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Vecchio 21-08-2013, 17.43.27   #21
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Riferimento: Transumanesimo

Citazione:
Originalmente inviato da Soren
Auto-istruire, cioè intervenire sul sistema psichico dell'individuo al fine di generare tali autonome strutture non creerebbe individui autonomi ma dipendenti da un sistema che li autonomizza senza che essi ne apprendano il metodo da soli ( e di conseguenza debbano supplire all'applicazione stessa ), né innanzitutto ne comprendessero il valore. Quando anche questa seconda questione, che è soggettiva, sarà imponibile tramite nanotecnologie ( cioè di impostare secondo parametri standardizzati ) non avrà nemmeno più senso parlare di umani ma di pure macchine biologiche ( l'umano è una macchina biologica fondamentalmente, ma ha identità e spirito cioè modalità d'essere che sono proprie dell'auto-formulazione del pensiero. Qualora ciò venisse meno l'umano sparirebbe e tornerebbe a ridursi a pura macchina agente e non pensante, in senso stretto di meditante ). Quello che voglio dire è che non ha nessun senso preoccuparsi di questa transazione ad un nuovo stato meccanico della mente perché in tal caso ciò che è propriamente umano sparirebbe, l'identità individuale si dissolverebbe nel mero corpo, a meno di non lasciare il campo psicologico libero da tali operazioni a mio parere alquanto grottesche. Se l'identità è misurabile attraverso eccedenza, devianza dallo standard attraverso interiorizzazione ( e cioè formulazione o riformulazione personale ), standardizzando certi aspetti della mente non si farà altra da annullare le differenze e così le identità e per cui avrà anche poco senso parlare di queste ultime: ci si potrebbe a quel punto numerare e trattarsi come semplice macchine biologiche apsichiche. Sparirebbe l'autocoscienza e tutti i problemi che vengono con essa e, in un certo senso, trovo si tornerebbe allo stato animale. In un certo senso, certi aspetti della psiche vengono già predisposti dalla comunicazione di massa a questo scopo dove il pensiero si riduce ad un semplice calcolo, per cui non trovo impossibile che questo possa verificarsi in modo totalizzante anche su larga scala. Però credo che chi ha un forte senso d'identità ripudierebbe nelle aree mentali in cui questo si manifesta questa specie di invasione distruttiva e in linea di massima piuttosto che pensare se ciò fosse possibile o meno che è affare di scienza mi pare che qui sarebbe il caso di porsi la questione dal punto di vista soggettivo: è tutto ciò, tutto sommato, desiderabile ? e alla speculazione filosofica su tale punto: è davvero la direzione migliore per l'uomo in generale ? io come altri hanno detto penso che tale giudizio di valore dovrebbe non essere dato con leggerezza e nemmeno quello degli altri ( per esempio, di chi magari si troverebbe nella condizione di desiderarne la diffusione ) dovrebbe essere accettato nello stesso modo. Io, personalmente, trovo che la medicina in tal caso sia peggiore della malattia che vorrebbe curare. Ma questo ovviamente è il mio senso d'identità che non vuole essere soppresso. Ma, visto che mi pare che tu stesso abbia già impostato la questione in tal modo, sarei curioso di sentire la tua opinione in merito, live, visto che finora mi sembra tu abbia piuttosto smentito le ipotesi altrui piuttosto che portare un tuo giudizio sulla questione: che giudizio di valore dai a questa possibile transizione, per te stessi e per chi resta ? e perché ? perché questo è molto più importante, secondo me, del semplice soppesare o meno la possibilità puramente scientifica dell'evento.

Non ho dato un mio giudizio perché in effetti fin'ora mi sono limitato a trattare l'argomento dal punto di vista "E' possibile o meno?".
L'ho fatto perché fin'ora le obiezioni in merito sono state oggettive ponendo enfasi su eventuali effetti collaterali del potenziamento umano e sulla non-fattibilità di una società postumana.
Mi rendo conto comunque che non è questa la sede per discuterne e che non ho nemmeno le competenze necessarie per dire cosa sia possibile e cosa non lo sia. Il mio giudizio personale sulla questione per ora è abbastanza aleatorio e non sono schierato ne dall'una ne dall'altra parte.
Il fatto è che è difficile dare un giudizio se prima non si capisce bene (in modo tendenzialmente scientifico) cos'è il potenziamento umano e cosa vuol dire essere un transumanista.
Per esempio fin'ora si è parlato molto della manipolazione degli stati emotivi (che comunque è genetica, non ci sono farmaci da assumere) soltanto perché è uno degli aspetti più controversi, ma l'argomento è molto più grande e dispersivo. Transumanesimo vuol dire anche mind uploading che prevede, al contrario di quanto da te detto, una visione assolutamente meccanicistica della mente, della coscienza. Non si tratta di atti di fede, visto che esistono vari esperimenti scientifici che spingono sempre di più verso il fatto che il libero arbitrio è un'illusione e che la coscienza è anch'essa soggetta alla nostra biologia (neuroni e sinapsi) e ai condizionamenti ambientali, nel senso che ogni nostro singolo pensiero è completamente determinato da questi due fattori e che la nostra illusione di scegliere e di avere un'intima volontà che ci appartiene è una condizione necessaria evolutivamente parlando.
Questo per rispondere alla questione uomo-macchina di cui parlavi.

Dicevo: il mind uploading consiste nel trasferimento della coscienza su un substrato non biologico (silicio, ad esempio). Il tutto replicando il cervello umano neurone per neurone, sinapsi per sinapsi, un po' come si fa negli ultimi tempi con il DNA, solo che in questo caso stiamo parlando di scale ancora più piccole e complesse.
Transumanesimo è anche terra-forming, ovvero l'utilizzo della tecnologia per modificare l'ambiente e quindi rivoltare come un calzino il concetto secondo cui l'essere vivente deve adattarsi all'ambiente. Con la tecnologia è possibile fare in modo che sia l'ambiente ad adattarsi all'essere vivente, guidato dalla coscienza di quest'ultimo. E' una cosa che facciamo già ma che può essere replicato su scale più grandi in futuro.
Il transumanesimo insomma tocca temi come l'immortalità (e quindi la non-procreazione), l'annullamento della distinzione fra naturale ed artificiale, l'evoluzione controllata, il meccanicismo, la colonizzazione spaziale e molto altro.

Per me è difficile esprimere un giudizio morale al riguardo se prima non capisco bene di cosa si sta parlando da un punto di vista scientifico.
Quel che posso fare è riflettere sulla definizione base sul fenomeno, ovvero la valorizzazione dell'essere umano per mezzo della tecnologia, oltre i limiti biologici, fisici ma anche morali.
Anche chi porta gli occhiali può essere visto come un transumano, e questo non spaventa nessuno, quindi cosa dovrebbe preoccupare nella possibilità di migliorare le proprie condizioni fisiche?
Allo stesso modo, uno studente che utilizza una calcolatrice sta amplificando le proprie capacità cognitive in modo artificiale. Che differenza fa se la calcolatrice è all'interno piuttosto che all'interno?
Io vedo il transumanesimo come uno spontaneo proseguimento della natura, anche perché al di la del giudizio che ognuno di noi può fare, non credo sia possibile evitare che questi temi si concretizzino prima o poi.
E siccome non voglio fare la parte di chi al suo tempo vedeva gli occhiali come uno strumento del demonio, visto che alteravano il naturale stato delle cose, mi definisco un simpatizzante del movimento. Non un sostenitore, ancora, ma un simpatizzante.
Da sempre vedo la tecnologia come unico mezzo (in questo periodo storico) in grado di cambiare una società alle fondamenta, di istituire nuovi valori, una nuova cultura, di migliorare la qualità della vita e di risolvere i problemi. Aggiungo il fatto che sono una persona molto empatica e mi sento molto vicino (e responsabile, complice) dei problemi umanitari che affliggono il pianeta.
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Vecchio 21-08-2013, 19.07.09   #22
tiziano
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Esperimento

Nietzsche, Genealogia della morale:
"Hybris è la nostra posizione di fronte a noi stessi, giacché eseguiamo esperimenti su di noi, che non ci permetteremmo su nessun animale, e soddisfatti e curiosi disserrriamo l'anima tagliando nella viva carne: che cosa ci importa ancora la "salute" dell'anima! Dopo di ciò ci medichiamo da noi"
La citazione dovrebbe essere molto più lunga, specialmente dove parla della "spensierata inventiva dei tecnici e degli ingegneri", ma sono pigro, perciò vi consiglio di andare a leggerla (si trova nelle terza dissertazione) perché è uno dei momenti culminanti di Nietsche, che apre il pensiero su orizzonti inquietanti ed affascinanti insieme.
Comunque i punti essenziali sono 2:
1. l'uomo è un animale (non perdiamo mai questa fondamentale consapevolezza)
2. l'uomo è l'animale che ha fatto di sé un esperimento
3. l'esperimento consiste nell'abbandono dell'animalità: dalla natura alla tecnica, dalla teologia alla tecnologia.
L'esperimento riuscirà? Boh! Indietro non possiamo tornare, avanzare è prometeicamente rischioso, può darsi (oppure è certo) che la natura eliminerà questo "incidente" che noi siamo.
Intanto mi pare che più che un superuomo stiamo allevando un minusuomo
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Vecchio 21-08-2013, 23.45.53   #23
Mymind
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Riferimento: Transumanesimo

Citazione:
Originalmente inviato da Live
Da un punto di vista filosofico e culturale, cosa ne pensate del potenziamento umano? Scienza e tecnologia progrediscono alla massima velocità di sempre e siamo sempre più vicini ad un mondo in cui protesi e (ad esempio) trattamenti con cellule staminali usciranno dal solo ambito terapeutico per entrare nella nostra quotidianità.
Quando le protesi saranno più efficaci, sensibili e reattivi degli arti naturali, quando il loro prezzo raggiungerà costi accessibili o semplicemente entreranno nel mercato nero, potremmo ritrovarci in una società spaccata in due: chi decide di alterare il proprio corpo e chi, per principio, sceglie di non farlo.
Si potranno migliorare le prestazioni fisiche, ma anche quelle intellettuali.
In particolare la rivoluzione nanotecnologica potrebbe stravolgere completamente la nostra visione della vita. Oggi si parla di brutti e belli, intelligenti e stupidi, alti e bassi, maschi e femmine, europei ed asiatici. Ma quando ogni genitore potrà scegliere il colore della pelle, l'aspetto, il sesso e tutti gli altri fattori genetici del proprio figlio ancor prima che nasca? E se il figlio non sarà soddisfatto, potrà cambiare il proprio aspetto con la stessa facilità con cui si ricorre al chirurgo estetico, con la differenza che in futuro non ci si limiterà a gonfiare labbra e seno.
Le domande sono tante: se si dovesse trovare il modo per bloccare il processo di invecchiamento? Già adesso è teoricamente possibile grazie alla criogenia, ma il fatto è che prima o poi ogni tecnologia raggiunge costi accessibili, sbarcando sul mercato di massa.
Tutto si riconduce ai principi del transumanesimo, ovvero il tentativo di portare al massimo delle proprie potenzialità l'individuo, infrangendo barriere genetiche e morali. Fra immortalità, vita sintetica e la possibilità di poter veicolare la stessa evoluzione umana, i figli dei nostri figli dovranno sovverchiare un gran numero di principi etici e morali per andare avanti.

Ciao Live e ciao a tutti
A parte il fatto che le conseguenze del transumanesimo le viviano già al giorno d'oggi con le moderne protesi o i trapianti d'organo, fino ai condizionamenti cognitivi dati dai farmaci e dalle droghe(anche se non frutto di ricerche scientifiche). In futuro la sua evoluzione non farà altro, come hai preannunciato, che toccare sempre più lati umani sia fisici, che cognitivi se non addirittura spirituali. L'avvento di nuove tecnologie che possono dare vantaggio all'uomo in caso di bisogno son cosa buona se non sconfinano al di fuori della bioetica. Ma nel caso che citi tu dove l'utilizzo di queste tecnologie verrebbe utilizzato anche al di fuori degli handicap il problema etico e morale si complica. A quel punto non staremo ponendo un rimedio ad un difetto, ma un rimedio alla natura. Quanto questo sia giusto o meno è solo un fattore relativo e d'un risultato pragmatico.
Ma nel cercare di evolvere e modificare forzatamente la nostra natura andremo incontro sicurmente ad un processo di denaturalizzazione ancor più profondo di quanto non sia già per merito dei condizionamenti societari, ma se questi sono soltanto a livello mentale e superabili per chi ha piena coscienza di sè, quelli futuri avranno una valenza del tutto nuova e concreta!
La natura non è ne giusta ne sbagliata, ma un aggettivo che mi sento di dargli con sicurezza è di sicuro armoniosa. Rovinando e mutando questa armonia andremo sicuramente incontro a delle conseguenze che al momento son del tutto ignote, ma che finiranno per presentarsi. E non per un ideale pessimistico e distopico, ma per il fatto che nel mutare un armonia, le conseguenze si creano.
Ma perchè l'uomo dovrebbe voler andare oltre se stesso e le proprie facoltà?
Complice a parer mio un sentimento di inferiorità e di limite da cui non riesce a svincolarsi, dando a vedere quanto in realtà sia fragile e debole interiormente. Colui che avrà la piena sicurezza di sè e il benessere interiore non proverebbe interesse in un "potenziamento" psichico, se non incaso di handicap. Il pianeta e la natura ci danno già modo di completare noi stessi, il percorso scientifico e tecnlogico è umano, ma ha ben poca umanità, ed è per questo che dovrà essere limitato ed utilizzato senza andare contro l'etica della natura. A cosa potrebbe essere indirizzato questo potenziamento mentale? Perchè utilizzarlo per continuare a sviluppare l'esterno avrebbe poco senso se prima non si è perfezionato l'interno. Sarebbe comunque come barare e barare non si addice agli uomini d'onore e con dignità. A meno che l'uomo non aspiri a denaturalizzarsi rifiutando se stesso e diventando sempre meno umano e sempre più cyborg.
Sempre riguardo il transumanesimo c'è un film carino: Gattaca.
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Vecchio 22-08-2013, 12.17.00   #24
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Riferimento: Transumanesimo

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Originalmente inviato da Mymind
Ciao Live e ciao a tutti
A parte il fatto che le conseguenze del transumanesimo le viviano già al giorno d'oggi con le moderne protesi o i trapianti d'organo, fino ai condizionamenti cognitivi dati dai farmaci e dalle droghe(anche se non frutto di ricerche scientifiche). In futuro la sua evoluzione non farà altro, come hai preannunciato, che toccare sempre più lati umani sia fisici, che cognitivi se non addirittura spirituali. L'avvento di nuove tecnologie che possono dare vantaggio all'uomo in caso di bisogno son cosa buona se non sconfinano al di fuori della bioetica. Ma nel caso che citi tu dove l'utilizzo di queste tecnologie verrebbe utilizzato anche al di fuori degli handicap il problema etico e morale si complica. A quel punto non staremo ponendo un rimedio ad un difetto, ma un rimedio alla natura. Quanto questo sia giusto o meno è solo un fattore relativo e d'un risultato pragmatico.
Ma nel cercare di evolvere e modificare forzatamente la nostra natura andremo incontro sicurmente ad un processo di denaturalizzazione ancor più profondo di quanto non sia già per merito dei condizionamenti societari, ma se questi sono soltanto a livello mentale e superabili per chi ha piena coscienza di sè, quelli futuri avranno una valenza del tutto nuova e concreta!
La natura non è ne giusta ne sbagliata, ma un aggettivo che mi sento di dargli con sicurezza è di sicuro armoniosa. Rovinando e mutando questa armonia andremo sicuramente incontro a delle conseguenze che al momento son del tutto ignote, ma che finiranno per presentarsi. E non per un ideale pessimistico e distopico, ma per il fatto che nel mutare un armonia, le conseguenze si creano.
Ma perchè l'uomo dovrebbe voler andare oltre se stesso e le proprie facoltà?
Complice a parer mio un sentimento di inferiorità e di limite da cui non riesce a svincolarsi, dando a vedere quanto in realtà sia fragile e debole interiormente. Colui che avrà la piena sicurezza di sè e il benessere interiore non proverebbe interesse in un "potenziamento" psichico, se non incaso di handicap. Il pianeta e la natura ci danno già modo di completare noi stessi, il percorso scientifico e tecnlogico è umano, ma ha ben poca umanità, ed è per questo che dovrà essere limitato ed utilizzato senza andare contro l'etica della natura. A cosa potrebbe essere indirizzato questo potenziamento mentale? Perchè utilizzarlo per continuare a sviluppare l'esterno avrebbe poco senso se prima non si è perfezionato l'interno. Sarebbe comunque come barare e barare non si addice agli uomini d'onore e con dignità. A meno che l'uomo non aspiri a denaturalizzarsi rifiutando se stesso e diventando sempre meno umano e sempre più cyborg.
Sempre riguardo il transumanesimo c'è un film carino: Gattaca.

E se invece il transumanesimo fosse il normale ed ovvio proseguimento dell'evoluzione naturale? Se fondere materia organica con materia inorganica fosse il modo con cui la natura riesce finalmente a trovare un ceppo evolutivo costante, capace di adattarsi all'ambiente e di agire su quest'ultimo per adattarlo a se stesso?
L'errore che spesso si fa è distinguere la natura dall'uomo ed il suo operato, ma cos'è l'essere umano se non frutto della natura? Se non, come dicono alcuni, l'evoluzione che raggiunge l'auto-coscienza?
Se accettiamo che, come ha detto tiziano, l'uomo è un animale, non possiamo permetterci di considerare il suo operato come un qualcosa che non è naturale. E' vero che la parola "natura" fa pensare a simmetria ed architetture biologiche di tutt'altra levatura se paragonate a quelle umane, ma natura è anche malformazione genetica, è estinzione, disastri naturali, virus, batteri, morte, legge del più forte, malattia, dolore e molto altro.
La bellezza naturale che si presenta ai nostri occhi è frutto di una seria incalcolabile di errori e tronchi tagliati, di una entropia ben lontana dall'armonia di cui parli.
Non dimentichiamo che è soltanto grazie alla tecnologia se oggi madre e figlio possono sopravvivere ad un parto prematuro e/o soggetto ad altre complicazioni. E' merito della tecnologia se oggi una persona nei cui confronti la natura ha deciso di essere più matrigna che madre (vedi malattie genetiche) può in qualche modo sopravvivere ed avere un ruolo il più possibile normale all'interno della società.
L'essere umano infatti può essere il modo in cui la natura corregge le proprie (innumerevoli) imperfezioni. Il potenziamento umano non farebbe altro che spingere verso quella direzione del tutto naturale che è l'evoluzione, l'adattamento ambientale, la complessità.
Come ho già detto in precedenza, basta un paio di occhiali per definirsi un "potenziato". Le stesse scimmie antropomorfe utilizzano utensili di legno per procacciarsi il cibo, andando quindi oltre la loro possibilità fisica.
Che il bastone poi sia di legno o di lega metallica ha poca importanza. Che il bastone sia retto dalla nostra mano o sia il nostro stesso braccio anche ha poca importanza. La manipolazione dell'ambiente è un intelligentissimo ed alternativo metodo di sopravvivenza, molto più del sofferente adattamento ambientale in cui centinaia di specie sono costrette a perire a favore di altre. Manipolando l'ambiente, sia interno che esterno, non si va contro natura ma si prosegue esattamente nella direzione iniziale, con una curva chiaramente esponenziale.
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Vecchio 23-08-2013, 04.43.46   #25
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Riferimento: Transumanesimo

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E se invece il transumanesimo fosse il normale ed ovvio proseguimento dell'evoluzione naturale? Se fondere materia organica con materia inorganica fosse il modo con cui la natura riesce finalmente a trovare un ceppo evolutivo costante, capace di adattarsi all'ambiente e di agire su quest'ultimo per adattarlo a se stesso?
L'errore che spesso si fa è distinguere la natura dall'uomo ed il suo operato, ma cos'è l'essere umano se non frutto della natura? Se non, come dicono alcuni, l'evoluzione che raggiunge l'auto-coscienza?
Se accettiamo che, come ha detto tiziano, l'uomo è un animale, non possiamo permetterci di considerare il suo operato come un qualcosa che non è naturale. E' vero che la parola "natura" fa pensare a simmetria ed architetture biologiche di tutt'altra levatura se paragonate a quelle umane, ma natura è anche malformazione genetica, è estinzione, disastri naturali, virus, batteri, morte, legge del più forte, malattia, dolore e molto altro.
La bellezza naturale che si presenta ai nostri occhi è frutto di una seria incalcolabile di errori e tronchi tagliati, di una entropia ben lontana dall'armonia di cui parli.
Non dimentichiamo che è soltanto grazie alla tecnologia se oggi madre e figlio possono sopravvivere ad un parto prematuro e/o soggetto ad altre complicazioni. E' merito della tecnologia se oggi una persona nei cui confronti la natura ha deciso di essere più matrigna che madre (vedi malattie genetiche) può in qualche modo sopravvivere ed avere un ruolo il più possibile normale all'interno della società.
L'essere umano infatti può essere il modo in cui la natura corregge le proprie (innumerevoli) imperfezioni. Il potenziamento umano non farebbe altro che spingere verso quella direzione del tutto naturale che è l'evoluzione, l'adattamento ambientale, la complessità.
Come ho già detto in precedenza, basta un paio di occhiali per definirsi un "potenziato". Le stesse scimmie antropomorfe utilizzano utensili di legno per procacciarsi il cibo, andando quindi oltre la loro possibilità fisica.
Che il bastone poi sia di legno o di lega metallica ha poca importanza. Che il bastone sia retto dalla nostra mano o sia il nostro stesso braccio anche ha poca importanza. La manipolazione dell'ambiente è un intelligentissimo ed alternativo metodo di sopravvivenza, molto più del sofferente adattamento ambientale in cui centinaia di specie sono costrette a perire a favore di altre. Manipolando l'ambiente, sia interno che esterno, non si va contro natura ma si prosegue esattamente nella direzione iniziale, con una curva chiaramente esponenziale.


Il transumanesimo, sì, potrebbe essere il nostro inevitabile sviluppo, ma in un contesto più generico di ovvio c'è ben poco. Siamo condizionati dalla storia dell'uomo, il cammino che ha intrapreso per arrivare ad oggi. Non per forza la storia dell'uomo sarebbe dovuta andare come è andata! lo stesso uomo, cresciuto su un pianeta del tutto simile alla terra potrebbe aver intrapreso un percorso evolutivo differente o totalmente opposto, non è un ovvio destino in termini di natura, nè il più giusto nè il più sbagliato, solo uno tra i tanti. Che mondo sarebbe stato senza Newton, Copernico e Darwin se invece di loro si fosse proseguito su altri tipi di scienza e di visione della realtà?
Questo per dire che il transumanesimo non è una caratteristica spontanea e naturale, ma soltanto una tra le tante relative. La stessa natura umana può portare ad altri tipi di progresso che non siano transumani.
la bellezza naturale non ha niente a che vedere col suo reale funzionamento, se la natura non fosse armoniosa non ci sarebbe il mondo come lo conosci. I virus le malattie o le crudeltà della caccia animale fanno parte di questa armonia.

Riguardo la tecnologia infatti la mia opione è quella che ben venga quando c'è ne bisogno, come nei casi di handicap, malattie o complicazioni di cui fai esempio, ma diverso è quando la si vuole inserire dove qualcosa funziona già bene o dove per migliorare basti la profonda coscienza. E' questo il punto.
Se proprio vogliamo attribuire all'uomo una naturalità animale nel contesto del pianeta e di tutti i suoi esseri viventi l'uomo sarebbe tra le tante sfacettature della natura il virus o il cancro, si comporta allo stesso modo. l'uomo non apporta quasi nulla di buono all'ecosistema terrestre e nella maggior parte dei casi non fa altro che rovinarlo e modificarlo negativamente. Le sue somiglianze coi virus che si riproducono in continuazione è sconcertante.
A parte questa piccola parentesi, le scimmie antropomorfe utilizzando gli atrezzi per necessità, non per "potenziarsi" egoisticamente. Non credo che l'uomo debba combattere con le necessità di sopravvivere, abbiamo superato da secoli questo problema, abbiamo tutto ciò che ci occorre per vivere in maniera confortevole sul pianeta e molto altro di più, l'unico che intacca la sopravvivenza dell'uomo è l'uomo stesso, quindi l'evoluzione tecnologica non verrà per far fronte a necessità primarie(e naturali), ma per porre rimedio a dei problemi, è quando va oltre nei confini dell'ego che sorge il problema
PS: E non posso fare a meno di dubitare di ciò che Aristotele diceva riguardo al fatto che l'uomo sia un animale sociale...ma questo è un altro discorso.

Ultima modifica di Mymind : 23-08-2013 alle ore 15.52.10.
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Vecchio 23-08-2013, 14.54.13   #26
gyta
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Citazione:
Tu parli di tabula rasa dei sentimenti come se questo dovesse portare all'apatia, ma come ho detto si tratterebbe di una felicità (non moderata, ma intensa) perenne
(Live)
La felicità è la risultante di una gamma di differenti aspetti emozionali per essere ”perenne” perenni devono essere le cause scatenanti quelle determinate emozioni.. e quelle emozioni devono essere corrispondenti alla reale esperienza di vita secondo maturità acquisita per essere tali.

Storco sempre il naso e sospetto di fronte a paradisi artificiali di qualunque specie siano..

Tanto più quando promettono una eguaglianza che diventa minacciosa non agendo sulle cause delle iniquità ma promettendo di “guarirne” i sintomi.. Per ora abbiamo pillole idiote che non sfiorano causa alcuna nascondendo parzialmente i sintomi in oblio temporaneo.. sino a che l’oblio temporaneo diventa abitudine a non domandarsi alcunché.. Non so cosa sia l’evoluzione ma cerco di immaginare cosa possa essere una serena maturazione, giungere ad una conoscenza che disponga di una capacità di armonia.. (non obbligata all’armonia)..

La maturazione non è un disturbo, un malanno, ma il regolare processo di sviluppo che richiede tempi, condizioni, luoghi interiori differenti per individuo, non massificabile dunque..

Un determinato intervento può simulare il riacquisire facoltà perdute, persino ristabilire la facoltà di un senso ma non potrà contravvenendo alle regole dell’esperienza inculcare una mente finalizzata se non al costo di rinunciare all’identità.. Ed in minima parte possiamo già apprezzare il disastro di manipolazioni mentali senza strumenti particolarmente sofisticati che non siano i semplici tam tam di cosiddette fonti autorevoli..

Citazione:
Vedere il dolore e la paura come una parte di noi stessi è inevitabile, ma credo che in questo modo si faccia lo stesso errore per chi vede il libro cartaceo come un qualcosa di insostituibile
(Live)
E’ proprio la capacità di provare il dolore e la paura che ci dona gli strumenti per vincerla mutandone le cause, quel medesimo dolore che ci avvisa che continuare in quella direzione può essere letale.

Citazione:
L'insoddisfazione stessa potrebbe essere vista in futuro come uno dei tanti difetti della natura umana da debellare.
(Live)
L’insoddisfazione come altri stati d’animo ha una funzione ben precisa che spinge verso una risposta individuale a cause reali secondo ambizioni, finalità, desideri e comprensioni dell’esperienza di vita… Se mutiamo la mente e non per sviluppo relativo a risposte individuali tramite esperienza allora potremo veramente dire, se ancora ne saremo consapevoli, che non evoluzione c’è stata ma l’inizio di una differente specie vivente..

Sull’uguaglianza, la pace e la felicità “di stato” consiglio la visione del film “Invasion” che rende in modo semplice molto chiara la questione..

Citazione:

[..]cloni mentali inebetiti..

[..]magari clonato appositamente per ristabilire....gli equilibri compatibili del sistema eliminando un poco di popolazione...un poco quì ...un poco là [..]
(Paul11)

Citazione:
Chi stabilisce quando uno è più intelligente
(Donquixote)
Questa è la centralità del pericolo; d’altronde in minima parte già presente..

Citazione:
L'unica cosa oggettiva è che l'uomo dovrebbe continuare ad evolversi, spingersi verso livelli più alti di esistenza, visto che ormai abbiamo sorpassato il periodo dell'uomo peccatore ed insignificante.
(Live)
In questo sono pienamente d’accordo.
Ma per giungere a “livelli più alti di esistenza” dovremmo ancora lavorare su quelli base di esistenza.. e forse qui l’ingegno cui accenna Andrea sarà prezioso..
gyta is offline  
Vecchio 23-08-2013, 18.37.16   #27
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Il transumanesimo, sì, potrebbe essere il nostro inevitabile sviluppo, ma in un contesto più generico di ovvio c'è ben poco. Siamo condizionati dalla storia dell'uomo, il cammino che ha intrapreso per arrivare ad oggi. Non per forza la storia dell'uomo sarebbe dovuta andare come è andata! lo stesso uomo, cresciuto su un pianeta del tutto simile alla terra potrebbe aver intrapreso un percorso evolutivo differente o totalmente opposto, non è un ovvio destino in termini di natura, nè il più giusto nè il più sbagliato, solo uno tra i tanti. Che mondo sarebbe stato senza Newton, Copernico e Darwin se invece di loro si fosse proseguito su altri tipi di scienza e di visione della realtà?
Questo per dire che il transumanesimo non è una caratteristica spontanea e naturale, ma soltanto una tra le tante relative. La stessa natura umana può portare ad altri tipi di progresso che non siano transumani.
la bellezza naturale non ha niente a che vedere col suo reale funzionamento, se la natura non fosse armoniosa non ci sarebbe il mondo come lo conosci. I virus le malattie o le crudeltà della caccia animale fanno parte di questa armonia.

Riguardo la tecnologia infatti la mia opione è quella che ben venga quando c'è ne bisogno, come nei casi di handicap, malattie o complicazioni di cui fai esempio, ma diverso è quando la si vuole inserire dove qualcosa funziona già bene o dove per migliorare basti la profonda coscienza. E' questo il punto.
Se proprio vogliamo attribuire all'uomo una naturalità animale nel contesto del pianeta e di tutti i suoi esseri viventi l'uomo sarebbe tra le tante sfacettature della natura il virus o il cancro, si comporta allo stesso modo. l'uomo non apporta quasi nulla di buono all'ecosistema terrestre e nella maggior parte dei casi non fa altro che rovinarlo e modificarlo negativamente. Le sue somiglianze coi virus che si riproducono in continuazione è sconcertante.
A parte questa piccola parentesi, le scimmie antropomorfe utilizzando gli atrezzi per necessità, non per "potenziarsi" egoisticamente. Non credo che l'uomo debba combattere con le necessità di sopravvivere, abbiamo superato da secoli questo problema, abbiamo tutto ciò che ci occorre per vivere in maniera confortevole sul pianeta e molto altro di più, l'unico che intacca la sopravvivenza dell'uomo è l'uomo stesso, quindi l'evoluzione tecnologica non verrà per far fronte a necessità primarie(e naturali), ma per porre rimedio a dei problemi, è quando va oltre nei confini dell'ego che sorge il problema
PS: E non posso fare a meno di dubitare di ciò che Aristotele diceva riguardo al fatto che l'uomo sia un animale sociale...ma questo è un altro discorso.

La parte iniziale del tuo discorso da per scontato che esista una sorta di libero arbitrio umano e/o che le cose possano andare differentemente in modo più o meno casuale. Purtroppo io ho una visione molto più meccanicistica e non vedo casualità nei fenomeni, ma causalità. Motivo per cui non credo sarebbe mai potuto esistere un mondo in cui i greci non si organizzavano in città-stato, perché è stata la stessa particolare morfologia greca ad indurli verso quel particolare tipo di cultura e non un libero arbitrio (che per me non esiste). In un pianeta simile le cose possono cambiare, ma cambiano proprio grazie alle piccole differenze che ci sono fra un simile e l'altro. A parità di condizioni iniziali, però, penso che i greci costruiranno sempre le poleis, nascerà sempre un Newton che formulerà la gravitazione universale e ci sarà sempre un Adolf Hitler che scamperà ad un attentato del 1944 grazie ad una "coincidenza". Essere condizionati dalla propria storia è inevitabile e non è possibile prendere una direzione inesatta, perché la direzione è una soltanto, anche se nessuno conosce la destinazione.
Ovviamente questo è il mio personale punto di vista e mi rendo conto che va un po' contro molte tendenze contemporanee.
Detto questo, non metto in dubbio che il futuro può riservare sviluppi diversi da quelli pronosticati, nulla vieta ad esempio che un qualche tipo di cataclisma possa riportare l'umanità ad uno stato tecnologico dei secoli scorsi, ponendo fine o comunque ritardando significativamente la corsa al potenziamento. Salvo imprevisti, comunque, sento di poter dire con una certa sicurezza che le tecnologie ci saranno. In futuro sarà possibile fare determinate cose e l'incognita è se si deciderà o meno di farlo.
Il problema è che, come per ogni epoca, non ci sarà un'opinione univoca sull'argomento. Se anche i governi dovessero dichiarare illegale e perseguibile il potenziamento umano, troverebbe comunque sbocco in economie sotterranee. Per non parlare delle appetitibili applicazioni militari, e non credo sia mai successo nella storia che un governo abbia rinunciato almeno a testare una tecnologia militare perché "immorale".

Ad un certo punto tu descrivi virus e simili come "parte dell'armonia naturale", ma poi paragoni l'uomo ai virus per negativizzare il suo operato. Non si potrebbe allora dire che l'uomo, proprio come il virus, fa parte dell'armonia naturale? Che faccia anch'esso parte di un "piano" (discorsi religiosi a parte)?
Infine tu dici che le scimmie, al contrario dell'uomo, usano gli utensili per necessità e non per potenziamento. In realtà non credo che i bastoncini di legno siano di così importanza vitale per le scimmie. Tutto quello che fanno è sfruttare al massimo delle loro capacità l'ambiente circostante. Potrebbero mettersi a scavare e raccogliere gli insetti a mano nuda, ma avendo i bastoncini a disposizione li utilizzano intuendone la maggior efficacia. Non stanno cercando di impedire un handicap, ma migliorando le loro capacità.
Se per te ogni utilizzo della tecnologia che non serve a coprire un handicap è sbagliato, allora dovremmo tornare nelle caverne.
Il transumanesimo è un fenomeno particolarmente sentito perché parla di nuove tecnologie che ai nostri occhi, da uomini dell'appena iniziato XXI secolo, appaiono quasi fantascientifiche e distruttive. Ma il potenziamento umano, a mio modo di vedere, è iniziato dal momento stesso in cui l'uomo ha scoperto come manipolare il fuoco.
Non si trattava di una questione di vita o di morte, ma l'uomo ha comunque approfittato di questa nuova conoscenza, come se il fuoco fosse diventato una parte di lui, qualcosa che poteva controllare con la propria volontà.
Dopo aver controllato sassi e fuoco ha controllato il rame, il ferro, l'energia ed in futuro anche la materia a livello atomico ed i geni.
E' un naturale proseguimento, e sono sicuro che se una nuova specie dovesse sviluppare l'intelligenza, farebbe lo stesso.
Concludo dicendo che il potenziamento può sembrarti un delirio di onnipotenza, ma in realtà può potenzialmente portare alla fine della guerra e della fame nel mondo, alla fine della tirannia biologica (quindi di morte, malattie e molto altro) e alla colonizzazione spaziale.
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Vecchio 23-08-2013, 19.17.46   #28
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La felicità è la risultante di una gamma di differenti aspetti emozionali per essere ”perenne” perenni devono essere le cause scatenanti quelle determinate emozioni.. e quelle emozioni devono essere corrispondenti alla reale esperienza di vita secondo maturità acquisita per essere tali.

Storco sempre il naso e sospetto di fronte a paradisi artificiali di qualunque specie siano..

Tanto più quando promettono una eguaglianza che diventa minacciosa non agendo sulle cause delle iniquità ma promettendo di “guarirne” i sintomi.. Per ora abbiamo pillole idiote che non sfiorano causa alcuna nascondendo parzialmente i sintomi in oblio temporaneo.. sino a che l’oblio temporaneo diventa abitudine a non domandarsi alcunché.. Non so cosa sia l’evoluzione ma cerco di immaginare cosa possa essere una serena maturazione, giungere ad una conoscenza che disponga di una capacità di armonia.. (non obbligata all’armonia)..

La maturazione non è un disturbo, un malanno, ma il regolare processo di sviluppo che richiede tempi, condizioni, luoghi interiori differenti per individuo, non massificabile dunque..

Un determinato intervento può simulare il riacquisire facoltà perdute, persino ristabilire la facoltà di un senso ma non potrà contravvenendo alle regole dell’esperienza inculcare una mente finalizzata se non al costo di rinunciare all’identità.. Ed in minima parte possiamo già apprezzare il disastro di manipolazioni mentali senza strumenti particolarmente sofisticati che non siano i semplici tam tam di cosiddette fonti autorevoli..

Sono d'accordo sul fatto che esista sempre una causa scatenante per gli stati emotivi, ma ognuno di noi sperimenta nell'arco della sua vita quei rari momenti in cui si è felici senza capire il perché. Ci si sente incredibilmente bene all'improvviso, ed anche se esiste chiaramente una causa, noi non ne siamo coscienti. In un'ipotetica società postumana la causa sarebbe la manipolazione genetica, e dal nostro punto di vista non cambierebbe assolutamente niente: saremmo felici senza riuscire a capire il perché. E' una cosa negativa? Io ricordo chiaramente questi momenti nella mia vita ed il fatto di non riuscire a trovare un motivo alla mia felicità non mi turbava affatto. La differenza sta nel fatto che oggi quei momenti durano poco e possono essere amplificati solamente assumendo sostanze stupefacenti che hanno effetti collaterali. In futuro possono diventare la quotidianità e questo non vuol dire che gioiremmo anche di fronte ad un omicidio, perché in una società del genere, proprio perché tutti sono felici, non ci sono omicidi. Invece di avere dei pretesti ambientali per essere felici, noi SIAMO felici e l'ambiente riflette questo nostro stato d'animo con una società migliore. A dire il vero esistono anche delle massime al riguardo: "Vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo", ti dice niente? Con la tecnologia è possibile.

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Originalmente inviato da gyta
Storco sempre il naso e sospetto di fronte a paradisi artificiali di qualunque specie siano..

Tanto più quando promettono una eguaglianza che diventa minacciosa non agendo sulle cause delle iniquità ma promettendo di “guarirne” i sintomi.. Per ora abbiamo pillole idiote che non sfiorano causa alcuna nascondendo parzialmente i sintomi in oblio temporaneo.. sino a che l’oblio temporaneo diventa abitudine a non domandarsi alcunché.. Non so cosa sia l’evoluzione ma cerco di immaginare cosa possa essere una serena maturazione, giungere ad una conoscenza che disponga di una capacità di armonia.. (non obbligata all’armonia)..

Ma il transumanesimo mira proprio a fare in modo che non ci siano più promesse, ma soltanto fatti. Oggi la classe dirigente non può (o non vuole) risolvere i problemi sociali ed è quindi costretta a promettere (mentire). Ne consegue quindi un sistema sanitario che promette di diminuire le malattie ma così non è, un sistema giudiziario che promette di diminuire la criminalità ma così non è. Questo perché, come hai detto tu, sono sistemi che non agiscono sulle cause scatenanti, ad esempio, della criminalità, ma si limitano a fare "giustizia". L'intera società capitalistica si basa su queste false promesse, costruendo nel fratemmpo imperi economico-finanziari sulle stesse disgrazie che promettono di sradicare.

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Originalmente inviato da gyta
La maturazione non è un disturbo, un malanno, ma il regolare processo di sviluppo che richiede tempi, condizioni, luoghi interiori differenti per individuo, non massificabile dunque..

Non è una maturazione, è una tecnologia, motivo per cui è massificabile. E' come distribuire un vaccino, nulla di più. Non è poetico, ma possiamo permetterci il lusso di dire cosa ci piace e cosa no?

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Originalmente inviato da gyta
Un determinato intervento può simulare il riacquisire facoltà perdute, persino ristabilire la facoltà di un senso ma non potrà contravvenendo alle regole dell’esperienza inculcare una mente finalizzata se non al costo di rinunciare all’identità.. Ed in minima parte possiamo già apprezzare il disastro di manipolazioni mentali senza strumenti particolarmente sofisticati che non siano i semplici tam tam di cosiddette fonti autorevoli..

Non sarà un corpo in cui non è possibile essere tristi a portare alla fine dell'identità. Sicuramente noi ci identifichiamo nel dolore, nella morte e nella tristezza, ma solo allo stesso modo in cui i cristiani del Medioevo si identificavano in Dio. Ora viviamo in una cultura laica dove la concezione del Dio medievale è praticamente morta, ma resta comunque a far parte del nostro patrimonio culturale. Dovrebbe accadere lo stesso per la morte e gli stati emotivi negativi. Non credo che l'identità ne risentirebbe e basta guardare un qualsiasi cartone animato per rendersene conto. In molti di questi c'è una rappresentazione ideale della realtà. Nei cartoni animati per l'infanzia i personaggi non muoiono, non sono soggetti a stress emotivi e paiono essere in una perenne estasi. Ogni personaggio comunque ha la propria personalità dovuta al fatto che ognuno ha fatto esperienze diverse. Ci saranno sempre e comunque persone più attratte dalla musica che dalla scienza, persone con determinati gusti e passioni, preferenze e diversi punti di vista e filosofie di vita.

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Originalmente inviato da gyta
E’ proprio la capacità di provare il dolore e la paura che ci dona gli strumenti per vincerla mutandone le cause, quel medesimo dolore che ci avvisa che continuare in quella direzione può essere letale.

Funziona solo a livello individuale. Il fatto che tu riesca a superare la tua paura non impedisce da migliaia di bambini di morire di fame ogni giorno.

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Originalmente inviato da gyta
L’insoddisfazione come altri stati d’animo ha una funzione ben precisa che spinge verso una risposta individuale a cause reali secondo ambizioni, finalità, desideri e comprensioni dell’esperienza di vita… Se mutiamo la mente e non per sviluppo relativo a risposte individuali tramite esperienza allora potremo veramente dire, se ancora ne saremo consapevoli, che non evoluzione c’è stata ma l’inizio di una differente specie vivente..

Tutto ha una funzione ben precisa, ma non esiste mai una sola strada. Sarebbe come dire che l'inquinamento è un male necessario ai fini della nostra sopravvivenza energetica, ma il tempo ci ha permesso di trovare fonti rinnovabili, in tutti i sensi.
Se lo scopo dell'insoddisfazione è quello di spronarci a migliorare, possiamo sempre trovare un sistema decisamente migliore per farlo. Essere insoddisfatti, indipendentemente dai risvolti positivi, è una cosa che comunque non piace.
Il perfezionismo ad esempio non è necessariamente vincolato all'insoddisfazione. Può benissimo essere il desiderio di raggiungere un risultato che è oggettivamente misurabile, quindi se la misurazione non è esatta, si va avanti senza distrarsi (la frustrazione che deriva dall'insoddisfazione infatti distrae ed a volte genera addirittura l'effetto contrario, ovvero la rinuncia) fino al raggiungimento dell'obiettivo.
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Vecchio 24-08-2013, 00.15.32   #29
Parva
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Tutto si riconduce ai principi del transumanesimo, ovvero il tentativo di portare al massimo delle proprie potenzialità l'individuo, infrangendo barriere genetiche e morali. Fra immortalità, vita sintetica e la possibilità di poter veicolare la stessa evoluzione umana, i figli dei nostri figli dovranno sovverchiare un gran numero di principi etici e morali per andare avanti.

Credo che comunque vada i nostri figli dovranno affrontare, oltre ai guai contingenti (crescita 0 che è scesa sotto 0) la vecchia questione individuale di cercare un po' di serenità nella vita, e questa non te la possono dare nè i soldi, nè la bellezza, nè il poter modificare il tuo corpo, perchè l'anima non la modifichi col bisturi e la qualità della tua vita dipende da lei....
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Vecchio 24-08-2013, 04.35.33   #30
Mymind
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La parte iniziale del tuo discorso da per scontato che esista una sorta di libero arbitrio umano e/o che le cose possano andare differentemente in modo più o meno casuale. Purtroppo io ho una visione molto più meccanicistica e non vedo casualità nei fenomeni, ma causalità. Motivo per cui non credo sarebbe mai potuto esistere un mondo in cui i greci non si organizzavano in città-stato, perché è stata la stessa particolare morfologia greca ad indurli verso quel particolare tipo di cultura e non un libero arbitrio (che per me non esiste). In un pianeta simile le cose possono cambiare, ma cambiano proprio grazie alle piccole differenze che ci sono fra un simile e l'altro. A parità di condizioni iniziali, però, penso che i greci costruiranno sempre le poleis, nascerà sempre un Newton che formulerà la gravitazione universale e ci sarà sempre un Adolf Hitler che scamperà ad un attentato del 1944 grazie ad una "coincidenza". Essere condizionati dalla propria storia è inevitabile e non è possibile prendere una direzione inesatta, perché la direzione è una soltanto, anche se nessuno conosce la destinazione.
Ovviamente questo è il mio personale punto di vista e mi rendo conto che va un po' contro molte tendenze contemporanee.
Detto questo, non metto in dubbio che il futuro può riservare sviluppi diversi da quelli pronosticati, nulla vieta ad esempio che un qualche tipo di cataclisma possa riportare l'umanità ad uno stato tecnologico dei secoli scorsi, ponendo fine o comunque ritardando significativamente la corsa al potenziamento. Salvo imprevisti, comunque, sento di poter dire con una certa sicurezza che le tecnologie ci saranno. In futuro sarà possibile fare determinate cose e l'incognita è se si deciderà o meno di farlo.
Il problema è che, come per ogni epoca, non ci sarà un'opinione univoca sull'argomento. Se anche i governi dovessero dichiarare illegale e perseguibile il potenziamento umano, troverebbe comunque sbocco in economie sotterranee. Per non parlare delle appetitibili applicazioni militari, e non credo sia mai successo nella storia che un governo abbia rinunciato almeno a testare una tecnologia militare perché "immorale".

Ad un certo punto tu descrivi virus e simili come "parte dell'armonia naturale", ma poi paragoni l'uomo ai virus per negativizzare il suo operato. Non si potrebbe allora dire che l'uomo, proprio come il virus, fa parte dell'armonia naturale? Che faccia anch'esso parte di un "piano" (discorsi religiosi a parte)?
Infine tu dici che le scimmie, al contrario dell'uomo, usano gli utensili per necessità e non per potenziamento. In realtà non credo che i bastoncini di legno siano di così importanza vitale per le scimmie. Tutto quello che fanno è sfruttare al massimo delle loro capacità l'ambiente circostante. Potrebbero mettersi a scavare e raccogliere gli insetti a mano nuda, ma avendo i bastoncini a disposizione li utilizzano intuendone la maggior efficacia. Non stanno cercando di impedire un handicap, ma migliorando le loro capacità.
Se per te ogni utilizzo della tecnologia che non serve a coprire un handicap è sbagliato, allora dovremmo tornare nelle caverne.
Il transumanesimo è un fenomeno particolarmente sentito perché parla di nuove tecnologie che ai nostri occhi, da uomini dell'appena iniziato XXI secolo, appaiono quasi fantascientifiche e distruttive. Ma il potenziamento umano, a mio modo di vedere, è iniziato dal momento stesso in cui l'uomo ha scoperto come manipolare il fuoco.
Non si trattava di una questione di vita o di morte, ma l'uomo ha comunque approfittato di questa nuova conoscenza, come se il fuoco fosse diventato una parte di lui, qualcosa che poteva controllare con la propria volontà.
Dopo aver controllato sassi e fuoco ha controllato il rame, il ferro, l'energia ed in futuro anche la materia a livello atomico ed i geni.
E' un naturale proseguimento, e sono sicuro che se una nuova specie dovesse sviluppare l'intelligenza, farebbe lo stesso.
Concludo dicendo che il potenziamento può sembrarti un delirio di onnipotenza, ma in realtà può potenzialmente portare alla fine della guerra e della fame nel mondo, alla fine della tirannia biologica (quindi di morte, malattie e molto altro) e alla colonizzazione spaziale.

Il tuo discorso non fa una piega, anche se vedo nella storia un percorso di probabilità e non definito. Ma la necessità delle scimmie a cui mi riferivo è quella di procurarsi da mangiare, migliorano le proprie capacità per mangiare, l'esempio con l'uomo è forzato. Non si sta demonizzando un fucile per la caccia, ma un futuro dove la tecnologia rischia di prendere il posto dell'umanità se usata impropriamente.
Sia chiaro, io non attingo al transumanesimo un valore prettamente negativo (migliorare le proprie capacità è lecito, ma forse saremo d'accordo sul fatto che imbottirsi di steroidi per ingrossare non sia la via migliore), dico solo che è facile passare da un utilizzo positivo ad uno negativo e squilibrato. La differenza tra il veleno e la medicina è la dose! Finchè le scimmie utilizzano dei semplici atrezzi non intacca nulla(così come l'uomo i fucili), ma se dessimo loro dei mitra o dei bracci bionici sconvolgerebbero l'ecosistema e la loro natura se non li utilizzassero con parsimonia (come se l'uomo dovesse pescare con le bombe H). O in relazione all'immagine è come se dessimo alle foche l'abilità di nuotare più veloci degli squali. Questo sarebbe un vantaggio per loro, ma non per l'ecosistema. E finchè si vive su un pianeta non-artificiale bisogna tenerne conto.
Ripeto c'è modo e modo di migliorare le proprie capacità senza perdere umanità e dignità.
Bisogna però stare attenti a non cadere nel relativismo, posso definire naturale un busta di plastica nel mare, così come le scorie radioattive, perchè frutto della natura(l'uomo). Il significato di natura è differente da quello di naturale. Il virus fa parte della natura, ma l'uomo a dispetto di quest'ultimo ha una coscienza e può decidere lui cosa essere poichè non siamo affatto tutti uguali. Sta di fatto che al momento ha scelto la strada del virus, o almeno chi ha potere di scelta. Il piano a cui ti riferisci è per l'uomo solo uno scrollarsi dalle responsabilità abbandonandosi ad una natura che crede sua, ma che è totalmente sfumabile, dal nero al bianco. Comunque anche il virus fa parte della natura e dell'armonia finchè mantiene le sue caratteristiche e il suo peso rispetto al resto, perchè se aumenta in maniera esponenziale distruggendo il resto spezzerà la sua armonia, per tornare al discorso della "dose". Troppe piante, troppo ossigeno, atmosfera irrespirabile, poche piante poco ossigeno atmosfera irrespirabile, troppi virus, troppe malattie, estinzione della specie, pochi virus, poche malattie, sovrapopolamento. E' a questo che mi riferisco con armonia.
La fine dei problemi quali guerra e fame è già possibile al giorno d'oggi non ci serve nessun altro sviluppo. Caso diverso invece per le malattie e la colonizzazione spaziale, ma non per forza nel risolvere dobbiamo perdere noi stessi. E sarei il primo a farmi impiantare un braccio bionico!(ma soltanto quello! )
Credo comunque che l'uomo prima di evolvere esponenzialmente la propria tecnologia, dovrebbe prima raggiungere la piena comprensione del proprio sè e della propria mente, solo allora non daremo la pistola in mani sbagliate.
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