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19-06-2015, 00.44.51 | #52 |
Ospite abituale
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Riferimento: Veracità matematiche
mariodic:
Credo che il solo pensare ad una siffatta argomentazione implicherebbe uno sconvolgimento del pensiero logico a meno che non si riparta da zero nella filosofia del linguaggio. Io credo che questo sconvolgimento dovrà esserci perché molti dei principi "evidenti" spesso non lo sono affatto, o almeno molti direbbero che non sono evidenti |
20-06-2015, 01.05.40 | #53 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Veracità matematiche
Citazione:
Kant in Critica della ragion pura scrive:"Se la ragione vuole essere consistente non può essere completa" Al congresso di matematica del 1900 Hilbert chiede ai colleghi di trovare una soluzione sulla consistenza e la completezza dell'aritmetica. In matematica e logica la consistenza è seguire il principio di non contraddizione. La completezza intesa da Kant è che la ragione trovi la verità nella ragione. Per Hilbert che gli assiomi matematici grazie ai teoremi e alle regole abbia una soluzione a tutti i problemi. E.Post troverà la dimostrazione della completezza della logica proposizionale, Goedel dimostrerà la completezza della logica formale predicativa di Frege,cioè quella moderna. Ma risponderà invece che nella matematica è dimostrabile la sua inconsistenza,ovvero è indimostrabile la sua consistenza. Sintetizzando, per un banale motivo che tutti abbiamo presente: che la ragione continua a conoscere e che l a matematica non ha finito di costruire.Solo se avessimo esaurito tutta la conoscenza e quindi avessimo un mondo che abbiamo finito di conoscere, esaurito dalla conoscenza,potremmo allora dire di trovare tutte le verità, e quindi sarebbe consistente .Non è possible dimostrare la consistenza della matematica dal proprio interno, bensì in un altro sistema, fuori dal contesto della matematica,perchè la matematica non riesce a essere "catturata" da un sistema formale,nella matematica vi sono verità indimostrabili. Ad esempio il "continuo di Cantor" che è l'infinito che sta fra l'infinito dei numeri interi e l'infinito dei numeri reali(da cui nascono i numeri "trascendenti", ad esempio il pi greco è trascendente, che è una strana correlazione alla trascendenza utilizzata da Kant sempre nella Critica della ragion pura riferita allo scritto che ho riportato all'inizio del post) Goedel lo studia e ritiene che sia "non refutabile", mentre Cohen dirà che è indimostrabile. Entrambi utilizzarono un sistema di dimostrazione simile, si crearono un universo (Cohen infiniti universi),in cui Goedel troverà che in un universo era vero, mentre per Cohen era falso. L'ipotesi del continuo con la matematica moderna non si può dimostrare nè refutare. Kripke dimostrerà la completezza della logica "modale". Allora vuol dire che le diverse logiche formali sono complete, ma la matematica non essendo "chiusa" dentro un sistema formale sfugge alla completezza. Metaforicamente ,nessun osservatore può vedere l'intero universo. |
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20-06-2015, 14.45.27 | #54 | |
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Riferimento: Veracità matematiche
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20-06-2015, 23.34.10 | #55 | ||
prof
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Citazione:
E' superfluo dire che così che l'identità è dl tutto equivalente alla Conoscenza al limite dell'assoluto cioè l'oggetto in questione non rientra più nell'insieme osservabile ma già acquisito come parte indistinguibile della singolarità IO. Ultima modifica di jeangene : 21-06-2015 alle ore 19.46.11. Motivo: merge messaggi |
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22-06-2015, 01.00.53 | #56 |
prof
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Riferimento: Veracità matematiche
[quote=and1972rea]Quindi, l'uguaglianza non può verificarsi se non attraverso l'identità e solo all'interno di essa; Proviamo ad indagare ancor più approfonditamente il concetto chiave di identità;............eccQUOTE] [i]
No, preciserei che ci sono almeno queste tre gradazioni di simiglianza: somiglianza - uguaglianza - identità, quest'ultima, però, deve essere intesa come estesa anche alle coordinate, non solo spazio-temporali. ma anche alle coordinate di ogni altro campo includente quest'ultimo. |
23-06-2015, 22.52.41 | #57 | |
prof
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Riferimento: Veracità matematiche
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26-06-2015, 22.28.46 | #58 | |
Moderatore
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Riferimento: Veracità matematiche
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27-06-2015, 16.48.20 | #59 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Veracità matematiche
Citazione:
Do una mia risposta, concordando con quanto Mariodic afferma in questa discussione (non certo con l' ironia politicamente corretta da piddino delle sue "firme"! Per esempio per parte mia non auguro affatto buona salute a quel nazista di Salvini -anzi!- ed ho grande stima di Beppe Grillo e dei "grillini"), senza pretendere di sostituirmi a lui ovviamente. Credo che fra parlanti che si intendono (se si intendono) ci si riferisca a uno spazio-tempo intersoggettivo (altrimenti non avrebbe senso parlarsi e/o non sarebbe possibile intendersi) che per lo meno per certe sue caratteristiche può essere considerato (come se fosse) "lo stresso spazio-tempo per tutti. E dunque una cosa/evento conosciuta sul piano delle coordinate spazio-temporali intersoggettive di cui si parla e su cui ci si intende non può essere anche situata su altre, diverse coordinate spaziotemporali; e pertanto é identica a se stessa, mentre vi possono essere altri cose/eventi uguali relativamente (limitatamente) a "tutto il resto che eccede le coordinate spazio-temporali intersoggettive" o a una parte più o meno completa di tale "tutto il resto" (e in tal senso non sono identici a tale cosa/evento, non si identificano con esso ma sono + o - simili, cioé uguali limitatamente a una parte delle sue caratteristiche; parte che al massimo può coincidere con "il resto che eccede le coordinate spazio-temporali intersoggettive" di tale cosa/evento; id est: diversi da esso limitatamente a una parte delle sue caratteristiche che al minimo può coincidere con le, e limitarsi alle, sue coordinate spazio-temporali). Noto però che la realtà non é limitata alla cartesiana "res extensa" (intesa mutatis mutandis ad libitum: tanto per intenderci) spaziotemporalmente ubicata, ma comprende anche la "res cogitans" (parimenti intesa), per la quale ovviamente non può valere questo criterio implicante lo spazio (comunque arbitrario; si tratta di definizioni di concetti) di distinzione fra similitudine, uguaglianza, identità. |
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12-07-2015, 16.23.52 | #60 | |
Ospite
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Riferimento: Veracità matematiche
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L'inghippo di cui in OP sta nel fatto che la stessa idea di prendere qualcosa e farci sopra dei ragionamenti comparandolo a un altro qualcosa, contiene errori, perché quel qualcosa in realtà è prelevato da una manifestazione dell'essere e non dal suo totale, cioè non direttamente dall'essere stesso (perché sarebbe impossibile). |
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