semplice processo di trasferimento, a cui manca l'elaborazione, ma l'elaborazione dei processi che si trasformano in intuizioni, avverrebbe per sommatoria di esperienze nella memoria, siano esse fisiche o mentali.

Nella pratica, l'osmosi, trasferirebbe il risultato di queste sommatorie.

Come puoi notare, con questa idea, anche se bislacca, entrerebbero in funzione tutte le qualità che abbiamo in noi, con l'aggiunta di quelle tramandateci.

A questo andrebbe aggiunto che il computer, non è altro che la sommatoria di tantissime intuizioni ed esperienze conseguite in decenni e decenni, quindi è il risultato di quello che ci hanno trasmesso anche i nostri antenati, seppur loro non saprebbero farlo funzionare.

In ogni modo, non scordarti il mistero dei bambini prodigio che, come tu sai, fa brancolare ancora nel buio... E non solo noi, ma tutta la scienza ufficiale.

Un Ciao da Giancarlo.


Ultima modifica di Giancarlo_Deangelis : 14-10-2004 alle ore 21.02.39.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 14-10-2004, 21.11.52   #25
kantaishi
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X Agorà e amici.

Riprendiamo il discorso del Risveglio come "tentano"di spiegarlo i Maestri zen cinesi e giapponesi, che sono i geni dell'umorismo serio.
Dice Huang-po:

"Colui che crede di esser nato e che un domani morirà,è come colui che pretende di arrostire mezza anatra ,mentre l'altra metà se ne sta allegra a sguazzare nel laghetto."

Cosa significa?Non significa che la vita eterna è una ideologia di Gesù,di Ramakrishna o di Teresa d'Avila, ma un dato di fatto come la combustione del petrolio.Huang spiega che nascere è impossibile,è un avvenimento illogico,assurdo come arrostire mezza anatra.E,se è impossibile nascere,è impossibile anche morire.E perchè l'uomo ha il terrore della morte?
Ma perchè crede di essere il corpo ed il corpo ovviamente morirà.
Nella meditazione zen si riesce a "capire"di non essere il corpo,non a credere perchè credere-dice Huang-po-non ha senso e crea solo confusione e rivalità fra chi crede e chi non crede e chi non crede.

Un altro Koan:

Hsuan-feng chiese a Lin-chi:
"Come posso ottenere il risveglio(satori) ?"
"Dimmi che faccia avevi prima che nascesse tuo padre."

Se io comprendo che sono qui da molto tempo prima che nascesse mio padre,allora non ho più paura della morte e il mio cervello si libera da un incubo e comincia a funzionare al 100%.
E il cervello-mente che funziona così è il satori,il Nirvana.

La morte di Ramana Maharshi:

Ramana:"Perchè piangi,Narendra ?"
"Ma perchè te ne vai,maestro."
Ramana:"Oh Narendra!Sono io quello che dovrei piangere se,dopo trent'anni che stai con me, ancora non hai capito che non c'è nessun posto dove andare."

La morte di Socrate:

"Amici,ora il veleno ha paralizzato le gambe ,ma io non sono vivo al
70%.Io sono vivo al 100%.
Ora non sento più il corpo dalla cintola in giù,ma io non sono vivo al 50% !
Amici,ora il veleno sta attaccando anche la lingua e non potrò più parlare,allora sappiate che,quando il veleno avrà distrutto tutto il mio corpo,compreso il cervello,io sarò sempre vivo al 100%.

Così Socrate dimostra di non essere il corpo ma lo Spirito Uno dell'universo e l'uno non può morire perchè allora anche l'Universo dovrebbe scomparire.

Dice meister Eckhart:

"Quando io nacqui,tutto l'Universo nacque con me, perchè Dio non ti dà parte di sè stesso.Dio ti da tutto Sè stesso o nulla."

E ci sono esempi simili a migliaia.

Saluti.

Kantaishi (è un Maestro zen dei nostri tempi.)
kantaishi is offline  
Vecchio 15-10-2004, 07.54.25   #26
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***

X Giancarlo.

Si, Giancarlo, ora capisco meglio cosa intendi per osmosi.
Però ora mi sorge un dubbio. Se le onde radio, il magnetismo, ecc., in quanto esistenti nell'universo entrano a far parte del patrimonio dell'umanità, perchè a un certo punto della storia soltanto in pochi hanno avuto certe intuizioni? Deve esserci qualche altra qualità, qualche capacità in più in alcune persone. Ed proprio questa "marcia in più" che non riesco a spiegarmi.
Ci sto pensando.
Un caro saluto.
Agorà.
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Vecchio 15-10-2004, 08.32.46   #27
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* * *

Ciao kantaishi.
Devi proprio avermi fatto degno di certi insegnamenti, se sono già due o tre volte che con cortese sollecitudine mi invii messaggi così interessanti. E io ti ringrazio.
Ho letto anch'io su simili argomenti ma, come tu mi insegni, leggere non basta e non sono ancora abbastanza esperto in materia. In genere poi io neanche ne discuto, perché i discorsi, che si snodano lungo percorsi razionali, toglierebbero tutta la poesia e il fascino di questi insegnamenti, che invece preferisco leggere in silenzio e assimilarli. Mi parli di illuminazione, che è un “dato di fatto”, certo, non ho mai pensato il contrario. E immagino anche che per raggiungere questo stato è necessario far tacere la mente volitiva, il kama-manas, evitare la razionalità e aprire canali diversi. Suppongo che è questo che tu voglia dirmi. E forse anche di più. Ma, ahimè, a volte si è costretti a rispondere con razionalità a discorsi razionali, e se certi argomenti sono interessanti, come quello di cui si discute qui, allora… perché no, discutiamone. Del resto mi insegni anche che bisogna fare dei piccoli passi alla volta. Facciamoli, anche usando la razionalità, quando serve. Tanto poi so che posso sempre confidare negli insegnamenti dei grandi maestri. E a loro prima o poi si torna.
Un caro saluto.
Agorà.
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Vecchio 15-10-2004, 20.57.43   #28
Giancarlo_Deangelis
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riferimento a pag. 3.
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"Ed è proprio questa "Marcia in più" che non riesco a spiegarmi".
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Vedo che i tuoi dubbi sono gli stessi che hanno accompagnato i miei percorsi di ricerca.

Alla tua domanda io mi sono risposto in questo modo:

Inevitabilmente il patrimonio rappresentato dalla materia, con cui siamo formati, deve essere uguale per tutti, quello che cambia, e che segue il fiume ineluttabile della casualità, è il patrimonio tramandatoci dai nostri antenati e quello rappresentato dalle nostre esperienze.

Non hai forse detto, ed io ho condiviso, che l'esperienze che facciamo tutti i giorni sono la miccia che innescano le sovrapposizioni rappresentate dall'intelligenza?

Gli uomini della caverna di Platone, tra le altre cose, volevano rappresentare proprio questo: rimanendo chiusi dentro di noi si può sopravvivere, non vivere, e quello era il prezzo da pagare.

E' la realtà di tutti i giorni che ci aiuta ad innescare qualsiasi qualità, bella o brutta, che abbiamo in noi.

Se poi ci rivolgiamo alle intuizioni, e perche vengono solo ad alcuni e non ad altri, ritengo valida la spiegazione appena fornita; ovvero: chi si mette alla ricerca di cose importanti, avrà delle intuizioni in tal senso, chi si accontenta di vivacchiare, avrà delle intuizioni adatte al tenore di vita e di curiosità (intellettuale) che pratica. Tutto qui.

Un saluto da Giancarlo.

Ultima modifica di Giancarlo_Deangelis : 15-10-2004 alle ore 20.59.46.
Giancarlo_Deangelis is offline  
Vecchio 15-10-2004, 21.11.33   #29
atisha
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...ciao Giancarlo!!

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Vecchio 15-10-2004, 21.53.49   #30
kantaishi
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X Agorà e amici.

Salve,
ogi ti propongo una meditazione.
Nel lontano 1976 ho"intuito"che il Buddha dei nostri tempi è Jddu krishnamurti e ho letto alcuni suoi libri fino al momento in cui ho trovato questa frase:

"La fine del pensiero è l'inizio della saggezza."

oppure:

"La fine del pensiero è la fine del dolore."

In 20 anni di meditazione sono riuscito a capire cosa voleva dire.

Ma attento:ciò che dice il Buddha ha un effetto fisico,reale.
Non puoi dire di aver capito se non ti viene un leggero fremito lungo la schiena e un senso di angoscia e di crampo allo stomaco.
Un'altra cosa che può ingannare è che per fine del pensiero non si intende anche la fine delle conoscenze matematiche,fisiche ,artistiche ecc.Ma la fine di tutte le filosofie,di tutte le psicologie,di tutte le religioni e di tutta la morale sì.
E ancora:
conosci il detto cristiano:"Dì una sola parola e l'anima mia sarà salva"? In questi tempi di informatica la spiegazione è relativamente facile:le parole di un Buddha o di un Cristo funzionano come delle "password"che ti portano nei siti più reconditi del tuo cervello.
Se tu "credi"che la fine del pensiero è anche la fine del dolore(anche fisico eh?)allora entri in comunione col Buddha-Cristo e un meccanismo incomprensibile ti darà la comprensione suprema.
Facciamo un esempio:tu sai chi è Acharya.S? No,ma se tu clicchi www.e poi acharyas.it vieni informato automaticamente su tutta la storia del cristianesimo.Capisci cosa intendo dire?Che la password deve essere esatta,deve dartela l'esperto e,anche se è semplice,apre un sito immenso.
Ripeto la password:

"La fine del pensiero è l'inizio dell'Intelligenza Suprema."

Saluti.

Kantaishi.
kantaishi is offline  

 



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