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07-09-2004, 19.56.20 | #22 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
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Perché è difficile cambiare idea
Caro Rocco, questo argomento meriterebbe forse una line di discussione separata, ma richierei così di rendere meno tracciabile il filo del discorso che da qui parte. Comunque le radici della risposta a quel che sembra essere il modo in cui il cervello tratta le idee in ingresso ed in uscita stanno in numerosi studi di psicologia sociale condotti sulla base di dati statistici, questionari ed esperimenti controllati in università anglosassoni nel corso degli ultimi 30 anni. A questo già esteso campo deve aggiungersi l'ancora quasi sconosciuto (in Italia) studio della psicologia evoluzionistica, disciplina che integra il campo delle scienze cognitive con la convergenza di biologia evoluzionistica, antropologia comparata, demografia ed etologia umana e comparata.
Il problema della persuasione (poiché di questo si tratta quando si ha a che fare con l'esigenza di diffondere la propria idea e didifendersi da quelle altrui) è particolarmente trattato non solo dalla psicologia sociale ma anche da vari campi meno accademici legati alla pubblicità ed al marketing, nonché alla politica (vendita di idee e candidati). Ho personalmente scoperto questo filone di studio poco prima dell'estate, e da allora non riesco a staccarmene. Purtroppo la maggior parte delle fonti che ho trovato sono in lingua inglese, in particolare consiglierei www.propagandacritic.com e www.workingpsychology.com In italiano, anche se meno precisamente correlati puoi vedere ipnosi.interfree.it (specie la parte finale) e www.mentinostaggio.org Se poi vuoi proprio farti del male, andando a toccare un altro argomento caldo, prova questo link http://www.laleva.cc/grandefratello/...ormazione.html ove trovi un interessante manuale sulla lettura critica della stampa che dimostra come molte delle cose di cui si parla nei suddetti siti sono applicate in pratica. Forse per ora basta così. Alla prossima giovanni |
11-09-2004, 12.36.11 | #24 | |
Moderatore
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Re: quel che ci si aspetta...
Citazione:
E' vero: molti sono i casi in cui si vuole filosofiare in un campo senza saper i risultati scientifici in questo campo. Il fatto è che vedo molta gente che continua a filosofare su problemi sorpassati, sterili e fondati solamente su confusioni linguistiche. Si è affascinati dai soliti problemi sull'Essere (che basterebbe leggere un po' di logica matematica semplice per capire che è tutto superato) e company. Spero che questa tendenza (la tendenza alla metafisica ingenua, diciamo tendenza alle favole) tramonti, lasciando spazio a quella che io chiamo filosofia analitica. |
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11-09-2004, 13.42.50 | #25 |
Ospite abituale
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tendenze
Sarebbe bello che le discussioni "ingenue" lascino spazio a discussioni "informate", che il "sentito dire" ed il "mi pare che" vengano sostituiti da citazioni chiare di autori e studi riconosciuti, e commentati sulla base di letture incrociate sull'argomento d'interesse. Ma come fare?
Ieri ho parlato con un collega, una persona molto in gamba, tecnicamente preparata, dalla ricca dialettica, capace di discutere ragionevolmente e razionalmente, ma che ha confessato di non riuscire leggere un libro, di trovare la lettura faticosa e noiosa. Poco dopo eccolo confessarsi un fenomeno paranormale, perché non conosceva risposte razionali a senzazioni che l'avevano attraversato e di cui, non curandosi di leggere, non aveva altre informazioni fuori da quelle trasmesse dalla nostra demente tv. Il fatto è che si dovrebbe recuperare il piacere di scoprire e di sapere, di leggere ed informarsi. Ed in questo, purtroppo, una parte di colpa ce l'hanno quegli intellettuali che invece di stimolare la gente, la spaventano. |
11-09-2004, 15.07.57 | #26 |
Moderatore
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giovanni, tu dici "informatevi (scientificamente) prima di parlare, informatevi, informatevi!!" e lo condivido al 100%, però lo metto in secondo piano rispetto ad un fatto ancora più importante: se si vuole fare filosofia si deve aver la voglia di chiarire le cose, non renderle più vaghe e confuse.
Per fare questo ci viene in aiuto, in ordine di importanza, l'analisi linguistica, l'analisi logica e l'analisi scientifica. |
11-09-2004, 16.46.46 | #27 |
Ospite abituale
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analisi e voglia d'interessare
Ciao epicurus
intanto, mi fa piacere notare quanto tu sia attivo su diversi thread di questo forum, devi essere una persona fortemente incline alla comunicazione interpersonale, oltre che pronta a confrontarsi con argomenti diversi. Vai avanti così. Poi, l'ordine d'importanza di cui parli credo non debba essere inteso in maniera rigida, né dev'essere separato dalla necessità di continuare ad arricchire le proprie conoscenze, da fornire al nostro "motore mentale" l'energia necessaria per andare sempre più avanti. Dico questo per un motivo: ritengo estremamente importante cercare di attrarre quante più persone possibile all'amore della conoscenza e soprattutto del pensiero razionale. Questo a sua volta per una serie di altri motivi che sarebbe troppo lungo elencare qui. Per questo fine anche il modo in cui si presentano le proprie tesi, perfino nel più improbabile dei contesti, deve tenere conto della possibilità di attrarre o respingere l'interesse di chi capita d'ascoltarci (o di leggerci in questo caso). Parlare di analisi come prima cosa da affrontare rischia di evocare ricordi di odiate fatiche scolastiche in grado di far scappare anche i più curiosi. Invece non sarebbe male che i curiosi trovino adeguata fonte cui dissetarsi. No? |
11-09-2004, 18.17.02 | #28 |
Moderatore
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è interessante quanto tu dici: rendere appetibile la filosofia.
avevo letto da qualche parte che un buon professore dovrebbe scrivere sempre in 3 modi: per i suoi colleghi, per i suoi studenti e per il pubblico. Forse si dovrebbe far così anche per la filosofia. P.S. grazie per i complimenti |
11-09-2004, 22.20.37 | #29 |
Ospite abituale
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Forse si dovrebbe fare così un po' per tutto.
Certo che però la filosofia sarebbe indispensabile per imparare a pensare e discutere razionalmente, per sviluppare delle strategie dialettiche e di apprendimento in grado di sostenere la nostra intelligenza anche quando affronta altri domini del sapere, per imparare a sintetizzare quanto la scienza analizza. Dimenticavo quella che forse è la più grande qualità della filosofia: l'imparare a domandare, raccogliere le idee su ciò che si sa ora per provare a indirizzare la ricerca su quel che è necessario scoprire domani. |
11-09-2004, 23.38.43 | #30 | |
Ospite abituale
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Re: Ma quanto serve tutta questa filosofia?
Citazione:
tu ti chiedi a cosa serva la religione oggi visto che c'è tutta questa scienza che risolve ogni dubbio, ma ne sei proprio sicuro? ad esempio: la scienza può darci una spiegazione su come siamo nati? tu mi risponderai di si, mi dirai che esistono delle teorie che affermano che deriviamo da esseri originati da delle reazioni dell'atmosfera primordiale con fulmini e fenomeni vulcanici che hanno dato origine a molecole organiche che poi si sono evolute, qui la persona superficiale si ferma e si mette l'animo in pace e dice: "azz, è vero ci siamo evoluti." ma per qualcuno questa definizione non è soddisfaciente, perchè a questo punto dovremmo chiederci quelle molecole di atmosfera e quei fulmini, da cosa hanno avuto origine? lo scienziato saccentemente ci risponderà che la ha avuto origine dalla condensazione di pezzi di stelle esplosi e raffereddatosi o cose del genere e che l'universo è composto da una buona percentuale di idrogeno che è una molecola che permette la vita. qui un secondo tipo di persona supreficiale si riferma e dice: "azz, è vero deriviamo dalle stelle" ma qualcuno con la mente più aguzza insiste e si domanda: " ma queste stelle, e l'universo da cosa derivano" TA-DA! a questo punto entra in gioco la parola magica, il parac*lo della scienza: " IL BIG BEN!" parola solenne difronte alla quale ogni essere vivente si ammutoliscie, e stavolta dice semplicemente: "azz..!" bhè la scienza si è salvata il c*lo fin troppo con questa cavolata del big ben, che teoricamente potrebbe essere anche esatta: una palla di fuoco che esplode e da vita all'universo, possibile! perchè no?! MA NESSUNO SI E' MAI CHIESTO CHI CE LA MESSA QUELLA CA**O DI PALLA??!! DA CHE COSA HA AVUTO ORIGINE? DOVE SI TROVAVA? PERCHE'? CHE SENSO AVEVA DI ESISTERE? E CHE COS'E'?? che cos'è la materia? che cos'è lo spazio??? ..sono domande la cui risposta puo essere data solo in parte, la scienza è solo un ramo delle capacità umane, non è una fonte di verità, ma bensì, perquanto perfetta possa essere, è solo un modo di interpretare le cose. forse se ammettiamo che tutto ciò possa aver avuto origine da uno spirito, da qualcosa di paranormale (io penso Dio) almeno ci diamo una risposta sulla quale non possiamo porci altre domande, perchè noi non conosciamo niente sugli spiriti, non fanno parte della scienza, non sappiamo se è materia o meno, quindi non abbiamo il diritto, ne le capacità di chiederci da dove provengano.. ..per questo a volte la religione è l'unica risposta accettabile a quei perchè. |
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