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16-09-2013, 12.54.48 | #53 | |||
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Riferimento: Libertà di pensiero
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Sarebbe utile per comprendere il tuo pensiero cosa intendi con individualismo. Poiché parti dicendo che è a causa di questo individualismo che l’intuizione non è più possibile. Al contempo però affermi che l’intuizione è in potenza nell’individuo. Ma allora se è in potenza l’individualismo dovrebbe tutelarla, non trovi? Qualcosa non mi torna. Penso anch’io che ogni realtà sia fondamentalmente “in potenza” detta in altri termini che la realtà per forza di cose consenta ad essere ciò che è e sarà, il ché è più che una ovvia constatazione.. Altro ancora è invece il concetto di idea di Platone –per quel poco che mi rammento- che vede nell’uomo un mero rispecchio della fonte originaria più che una qualità –intrinseca ovunque al reale ed alle cose- dell’essere in potenza. Ora bisognerebbe comprendere in che senso e cosa intendiamo con “in potenza”.. Ad esempio la cosiddetta realtà (o totalità del reale –conosciuto o meno) può possedere in sé una sorta di qualità intrinseca grazie alla quale sia possibile ogni sorta di elaborazione.. Citazione:
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Mi sembra che se pure sembri esulare dal discorso principale questi punti siano centrali a stabilire quali per noi siano i perni attraverso cui individuiamo quel possibile percorso di libertà del pensare.. |
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16-09-2013, 16.34.11 | #54 |
Moderatore
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Riferimento: Libertà di pensiero
Caro Ulysse, non dubito che vi siano tante persone che più che umili siano consce di se stesse e sappiano riconoscere i propri effettivi limiti da pari a pari con gli altri e che tali persone si trovino ovunque, nelle chiese, nelle accademie, nei laboratori, nei cantieri, nei campi e via dicendo. Quello che volevo dire è che l'umiltà è per lo più un misconoscimento di se stessi finalizzato a una supremazia morale tutt'altro che umile. Quando poi è predicata agli altri ci sento sotto la fregatura: siate umili cosicché vi si possa menare per il naso insegnandovi la verità degli umili esperti che siamo noi e vi spieghiamo tutto facile facile!
Purtroppo è una balla colossale che basti dedicarsi alla scienza per essere persone con una giusta visione di se stessi e degli altri. Anch'io ho lavorato in laboratorio per un decennio abbondante della mia vita e ti assicuro che non ho trovato persone migliorate dal metodo scientifico e che il metodo scientifico non è una terapia per fare un uomo migliore, ho invece trovato persone con tutti i difetti e i pregi che si trovano fuori dai laboratori, oneste e rispettose della verità di se stesse o altre volte un poco o molto paranoiche, ancorché esattissime nella valutazione dei loro risultati sperimentali. Peraltro sono affascinato dalla tua inscalfibile fiducia nella razionalità scientifica, nel progresso instaurato dalla razionalità che fa vedere le cose proprio come sono, quasi mi commuove e non scherzo. Ha un retrogusto da fine 700 e forse ancor più da fine 800, inizio 900, l'epoca del ballo Excelsior e della Ville Lumière, quando si pensava che la scienza e la tecnica avrebbero in breve affrancato l'uomo da ogni schiavitù (e lo pensavano proprio tutti, capitalisti e bolscevichi, ricchi e poveri, anche i miserabili che si erano trasferiti dai campi nelle fabbriche in massa ci credevano!). Purtroppo così non è stato, l'ennesima utopia andata a rotoli, proprio come quella dell'amor cristiano, e mentre a fine 700 si proclamavano razionalissimi diritti per tutti gli uomini, vascelli carichi di schiavi salpavano dall'Africa verso i possedimenti degli illuminati dalla ragione. In Francia e poi in Europa la Ragione produsse il terrore prima e i massacri delle guerre napoleoniche poi, nel mondo il colonialismo e lo schiavismo che nel buio medioevo di fatto era stato abolito e dopo il ballo Excelsior, il 900 utilizzò quella tecnica che doveva finalmente alleviare l'umanità per condurre i massacri più grandi e terribili che la storia umana abbia mai conosciuto ispirati dai peggiori deliri del nazionalismo e del razzismo, nonché quella forma di schiavitù volontaria e competitiva ispirata da un osceno darwinismo sociale che fa sì che si preveda che presto il 50% delle persone (bambini compresi) sia dedita al consumo abituale di psicofarmaci: forse questo mondo così illuminato non li rende proprio così felici o magari sono vittime di geni oscurantisti e lo fanno solo per dispetto, chissà. Certo, in fondo sono passati solo due secoli, un millesimo della storia dell'homo sapiens, diamoci tempo e magari troveremo un nuovo equilibrio prima di andare tutti estinti inseguendo i nostri deliri di crescita e sfruttamento illimitato (l'esatto opposto della giusta considerazione di se stessi nel mondo, l'esatto opposto di un'umiltà non ipocrita, ma sincera), ma questo inizio mi sembra che abbia dimostrato senza ombra di dubbio quali mostri riesca a generare il sogno piuttosto che il sonno della ragione. Non è tanto colpa dei pitecantropi, nessun animale riesce a essere tanto bestiale quanto l'uomo in giacca e cravatta che magari è pure ben inserito a livello sociale, ha fatto carriera e dispone di un bel conto in banca. I pitecantropi non sono mostri selvaggi che si nascondono negli anfratti per sbranare gli incauti che si avvicinano: un uomo d'affari o uno speculatore di borsa del XXI secolo è ben più feroce di qualsiasi pitecantropo verso i suoi simili e magari manco se ne rende conto. In confronto a lui non ho dubbi che gli australopitechi fossero vere mammolette. Più che altro è il pitecantropo chiuso al buio a doppia mandata in cantina che diventa pericoloso, mentre fuori brilla alto il sole della ragione che dovrebbe incenerirlo. E quel pitecantropo è dentro a ciascuno di noi, nei labirinti più oscuri di un'anima che ci siamo convinti di non avere. E per questo proprio lì brulicano i mostri che nessuna chimica riuscirà mai a debellare, al massimo per un po' solo a incatenare. Se c'è un work in progress che merita di essere compiuto quanto prima è la conoscenza di ciò che siamo attraverso tutti gli strumenti che ce lo permettono, perché di esso si sono sempre occupati: la scienza insieme al mito, la filosofia con l'arte e mettendoci all'ascolto dell'altro anziché volerlo convertire alla nostra luce che sola vede la realtà e per questo salva solo a forza di continui massacri per meglio convincere ogni recalcitrante pitecantropo. Ultima modifica di maral : 16-09-2013 alle ore 22.02.03. |
16-09-2013, 17.36.55 | #55 | |||
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16-09-2013, 18.55.25 | #56 | |
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Che dire? Sarà anche poco "filosofico" e magari vagamente adulatorio, ma non posso esimermi, per quel che mi riguarda, dal togliermi tanto di cappello (con annesso conseguente inchino) dinnanzi a tanta spietata lucidità. Cosa aggiungere? Forse solo una chiosa al primo periodo: se l'umiltà è una virtù e l'ipocrita falsa modestia un difetto, ancora peggio è l'arroganza insopportabile di coloro che, dicendosi consci dei propri limiti, li vogliono però estendere arbitrariamente al resto dell'umanità. Coloro che ammettono "umilmente" di non poter raggiungere alcuna verità, ma si affrettano ad aggiungere "se non ci riusciamo noi non ci può riuscire nessuno". I portabandiera dell'ossimoro "umiltà presuntuosa". |
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16-09-2013, 19.18.06 | #57 | |
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17-09-2013, 04.35.52 | #58 | |
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Mi pare evidente che pur conoscendo il pensiero filosofico tu non conosca affatto quello psicoanalitico. Non c’è scritto da nessuna parte che tu debba per forza intendere il mio discorso limitato al tempo che ho da dedicarci.. mi spiace. Guarda, se condividi l’approccio di Ulysse e di CVC il resto del mio discorso non è essenziale visto che in parole differenti affermiamo fondamentalmente le medesime cose senza scomodare la psicoanalisi. Quindi mi accontento per ora per mancanza di tempo di quello che sento di condividere nei loro interventi. Quando e se ti interesserà conoscere il pensiero dal quale radica il mio potrai sempre aprirti a conoscere il mondo della ricerca interiore psicoanalitica dove di certo non vige un modello ma la fiducia piena nella sanità della mente umana liberata -attraverso un percorso di conoscenza- dalla monezza delle nevrosi dominanti (disumanizzanti). Istruttivo, mai ti interessasse “Anatomia della distruttività umana” “L’umanesimo socialista”, “La disobbedienza e altri saggi”, “Fuga dalla libertà”, “Avere o essere?”: quelli che reputo i centrali. Se poi non ti garba il suo discorso (che è anche il mio) nessun problema ma tacciare il mio discorso di moralismo ed eresie simili è parlare senza aver compreso proprio nulla del pensiero principe erede di Freud. E nemmeno tiro fuori Jung che sennò rischiamo di giungere a parlare di spiritualità non sia mai! Nel nome del pensiero libero.. ****ci sono 2500scritti che riportano il mio pensiero.. |
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17-09-2013, 05.14.46 | #59 | |||
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forse penso ci sia anche una sorta di fraintendimento nell'uso delle parole fra quello che si intende fra razionalismo e irrazionalismo… quando affermo che da un certo momento in poi sia subentrato il razionalismo intendo dire che prima di allora la mentalità vigente era legata a una visione se vuoi anche mistica dell'esistenza (che oggi secondo me viene fraintesa e definita piu semplicemente irrazionalista) ma che tutte le parti di questa erano comunque interconnesse fra loro e non separate come poi lo sono diventate,fino ad assumere ai nostri giorni le sue estreme conseguenze… l'individualismo come sua diretta conseguenza e' l'individualismo che oggi noi conosciamo molto bene,mentre prima credo non era nemmeno concepibile -e viceversa- tutti avevano un ruolo non individuale nella società e tutti avevano la loro "sistemazione" che si integrava insieme a quella degli altri..non provavano il senso di isolamento,così diffuso oggi...a seguito di questa trasformazione in ambito sociale poi si e' automaticamente succeduta in simultanea anche quella singolare delle persone e della loro visione del mondo,che diventava così "particolare e separata" anche questa da tutti quei fenomeni che prima erano compresi in senso più ampio e globale..mancando di questa visione globale,l'intuizione non poteva andare oltre i fenomeni più propriamente "materiali" e quindi relativi…veniva così a mancare l'intuizione dell'assoluto,con cui l'uomo ha avuto da sempre una forte (e direi naturale e sana) relazione..e che oggi abbiamo perduto o forse ridotta a uno striminzito lumicino |
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17-09-2013, 17.24.43 | #60 | |
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