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07-09-2013, 14.14.08 | #5 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
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Riferimento: Libertà di pensiero
Citazione:
Vi è dunque una necessità inderogabile nella verità, la cui ricerca è oggetto del pensare, ossia del poter riflettere senza distorsioni come le cose necessariamente stanno, ma allora in cosa consiste la libertà di pensare la verità se per pensarla non possiamo esimerci dalla necessità dello stare, dell'essere noi stessi (soggetti e oggetti di pensiero) proprio ciò che integralmente siamo, sentendoci solo così realmente liberi e liberamente compresi? La libertà del pensiero che cerca la verità non è dunque nel pensiero che vuole costruirla a sua incondizionata volontà usando un mondo atomizzato e ridotto a semplice probabilità come flettibilissima materia prima da dominare demiurgicamente per poi venirne schiavizzati, ma è riflesso della necessità che ci comprende senza lasciarci esclusi per ciò che ciascuno diversamente e veramente è e quindi diversamente pensa. |
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08-09-2013, 08.04.34 | #6 |
Moderatore
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Riferimento: Libertà di pensiero
@ gyta
Condivido nella sostanza sia le parole di Unamuno che di Fusaro, e sono convinto che conoscenza (come modernamente la si intende) e sapienza (o saggezza) non siano sinonimi ma concetti contrapposti. La libertá di pensiero, perseguendo la veritá, dovrebbe quindi essere il mezzo che attraverso la comprensione di quest'ultima ha come fine ha la libertá dal pensiero (la veritá rende liberi), ovvero dalle trappole del razionalismo che ingabbia la realtá in schemi statici (siano essi filosofici, politici o scientifici), meccanici e prevedibili che impediscono lo spontaneo, dionisiaco, caotico fluire della vita in ogni sua forma. Ma la moderna concezione, politica e filosofica, della libertá di pensiero è basata sull'idea che ognuno si possa progettare e costruire una propria gabbia, che per quanto magari d'oro sará pur sempre formata da sbarre che se impediscono ad altri di entrare hanno anche l'effetto opposto, e riduce l'uomo a schiavo dei suoi bisogni, dei suoi desideri, del suo iperrazionale "progetto di vita" che nella grande maggioranza dei casi si rivelerá un fallimento dopo aver condotto l'uomo stesso a vivere secondo il motto hobbesiano homo homini lupus scontrandosi quotidianamente con i progetti di vita altrui che contrastano il proprio. La libertá, in qualunque modo moderno la si intenda, e in particolare la libertá di scelta che è una logica conseguenza, nella prassi, della libertá di pensiero, è precisamente l'opposto dell'autentica libertá, che ha valenza negativa poichè la libertá si aumenta solo togliendo, non aggiungendo. @ maral Come Ivo Nardi ha scritto sulla homepage e come qui sopra ha ripreso acquario69 si tratta di vedere la figura originale, e questo aforisma rammenta che la veritá è una e una sola, indubbiamente necessaria poichè fondamento di tutte le altre veritá relative che devono essere dedotte e non "osservate" secondo cultura e pregiudizio. L'essere noi stessi non corrisponde quasi mai al pensare noi stessi come siamo effettivamente, e per questa ragione l'essere e il pensare si identificano solo alla luce della veritá (come adaequatio rei et intellectus) @ oxdeadbeef Certo nella filosofia greca antica si trovano i primi "germi" di quella che modernamente possiamo chiamare libertá di pensiero, più che altro poichè giá dai presocratici si esprimeva un pensiero umanista e individualista, ma come ha ben notato Giorgio Colli nel suo testo "la nascita della filosofia" giá ai tempi di Platone la filosofia, ovvero la forma letteraria introdotta allora e poi giunta fino a noi, essendo amore per la sapienza stava più in basso della sapienza e rappresentava già una decadenza rispetto a ciò che gli uomini avevano giá vissuto. Platone intendeva infatti come veritá (come sapienza) non qualcosa da scoprire ex-novo, ma qualcosa da recuperare da un ancestrale passato, e che ai suoi tempi era giá andato perduto. La salvezza del cristianesimo è dipendente solo in minima parte da un comportamento individuale (quella lo è per un verso nell'ebraismo e per il verso opposto nello gnosticismo) ma è subordinata alla "grazia di Dio" senza la quale non vi può essere salvezza (ricorderai la polemica fra Gesù e i farisei). Per quanto il concetto di libertà di pensiero sia rintracciabile in ogni tempo e cultura non credo vi possa essere dubbio sul fatto che nell'occidente moderno questo sia diventato il fondamento intellettuale, mentre altrove ne rappresenta l'eccezione, e la dimostrazione sta proprio nel fatto che la scienza (che nulla può dire sulla verità - come fondamento - di alcunché) sia l'unica autorità riconosciuta e incontestata in occidente. E se l'unica autorità riconosciuta ha solo la possibilità di affermare il "come" accadono le cose e non il "perché" è inevitabile che quella in cui detiene il potere intellettuale assoluto diventi una società esclusivamente strumentale ove, dostoevskijanamente, "tutto è permesso". |
08-09-2013, 12.08.52 | #7 | |
Moderatore
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Riferimento: Libertà di pensiero
Citazione:
Ogni verità affermata implica infatti la sua contraddizione, necessitata dal fatto stesso che la si possa pensare. Il nascondimento di questa contraddizione può quindi solo essere temporanea e rassicurante finzione. La libertà di pensiero può quindi solo essere la libertà di scelta di quel percorso rappresentativo di pensiero a cui siamo destinati per quello che siamo. |
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08-09-2013, 12.54.41 | #8 | |
Moderatore
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Riferimento: Libertà di pensiero
Citazione:
a mio avviso.. la "verita" non e' "pensabile".. |
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08-09-2013, 15.05.06 | #9 | |
Moderatore
Data registrazione: 23-05-2007
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Riferimento: Libertà di pensiero
Citazione:
Lo sbaglio sta proprio nel ritenere che noi si possa vivere solo nella molteplice e contraddittoria rappresentazione (razionale) della veritá poichè quest'ultima non è direttamente raggiungibile. Se questo fosse vero allora la verità diventerebbe inutile, e ogni rappresentazione della stessa sarebbe legittima e costituirebbe essa stessa la veritá (che risulterebbe quindi estremamente relativa). Ogni ente è invece in relazione diretta con la verità, dalla quale trae la propria esistenza e senza la quale non potrebbe semplicemente sussistere né come ente né come essente. L'affermazione di una veritá particolare implica sicuramente la possibilitá di affermare il suo opposto, ma appunto per questo la veritá non si può trasformare in un concetto razionale ma si può solo comprendere e vivere. La libertá di pensiero, nella sua incessante moltiplicazione delle rappresentazioni della veritá, non potrá quindi che ulteriormente nasconderla confondendo le idee, e la libertá tout court, lungi dall'implicare una serie di scelte coerenti con la propria rappresentazione della veritá, dovrebbe tendere invece, come dicevo prima a gyta, alla libertá anche dal pensiero, lasciando la veritá stessa, al netto di ogni rappresentazione razionale, alla guida della vita. |
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08-09-2013, 19.08.53 | #10 |
Ospite
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Riferimento: Libertà di pensiero
La libertà di pensiero per potersi esprimere deve prima esserci all'interno della mente dell'individuo, ovvero deve prima allargare i suoi orizzonti verso l'ignoto e liberarsi dai condizionamenti esteriori ed interiori per poter avere piena libertà di pensiero, affinchè non sia un surrogato di libertà che si denota in pensieri altrui passati come personali, quando invece è solo espressione di un condizionamento. Jiddu Krishnamurti ha evidenziato nella sua filosofia proprio questo aspetto dell'uomo. Una volta ritrovata l'originalità e la personalità libera si potrà avere e professare la propria libertà di pensiero. Ma nella modernità come nella storia passata il condizionamento è stato principe nel pensiero delle genti e dei poteri. Non ci può essere libertà di pensiero senza libertà dai condizionamenti.
La verità invece non ha assoluto se non nella soggettività, l'unica verità che esiste è quella che abbiamo raggiunto, in questo senso solo e soltanto dentro sè è raggiungibile una qualsiasi forma di verità. Ritengo che la Verità sia una terra senza sentieri e che non si possa raggiungere attraverso nessuna via, nessuna religione, nessuna scuola. Questo è il mio punto di vista, e vi aderisco totalmente e incondizionatamente. Poiché la Verità è illimitata, incondizionata, irraggiungibile attraverso qualunque via, non può venire organizzata, e nessuna organizzazione può essere creata per condurre o costringere gli altri lungo un particolare sentiero. Se lo comprendete, vedrete che è impossibile organizzare una "fede". La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri. Jiddu Krishnamurti Noi abbiamo, come unica pietra di paragone della verità e della ragione, sempre e solamente le opinioni e le usanze del paese in cui viviamo.Michel de Montaigne Occorre tornare alla sincerità, semplicità e alla verità, ribaltando le concezioni morali che si sono ormai imposte nel mondo, secondo le quali le opere e gli affetti eroici sono privi di valore, dove credere senza riflettere è sapienza, dove le imposture umane sono fatte passare per consigli divini, la perversione della legge naturale è considerata pietà religiosa, studiare è follia, l'onore è posto nelle ricchezze, la dignità nell'eleganza, la prudenza nella malizia, l'accortezza nel tradimento, il saper vivere nella finzione, la giustizia nella tirannia, il giudizio nella violenza.Giordano Bruno “Falsa sia per noi ogni verità che non sia stata accompagnata da una risata”. - Friedrich Nietzsche. Anche Nietzsche denota con questo aforisma il continuo dubbio sulla verità e il non abbandonarsi completamente ad essa,mettendola continuamente in discussione. A questo punto la libertà di pensiero deve essere incondizionata anche dalla verità e dal pensiero stesso, che ritrova nell'arte qualche esempio, così come in certe filosofie orientali. Ma lo stesso discutere in questa sede non ci fornirà una risposta concreta se non la libertà dal condizionamento e saper distinguere cosa è condizionato e cosa non lo è. |