ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
20-05-2004, 00.44.55 | #22 | |
Ospite
Data registrazione: 19-05-2004
Messaggi: 4
|
Citazione:
Eh eh, ciao rubin... cercherò di spiegarmi meglio Effettivamente ho cercato di tradurre in parole un mio pensiero piuttosto contorto: per "esistenza" intendo una qualunque cosa ti venga in mente (computer, nuvola, pensiero, assioma matematico, luce, cavallo etc.); il problema di stabilire quali tra queste siano verità assolute sta nello stabilire quali di queste esistenze non abbiano assolutamente dipendenza da altre: per dipendenza intendo la qualità di esistere solo in conseguenza all'esistenza di un'altra superiore (ossia come quest'esistenza cessa, cessa anche quella subordinata). Ora, secondo me non è possibile determinare quali siano le verità assolute, ma posso sicuramente dire che ne esiste come minimo una (non mi riferisco per forza ad un concetto di dio, anche se potrebbe essere un esempio): questa potrebbe essere la mia esistenza stessa, oppure quella appunto di un dio che la fornisca a me, oppure potrebbero esistere un'infinità di esistenze indipendenti; il punto è che non è possibile che non esistano verità assolute, in quanto c'è bisogno di almeno una per generare quello che sperimentiamo. Spero di aver migliorata la situazione... Comunque, se ancora non fossi stato chiaro, il succo è: Verità assolute: esistono? Sicuramente almeno una. Cos'è? Non so dirlo. Perché? Eh, questo è ciò che rende la mia spiegazione difficile da scrivere e da capire... Ciao!!! Ultima modifica di sinopeus : 20-05-2004 alle ore 01.00.22. |
|
20-05-2004, 01.17.47 | #23 | |
Ospite
Data registrazione: 19-05-2004
Messaggi: 25
|
Citazione:
Appunto... Il dibattito è interessante proprio perché può essere interpretato - con le dovute cautele, ovviamente - come il segnale che potrebbe costituire la cifra filosofico-culturale del 2000: ovvero il rinascente bisogno di Assoluti, Immutabili (come li chiamerebbe Severino), pensieri Forti (come li definirebbe Vattimo), in grado di restituire all'uomo quelle certezze e quegli orientamenti valoriali che i cosiddetti "maestri del sospetto" avevano contribuito, nel '900, a scardinare. Ho detto "con le dovute cautele" poiché siamo 4 gatti in un forum perduto nella galassia del web, e dunque non possiamo statisticamente rappresentare un 'segnale di tendenza' degno di essere preso in considerazione. Ma posso assicurare che la presente discussione anima anche le pagine di libri e riviste accademicamente rinomate. Per questo motivo trovo la discussione interessante. C'è aria di ricostruzione un po' dappertutto. Ma Nietzsche, Freud, Heiddegger (e perfino la scienza moderna: penso a Darwin, Godel, Heisenberg, Bell, Kuhn, ecc.) non hanno distrutto; hanno annientato. Hanno creato il deserto. E, si sa, nel deserto è più difficile ricostruire. Ultima modifica di Solger : 20-05-2004 alle ore 01.23.53. |
|
20-05-2004, 09.02.37 | #24 | |
Frequentatore
Data registrazione: 13-05-2004
Messaggi: 95
|
Citazione:
E' stato definito all'interno del thread qualche messaggio fa. Possiamo chiamarlo "Universo", ma per quello che è il nostro raggio d'azione più concreto potremmo anche limitarci (se vogliamo) a chiamarlo "Pianeta Terra", con tutte le limitazioni che tale scelta comporta. |
|
20-05-2004, 10.13.23 | #25 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 160
|
Citazione:
Citazione:
okkio non è mica detto che la legge efficiente per il sistema sia buona anche per me. Di piu': ha senso chiederselo? ammettiamo pure (anche se avrei dei dubbi in proposito..) che la legge "del sistema" sia assoluta perchè io sono piu' piccolo e sono dentro al sistema, ma siamo sicuri che io scelgo di non violarla proprio perchè dotata di assolutezza piuttosto che perchè dalla sua violazione segue una diminuzione, seguendo il tuo ragionamento, di piacere e un aumento di dolore visto che la "legge di sistema" (il cartello nei giardini pubblici) è sempre coercitiva? Configura un obbligo non una scelta. Poi ovviamente potrei scegliere di violare l'obbligo assumendomi il rischio della reazione del sistema se i casi della vita mi porterebbero a farlo. Insomma, la legge di sistema puo' ,secondo la tua definizione, essere assoluta ma dire che è assoluta non ne implica un giudizio etico perchè sarebbe assoluta (e vincolante) anche se amorale, non ne implica nemmeno il rispetto perchè potrebbe essere violata con un'assunzione di rischio se le circostanze lo richiedono. Quindi ripropongo la domanda:fare la distinzione tra l. assoluta e l. relativa è solo acribia o ai fini pratici significa qualcosa? il tempietto a S. Onan è a buon punto, i ceri e quadri dadaisti gia li ho comprati tu porta il resto |
||
20-05-2004, 10.51.45 | #26 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
|
proporrei la seguente definizione
SISTEMA=tutto cio` che accade, ossia oggetti e relazioni tra questi (i fatti). 1) D: se scegliamo di vivere nel sistema (è una scelta che possiamo fare, anche se non "dall'inizio"...) quale dovrebbe essere un nostro scopo/dovere? R: Contribuire al miglioramento del sistema. In alternativa: essere neutrali, oppure, cercare di peggiorare il sistema. c'e` un'altra alternativa (piu` plausibile, a mio avviso): contribuire al miglioramento del sistema rispetto alle nostre esigenze (d'altro canto cosa significa "migliorare il sistema" in senso assoluto). "Essere neutrali" è una scelta possibile, ma sarebbe come "non vivere" . e dunque? non e` lecito. comunque ci potrebbe esssere la paura della morte e preferire vegetare nel sistema "Cercare di peggiorare il sistema" sarebbe come dire che il sistema non ci piace: in tal caso sarebbe corretto "uscire" dal sistema piuttosto che danneggiarlo inutilmente. il sistema non e` immutabile, dunque si puo` cercare di mutarlo a proprio favore. 2) D:Possiamo dare una definizione assoluta di "miglioramento del sistema"? Ovvero possiamo distinguere in modo assoluto il "bene" dal "male" in questo sistema? R:... penso proprio di no, comunque (come gia` detto): perche` preferire la morale assoluta a quella relativa? e cosa vuol dire morale assoluta? ciao |
20-05-2004, 15.07.58 | #27 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
|
Citazione:
ok ho afferrato! verità assolute = verità in sè e per sè ma non è conoscibile... se vuoi prova a spiegare il perchè |
|
20-05-2004, 15.17.49 | #28 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
|
Citazione:
tu osserci che le idee esistono in quanto "dipendenti" da chi le pensa, ma e' assolutamente immotivato passare da cio` a dire che ogni cosa dipende da qualcosaltro (che e` il superiore). ciao |
|
20-05-2004, 15.23.55 | #29 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
|
Citazione:
cosa intendi per "morale"? per fini pratici cosa intendi? (io ho un arghilè di quattro metri di larghezza per diciotto di altezza, ti raggiungerò col mio elicottero) |
|
20-05-2004, 15.26.58 | #30 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
|
Citazione:
scusami, avevo interpretato male il tuo messaggio; non ero a conoscenza di questo clima culturale contemporaneo... sì, in effetti è davvero interessante |
|