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09-10-2004, 19.08.54 | #12 |
Utente bannato
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X Catharsis.
Messaggio originale inviato da Catharsis. -------------------------------------------------- "Per me l'intuizione avviene quando l'inconscio feconda la coscienza e viceversa,cmq quando i due estremi si toccano. E' il solito "conosci te stesso", si va stile eremita nei meandri della propria mente a cercare con il lanternino i tesori noscosti." ----------------------------------------------------------- Io credo che nella tua esposizione sia stata riportata la prima fase del processo intuitivo. Ovvero: per avere una intuizione bisogna che facciamo ricerca in qualche direzione, e li andiamo con il lanternino nei meandri della nostra mente. Come è stato già detto, l''intuizione arriva da sola senza che la cerchiamo o chiamiamo, ecco perché s'accende la lampadina. In ogni modo, andare alla ricerca di processi che non si conoscono, questo presuppone ed apre discorsi immensi; infatti, se andiamo a cercare qualcosa si presume che questa cosa già esista; e se siste in noi: chi l'ha messa nel posto in cui l'andiamo a cercare? Questa osservazione ci riporta ai famosi patrimoni che sono in noi, costituiti dalle esperienze che abbiamo ereditate dai nostri avi, dalla materia con cui siamo costituiti, e dalle esperienze che facciamo tutti i giorni. In queste ultime, quello che cerchiamo non esiste, altrimenti non l'andremmo a cercare; quindi la risposta ai nostri quesiti deve essere: o nelle esperienze ereditate dai nostri avi o dalla materia con cui siamo formati. Ecco: forse le intuizioni vengono proprio da lì. Chissà? Giancarlo, un saluto. |
09-10-2004, 20.01.06 | #13 |
Utente bannato
Data registrazione: 26-06-2004
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X r. rubin
Riferimento pag. 2 ----------------------------------- Allora mi chiedo e ti chiedo, le altre modalità completamente separate e altamente differenti, quali sarebbero e come agiscono per raggiungere l'obbiettivo pensiero? ------------------------------------- Caro Rubin. La tua è una bella domanda, non ce che dire. E' una di quelle domande che, una volta ricevuta risposta, a mio modo di vedere, porterebbero l'autore della risposta dritto dritto al premio Nobel. In ogni modo io provo a risponderti, visto che stiamo al difuori della cerchia dei Nobel, non abbiamo nemmeno le loro responsabilità nei confronti della scienza ufficiale ed ufficiosa; allora proviamo un pò a cazzariare, come dicono a Napoli. Io, alla tua interessantissima domanda rispondo in questo modo: 1°) Come ho già risposto a Catharsis nel post precedente al tuo, per andare alla ricerca di qualcosa bisogna che, almeno nei nostri calcoli, questo qualcosa ci sia. E se questo c'è deve essere dentro di noi. E se è dentro di noi qualcuno deve avercelo posto. E chi è quel qualcuno che c'è l'ha posto? Non essendo credente (perlomeno in questo caso), io ho pensato bene di rivolgere la mia attenzione sui patrimoni, che io ritengo siano in noi, anche se la scienza ufficiale smentisce, categorigamente, facendosi venire i capelli dritti . Patrimoni costituiti: 1) dalle esperienze effettuate fin dalla nascita delle prime cellule, fino ad arrivare a noi. 2) dal patrimonio della materia con cui siamo formati 3) coadiuvati dal patrimonio delle esperienze che facciamo noi tutti i giorni. Ecco! Se le risposte ai nostri quesiti ci provengono dal di dentro, a mio modo di vedere, quelle sono le sedi in cui cercare. L'altra tua domanda, ancora più interessante, voleva sapere come vengono trasmesse le intuizioni nel circuito del pensiero. Domanda arguta, intelligente e complessa. Ma essendomi posto come obbiettivo di partecipare al premio Nobel per il prossimo anno, allora tiro fuori la mia idea; ascolta: Allora: abbiamo affermato che le soluzioni già esistono in noi, pertanto, quando ci mettiamo alla ricerca di un qualcosa, mettiamo sotto pressione il nostro organismo e, quindi, anche il nostro cervello. A questo punto si innescherebbe un processo di osmosi che, come sappiamo, è la qualità di far passare, dietro stimoli elettrici, pressori o chimici, tramite una menbrama permeabile o semi permeabile, un liquido da una sede in un'altra. nel nostro caso: una informazione esistente, nei patrimoni accennati, fino alla nostra memoria, e da questa al nostro pensiero che, come ripeto, non è altro che un metodo veicolativo della memoria. Adesso l'ho detta tutta, ma se mi arrestano potami almeno gli aranci. un saluto da Giancarlo: mancato premio Nobel. |
09-10-2004, 21.32.58 | #14 |
può anche essere...
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il "cercare" è strano. perchè se cerchi, non conosci, ma se non conosci, non sai cosa cerchi.
però, solitamente si inizia una ricerca avendo degli indizi, come nella caccia al tesoro. gli indizi tracciano un primo profilo della cosa da cercare, come una sagoma ritagliata nella carta... dentro ci può stare di tutto, ma non quello che non rispetta i limiti della sagoma, tantissime cose sono così tagliate fuori dalla ricerca. spesso non risolviamo un problema, perchè quella prima sagoma la intendiamo da una prospettiva data per scontata, così che non ci passa nemmeno per la mente di metterla in dubbio. la caccia al tesoro mi da questi indizi: "la troverai nel piccolo bosco, ma non è quello il suo posto, la troverai tra gli alberi al centro del bosco. prima del 1871 non l'avresti mai pensata. se andrai di notte, non la vedrai, ma se fosse al suo posto la vedresti". ovvio ! è la lampadina ! la troverò appesa tra i rami al centro del bosco. così m'inoltro nel bosco, fitto fitto, arrivo al centro del bosco, e guardo in alto. non vedo niente. giro rigiro intorno, niente. gli alberi sono altissimi e fitti, è impossibile che si siano arrampicati in alto, a meno che non vogliano amazzare qualcuno. così m'incazxx per essere stato preso per i fondelli e torno a casa. andando verso casa mi passa sopra la testa un'elicottero. mi viene in mente la collina. ... (come al solito) corro sulla collina, e voilà! un'enorme lampadina, disegnata da un'abile giardiniere, appare al centro del bosco, in bassorilievo tra le fronde. l'elicottero intanto s'avvicina alla collina, tanto che riconosco alla guida Filippo, pilotà d'elicottero e miglior giardiniere del posto. un'altra associazione d'idee! sento che protesti.. ma aspetta un momento, pensala così: il sunto è il cambiamento di prospettiva no? allora, prova a pensare che le associazioni d'idee che m'hanno portato a cambiare prospettiva, invece d'essere conscie, avessero lavorato a livello incoscio, esprimendosi in un lampo nella coscienza solamente nel loro risultato. e avessi così la soluzione, ma assolutamente inconsapevole dei passaggi fatti per raggiungerla. ma credo di capire anche la tua idea, di inconscio collettivo che emerge nell'intuizione. in effetti la cosa particolarissima dell'intuizione, è il fatto che appare spontanea, nuova, ma allo stesso tempo la riconosci, come se da sempre la conoscessi. il mio punto di vista però, più terra a terra, è che il fatto di riconoscerla, è dovuto alla perfezione con cui quell'idea collima con la sagoma già presentre nella tua mente. è quella perfezione che desta meraviglia. |
11-10-2004, 06.56.34 | #15 |
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Ciao a tutti
Uh, ma avete detto gia tanto. Rubin!!! Bellissimo l'esempio con il grillo. Non posso aggiungere nient'altro che un paio di link
http://www.filosofico.net/bergson4.htm http://digilander.libero.it/MindVisions/Intuizione.htm http://utenti.quipo.it/berny/Int-Espr.htm Ciao |
11-10-2004, 08.55.35 | #16 |
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X Giancarlo.
Rif.: <Mi trovi d'accordo su tutto Agora; solo che, al posto di: "una sorta di sublimazione", che trovo impropria, avrei usato: "una sorta d'idea."> Sappiamo che quello di “sublimazione” è un termine usato in chimica e che è stato ripreso da Freud in una accezione diversa ma analoga. Ho voluto proporre questo termine per significare il processo in cui un’idea va dallo stato latente (inconscio o preconscio) alla coscienza senza passare per l’elaborazione cosciente; in questo caso dunque mi riferivo al processo di intuizione e non all’idea oggetto del processo stesso. Ho messo la parola sublimazione tra virgolette proprio per rimarcare l’analogia in ambito psicoanalitico. Potremmo aver coniato una nuova accezione di questa parola, chissà… <A tale motivo, secondo il mio modo di vedere, le intuizioni e l'associazionismo di idee sono due cose completamente separate ed altamente differenti.> Secondo il mio ancor più modesto modo di vedere, le associazioni di idee avvengono anche a livello inconscio; l’unica differenza, dunque, starebbe nel fatto che non ne siamo coscienti. Per il resto, non so perché ma mi convinco sempre più che in ultima analisi l’intelligenza consista solo di intuizioni. Non so spiegare al momento il motivo di questa mia idea fissa. E’ un’ipotesi un po’ azzardata, ma troverò la risposta. Prima o poi. Ciao. Agorà. |
11-10-2004, 21.42.58 | #17 |
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X r. rubin, Agora & Neman
Ragazzi sono incasinato di lavoro, quanto prima vi risponderò. L'argomento mi interessa molto e le vostre osservazioni le trovo molto interessanti. Per rubin e per tutti, se per favore puoi commentare la metodologia con cui vengono trasmesse le intuizioni tramite il metodo di osmosi da me descritto. ciao a tutti e a presto Giancarlo. |
12-10-2004, 16.20.01 | #18 |
Utente bannato
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Rispondo ad Agorà.
Io sono praticamente Indo-buddhista e allora ti rispondo secondo la dottrina segreta:
Quando una madre indiana vede che suo figlio "perde colpi",lo manda dallo psichiatra e lo psichiatra decide se mandarlo in manicomio o in un monastero tibetano.E i monaci ,se lo ritengono veramente pazzo,lo mandano in manicomio,altrimenti lo fanno rimanere con loro per 6 mesi,un anno e anche più. Questo perchè?Perchè solo gli psichiatri e i monaci riescono a capire se la persona è SUB-normale o Ultra-normale. Per la gente comune,tutti e due risultano pazzi. La scienza intuitiva del Vedanta divide la mente in"manas" o mente inferiore e"Buddhi"o mente superiore. E dalla Buddhi viene l'intuizione.E questa intuizione,se è veramente derivata dalla buddhi,ti fa vivere in modo strano agli occhi della gente comune perchè ti trae fuori dal condizionamento sociale. E veniamo alla dottrina segreta: secondo i maghi bianchi o Terapeuti,tutti gli uomini nascono Terapeuti e poi genitori,insegnanti e preti,fanno di lui un mago nero,un satanista ,come la stragrande maggioranza dell'umanità. Ma.se un individuo rimane"Bianco",allora viene considerato pazzo dalla società perchè lo considera incomprensibile e folle. La cosa viene buttata in ridere col detto: La mucca dice al toro:"cornuto !!!" W Riflessioni.it ,uno dei pochi forums dove si può ragionare(ho scritto in più di 200 forums perchè ho molto tempo libero in qualità di insegnante in pensione.) Kantaishi. |
13-10-2004, 10.18.31 | #19 |
Ospite abituale
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Messaggi: 278
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Gentile kantaishi,
considero con interesse la tua esposizione e condivido il fatto che molte persone con particolari doti vengano ritenute un po’… strane. Nondimeno, nel più ordinario quotidiano affiorano piccole e lodevoli intuizioni che, sebbene possano farci vivere qualche istante di gloria ed euforia, tuttavia ci fanno restare entro quella che comunemente viene definita normalità. Vedi, io sono fortemente convinto – come molti altri, del resto – che esista una verità di fondo, una verità che accomuna tutte le diversità e le molteplicità sparse in questo universo. Questo non è un discorso nuovo, soprattutto per te che ti volgi con dedizione a certe dottrine e filosofie. Senonché ritengo che nel cercare questa verità, gli uomini – proprio perché, come spesso accade, non si comprendono – più che altro si scontrano con le loro diversità, alimentando la già complessa lista del fluire e divenire (e Maya se la ride). Ciò che intendo dire è che probabilmente gli uomini a volte possono parlare della stessa cosa pur usando linguaggi diversi in differenti contesti, filosofici, scientifici o di altra natura. Il concetto di Buddhi è interessante e peraltro affascinante come tutto ciò che per me ha una gradevole fragranza esotica. C’è anche chi afferma che l’intuizione proviene dall’anima, e avanzo l’ipotesi che l’anima possa in qualche modo essere assimilata a qualcuno dei concetti di cui tu parli, ma per questo rimando al tuo parere esperto. Io ho affermato che l’intuizione viene dall’inconscio, ma con ciò non mi riferivo ad una particolare nozione freudiana, o comunque psicoanalitica. Per inconscio, in questo caso, intendo semplicemente ciò che è latente, lontano dalla nostra coscienza, e quando la razionalità molla la presa, allora sfocia spontanea l’idea e tutto ci appare più chiaro. Dunque, è possibile che si parli della stessa cosa usando parole diverse? Credo di si, ed è anche possibile, anzi auspicabile, che un giorno (molto lontano) alzando lo sguardo ci accorgeremo che le quattro facce della piramide (scienza, religione, arte, politica) convergono tutte in un unico punto, guidate dall’asse (la filosofia) che dal centro della base arriva al vertice (la Verità) e lì le accomuna. Con simpatia. Agorà. |
13-10-2004, 11.56.02 | #20 |
iscrizione annullata
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intuizioni
Rif:<In ogni modo, sarebbe bello e importante comprendere la loro provenienza, o se si formano dentro di noi,.....>
Io non ho studiato filosofia, però penso che le intuizioni provengono dalla nostra anima, ovvero la mente dell'uomo riesce a decifrare nel modo giusto, le giuste informazioni provenienti dal mondo spirituale. Un esempio?: Tutti i grandi geni dell'umanità hanno tratto vantaggio dalle promonizioni offerte loro dai sogni: Mozart,Wagner, Liszt, Isacc Albeniz, Michelangelo, Raffaello, Dali, Dante, Gohete, Lutero, Einstein. La sfera onirica è anche all'origine di grandi scoperte quali: l'elicottero,l'insulina, la penicillina, la struttura dell'atomo, il DNA, e altre ancora. Non si dice forse che la notte porti consiglio? naturalmente le intuizioni avvengono anche di giorno, ma la fonte rimane sempre quella |