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24-06-2015, 11.47.34 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Fede vs ragione, come se ne esce? (Se se ne esce)
Duc in altum
Ragione e fede (intesa come credo religioso) non sono inscindibili, gli atei sono esseri ragionevoli. Se si crede il contrario, allora è la fede, in questo caso, a rendere irragionevoli. San Francesco partì per le crociate per convertire i musulmani, e come? Con un ordalia, sfidando cioè un altro musulmano a camminare con lui nel fuoco, così da dimostrare quale fosse il vero Dio, se quello dei musulmani (se si fosse salvato il musulmano) o quello dei cristiani (se si fosse salvato Francesco). Ti sembra ragionevole? L'unico modo per giudicare ciò ragionevole è quello di pensare che esista una sola verità, quella cristiana, mentre i vari musulmani, induisti, buddisti e atei o gli appartenenti ad altre religioni sarebbero esseri scarsamente ragionevoli che brancolano nel buio. Jolly666 Io credo che la realtà sia un qualcosa da mettere continuamente alla prova e non una roccaforte in cui asserragliarsi. Forse è anche un pò quello che dicevi anche tu |
24-06-2015, 21.20.53 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Fede vs ragione, come se ne esce? (Se se ne esce)
** scritto da CVC:
Citazione:
Perché esiste qualcuno che riesce a scindere la propria fiducia cieca in qualcosa da farla intendere (e diventare) come un credo religioso?!? La definizione a-teo è solo un convenzionalismo, poiché credere in Dio è una delle tante alternative che il libero arbitrio ci concede, ma come tutte le altre (qualunque essa sia la eletta e preferita) è pur sempre accettata e vissuta solo con la Fede, fiducia cieca senza prova scientifica, finché qualcuno non scoprirà l'Assoluto del Tutto. Il vero a-teo sarebbe possibile solo incontrando un essere che sia il nulla accertato scientificamente che crede nel niente confermato assolutamente; quindi, per adesso, non un umano, a meno che non si abbia Fede che l'essere umano sia un niente nato casualmente e che finirà assurdamente. Io credo in Dio, e certamente è un atto di fede poiché non l'ho mai visto in Prima Persona, ma amando il mio prossimo, così come qualcuno propone, io sperimento la presenza di Dio e incontro una ragione per alimentare, rifinire e sviluppare maggiormente questa mia personale fede. Dunque è inscindibile che io abbia fede in qualcosa e non incontri una ragione per crederci. E' così per tutti, così come ognuno voglia auto-denominarsi: credente, a-teo. agnostico, ecc. ecc. E' l'unica cosa obbligatoria certa, dopo o prima il respirare l'ossigeno, che ci accomuna. Ciò che cambia è l'oggetto della Fede, l'idea, il precetto, la teoria, la filosofia, ma la ragione che la nostra convinzione sia la vera assolutamente è ciò che alimenta la speranza che in noi già c'è la Verità e sicuramente la possederemo allegramente un giorno. Pace&Bene |
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25-06-2015, 19.05.43 | #15 | |
Ospite
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Messaggi: 135
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Riferimento: Fede vs ragione, come se ne esce? (Se se ne esce)
Citazione:
ciao Religioso.. l'ateo "crede di non credere" il religioso "crede di credere" entrambi SOTTO SOTTO (secondo me) DUBITANO cioè OSCILLANO.. quando San Paolo dice che la Fede è rationale (o rationabile ?) obsequium Rm. 112, 1; v. Fp. 2, 17 a mio parere dice che è un Sì Ragionevole.. non Razionalmente Certo.. così come Razionalmente Certo non può essere colui che dice il No.. in fin dei conti sia il Sì sia il No sono due atti della Volontà.. cioè del Bisogno/Desiderio di DARE SENSO al mistero della vita.. . |
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27-06-2015, 10.42.09 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Fede vs ragione, come se ne esce? (Se se ne esce)
@SinceroPan
Se ci fosse la certezza accertata (sorry!) non esisterebbe il dubbio. La consapevolezza di dissipare quotidianamente il dubbio, e quindi sperimentare che siamo sul giusto sentiero di perfezionamento (di santità per intenderci), è possibile solo nell'interessante, prodigioso ed esauriente gioco di pattinare, come si fa con frizione e acceleratore in auto, con il pedale della fede e quello della ragione. Quindi il tuo entrambi è per tutti, nessuno ha la facoltà di potersi escludere. Nessuno può evitare di far camminare la vettura (è l'unica certezza accertata per cui è stata "creata") ,il problema è che non tutti sono consapevoli e persuasi che si può anche sbattere irrimediabilmente. Pace&Bene |
07-07-2015, 21.48.01 | #17 | |
prof
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Riferimento: Fede vs ragione, come se ne esce? (Se se ne esce)
Citazione:
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07-07-2015, 23.35.45 | #18 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2015
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Riferimento: Fede vs ragione, come se ne esce? (Se se ne esce)
In una teoria matematica v'è il connubbio fra fede e ragione.
Pongo vere le ipotesi (credo) e ne deduco le conseguenze logiche (ragione). Obietterete che le ipotesi sono una finzione consapevole e non un credo. Ma poi,quando le teorie matematiche si prestano a descrivere il mondo fisico,da quelle finzioni nasce il nostro senso di realtà. In alternativa è possibile basare il nostro senso di realtà a partire da un testo sacro. Se ne deduce che la capacità di credere è fondamentale rispetto alla capacità di ragionare. Posso scegliere se fare mie le altrui ragioni,sacre o profane che siano,o posso farmi le mie ragioni,ma parto sempre da un credo. Poi è vero che le ipotesi,in quanto finzioni,possono essere cambiate. Ma,per converso, si può anche passare da una religione ad un altra. |
08-07-2015, 09.04.10 | #19 |
Moderatore
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Messaggi: 1,314
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Riferimento: Fede vs ragione, come se ne esce? (Se se ne esce)
Mi pare piuttosto arduo sostenere che le verità di fede religiosa abbiano lo stesso significato delle ipotesi in matematica, ipotesi che non sono poste per fede poiché, al contrario degli assunti di fede religiosa, necessitano di una dimostrazione. Il credente non pone ad esempio l'esistenza di Dio, come ipotesi vera solo se dimostrata, come farebbe il matematico nel caso in cui formulasse un'ipotesi matematica, a meno che la sua fede non sia già compromessa. Il punto è che la fede è sorretta fondamentalmente da una volontà assoluta e indiscutibile di credere, è innanzitutto un voler credere oltre e nonostante ogni dubbio. E' una contraddizione superata da una volontà soggettiva presa in modo fondamentalmente indiscutibile (come è stato giustamente detto ogni fede presuppone una fede assoluta nella propria fede).
Ovviamente anche per il matematico può sussistere questo tipo di fede, ad esempio nel credere nella possibilità di risolvere ogni questione in termini di logica matematica, ma questo è diverso dal porre un'ipotesi da dimostrare, è un'assunzione che si vuole assolutamente credere, ossia una religione matematica. |
09-07-2015, 00.49.26 | #20 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2015
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Riferimento: Fede vs ragione, come se ne esce? (Se se ne esce)
Citazione:
La matematica moderna nasce appunto dal fatto che l'ipotesi delle parallele,quinto postulato degli Elementi di Euclide, non appariva evidente a nessuno,nemmeno ad Euclide. I matematici moderni hanno dunque risolto la questione in modo salomonico. A nessuna ipotesi si sarebbe più chiesto di essere evidente. Nel senso della matematica moderna le ipotesi dunque non devono essere dimostrati,al pari dei dogmi di fede. C'è inoltre un nesso che spesso sfugge fra religione è scienza. Entrambe vengono sempre provate sul campo e verificati i loro effetti. E queste verifiche possono avere conseguenze nella nostra considerazione nei loro riguardi. Si può credere per pura fede,ma non è proibito ripudiare la propria fede. Per gli scienziati ciò,cestinare una teoria poco soddisfacente alla prpva dei fatti, è messo nel conto.Cioè fà parte del metodo. Per le religioni non è messo in conto,ma non è possibile neanche escluderlo. |
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