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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
02-12-2013, 08.20.49 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Qual è il senso del vero nome delle cose
Se non mi sbaglio gli studi di Chomsky avrebbero evidenziato che il linguaggio sia un qualcosa di innato nell'uomo, ed altri studi mi pare abbiano rivelato qualcosa di simile riguardo ai concetti geometrici.
Forse Kant tanto in errore non era quando dichiarava che era la struttura dell'uomo a determinare la conoscenza e non viceversa Il dare un nome a qualcosa è un modo per delimitare quel qualcosa, per fissarlo nella memoria e renderne immutabili alcuni particolari. Dando un nome agli oggetti noi esercitiamo il nostro controllo su di essi e, in un certo senso, amputiamo la nostra creatività, perchè dando un nome ad un oggetto trasformiamo il nostro interesse generale per una certa cosa in un interesse particolare. Lo stesso accade quando ci presentano una persona sconosciuta, finchè non sappiamo il nome della persona la nostra curiosità da luogo a infinite congetture su di essa, una volta che ci dicono che quella persona si chiama x, allora cataloghiamo x nella nostra memoria con allegata una qualche informazione identificativa, del tipo me l'ha presentato Tizio, e alto come Caio, fa quel dato lavoro, è in relazione con quelle persone, ecc. Quindi dare un nome alle cose è sia un modo per elaborare idee in cui quella cosa diventa parte di un qualcosa di più complesso, sia un limite per la creatività in quanto mette un freno al suo motore: la curiosità. |
02-12-2013, 22.29.28 | #4 | ||
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Qual è il senso del vero nome delle cose
Citazione:
Citazione:
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02-12-2013, 22.43.51 | #5 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Qual è il senso del vero nome delle cose
Citazione:
Non per nulla nella Genesi Dio stabilisce che sia l'uomo a dare il nome alle piante e agli animali consegnati al suo dominio. E che dire dell'interminabile ricerca del vero nome di Dio perseguito dalla Cabala che permetterebbe di conoscerne e condividerne la potenza. Il problema è che se il nome deve rispecchiare il vero significato delle cose, la loro effettiva realtà, nessun nome potrà mai essere sufficiente, ma il nostro pensiero è proprio con i nomi che lavora, con quanto essi esprimono di reale. Dire che un nome è un segno arbitrario che può essere dato a piacere a qualsiasi cosa purché ci si metta d'accordo rivela a mio avviso quale grado abbia raggiunto il nichilismo contemporaneo. Solo al niente si possono dare infatti tutti i nomi che si vogliono, illudendosi che possa essere qualsiasi cosa si vuole, mentre resta sempre e solo niente. |
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03-12-2013, 00.44.43 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Qual è il senso del vero nome delle cose
L'argomento è vasto e bisogna vedere Maral cosa ti proponi.
Mi limito a dire che Wittgenstein scrive che la forma logica è isomorfa alla struttura della realtà,le proposizioni sono infatti analoghe a immagini e i nomi che la costituiscono hanno come significato gli oggetti che costituiscono la realtà.Alle regole fisse della logica ,sempre Wittgenstein, dice che si contrappone la problematica di come gli umani costituiscono la loro pratica del seguire regole e di come nno si siano date una volta per tutte. Si intuisce del perchè Wittgenstein nella sua seconda fase utilizzerà i giochi linguistici e si occuperà del linguaggio popolare. Un nome, è un suono,un'immagine una scrittura e varia negli idiomi . Mi sentirei di dire che i nomi e in definitiva i linguaggi seguono quella plasticità che è alla fonte cioè il cervello: definiscono per conoscere e strutturare conoscenza ,ma creano anche. |
03-12-2013, 13.17.09 | #7 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 23-11-2013
Messaggi: 4
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Riferimento: Qual è il senso del vero nome delle cose
Come è già stato detto sono anche io convinto che i nomi alle cose servano più che per comodità per avere un controllo su di esse.
Dopo aver letto questo intervento mi sono immaginato di svegliarmi domani mattina senza sapere il nome di alcuna cosa (e rendermene conto), già solo immaginare questa situazione mi ha dato un senso di impotenza più di quanto non lo abbia adesso. Credo che lo stesso discorso si possa fare con una città: dal momento in cui si conosce ogni via principale, ogni piazza ed il relativo nome si ha una percezione di un maggiore controllo su di essa rispetto alla conoscenza "pressapoco". Infatti, parlando personalmente, mi sono appena trasferito ed è stato interessante vedere come giorno dopo giorno mi "appropriavo" sempre di più di questa nuova città (Trieste) conoscendo il nome delle piazze, vie ecc. |
03-12-2013, 21.24.24 | #8 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Qual è il senso del vero nome delle cose
Citazione:
Forse questa aderenza è reciproca, una sorta di attrazione (mi si perdoni la metafora) che spinge la cosa verso il proprio nome e il nome verso la propria cosa, un'attrazione reciproca che scaturiscono da subito come un colpo di fulmine o che si costruisce piano piano nel tempo, dopo una lunga ed elaborata frequentazione . E ci si potrebbe ancora chiedere se il nome aderisce al significato, perché vi sono diversi nomi per designare la stessa cosa o forse ogni cosa ha un solo nome che la rispecchia veramente, un unico vero nome, irraggiungibile e nascosto come il tesoro della fiaba. In fondo la problematica dei nomi è la problematica del legante tra il significante, il segno fonico, e il significato, la cosa che esprime, ove però possiamo anche pensare che alla fine siano i proprio i significati a diventare a loro volta segni significanti per i propri segni fonetici (e forse questa doppia relazione è la chiave per capire il paradosso che ho citato). Dopotutto se la filosofia muove dal problema del come dire la verità in modo incontrovertibile, ciò che cerca è proprio la parola vera e il tramonto della filosofia esprime il fallimento di questa ricerca, la resa al fatto che non esiste alcuna parola vera per cui ogni sua ricerca è vana e tutte le mappe sono fallaci, ossia non esiste alcuna parola che possa dire di una cosa la cosa che veramente è, per quanto è sempre e solo con le parole che costruiamo tutte le nostre teorie che vorrebbero spiegare il mondo e noi stessi. |
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03-12-2013, 21.38.40 | #9 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Qual è il senso del vero nome delle cose
Citazione:
Conoscere i nomi veri significa allora poter usare una mappa vera per muoversi nel mondo vero e sentire che la che la verità del mondo non è a noi aliena, dunque che nel mondo possiamo esistere. |
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10-12-2013, 13.12.50 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-07-2010
Messaggi: 405
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Riferimento: Qual è il senso del vero nome delle cose
Io ritengo che i nomi siano rimandi a cose esprite. Poi si può costruire una nuova esperienza tramite la composizione delle altre che si sono ottenute per via diretta. L'esperienza a sua volta è, per capirci, il risultato del rapporto tra noi e qualcosa di esterno. Il legame con l'oggetto in sé è garantito dal fatto che un contenuto fenomenico dipende anche da quello (dal suo essere in sé), l'arbitrarietà dei concetti dalla dipendenza con l'Io.
Spesso, dunque, sembra che il significato degli enti conosciuti sia legato all'uso che di quelli facciamo, il ché è assai comprensibile considerando che il nostro rimando nominale è un rimando all'esperienza e così pure al modo in cui interagiamo con le cose. Porsi in un ottica "obbiettiva" del tipo scientifico se vogliamo, vuol dire semplicemente descrivere le cose nella relazione che esse contraggono con altre cose e non direttamente con la nostra coscienza. Per quanto saremo costretti a descriverle rifacendoci a enti espriti da cui possiamo tentare di astrarci senza tuttavia riuscirci del tutto. Ma non è detto che certe "intuizioni pure" per dirla alla Kant, non siano aspetti necessari delle cose stesse o un modo come un'altro per intuire lo stesso apetto delle cose. Cioè se le cose in sé hanno una forma non importa che questa appaia in un modo o nell'altro a seconda del punto di vista, ci saranno delle necissità della "formalità" la cui realtà sarà data in ogni prospettiva. N |