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#62 | |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 06-04-2014
Messaggi: 193
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
Citazione:
Per razionale intendo ci� che ha in s� la sua ragione d'essere, per la quale e solo per la quale � anche reale. Per me l'ippogrifo � una rappresentazione mentale, � solo un'idea, ma gi� �, una idea. � un'idea, ma non � un animale. I figli di un animale sterile non hanno alcunch� di razionale e quindi non sono reali. |
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#63 | |
Moderatore
Data registrazione: 23-05-2007
Messaggi: 241
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
Citazione:
Ogni vocabolo che si pronuncia, ogni rappresentazione mentale che si esprime, ogni idea che si condivide ha in s� la sua ragione d'essere, per il semplice fatto che altrimenti non esisterebbe affatto. Tutto ci� che � ma anche tutto ci� che diciamo e che pensiamo ha una sua ragione proprio in virt� del basilare principio che afferma "nihil est sine ratione". Che poi questa ragione sia condivisibile o meno � un'altra storia. Per quanto riguarda l'essere e l'esistere puoi consultare il 3d qui sotto che dovrebbe chiarirti qualche idea. https://www.riflessioni.it/forum/filo...nifestato.html |
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#64 | |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 06-04-2014
Messaggi: 193
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
Citazione:
scusami don, ma perch� io cosa ho scritto? |
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#65 | |
Ospite abituale
![]() Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
Citazione:
Questo mi ricorda da vicino la cosiddetta "prova ontologica dell' esistenza di Dio" di Anselmo d' Aosta (che � un fraintendimento fra "doversi pensare" e "dover esistere realmente"). "Ci� che ha in s� la sua ragione d' essere" � semplicemente ci� che di fatto � (qualsiasi cosa sia): dire che esista � una pura e semplice tautologia che non dice nulla sulla realt�: ci� che � �. Ultima modifica di sgiombo : 13-06-2014 alle ore 21.29.52. |
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#66 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2013
Messaggi: 331
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
Mi inserisco un p� tardi per dissipare questo dubbio.
cvc crede che irrazionale sia la rinuncia del razionale, cvc crede che esista una morale pratica al� kant. maral avvisa la preoccupazione che deve esistere un sentimento pre-formante il dicibile dello scientifico del razionale. l'unico � jenghene che introduce il concetto di morte e di vita che vanno ben oltre razionale e irrazionale. e infatti l'irrazionalsimo del 900 che ha in nietzsche e in kierkegaard i suoi precurosori, la scuola sartriana come termini politico analitico, e camus come la sua punta di diamante, si rif� alle posizioni di sestov. ossia l'irrazionalista non � uno che ha rinunciato alla razionalit�, bens� il contrario: ossia colui che la vive (la razionalit�) fino alle sue conseguenze pi� radicali. Ossia � l'uomo che ha il coraggio di vivere dentro l'aporia e non fuori. Ossia l'uomo � un oggetto (fuga del s� verso l'oggetto, spinta centrifuga)? Ma se l'intendiamo meglio si tratta semplicemente di prassi, di protezione del vivente.(non una razionalit� fine a se stessa, spinta centripeta, salvazione) Il fatto � che anche la prassi, e le protezioni del vivente, sono aporetiche, in quanto la protezione diventa legge, ossia forza costringente, ossia produzione di linee guida, di volani, che diventano morale, da l� all'eccidio degli ebrei o degli anticomunisti il passo � breve. Sempre dimenticando del genocidio della forza cattolica in tutto il mondo. Non mi scandalizzo pi�, � sempre e solo questione di politica, che si fa produzione, produzione di morte in nome della vita. l'irrazionalista � quello che sa stare dentro questa produzione che essa stessa � la vita, ma lo fa con il coraggio di non chiudere mai gli occhi, con la forza di una prassi che tenga sempre in mente la vita. cos� � l'assurdo in camus a diventare l'unica ancora di salvezza, il saper stare ai giochi della guerra. Non significa rinunciare alla guerra, amico-nemico, spazio privato-comune e identificazione-angoscia. lo fa proprio in nome della morte, heidegger ne � il maestro assoluto. Maestro miserabile o forse impaurito certo: non ebbe la forza di sostare di fronte alla vita come fece un nietzsche o un camus, e sinanco per vie opposte un kierkegaard (timore tremore). ma torniamo alla domanda originale: come fa a "tenere insieme il suo pensiero"? lo fa in nome del coraggio intellettuale, se l'elettrone si trova in due punti diversi significa che l'unita spazio-tempo non esiste, significa che il tempo non esiste, significa non che non avr� una prassi che "legge il tempo" bens� una prassi che "legge il tempo come relativit� alla prassi stessa", perch� la prassi � produzione s� di morte, ossia la interiorizzazione di quel tempo e di quel calcolo, ma anche della vita, ossia dell'aporia dell'io che non � un io "se non di fronte ad un oggetto", e che l'io non � un soggetto, ma la somma del "soggetto e degli oggetti insconsci e affettivi". Insomma l'irrazionale non � solo "una delle parti" ma il tentativo eroico di sostare come "soggetto" di fronte alle "aporie del reale", che non � mai totalmente "reale(proprio perch� aporetico)". Se vogliamo possiamo anche vederlo come la "proiezione di volont� di potenza del superuomo". In realt� quando mi dico irrazionale, � in nome anche di questo pensiero eroico, prometeico...ma appunto di fatto gli dei sono molti di pi�... il mio tenere insieme � insomma un allargamento, di un allargamento, ossia topologicamente uno "spazio virtualmente infinito di esplorazione". non mi interessa che lo spazio � insieme infinito di punti, o che per un punto passino infiniti spazi, e cio� che il punto non sia niente: in termini matematici.Non mi interessano le potenzialit� dell'infinito e se esprimano con lo zero o l'uno,no affatto! mi interessano quegli spazi che sempre confinano con ulteriori spazi. la razionalit� che sbatta sugli infiniti zero e uno di questo mondo, mi da meno noie comunque, della razionalit� che si crede 2,3 etc...se si pongono delle parti sar� sempre e solo politica, francamente la razionalit� sar� allora illusione, chiusura degli occhi, al cospetto del potere (potere politico). La mia mi sembra una lettura storica pi� veritiera che spero spazi via il dubbio fondamentale e cio� che l'irrazionalista non sia razionale, cosa che non � assolutamente. Le tematiche restano tutte, con gli orrori annessi delle morali presunte. (ossia: quale politica?) ps. gli irrazionali superano i naturali....d'altronde come i reali superano gli irrazionali. scusate il rapsodismo, troppe considerazioni a latere. |
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#67 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
@ greenandgreypocket
Sotto il nome di irrazionalismo rientrano varie correnti di pensiero. Ad esempio Bergson � un intuizionista, nel suo caso ben calza la tua affermazione, che l'irrazionalista porta la ragione alle sue conseguenze estreme. Infatti io Berson non lo definirei affatto un'irrazionalista, purttroppo l'equivoco nasce quando si considera la scienza come unica manifestazione della razionalit� umana. Allora chi afferma in modo razionale che ci sono realt� trascendenti il mondo scientifico, viene considerato irrazionalista. Ben diverso � l'irrazionalismo di Nietzsche e Schopenhauer, I quali ritengono la volont� una forza insopprimibile che non pu� essere domata dalla ragione. In particolare Nietzsche compie una colossale opera di demolizione del concetto di morale come valore supremo dell'uomo. Per lui la morale pare (quando si parla di Nietzsche � meglio essere prudenti) sia una forma di ipocrisia con cui l'uomo evita la guerra (intesa in senso metaforico, si spera), manifestazione della volont� di potenza. Ma, io dico, � giusto definire dei pensatori irrazionalisti quando questi, al di l� di quel che affermano e che � sempre soggetto a interpretazioni e reinterpretazioni, non fanno che usare deduzioni, induzioni, inferenze? La logica non inventa niente, ma senza logica non si pu� dire o fare niente. Allora questi che sono definiti irrazionalisti, come hai giustamente detto, sono tutt'altro che irrazionali. Quindi il termine irrazionalismo, molto suggestivo in s�, � una contraddizione in termini Io credo, come Kant, che l'uomo ha la capacit� di fare 'come s�'. Quindi, non ho I mezzi per dimostrare in modo assoluto e inconfutabile che la ragione sia il fondamento della libert� e della volont� umana ma, empiricamente, ho constatato che mi trovo meglio quando vivo 'come s�' fosse cos�. E non � detto che non sia effettivamente cos�. |
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#68 | |
Moderatore
![]() Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
Citazione:
dal mio punto di vista qui ce' il nodo di tutta la questione..cosi come viene appunto interpretata dall'attuale pensiero unico dominante |
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#69 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2013
Messaggi: 331
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
Citazione:
Su Bergson hai ragione non l'ho citato, ma il suo intuizionismo � stato considerato come precursore.(E' un filosofo che conosco molto poco, e che non mi stimola). Su Nietzsche e il tema della morale concordo, i punti oscuri sono "altri". Sulla guerra invece, credo bisogna distinguere, in quanto la considerava sia come agone (vedi le olimpiche greche) ossia come valore greco, ma � innegabile che vi sia anche l'aspetto bellico nei suoi scritti, per parte mia penso lo usi sopratutto come paragone verso la mollezza degli stati cristiani. Su kant invece hai una visione abbbastanza problematica, penso di capire cosa intendi, ma ricordiamoci che � la libert� a fondare la ragione e non viceversa per kant, infatti se la trascendalit� (da non confondere con trascendenza) � il discorso del limite del fondamento, non ci pu� essere fondazione di conseguenza detatta dalla ragione. kant non accetta il formalismo (anche se per esempio hegel lo attacc� in questo senso), nel senso che nel suo genio ordinante, pur adottando delle misure base (le categorie, la matematica, la fisica) ha un urgente bisogno di fondare la sua cattedrale, e questa urgenza la trova nel reale. (che poi non sia d'accordo sulla sua idea di reale � altra cosa, ma come la descrive la apprezzo). A non stare attenti alle differenze, a volte, porta a non intendere che accettare la ragione come puro caput mundi, si fa una operazione di scissione del reale, da una parte la ragione che necessariamente (per i discorsi sul potere) sfocia in una sorta di naturalismo ingenuo, dall'altra ci� che le si oppone come fuori-legge. Citazione:
Concordo sul pensiero unico dominate (che riconosco nel tecno-buro-capital-liberismo), anche se mi chiedo se veramente sia cos�: infatti se tutto � merce anche l'irrazionalismo (qualsiasi cosa ne pensiamo) diventa facilmente inglobabile come oggetto. Comunque il nodo deve essere sciolto: voglio dire cosa intendiamo, cosa intendi per trascendenza? La trascendenza pu� essere di tipo filosofico o religioso? A mio parere non � compito della filosofia trattare dell'ordine del trascendente religioso, ossia di Dio, nella maggior parte dei casi. Al massimo delle conseguenza dell'esistenza del trascendente e rieccoci nella logica induttiva.(che si oppone nel mio discorso a quella razional-formale) |
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#70 | |
Moderatore
![]() Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Dubbi sull'irrazionalismo
Citazione:
secondo il mio parere la trascendenza non richiama solo l'aspetto religioso,inteso in questo senso solo come qualcosa che non avrebbe nulla in comune con la razionalit�..non saprei dirti se poi sarebbe pi� corretto "posizionarlo da una parte o dall'altra" francamente trovo che sia una considerazione che pu� confondere le idee (almeno per quello che mi riguarda) quello che penso e' che cio che viene considerato irrazionale e' pi� semplicemente l'attributo che diamo noi a qualcosa che non riusciamo a comprendere..ma cio non toglie che debba essere appunto irrazionale..sempre secondo la nostra "razionalit�".. ritengo che debba esistere un ordine immutabile della realt� una sua "logica" che pero non e' la nostra,o forse meglio dire lo e' nel momento stesso che possiamo averne l'intuizione..posto che questa intuizione ci arrivi vuol dire che ne facciamo parte anche noi,altrimenti non ci sarebbe mai potuta pervenire, anche come riferimento stesso a un richiamo di qualcosa di "indefinibile"(ad esempio,il fatto stesso che vi si pongano delle domande e se ne discuta,credo riguardi tutti,a prescindere dalle proprie posizioni) percio la fede,che secondo me a torto viene ritenuta irrazionale (ma che e' bene precisare non ha niente a che vedere col credere ciecamente) sarebbe alla base della comprensione stessa della Realt� |
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