ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
20-05-2004, 18.03.56 | #32 | ||
Frequentatore
Data registrazione: 13-05-2004
Messaggi: 95
|
Citazione:
la ricerca della quale ci stiamo interessando, se portasse a dei risultati, ci permetterebbe di definire, come conseguenza, delle leggi relative altrettanto valide, ma finché è tutto relativo è difficile avere dei riferimenti... chiunque potrebbe confutare qualsiasi tesi. Citazione:
Sarebbe utile per lo scopo di cui sopra. |
||
20-05-2004, 18.19.08 | #33 | |||
Frequentatore
Data registrazione: 13-05-2004
Messaggi: 95
|
Citazione:
In casi come questo, essendo un "elemento" del sistema, dovresti valutare se il tuo non osservare la legge sia dannoso (al sistema e quindi in linea di principio anche a te). Se agissi con tale consapevolezza saresti moralmente scorretto. Cercheresti di produrre un vantaggio (relativo) per te alle spalle del sistema. Diverso ovviamente il discorso se la tua azione ti comporta un vantaggio senza "arrecare danno" e senza produrre vantaggi per il sistema. Citazione:
Resti libero di fare le tue scelte e di subirne le conseguenze, ma resti "moralmente scorretto" verso il sistema. Citazione:
Una regola assoluta non dovrebbe essere amorale per il sistema. Magari qui andrebbe precisato il senso attribuito alla parola "amorale". La morale non può essere quella da te definita come "insieme delle credenze individuali". Deve essere la morale del sistema e deve essere una morale assoluta. |
|||
20-05-2004, 18.25.26 | #34 |
Frequentatore
Data registrazione: 13-05-2004
Messaggi: 95
|
Lentamente stiamo convergendo a quello che voleva essere lo scopo reale di questa discussione (partita a dire il vero un po' alla lontana ): individuare una morale universale che ci possa servire da guida nel nostro cammino nel Mondo. Nessuno ci potrà obbligare ad osservarla ma la morale sarebbe definita e utile, e potrebbe risolvere molte questioni di ordine pratico e, perchè no, anche filosofico.
|
20-05-2004, 18.36.47 | #35 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
|
Citazione:
non riesco a capire dove vedi questo scarto incolmabile... secondo me il proprio agire cambierebbe totalmente, in senso qualitativo, una volta conosciuto il Bene Vero: cambierebbe totalmente rispetto al periodo della propria vita in cui questo Bene era sconosciuto. la polvere del passato verrebbe soffiata via dal soffio del Bene, e lascerebbe apparire un uomo nuovo, che risplenderebbe della stessa luce del Bene che lui ha scoperto, e che Lo ha rivelato a lui stesso. Non agirebbe che di conseguenza. e questo non perchè "sapresti di comportarti in modo coerente ad una deduzione dal principio dell'Assoluto Bene": questa espressione è secondo me eccessivamente razionale... tu sapresti di comportarti in modo coerente all'Assoluto Bene perchè ti sentiresti abbracciato ed estasiato dall'Assoluta Bontà di questo principio che si è svelato al tuo sguardo e non potresti che comporatrti che secondo quel Principio Ottimo. e questo perchè, una volta conosciuto il Vero Bene, non ci si potrebbe che comportare di conseguenza, e lo si farebbe di propria volontà: perchè nessun comportamento apparirebbe migliore di quello coerente con il Vero Bene. sarebbe utile? senz'altro! che ci starebbe a fare un principio assoluto inutile? (però perdonami se non sono riuscito a rispondere alla tua domanda, faccio fatica a sintonizzarmici!) |
|
20-05-2004, 18.38.53 | #36 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
|
Citazione:
ok solo che aspetterei a dire che non comporterà alcun obbligo... |
|
20-05-2004, 19.16.53 | #37 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 160
|
Citazione:
auguri! Citazione:
Certo!,in teoria. E allora? un precetto morale può stare in piedi pure se confutato razionalmente perchè ogni confutazione è relativa e perchè,soprattutto, a conferigli validità è la semplice abitudine ad osservarlo. Nella Germania nazionalsocialista, non tutti i tedeschi diventarono nazisti. Citazione:
Già, si tratta di una mia valutazione, ma allora a che mi serve ipotizzare che la legge che sto valutando è assoluta? il prodotto è sempre un precetto relativo. Citazione:
Citazione:
ma qual'è la "morale" del sistema? E' conoscibile? La conoscenza che ne deriva in che modo puo' dirsi assoluta? e qui dobbiamo ritornare alla necessità della ricerca di cui dicevi. Questa si chiama -mi dicono- petizione di principio. Cmq siamo davvero al puro divertissement. ben venga, per quello che puo' servire... ciauz |
|||||
20-05-2004, 19.31.55 | #38 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 160
|
Citazione:
Rubin un conto è la conoscenza di un principio assoluto un conto è la sua messa in atto concreta, nel fluire imprevedibile, elusivo, contraddittorio del casi della vita, del reale. La necessità del compromesso è sempre presente. La prassi non è mai lo specchio della teoria. Nei testi sacri ricorre incessantemente il rinvio alla Saggezza, ma cos'è la Saggezza? Non pura e semplice Sapienza ma qualcosa di piu', quasi una facoltà intuitiva e mobilissima. L'agire non è mai uno stampo rigido sul reale, mi sembra piuttosto un impasto di consuetudine e inventiva. Ultima modifica di alexmexxomalex : 20-05-2004 alle ore 19.38.20. |
|
20-05-2004, 19.59.47 | #40 |
Frequentatore
Data registrazione: 13-05-2004
Messaggi: 95
|
Cito Albert Einstein:
"Se consideriamo la nostra esistenza e i nostri sforzi, rileviamo subito che tutte le nostre azioni e i nostri desideri sono legati all'esistenza degli altri uomini e che, per la nostra stessa natura, siamo simili agli animali che vivono in comunità. Ci nutriamo di alimenti prodotti da altri uomini, portiamo abiti fatti da altri, abitiamo case costruite dal lavoro altrui. La maggior parte di quanto sappiamo e crediamo ci e stata insegnata da altri per mezzo di una lingua che altri hanno creato. Senza la lingua la nostra facoltà di pensare sarebbe assai meschina e paragonabile a quella degli animali superiori; perciò la nostra priorità sugli animali consiste prima di tutto - bisogna confessarlo - nel nostro modo di vivere in società. L'individuo lasciato solo fin dalla nascita resterebbe, nei suoi pensieri e sentimenti, simile agli animali in misura assai difficile ad immaginare. Ciò che è e ciò che rappresenta l'individuo non lo e in quanto individuo, ma in quanto membro di una grande società umana che guida il suo essere materiale e morale dalla nascita fino alla morte. Il valore di un uomo, per la comunità in cui vive, dipende anzitutto dalla misura in cui i suoi sentimenti, i suoi pensieri e le sue azioni contribuiscono allo sviluppo dell'esistenza degli altri individui." |