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Vecchio 01-08-2013, 11.44.47   #1
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Transumanesimo

Da un punto di vista filosofico e culturale, cosa ne pensate del potenziamento umano? Scienza e tecnologia progrediscono alla massima velocità di sempre e siamo sempre più vicini ad un mondo in cui protesi e (ad esempio) trattamenti con cellule staminali usciranno dal solo ambito terapeutico per entrare nella nostra quotidianità.
Quando le protesi saranno più efficaci, sensibili e reattivi degli arti naturali, quando il loro prezzo raggiungerà costi accessibili o semplicemente entreranno nel mercato nero, potremmo ritrovarci in una società spaccata in due: chi decide di alterare il proprio corpo e chi, per principio, sceglie di non farlo.
Si potranno migliorare le prestazioni fisiche, ma anche quelle intellettuali.
In particolare la rivoluzione nanotecnologica potrebbe stravolgere completamente la nostra visione della vita. Oggi si parla di brutti e belli, intelligenti e stupidi, alti e bassi, maschi e femmine, europei ed asiatici. Ma quando ogni genitore potrà scegliere il colore della pelle, l'aspetto, il sesso e tutti gli altri fattori genetici del proprio figlio ancor prima che nasca? E se il figlio non sarà soddisfatto, potrà cambiare il proprio aspetto con la stessa facilità con cui si ricorre al chirurgo estetico, con la differenza che in futuro non ci si limiterà a gonfiare labbra e seno.
Le domande sono tante: se si dovesse trovare il modo per bloccare il processo di invecchiamento? Già adesso è teoricamente possibile grazie alla criogenia, ma il fatto è che prima o poi ogni tecnologia raggiunge costi accessibili, sbarcando sul mercato di massa.
Tutto si riconduce ai principi del transumanesimo, ovvero il tentativo di portare al massimo delle proprie potenzialità l'individuo, infrangendo barriere genetiche e morali. Fra immortalità, vita sintetica e la possibilità di poter veicolare la stessa evoluzione umana, i figli dei nostri figli dovranno sovverchiare un gran numero di principi etici e morali per andare avanti.
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Vecchio 02-08-2013, 01.53.01   #2
leibnicht
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Da un punto di vista filosofico e culturale, cosa ne pensate del potenziamento umano? Scienza e tecnologia progrediscono alla massima velocità di sempre e siamo sempre più vicini ad un mondo in cui protesi e (ad esempio) trattamenti con cellule staminali usciranno dal solo ambito terapeutico per entrare nella nostra quotidianità.
Quando le protesi saranno più efficaci, sensibili e reattivi degli arti naturali, quando il loro prezzo raggiungerà costi accessibili o semplicemente entreranno nel mercato nero, potremmo ritrovarci in una società spaccata in due: chi decide di alterare il proprio corpo e chi, per principio, sceglie di non farlo.
Si potranno migliorare le prestazioni fisiche, ma anche quelle intellettuali.
In particolare la rivoluzione nanotecnologica potrebbe stravolgere completamente la nostra visione della vita. Oggi si parla di brutti e belli, intelligenti e stupidi, alti e bassi, maschi e femmine, europei ed asiatici. Ma quando ogni genitore potrà scegliere il colore della pelle, l'aspetto, il sesso e tutti gli altri fattori genetici del proprio figlio ancor prima che nasca? E se il figlio non sarà soddisfatto, potrà cambiare il proprio aspetto con la stessa facilità con cui si ricorre al chirurgo estetico, con la differenza che in futuro non ci si limiterà a gonfiare labbra e seno.
Le domande sono tante: se si dovesse trovare il modo per bloccare il processo di invecchiamento? Già adesso è teoricamente possibile grazie alla criogenia, ma il fatto è che prima o poi ogni tecnologia raggiunge costi accessibili, sbarcando sul mercato di massa.
Tutto si riconduce ai principi del transumanesimo, ovvero il tentativo di portare al massimo delle proprie potenzialità l'individuo, infrangendo barriere genetiche e morali. Fra immortalità, vita sintetica e la possibilità di poter veicolare la stessa evoluzione umana, i figli dei nostri figli dovranno sovverchiare un gran numero di principi etici e morali per andare avanti.

Al contrario, nella mia vecchiaia, ti dico che ho visto accadere l'esatto contrario. Negli ultimi 50 anni la scienza è cresciuta soprattutto grazie alla cooperazione.
Il web ha veicolato moltitudini di idee ed informazioni... Fino al punto di renderci tutti insignificanti rispetto alle unità di informazioni che veicoliamo.
La comunicazione è,ormai, pura informazione. Il dialogo, la dialettica, il confronto solo strumenti fossili di un passato antidiluviano.
Mi ritengo quasi stupido in questo nuovo mondo. Cerco solo di sopravvivere.
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Vecchio 02-08-2013, 14.07.16   #3
maral
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Da un punto di vista filosofico e culturale, cosa ne pensate del potenziamento umano? Scienza e tecnologia progrediscono alla massima velocità di sempre e siamo sempre più vicini ad un mondo in cui protesi e (ad esempio) trattamenti con cellule staminali usciranno dal solo ambito terapeutico per entrare nella nostra quotidianità.
Quando le protesi saranno più efficaci, sensibili e reattivi degli arti naturali, quando il loro prezzo raggiungerà costi accessibili o semplicemente entreranno nel mercato nero, potremmo ritrovarci in una società spaccata in due: chi decide di alterare il proprio corpo e chi, per principio, sceglie di non farlo.
Si potranno migliorare le prestazioni fisiche, ma anche quelle intellettuali.
In particolare la rivoluzione nanotecnologica potrebbe stravolgere completamente la nostra visione della vita. Oggi si parla di brutti e belli, intelligenti e stupidi, alti e bassi, maschi e femmine, europei ed asiatici. Ma quando ogni genitore potrà scegliere il colore della pelle, l'aspetto, il sesso e tutti gli altri fattori genetici del proprio figlio ancor prima che nasca? E se il figlio non sarà soddisfatto, potrà cambiare il proprio aspetto con la stessa facilità con cui si ricorre al chirurgo estetico, con la differenza che in futuro non ci si limiterà a gonfiare labbra e seno.
Le domande sono tante: se si dovesse trovare il modo per bloccare il processo di invecchiamento? Già adesso è teoricamente possibile grazie alla criogenia, ma il fatto è che prima o poi ogni tecnologia raggiunge costi accessibili, sbarcando sul mercato di massa.
Tutto si riconduce ai principi del transumanesimo, ovvero il tentativo di portare al massimo delle proprie potenzialità l'individuo, infrangendo barriere genetiche e morali. Fra immortalità, vita sintetica e la possibilità di poter veicolare la stessa evoluzione umana, i figli dei nostri figli dovranno sovverchiare un gran numero di principi etici e morali per andare avanti.
Quando si crederà di aver raggiunto la possibilità di poter cambiare tutto a propria volontà a mezzo della tecnica, compreso se stessi, accadrà proprio come oggi con tutti i prododotti della moderna tecnologia: se ne resterà subito delusi e non ci resterà che quell'illudersi, costantemente contraddetto, che quanto abbiamo ottenuto è proprio quanto volevamo ottenere.
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Vecchio 02-08-2013, 16.43.59   #4
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Quando si crederà di aver raggiunto la possibilità di poter cambiare tutto a propria volontà a mezzo della tecnica, compreso se stessi, accadrà proprio come oggi con tutti i prododotti della moderna tecnologia: se ne resterà subito delusi e non ci resterà che quell'illudersi, costantemente contraddetto, che quanto abbiamo ottenuto è proprio quanto volevamo ottenere.

Non credo. Per cambiare se stessi non si intende soltanto l'aspetto esteriore, ma anche il modo in cui il proprio corpo reagisce agli stimoli. L'insoddisfazione stessa potrebbe essere vista in futuro come uno dei tanti difetti della natura umana da debellare. Ci sono addirittura dei libri al riguardo, che descrivono una società in cui tutti gli stati d'animo negativi sono stati cancellati grazie alle nanotecnologie ed all'ingegneria genetica, lasciando nient'altro che individui perennemente in estasi.
L'aspetto affascinante dell'argomento è proprio il fatto che non si può più dire "Succederà questo, perché l'uomo è così". Fin'ora infatti potevamo usare la natura umana come costante, ma il transumanesimo mira proprio a cambiarla, quella natura. Guerra, povertà e violenza potrebbero scomparire, ma a che costo, secondo voi?
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Vecchio 02-08-2013, 20.08.46   #5
paul11
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Non credo. Per cambiare se stessi non si intende soltanto l'aspetto esteriore, ma anche il modo in cui il proprio corpo reagisce agli stimoli. L'insoddisfazione stessa potrebbe essere vista in futuro come uno dei tanti difetti della natura umana da debellare. Ci sono addirittura dei libri al riguardo, che descrivono una società in cui tutti gli stati d'animo negativi sono stati cancellati grazie alle nanotecnologie ed all'ingegneria genetica, lasciando nient'altro che individui perennemente in estasi.
L'aspetto affascinante dell'argomento è proprio il fatto che non si può più dire "Succederà questo, perché l'uomo è così". Fin'ora infatti potevamo usare la natura umana come costante, ma il transumanesimo mira proprio a cambiarla, quella natura. Guerra, povertà e violenza potrebbero scomparire, ma a che costo, secondo voi?


La perdita d'identità,....
nell'epoca dei furti d'identità, della tracciabilità, delle webcam ovunque. Saremo "cosa", perchè saranno gli oggetti seriali, le protesi "mentali" con la pillola rosa, verde azzurra, ecc. a raccontare di noi, persi nel'orizzonte del tutto e subito , ora o mai più.
Evviva il paese dei balocchi. cloni mentali inebetiti...ma già c'è la strada spianata nel modello delle quantità e di nessuna qualità.
Perchè la vita, il pil, il debito pubblico, il numero delle persone ...la scienza....tutto è sulla quantità..numero di anni di vita, numero di carta di credito, nickname, password,codici sottopelle , numeri seriali delle protesi, codice a barre,ecc.
L'individuo è da tempo un costo sociale sacrificabile come pedina sulla scacchiera nella strategia dell'economia , della politica, del militare.

Nuove malattie epidemiche, ultravirus con modifiche di dna e rna velocissime....magari clonato appositamente per ristabilire....gli equilibri compatibili del sistema eliminando un poco di popolazione...un poco quì ...un poco là, tutti controllabili nella piallatura della standardizzazione, delle voci sintetiche. Il calore umano sarà un ricordo in vecchi libri di biblioteche polverose.

E gli ultimi viandanti si ritirarono nelle catacombe....

Il troglodita umano avrà più potenza tecnologica.... ma tutto si gioca già in questo tempo, oggi si semina per la futura generazione...ma che bel futuro da girogirotondo casca il mondo...

Ci sono possibilità e vie d'uscita, ma è veramente mortificante vedere la prevalenza del cretino a tutti i livelli dei più importanti poteri ,e non indico solo l'Italia. O l'uomo riprende la sua centralità ,con la vita con i valori, con i sentimenti oppure siamo già numeri...persino nei cimiteri.

paul11 is offline  
Vecchio 03-08-2013, 00.05.09   #6
and1972rea
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Da un punto di vista filosofico e culturale, cosa ne pensate del potenziamento umano? Scienza e tecnologia progrediscono alla massima velocità di sempre e siamo sempre più vicini ad un mondo in cui protesi e (ad esempio) trattamenti con cellule staminali usciranno dal solo ambito terapeutico per entrare nella nostra quotidianità.
Quando le protesi saranno più efficaci, sensibili e reattivi degli arti naturali, quando il loro prezzo raggiungerà costi accessibili o semplicemente entreranno nel mercato nero, potremmo ritrovarci in una società spaccata in due: chi decide di alterare il proprio corpo e chi, per principio, sceglie di non farlo.
Si potranno migliorare le prestazioni fisiche, ma anche quelle intellettuali.
In particolare la rivoluzione nanotecnologica potrebbe stravolgere completamente la nostra visione della vita. Oggi si parla di brutti e belli, intelligenti e stupidi, alti e bassi, maschi e femmine, europei ed asiatici. Ma quando ogni genitore potrà scegliere il colore della pelle, l'aspetto, il sesso e tutti gli altri fattori genetici del proprio figlio ancor prima che nasca? E se il figlio non sarà soddisfatto, potrà cambiare il proprio aspetto con la stessa facilità con cui si ricorre al chirurgo estetico, con la differenza che in futuro non ci si limiterà a gonfiare labbra e seno.
Le domande sono tante: se si dovesse trovare il modo per bloccare il processo di invecchiamento? Già adesso è teoricamente possibile grazie alla criogenia, ma il fatto è che prima o poi ogni tecnologia raggiunge costi accessibili, sbarcando sul mercato di massa.
Tutto si riconduce ai principi del transumanesimo, ovvero il tentativo di portare al massimo delle proprie potenzialità l'individuo, infrangendo barriere genetiche e morali. Fra immortalità, vita sintetica e la possibilità di poter veicolare la stessa evoluzione umana, i figli dei nostri figli dovranno sovverchiare un gran numero di principi etici e morali per andare avanti.

...dove risiede il principio di ogni potenziamento dell'Uomo se non in se' stesso? ...se non nel proprio ingegno, che appartiene al proprio cervello e quindi alla natura delle sue stesse cellule ed in fine alla natura ancor piu' profonda dei meccanismi fisici alla base di ogni nostro pensiero; ...e' logico pensare che non e' l'Uomo a cambiare se' stesso, ma l'intera Natura che e' in lui che , attraverso di lui, muta tutta se' stessa come sempre ha fatto e sempre fara' nello sviluppo del proprio esistere. Non c'e' alcun altro merito in un verme che diventa farfalla al di fuori della Natura che agisce inesorabilmente attraverso di lui.
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Vecchio 03-08-2013, 00.15.24   #7
Tempo2011
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Non credo. Per cambiare se stessi non si intende soltanto l'aspetto esteriore, ma anche il modo in cui il proprio corpo reagisce agli stimoli. L'insoddisfazione stessa potrebbe essere vista in futuro come uno dei tanti difetti della natura umana da debellare. Ci sono addirittura dei libri al riguardo, che descrivono una società in cui tutti gli stati d'animo negativi sono stati cancellati grazie alle nanotecnologie ed all'ingegneria genetica, lasciando nient'altro che individui perennemente in estasi.
L'aspetto affascinante dell'argomento è proprio il fatto che non si può più dire "Succederà questo, perché l'uomo è così". Fin'ora infatti potevamo usare la natura umana come costante, ma il transumanesimo mira proprio a cambiarla, quella natura. Guerra, povertà e violenza potrebbero scomparire, ma a che costo, secondo voi?
La truccatrice personale dell'attrice Anna Magnani, durante le riprese di un film, gli chiese: signora, togliamo qualche ruga? Lei, in perfetto romanesco gli rispose: " Ma che sei matta? Ciò messo tanto de quer tempo per fammele cresce."
Tanto per rilevare che i comportamenti e i sentimenti umani, buoni e cattivi, arrivano dalla notte dei tempi e sono super collaudati. Uno scenario da te paventato porterebbe alla scomparsa dell'uomo pensante, poiché l'egoismo e la paura del dolore, da soli questi due elementi, porterebbero gli esseri umani a non essere più tali, nel senso della variabilità, giacché la società diventerebbe una tabula rasa dei sentimenti e sensazioni; felici quanto vuoi, ma sempre una tabula rasa.
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Vecchio 03-08-2013, 18.11.00   #8
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La truccatrice personale dell'attrice Anna Magnani, durante le riprese di un film, gli chiese: signora, togliamo qualche ruga? Lei, in perfetto romanesco gli rispose: " Ma che sei matta? Ciò messo tanto de quer tempo per fammele cresce."
Tanto per rilevare che i comportamenti e i sentimenti umani, buoni e cattivi, arrivano dalla notte dei tempi e sono super collaudati. Uno scenario da te paventato porterebbe alla scomparsa dell'uomo pensante, poiché l'egoismo e la paura del dolore, da soli questi due elementi, porterebbero gli esseri umani a non essere più tali, nel senso della variabilità, giacché la società diventerebbe una tabula rasa dei sentimenti e sensazioni; felici quanto vuoi, ma sempre una tabula rasa.

Però non credo che questo inciderebbe in modo negativo sulla produttività intellettuale, anzi. Vedere il dolore e la paura come una parte di noi stessi è inevitabile, ma credo che in questo modo si faccia lo stesso errore per chi vede il libro cartaceo come un qualcosa di insostituibile. Peccato che le nuove generazioni non la pensino affatto in questo modo, che considerano decisamente più comodo e ragionevole l'utilizzo di un ebook reader.
Dal nostro punto di vista può sembrare quasi come l'estinzione dell'essere umano in quanto tale e la nascita di una nuova specie, ma con lo stesso ragionamento io potrei dire che l'essere umano si è estinto con la nascita della proprietà privata oppure con la nascita dell'industrializzazione. In realtà, si tratta semplicemente di evoluzione.
Tu parli di tabula rasa dei sentimenti come se questo dovesse portare all'apatia, ma come ho detto si tratterebbe di una felicità (non moderata, ma intensa) perenne, in una società che continuerebbe a sfornare comunque incredibili scienziati, grandi ingegneri ed arguti filosofi.

Poi ripeto: capisco il valore affettivo dietro il dolore, la morte la tristezza, ma è un pensiero soggettivo e mutabile con il passare del tempo. L'unica cosa oggettiva è che l'uomo dovrebbe continuare ad evolversi, spingersi verso livelli più alti di esistenza, visto che ormai abbiamo sorpassato il periodo dell'uomo peccatore ed insignificante.
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Vecchio 04-08-2013, 17.12.06   #9
donquixote
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Però non credo che questo inciderebbe in modo negativo sulla produttività intellettuale, anzi. Vedere il dolore e la paura come una parte di noi stessi è inevitabile, ma credo che in questo modo si faccia lo stesso errore per chi vede il libro cartaceo come un qualcosa di insostituibile. Peccato che le nuove generazioni non la pensino affatto in questo modo, che considerano decisamente più comodo e ragionevole l'utilizzo di un ebook reader.
Dal nostro punto di vista può sembrare quasi come l'estinzione dell'essere umano in quanto tale e la nascita di una nuova specie, ma con lo stesso ragionamento io potrei dire che l'essere umano si è estinto con la nascita della proprietà privata oppure con la nascita dell'industrializzazione. In realtà, si tratta semplicemente di evoluzione.
Tu parli di tabula rasa dei sentimenti come se questo dovesse portare all'apatia, ma come ho detto si tratterebbe di una felicità (non moderata, ma intensa) perenne, in una società che continuerebbe a sfornare comunque incredibili scienziati, grandi ingegneri ed arguti filosofi.

Poi ripeto: capisco il valore affettivo dietro il dolore, la morte la tristezza, ma è un pensiero soggettivo e mutabile con il passare del tempo. L'unica cosa oggettiva è che l'uomo dovrebbe continuare ad evolversi, spingersi verso livelli più alti di esistenza, visto che ormai abbiamo sorpassato il periodo dell'uomo peccatore ed insignificante.

Si, certo, magari fra qualche decennio coloro che nasceranno potranno essere più alti, più belli, e magari anche più intelligenti. Ma chi stabilisce questi parametri? Chi decide quando qualcuno è più bello di qualcun altro, visto che ad esempio etnie diverse dalla nostra hanno paramentri molto differenti? Chi stabilisce quando uno è più intelligente visto che ad esempio negli ultimi secoli la definizione di intelligenza è cambiata almeno una decina di volte e culture diverse dalla nostra pensano che le persone intelligenti non faranno mai, ad esempio, gli scienziati? E poi una volta che si sarà più alti, belli e intelligenti non è affatto detto che si sia più felici, anzi.
Il vero problema è che da quando l'uomo ha perso il senso da dare alla propria vita tutti i palliativi inventati dalla scienza e dalla tecnologia sono solo affascinanti inutilità. In ultima analisi bellezza, altezza e intelligenza sono solo strumenti: ma se non si sa come usarli, e a quale fine, risulteranno semplicemente superflui.
Si possono anche sostituire tutte le utilitarie in circolazione con fiammanti Ferrari, ma se non si sa dove andare questo sarà stato un lavoro sterile; mentre quando si sa dove andare allora anche una semplice utilitaria risulterà efficace.
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Vecchio 05-08-2013, 14.04.39   #10
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Si, certo, magari fra qualche decennio coloro che nasceranno potranno essere più alti, più belli, e magari anche più intelligenti. Ma chi stabilisce questi parametri? Chi decide quando qualcuno è più bello di qualcun altro, visto che ad esempio etnie diverse dalla nostra hanno paramentri molto differenti? Chi stabilisce quando uno è più intelligente visto che ad esempio negli ultimi secoli la definizione di intelligenza è cambiata almeno una decina di volte e culture diverse dalla nostra pensano che le persone intelligenti non faranno mai, ad esempio, gli scienziati? E poi una volta che si sarà più alti, belli e intelligenti non è affatto detto che si sia più felici, anzi.
Il vero problema è che da quando l'uomo ha perso il senso da dare alla propria vita tutti i palliativi inventati dalla scienza e dalla tecnologia sono solo affascinanti inutilità. In ultima analisi bellezza, altezza e intelligenza sono solo strumenti: ma se non si sa come usarli, e a quale fine, risulteranno semplicemente superflui.
Si possono anche sostituire tutte le utilitarie in circolazione con fiammanti Ferrari, ma se non si sa dove andare questo sarà stato un lavoro sterile; mentre quando si sa dove andare allora anche una semplice utilitaria risulterà efficace.

Io sono dell'opinione che dietro il potenziamento ci sarà un pragmatismo che va ben al di la di un "Come sei bello". Potenziare le facoltà intellettive servirà per riuscire meglio nei propri obiettivi, non certo per essere osannato da chi è meno intelligente di noi che potrebbe comunque potenziarsi in qualsiasi momento. Non serve che qualcuno definisca dei parametri, perché tutto avrebbe un fine pratico ed oggettivo.
Il canone di bellezza potrebbe sparire in favore di un aspetto più consono all'adattamento ambientale.

Riguardo alla felicità, non sono intelligenza e bellezza a portarla, ma interventi chimico-genetici.
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