Il problema che poni è molto interessante e complesso, per cui non è facile (e, forse, nemmeno corretto) semplificarlo al massimo; come ora mi accingo a fare, per ragioni di tempo e di spazio.
Ovviamente, si tratta di una "mia" semplificazione: non condivisa, nè condivisibile da tutti.
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A) DESTRA
Al riguardo, innanzitutto, io distinguerei tra:
1) DESTRA ECONOMICA, che, sia pur semplificando al massimo, è la politica vista nell'ottica "capitalistica" e/o "finanziaria", di chi immette nella produzione il fattore "capitale" (mobiliare e immobiliare); e, più in generale, è l'orientamento politico dei "ricchi" e dei "possidenti". Tende al globalismo internazionale.
2) DESTRA POLITICA, che, sia pur semplificando al massimo, è la politica vista nell'ottica "conservatrice" (e, a volte, "reazionaria"); e, più in generale, è l'orientamento politico dei "tradizionalisti" sociali, religiosi ecc. Tende al nazionalismo (e/o al localismo) e al protezionismo.
1 e 2 spesso tra di loro si mescolano, e tendono partiticamente a fondersi...ma non sono MAI la stessa cosa.
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B) SINISTRA
Dopodichè, simmettricamente, distinguerei tra:
1) SINISTRA ECONOMICA, che, sia pur semplificando al massimo, è la politica vista nell'ottica di chi immette nella produzione solo il fattore "lavoro" (di solito non specializzato e subordinato); e, più in generale, è l'orientamento politico dei "poveri". Tende, almeno oggi, ad una visione nazionalistica delle tutele del lavoro.
2) SINISTRA POLITICA, che, sia pur semplificando al massimo, è la politica vista nell'ottica "progressista" (e, a volte, "rivoluzionaria"); e, più in generale, è l'orientamento politico degli "innovatori dei diritti sociali", non necessariante di carattere economico. Tende al globalismo delle rivendicazioni.
1 e 2 spesso tra di loro si mescolano e tendono partiticamente a fondersi...ma non sono MAI la stessa cosa.
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Premesso quanto sopra, sottolineo che, per ogni voce, bisognerebbe fare una dozzina di ulteriori precisazioni e di "distinguo"...ma credo che, molto "grosso modo", la classificazione di fondo sia corretta.
E, confondere tali categorie di fondo, come se ci fosse una sola DESTRA e una sola SINISTRA, spesso conduce a gravi errori politici.
Ad esempio, molti sostenitori della destra politica, possono essere contrari ai sostenitori della destra economica, come molti sostenitori della sinistra politica, possono essere contrari ai sostenitori della sinistra economica.
Ad ogni modo, a mio avviso, ritengo che sia errato sostenere che la "diversità" dovrebbe essere considerata una prerogativa della cosiddetta Destra.
Ed infatti se vogliamo confondere il significato di "diversità" con quello di "diseguaglianza" (che è una cosa ben differente)...allora sicuramente la "diversità" è una bandiera della "destra economica" (A1).
Ma è, ovviamente, un raggiro, perchè Tizio e Caio possono essere diversissimi tra di loro, pur avendo lo stesso reddito, mentre Sempronio e Fulgenzio possono avere un identico carattere e identici gusti, pur essendo l'uno ricchissimo e l'altro poverissimo.
Se poi vogliamo parlare di "destra politica", non c'è dubbio che essa sia nemica giurata di qualsiasi"diversità"; basti pensare al tema dei matrimoni gay.
Stesso discorso vale per la sinistra; per esempio, i ricchi "radical chic" progressisti, possono avere una visione molto diversa dagli operai metalmeccanici.