ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
22-04-2013, 16.28.15 | #32 | |||||
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
Messaggi: 101
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Citazione:
D'accordo !! Citazione:
Considerando che il contributo termico di cui tu parli si limiti ad allungarne il ciclo di vita, d’altra parte come impone il secondo principio (mi pare) della termodinamica non certo in eterno, tuttavia, salvare l’universo non sarebbe cosa da poco sempreché, perdona il mio egoismo, ne beneficiassi in termini temporali tanto quanto il suo prolungamento. Citazione:
Probabilmente perchè sussista la congettura dell'autore del libro è necessario non vi sia alcuna arbitrarietà ontologica, in quanto dissonante con lo scopo più generico della materia-universo. Citazione:
Credo che dovremmo distinguere lo scopo dal significato: se mi parli di scopo posso intuire a cosa ci si riferisce, mentre se mi parli di significato e/o senso della vita non saprei cosa pensare. Come è solito affermare Odifreddi, risaputa la sua avversità alla metafisica, il senso è attributo del linguaggio e non di un evento, ed anche se non sò bene cosa voglia dire, mi piace assai. Citazione:
Certo, ma la pace risiede anche nell'inesistenza a proposito di procreazione, nel dubbio dello scopo. |
|||||
23-04-2013, 16.59.23 | #33 | |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Citazione:
nulla. non dicono nulla, i miei. Ma io sono pervenuta alla certezza che dare la vita non è un atto d'amore, è semplicemente l'occasione sprecata, del non aver messo il preservativo. O se preferisci la versione più cruda, più animalesca, è solamente lo schizzo di materiale seminale maschile nel ventre di una donna, che se lo sopporta. eccola qui, la procreazione. Il sommo male, l'Esserci per il desiderio egoista di X e Y, o anche solo di X. Quanta ragione avevano gli Gnostici, a condannare la procreazione, il male sommo dell'universo! il mezzo con il quale il male va avanti a sussistere e diffondersi! |
|
23-04-2013, 19.44.38 | #34 | |
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
Messaggi: 101
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Citazione:
femmefatale questa tua certezza è mera presunzione nella misura in cui dovesse volutamente limitarsi ad una dimostrazione rispetto a quanto esprimi ed hai espresso, in quanto, una dimostrazione, sia essa di matrice scientifica, trascendentale, dogmatica, speculativa, mistica, e quant'altro ci vogliamo aggiungere, nelle tue argomentazioni non vi è. |
|
23-04-2013, 22.14.46 | #35 | ||||||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 12-04-2011
Messaggi: 630
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
Citazione:
|
||||||||||
24-04-2013, 02.21.12 | #36 | ||
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
Messaggi: 101
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Citazione:
Stiamo uscendo dall’argomento, ultimo rilancio . Le “giuste condizioni” vengono rivelate dall’autore o rimane un’ipotesi ancor più generica ? Tuttavia, per quanto possa privarmi del mio scetticismo a riguardo, non riesco ad arrivare così lontano, mi viene più spontaneo limitarmi ai principi scientifici. Citazione:
E’ possibile che sia ottuso, ma continuo a non capire il concetto di “senso”. Ritornando materia, non parlerei in ogni caso di significato, ma di stato, esperienza, comprensibilità: alla domanda del perché, si risponde con lo scopo. |
||
24-04-2013, 16.52.50 | #37 | |
Cioraniana Incrollabile
Data registrazione: 04-07-2010
Messaggi: 154
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Citazione:
va benissimo, vallo a dire agli uomini che mi hanno scaricato post-coito, se la vita è "atto/dono d'amore". Io, almeno, ho una chiara visione di cosa sia il coito, e del significato che il 99% degli uomini gli attribuisce. povere illuse, le donne, che ancora ritengono "atto d'amore" una cosa che è puro sfogo di istinti, istinti di parti basse, al pari degli animali.Chissà, forse la mia visione così bestiale della copula, piacerebbe a sant'agostino... sull'atto di presunzione, sai, io non mi ritengo neanche filosofa, non interessandomi neanche a cose moderne che vengono "spacciate" per filosofia, mi ritengo solo una che legge ciò che fa al caso suo e che la fa sentire meno sola, tra un ripudio e l'altro. Il libro di Cioran, asciuga le mie lacrime, non X o Y. |
|
25-04-2013, 03.03.01 | #38 | ||
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
Messaggi: 101
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Citazione:
E da quando i comportamenti e le idee di alcuni sono i medesimi di tutti gli altri ? O meglio ancora: da quando i comportamenti altrui vengono necessariamente reiterati ? Posso pensare che le stesse azioni o comportamenti cambiano radicalmente l’interesse/fini a seconda delle condizioni. Tuttavia, io stesso ho preso in considerazione che l’amore sia un modo carino per ridefinire l’egoismo e l’istinto, ma a differenza tua non mi pongo saccentemente con “chiara visione”, “99%”, “certezza”, analogo, a mio parere, ad un tratto puerile. Citazione:
Rimane il fatto che se non vi sia alcun atto d’amore nel rapporto sessuale, non implica non vi debba essere nel rapporto di coppia al di fuori della sfera sessuale. Le proprie esperienze e percezioni non sono conformabili ed estendibili ai propri simili. Ad ogni modo, l’amore è un concetto passibili di una propria interpretazione, per quanto io ne sappia. Voglio ricordarti inoltre che, come te, ho espresso più volte il mio più totale e profondo dissenso alla vita, una forte avversione all’atto generativo, ma ciò nonostante non toglie il fatto che la natura possa vincere su di me. |
||
28-04-2013, 00.54.33 | #39 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-05-2009
Messaggi: 164
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Citazione:
Temo che sia una problematica piuttosto comune ( ). Il fatto è che spesso si scambia il sesso per apoteosi dei sentimenti e in un certo senso è pur vero che l'accumulo di questi porti inevitabilmente e unicamente al sesso come valvola di sfogo. Resta da definire l'amore in quanto sentimento se abbia una propria dimensione altra dal puro desiderio fisico, cosa che dubito parecchio e credo che non sia altro che un miscuglio di amicizia ( o affetto ) e attrazione fisica/psicologica che alla lunga porta a confondere ( nel vero senso della parola: i due non si riescono più a distinguere ) l'uno con l'altro e a far nascere nell'individuo una specie di tentazione proibita - e tanto più viene auto-proibita tanto più diviene tentazione - istinto di sopravvivenza in un certo senso di non inceppare il proprio tempo interno in una forma che se conservata oltre si svuota, pena la trasformazione di quest'ultimo in un inferno! inutile dire che le idee formali sono eterne! ). Mi è toccato recentemente un testo che devo ancora finire di studiare per un esame che tratta della "trans-immanenza dell'amore" e ne evidenzia due poli, uno appunto immanente come desiderio, passione vitale, e uno trascendente come pura forma ideale di un rapporto che sopravvive al tempo anche se questo finisce: credo che sia vissuto comune avere esperito entrambe - sia la passione o desiderio sia la forma ideale che nasce tipicamente in amicizia, e che a differenza del primo ha un contenuto morale, ed anche il mix. In un certo senso il desiderio sessuale è l'incipit e l'epilogo del sentimento: onde di fatto dove questo non abbia avuto una sua stabilizzazione nel tempo interno credo che il sesso ne demolisca una buona parte. Questo perché l'amore come sentimento è per buona parte sublimazione del primo nel contenuto morale del rapporto, secondo me. Ergo capisco quello che Femmefatale intende quando parla di disillusione post-coito: credo sia una dinamica universale ma che rimanga pur sempre interna alla sfera sessuale a cui comunque i contenuti sublimati una volta tali sfuggano - e che si riproducano nei rapporti successivi: ovvero se un maschio è più interessato al sesso o alla possibilità di un rapporto duraturo se ne accorge dopo perché di norma il maschio medio è spinto verso la femmina per istinto cacciatore che per coscienza riflessa di un suo bisogno intimo ed etico di essere valorizzato affettivamente. In genere trovo che solo la sentita mancanza del secondo rende possibile il rapporto "amoroso" che va oltre il sesso e punta a legami stabili, a meno che il soggetto in questione non cerchi ovviamente una femmina per pura convenienza di apparenze... ed in questo caso probabilmente la sfera intima si riduce a mera funzione della convivenza. Chissà se sono stato chiaro in quello che ho scritto... purtroppo quando scrivo a quest'ora ho il dito sulla tastiera un po' facile ma credo sia meglio scrivere più che meno siccome a tagliare si fa sempre in tempo mentre ad aggiungere no. Magari domani ricontrollo, scusatemi la prolissità... Saluti. |
|
06-05-2013, 18.50.31 | #40 |
Ospite
Data registrazione: 23-04-2013
Messaggi: 5
|
Riferimento: Quanto è "giusto" avere figli (soprattutto perché li si fanno per stessi)
Per me i casi in cui non è opportuno riprodursi sono:
-povertà -tare genetiche (non solo malattie vere e proprie, ma ad esempio bruttezza familiare ereditaria, io non mi riprodurrei per vedere la mia bruttezza in mia figlia o in mio figlio; tendenza ereditaria all'insuccesso, al fallimento nella vita) -salute psico-fisica labile in questi casi non riprodursi, oltre che un diritto dell'individuo (perché in queste condizioni l'avere figli non fa che aggravare una situazione esistenziale già deteriore), è anche un dovere, ma non tanto verso la società, la quale può continuare nel suo complesso a prosperare anche se ci sono poveri, brutti e perdenti (anzi gli possono perfino tornare utili), ma verso i futuri individui che vivranno una vita deteriore. D'altro canto va ricordato la riproduzione ad elevati numeri ed indiscriminata è essa stessa una forma di eugenetica: più individui nascono, più c'è possibilità che vengano fuori elementi con caratteristiche buone, più è possibile rendere trascurabile l'impatto dei meno dotati (che potranno quindi tranquillamente essere accantonati, senza che la società debba investire sul loro miglioramento). In questi termini, negli anni 30 del Novecento, fu teorizzata anche da biologi cattolici come Gemelli. Fu detta la via "italiana cattolica" all'eugenetica. La riproduzione difficilmente mi sembra un atto egoistico, visto che il suo scopo è continuare la specie, essa non ha alcuna influenza sulle possibilità di sopravvivenza del singolo organismo, che è comunque destinato alla morte, anzi sull'organismo femminile, nei mammiferi, è addirittura in contrasto con l'interesse dell'organismo individuale, esponendolo a depauperamento di sostanze, degenarazione, invecchiamento precoce, malattie e anche rischio di morte per gestosi o parto. Quindi chi pensa di realizzare sé stesso attraverso la riproduzione è essenzialmente vittima di una feroce illusione. Però questa illusione o menzogna è necessaria perché la specie continui e quindi viene universalmente coltivata, accettata, incrementata, rafforzata. |