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Vecchio 12-01-2015, 09.41.39   #11
sgiombo
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Riferimento: Cosa C'e' Oltre, E Cosa C'era Prima Dell'universo?

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Originalmente inviato da paul11
Chiedersi cosa ci fosse prima del tempo e del Big Bang è come chiedersi cosa ci fosse prima di Dio.

Non trovo.

Infatti per definizione Dio é sempre stato e sempre sarà ("Egli é l' eterno", recitava il catechismo che mi dovetti imparare da bambino); non ha un inizo a una distanza di tempo finita dal presente, e dunque é perfettamente evidente che prima di lui (o Lui) non c' era nulla poiché non c' é mai stato un "prima di lui".
Invece il "B.b." é un evento istantaneo (di durata "infinitamente breve": si direbbe l' esatto contrario dell' eternità di Dio), accaduto un intervallo di tempo finito prima del presente; e con esso il tempo sarebbe iniziato (anche se personalmente continuo a dubitare come Elsire circa la sensatezza di questa affermazione), e immediatamente avrebbe cominciato a trascorrere, relegandolo dunque subito nel passato.
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Vecchio 12-01-2015, 09.55.42   #12
acquario69
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Riferimento: Cosa C'e' Oltre, E Cosa C'era Prima Dell'universo?

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Originalmente inviato da sgiombo
Il fatto é che, per quanti sforzi faccia, non riesco proprio ad immaginare "una sfera quadrimensionale" con una "superficie tridimensionale", e non sono proprio mai riuscito a comprendere cosa si intenda con queste parole (a cosa alludano, cosa possa -letteralmente- "immaginare" chi ne parla), ad attribuire loro un significato.

Qualcuno può aiutarmi a capire (non snocciolando metafore pretese più o meno calzanti, ma proprio spiegandomi razionalmente il significato letterale di queste parole)?


per sfera quadridimensionale si riferisce a una sfera che si muove nel tempo?
forse l'esempio viene più facile "visualizzarlo" con un cubo quadridimensionale (detto ipercubo)

qui l'immagine

https://www.youtube.com/watch?v=D40uQVCOZ3Y
acquario69 is offline  
Vecchio 12-01-2015, 14.35.46   #13
nikelise
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Riferimento: Cosa C'e' Oltre, E Cosa C'era Prima Dell'universo?

Citazione:
Originalmente inviato da sgiombo
Il fatto é che, per quanti sforzi faccia, non riesco proprio ad immaginare "una sfera quadrimensionale" con una "superficie tridimensionale", e non sono proprio mai riuscito a comprendere cosa si intenda con queste parole (a cosa alludano, cosa possa -letteralmente- "immaginare" chi ne parla), ad attribuire loro un significato.

Qualcuno può aiutarmi a capire (non snocciolando metafore pretese più o meno calzanti, ma proprio spiegandomi razionalmente il significato letterale di queste parole)?
Ci vuole forse un po' di immaginazione e non solo di logica : pensa ad una sfera e poi immaginala presente sempreripetuta tante volte senza soluzione di continuità tra ieri , oggi e domani potrebbe diventare nella tua immaginazione un serpentone composto dalla medesima sfera che pero' tale resta . 😃😃non ridere troppo rumorosamente ma io la vedo così .
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Vecchio 12-01-2015, 14.48.27   #14
elsire
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Riferimento: Cosa C'e' Oltre, E Cosa C'era Prima Dell'universo?

Chiedersi cosa ci fosse prima del tempo e del Big Bang è come chiedersi cosa ci fosse prima di Dio. Lo spazio tempo nascono dall’espansione dell’energia/materia provocata dall’interazione delle quattro forze, che man mano compaiono perché ognuna agisce con un limite spaziale, l’interazione forte ha piccolissimi spazi, la gravitazione ha enormi spazi di interazione, ma l'una può bloccare un'altra come potenza energetica.

Paul11 scrive:
"Chiedersi cosa ci fosse prima del tempo e del Big Bang è come chiedersi cosa ci fosse prima di Dio."
Non è così, secondo me...è esattamente il contrario.
Perchè, se DIO esiste , non è mai nato, ed è fuori del tempo e dello spazio.
O meglio, per usare una antica (ed un po' criptica) formula, Dio è: "intra omnia non inclusum, extra omnia non exclusum, supra omnia non elatum, infra omnia non prostratum."
Ma lasciamo stare Dio, in questa sede.
Io avevo solo rilevato che, se è vero, come la maggioranza degli scienziati sostiene, che l'universo osservabile ha un determinato diametro, e una determinata età, in fondo, non è che una enorme cocuzza (o meglio, un pallone autogonfiantesi).
Cioè un oggetto fisico ben determinato spazialmente e temporalmente, per cui è più che legittimo ragionarne a fil di logica.
Anche se nessuno può presumere di poter dare risposte definitive.
Io meno di tutti.
Paul11, poi, aggiunge:
"Lo spazio e il tempo nascono dall’espansione dell’energia/materia provocata dall’interazione delle quattro forze, che man mano compaiono perché ognuna agisce con un limite spaziale, l’interazione forte ha piccolissimi spazi, la gravitazione ha enormi spazi di interazione, ma l'una può bloccare un'altra come potenza energetica."
Ripeto ancora quello che ho già scritto nei precedenti interventi:
a) se affermiamo che l'universo, lo spazio e il tempo "nascono", noi stessi li poniamo in relazione con qualcosa che c'era PRIMA, in quanto la nascita, anche presa in senso metaforico, presuppone una serie di eventi che si succedono in un tempo, che tutti li sottende;
b) se diciamo che l'universo "si espande", noi stesso lo poniamo in relazione con qualcos'altro in cui esso si espande, cioè, un FUORI, i cui confini pian piano va erodendo.
In parole povere, se è vero che l'universo è spazialmente e temporalmente delimitato (come "pare" che sostengano gli scienziati), questi due assunti non possono essere elusi, se non glissando sul significato delle parole.
Per cui, ragionando "a contrario", l'unica conclusione plausibile (in quanto, almeno, coerente e non contraddittoria), e che "questo" Universo che noi vediamo e misuriamo, è esploso in un punto ed in un momento preciso di uno spazio e di un tempo preesistente (cioè, di un altro Universo, "forse" infinito), nel quale si sta ancora "osservabilmente" espandendo.
Diversamente, se si sbagliano gli scienziati, il cosmo in cui viviamo è sempre esistito, e non ha alcun limite.
Secondo me, "tertium non datur".
Ma forse io sono troppo "euclideo"!
D'altronde, a mio modesto parere, prerogativa della mente umana, a differenza di quella degli animali, è quella di ragionare sempre su tutto...anche se può sembrare inutile. Anzi, soprattutto in quel caso!
La mente umana è uno specchio sottile, che non può contenere l'universo; ma lo può riflettere nella sua totalità...se lo posate in una radura, in una notte stellata.
:-)
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Vecchio 12-01-2015, 21.31.40   #15
Galvan 1224
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Riferimento: Cosa C'e' Oltre, E Cosa C'era Prima Dell'universo?

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Originalmente inviato da paul11
Primo aspetto su questa nemesi dell’infinito che ha coinvolto da tempo il forum.
Il nostro pensiero non può andare all’infinito ad un certo punto deve fermarsi e lì costruire l’assioma, definire gli enunciati e dimostrarli in uno svolgimento di passi risolutivi.
Questi passi di svolgimento ad esempio per la soluzione di una qualunque equazione matematica, dimostrano che non si può andare all’infinito per arrivare ad un risultato, diversamente non costruiremmo mai conoscenza.
Poi in matematica esiste proprio il concetto definito di limite e di infinitesimali.

Secondo aspetto è la teoria cosmologica.
L’attuale teoria classica del Big Bang trova, seppur con tutti i problemi teorici del caso, il punto di equilibrio migliore in base alle scoperte scientifiche.
Quando gli Stati investono miliardi di euro per un sincrotrone, non fanno altro che costruire strumenti sperimentali per poter scoprire nuove particelle sino ad allora solo teorizzate e quindi avvalorare una teoria o scoprirne di nuove e quindi dover riteorizzare .
La teoria del Big Bang funziona, perché il sincotrone è basato su una potenza energetica in funzione de tempo universale dettato dal Big Bang.
Se è stato scoperto al Cern di Ginevra il bosone di Higgs che era stato teorizzato, e sapevano gli scienziati che hanno progettato quel sincrotrone ad una certa potenza di energia che avrebbero avuto alte probabilità di trovarlo quando il sincotrone sarebbe entrato a regime.
Se è stato scoperto qualche mese fa il residuo, il “fossile” dell’onda gravitazionale teorizzata, in una determinata fase del tempo universale, avvalora la teoria.

Chiedersi cosa ci fosse prima del tempo e del Big Bang è come chiedersi cosa ci fosse prima di Dio. Lo spazio tempo nascono dall’espansione dell’energia/materia provocata dall’interazione delle quattro forze, che man mano compaiono perché ognuna agisce con un limite spaziale, l’interazione forte ha piccolissimi spazi, la gravitazione ha enormi spazi di interazione, ma l'una può bloccare un'altra come potenza energetica.

L’infinito non è un “rimando” fisico, ma è una domanda innata del pensiero umano che non finisce mai di porsi domande e questo è un bene se si capisce anche il limite.



… terzo aspetto è la somiglianza dei percorsi cognitivi, intuitivi, esplicativi e d’altro tipo.
Infatti, non fosse vero ciò, non si potrebbe parlar e comprendersi quando s’usino metafore o modelli di sorta (in ambito scientifico come in altri) per raffigurare comportamenti, proprietà, evenienze e in ultima prevederne (o ipotizzarne) l’evoluzione.

Ad esempio ecco che il titolo di questa discussione (peculiarità del mio approccio, per me una coincidenza) a ben guardare è simile a quella che conduco: cosa c’era prima dell’universo equivale al da dove veniamo; cosa c’è oltre al dove andiamo.
Il che siamo - qui non è esplicitato ma, cosmologicamente, è il nostro posto nel sistema solare, galassia e universo.
Dove siamo adesso, cioè il qui e ora del nostro flusso di coscienza, da dove osserviamo e agiamo.

Nelle moderne visioni olografiche dell’universo ogni cosa si rispecchia e si ritrova in tutte le altre, ogni frammento dello specchio rotto contiene l’immagine totale.

L’infinito come domanda innata è la stessa domanda su cosa sia quell’io origine d’ogni questione e problema: la nemesi sull’infinito sarà destinata a continuare fintanto (sempre) che il finito cerchi d’afferrarlo o di descriverlo, così come l’io può scandagliar sino alla fine dei suoi giorni il contenuto dei pensieri che vi si rispecchiano senza trovar da dove vengono… infatti quell’io è a sua volta un pensiero (quello principale, da me definito pensiero pilota).

Il tempo che inizia col big bang raffigura un istante dopo del quale s’originano spazio e tempo, espansione e divenire; come dopo il radicamento dell’io nell’individuo (che avviene in un istante, secondo me) ecco il prima, dopo e divenire.

La suggestione che mi permetto di fornire è di vederli come processi, eventi qualitativamente simili; in tal modo si può comprendere come millenni addietro persone avulse da ogni percorso scientifico hanno lasciato prove d’aver colto l’intima natura del mondo (un esempio: F. Capra - il tao della fisica - Nataraj, il danzatore cosmico e la danza delle particelle che si formano nel sincotrone, richiamato da paul11).

Se sono simili forse non ha del tutto una giustificazione mantenere le discipline entro rigidi scomparti… la contaminazione, si voglia o no, è caratteristica del nostro tempo.
Rifiutandola (in ogni ambito: religioso, politico, psicologico, scientifico e culturale d’ogni sorta) ci si costringe in un recinto in attesa d’altri animali che parlino la nostra stessa lingua… se si vuol aver vita sociale.

Ho letto il commento di Severino (Ma l’Occidente non ha perso, CORRIERE DELLA SERA, 10 gennaio 2015) a proposito dei fatti di Francia, di cui incollo il finale:

Per quanto sembri occupare la scena del mondo, lo scontro tra Islam, da una parte, e cristianesimo, capitalismo, democrazia dall’altra è uno scontro di retroguardia. Il nemico autentico e vincente sia dell’Islam sia di quei suoi nemici visibili è la tecnica, di cui sia l’Islam sia quei suoi nemici intendono servirsi per prevalere nello scontro di retroguardia.

Un utente ha colà commentato che S. parla come una persona dei primi del novecento.
Non ho titoli né competenza per esprimere alcunché in merito, solo mi pare che antropomorfizzare la tecnica è un po’ come (per chi non l’abbia mai visto) creder divino un aereo (o il carro di Enoch… che ne dici paul?).

Galvan 1224 is offline  
Vecchio 12-01-2015, 22.46.39   #16
jolly666
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Riferimento: Cosa C'e' Oltre, E Cosa C'era Prima Dell'universo?

Ipotizzare un qualcosa prima del qualcosa conosciuto, è impossibile..dal momento in cui qualcosa diventa qualcosa è facile pensare che quel primo qualcosa abbia avuto una relazione con qualcosa, allora poi ci si dovrebbe domandare cos' era quel qualcosa che ha fatto scattare il primo qualcosa e chi ha inventato quel qualcosa scaturente, allora entriamo in un concetto di infinito, dove non ci sarà mai un qualcosa che nasce dal nulla, inquanto il nulla non lo accettiamo come tale..se accettiamo il nulla come concetto allora può nascere un qualcosa, se invece non lo accettiamo come concetto si avranno relazioni infinite..dov'è il discorso di Eliseo quadra alla perfezione, ma se accettiamo la teoria del Bing ben dobbiamo accettare che dal nulla sia nato un uno che si è moltiplicato per tutta l'estensione dell'universo, anche tutt'ora è tutto uno, personalmente come ho scritto in precedenza, non penso che sia mai esistito un big bang e non penso che non esista un finito, dove c'è un inizio e una fine, cioè da tale punto a tale punto è solo un concetto dell'uomo..la misurazione stessa è un concetto dell'uomo. .per quanto riguarda la mia ipotesi di un universo in cui tutta la materia si stia rimpicciolendo e inserendo il tempo, dove il discorso di Eliseo quadra e deve avere infinite relazioni, l' infinito si può capire con l'esempio che ho fatto di quanto si può rimpicciolire la materia,potremmo prendere un uno e dimezzarlo all'infinito, quindi io sostengo che esista l'infinito, inquanto il finito è un concetto dell'uomo e che non sia mai esistito un big bang.. .
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Vecchio 13-01-2015, 00.04.38   #17
paul11
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Originalmente inviato da sgiombo
Non trovo.

Infatti per definizione Dio é sempre stato e sempre sarà ("Egli é l' eterno", recitava il catechismo che mi dovetti imparare da bambino); non ha un inizo a una distanza di tempo finita dal presente, e dunque é perfettamente evidente che prima di lui (o Lui) non c' era nulla poiché non c' é mai stato un "prima di lui".
Invece il "B.b." é un evento istantaneo (di durata "infinitamente breve": si direbbe l' esatto contrario dell' eternità di Dio), accaduto un intervallo di tempo finito prima del presente; e con esso il tempo sarebbe iniziato (anche se personalmente continuo a dubitare come Elsire circa la sensatezza di questa affermazione), e immediatamente avrebbe cominciato a trascorrere, relegandolo dunque subito nel passato.


Ciao Sgiombo.
Guarda che Dio ci mette del tempo a creare il mondo. L' eternità è fuori dall'universo, così come il Big Bang riempie il "vuoto" iniziale.
Il problema non è lo spazio tempo che sono conseguenza delle forze che modellano l'energia espandendola , ma semmai da dove viene quell'energia che è pari ad oggi alla sommatoria di tutta quella esistente compresa la materia? Dov'è finita l'antimateria iniziale che dovrebbe essere pari alla materia, cos'è l'energia oscura?
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Vecchio 13-01-2015, 10.44.23   #18
sgiombo
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Originalmente inviato da paul11
Ciao Sgiombo.
Guarda che Dio ci mette del tempo a creare il mondo. L' eternità è fuori dall'universo, così come il Big Bang riempie il "vuoto" iniziale.
Il problema non è lo spazio tempo che sono conseguenza delle forze che modellano l'energia espandendola , ma semmai da dove viene quell'energia che è pari ad oggi alla sommatoria di tutta quella esistente compresa la materia? Dov'è finita l'antimateria iniziale che dovrebbe essere pari alla materia, cos'è l'energia oscura?

Si tratta di questioni in parte teologiche in parte scientifiche, piuttosto che filosofiche.
Anch' esse discutibili (oltre alle domande che poni tu su antimateria e "materia oscura", personalmente ho qualche dubbio che la creazione divina -per chi ci crede, non per me- non sia stata istantanea -"fiat lux"-; e l' eternità é senzaltro fuori dell' universo se esso é stato creato o se si é originato dal "B.b", ma discutibili sono per l' appunto queste premesse).

Ultima modifica di sgiombo : 13-01-2015 alle ore 19.32.49.
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Vecchio 14-01-2015, 00.18.06   #19
paul11
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Originalmente inviato da elsire

Paul11 scrive:
"Chiedersi cosa ci fosse prima del tempo e del Big Bang è come chiedersi cosa ci fosse prima di Dio."
Non è così, secondo me...è esattamente il contrario.
Perchè, se DIO esiste , non è mai nato, ed è fuori del tempo e dello spazio.
O meglio, per usare una antica (ed un po' criptica) formula, Dio è: "intra omnia non inclusum, extra omnia non exclusum, supra omnia non elatum, infra omnia non prostratum."
Ma lasciamo stare Dio, in questa sede.
Io avevo solo rilevato che, se è vero, come la maggioranza degli scienziati sostiene, che l'universo osservabile ha un determinato diametro, e una determinata età, in fondo, non è che una enorme cocuzza (o meglio, un pallone autogonfiantesi).
Cioè un oggetto fisico ben determinato spazialmente e temporalmente, per cui è più che legittimo ragionarne a fil di logica.
Anche se nessuno può presumere di poter dare risposte definitive.
Io meno di tutti.

Ciao elsire.
Se prima del Big Bang è logico chiedersi se vi fosse spazio e tempo, allora è altrettanto logico chiedersi che prima del Big Bang ci fosse anche energia. Risultato: sposti semplicemente indietro il punto di origine, puoi spostarlo all'infinito se vuoi, ma non risolverai mai il quesito.

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Originalmente inviato da elsire
Paul11, poi, aggiunge:
"Lo spazio e il tempo nascono dall’espansione dell’energia/materia provocata dall’interazione delle quattro forze, che man mano compaiono perché ognuna agisce con un limite spaziale, l’interazione forte ha piccolissimi spazi, la gravitazione ha enormi spazi di interazione, ma l'una può bloccare un'altra come potenza energetica."
Ripeto ancora quello che ho già scritto nei precedenti interventi:
a) se affermiamo che l'universo, lo spazio e il tempo "nascono", noi stessi li poniamo in relazione con qualcosa che c'era PRIMA, in quanto la nascita, anche presa in senso metaforico, presuppone una serie di eventi che si succedono in un tempo, che tutti li sottende;
b) se diciamo che l'universo "si espande", noi stesso lo poniamo in relazione con qualcos'altro in cui esso si espande, cioè, un FUORI, i cui confini pian piano va erodendo.
In parole povere, se è vero che l'universo è spazialmente e temporalmente delimitato (come "pare" che sostengano gli scienziati), questi due assunti non possono essere elusi, se non glissando sul significato delle parole.
Per cui, ragionando "a contrario", l'unica conclusione plausibile (in quanto, almeno, coerente e non contraddittoria), e che "questo" Universo che noi vediamo e misuriamo, è esploso in un punto ed in un momento preciso di uno spazio e di un tempo preesistente (cioè, di un altro Universo, "forse" infinito), nel quale si sta ancora "osservabilmente" espandendo.
Diversamente, se si sbagliano gli scienziati, il cosmo in cui viviamo è sempre esistito, e non ha alcun limite.
Secondo me, "tertium non datur".
Ma forse io sono troppo "euclideo"!

Mi viene in mente la domanda di Mariano nella discussione sul dialogo.
Allora al posto della semantica parola "nasce",dico" ha origine": adesso spiegami sintatticamente cosa cambia nel senso della proposizione.
E' nato prima l'uovo o la gallina? Dove ha origine l'uovo e dove ha origne la gallina?


Il famoso Big Bang è banalmente spiegato appunto come un palloncino sgonfio su cui si fanno puntini che ovviamente gonfiandosi si espandono e crescono quindi le distanze fra i puntini. L'origine è il punto in cui non si sposta(diciamo chè è l'apertura dove si soffia il palloncino e l'espansione in termini di spazialità è determinata dalal quantità di energia iniziale, ose vuoi da quanta energia si soffia in quel palloncino. Quando l'universo avrà zero gradi Kelvin sarà finito(oggi se non ricordo male ha due gradii K).
Ma facciamo l'esempio per paradosso,quando si sgonfia il palloncino l'espansione ritorna verso l'origine, allora se per ipotesi l'universo collassasse come in un buco nero ritornando tutta la sua energia al punto iniziale, all'origine , dove finisce lo spazio e il tempo occupato precedentemente?

Citazione:
Originalmente inviato da elsire
D'altronde, a mio modesto parere, prerogativa della mente umana, a differenza di quella degli animali, è quella di ragionare sempre su tutto...anche se può sembrare inutile. Anzi, soprattutto in quel caso!
La mente umana è uno specchio sottile, che non può contenere l'universo; ma lo può riflettere nella sua totalità...se lo posate in una radura, in una notte stellata.
:-)

Ma ci mancherebbe Elsire, non si deve mortificare la mente, morirebbe la nostra creatività
Quello a cui tenevo sottolineare è che la scienza nasce quando costruisce conoscenza e la nostra mente attraverso la logica e matematica ha necessità per qualificare e quantificare di "ritagliare " un fenomeno. Significa che la nostra mente cerca un Tutto, ma il nostro linguaggio non può che ritagliare dal Tutto ricostruendo le tessere di un mosaico enorme. Entrambe le due cose ,creatività e logica ,sono importanti
paul11 is offline  
Vecchio 14-01-2015, 00.32.42   #20
paul11
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Riferimento: Cosa C'e' Oltre, E Cosa C'era Prima Dell'universo?

Citazione:
Originalmente inviato da Galvan 1224
… terzo aspetto è la somiglianza dei percorsi cognitivi, intuitivi, esplicativi e d’altro tipo.
Infatti, non fosse vero ciò, non si potrebbe parlar e comprendersi quando s’usino metafore o modelli di sorta (in ambito scientifico come in altri) per raffigurare comportamenti, proprietà, evenienze e in ultima prevederne (o ipotizzarne) l’evoluzione.

Ad esempio ecco che il titolo di questa discussione (peculiarità del mio approccio, per me una coincidenza) a ben guardare è simile a quella che conduco: cosa c’era prima dell’universo equivale al da dove veniamo; cosa c’è oltre al dove andiamo.
Il che siamo - qui non è esplicitato ma, cosmologicamente, è il nostro posto nel sistema solare, galassia e universo.
Dove siamo adesso, cioè il qui e ora del nostro flusso di coscienza, da dove osserviamo e agiamo.

Nelle moderne visioni olografiche dell’universo ogni cosa si rispecchia e si ritrova in tutte le altre, ogni frammento dello specchio rotto contiene l’immagine totale.

L’infinito come domanda innata è la stessa domanda su cosa sia quell’io origine d’ogni questione e problema: la nemesi sull’infinito sarà destinata a continuare fintanto (sempre) che il finito cerchi d’afferrarlo o di descriverlo, così come l’io può scandagliar sino alla fine dei suoi giorni il contenuto dei pensieri che vi si rispecchiano senza trovar da dove vengono… infatti quell’io è a sua volta un pensiero (quello principale, da me definito pensiero pilota).

Il tempo che inizia col big bang raffigura un istante dopo del quale s’originano spazio e tempo, espansione e divenire; come dopo il radicamento dell’io nell’individuo (che avviene in un istante, secondo me) ecco il prima, dopo e divenire.

La suggestione che mi permetto di fornire è di vederli come processi, eventi qualitativamente simili; in tal modo si può comprendere come millenni addietro persone avulse da ogni percorso scientifico hanno lasciato prove d’aver colto l’intima natura del mondo (un esempio: F. Capra - il tao della fisica - Nataraj, il danzatore cosmico e la danza delle particelle che si formano nel sincotrone, richiamato da paul11).

Se sono simili forse non ha del tutto una giustificazione mantenere le discipline entro rigidi scomparti… la contaminazione, si voglia o no, è caratteristica del nostro tempo.
Rifiutandola (in ogni ambito: religioso, politico, psicologico, scientifico e culturale d’ogni sorta) ci si costringe in un recinto in attesa d’altri animali che parlino la nostra stessa lingua… se si vuol aver vita sociale.

Ho letto il commento di Severino (Ma l’Occidente non ha perso, CORRIERE DELLA SERA, 10 gennaio 2015) a proposito dei fatti di Francia, di cui incollo il finale:

Per quanto sembri occupare la scena del mondo, lo scontro tra Islam, da una parte, e cristianesimo, capitalismo, democrazia dall’altra è uno scontro di retroguardia. Il nemico autentico e vincente sia dell’Islam sia di quei suoi nemici visibili è la tecnica, di cui sia l’Islam sia quei suoi nemici intendono servirsi per prevalere nello scontro di retroguardia.

Un utente ha colà commentato che S. parla come una persona dei primi del novecento.
Non ho titoli né competenza per esprimere alcunché in merito, solo mi pare che antropomorfizzare la tecnica è un po’ come (per chi non l’abbia mai visto) creder divino un aereo (o il carro di Enoch… che ne dici paul?).


Caro Galvan,
sono d'accordo che linguisticamente la contaminazione può aiutare, ma attenzione a mantenere i domini, diversamente è caos argomentativo. Se da una parte la nostra mente richiede una libertà sconfinata, dall'altra la fattualità empirica ci fa stare con i piedi per terra. La salvaguardi di un equilibrio e mai allontanarsi troppo da quei piedi, perchè cadiamo inevitabilmente.
Sono perfettamente d'accordo con te che vi sono correlazione fra i diversi, diciamo così, domini, e sono fondamentali per avere delle aperture mentali ispirative e per creare nuove teorie.Molti geni ci iinsegnano che hanno tirato ispirazione da qualcosa di banale .
Nell'arte poi direi è una norma la contaminazione e la correlazione per il suo tipico linguaggio più evocativo.

Bhe Enoch.... .E'una descrizione fatta da un uomo antico con la sua cultura e di incontri....da un velivolo sopra la Terra...qualcuno direbbe un viaggio astrale.
paul11 is offline  

 



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