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08-05-2013, 10.00.04 | #43 |
Ospite abituale
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Riferimento: Pensieri creazionistici...
sgiombo
Il “mio universo” (ma mi fai sentire megalomane!) contiene infiniti eventi tutti regolati dalle leggi del divenire naturale credute “vigere” senza poter essere dimostrabili, se si vuol credere alla conoscenza scientifica; il multiverso contiene infiniti eventi divenienti secondo un numero infinito di diversi insiemi di leggi credute “vigere” senza poter essere dimostrabili, se si vuol credere alla conoscenza scientifica; ergo, implica infinite affermazioni indimostrabili, se si crede alla conoscenza scientifica, conto un’ unica del “mio”. Non saprei dire se sia più elegante, certo è più irrazionalistico (infinitamente di più), secondo la regola del r. di O. (Ma davvero d’ ora in avanti non voglio ripetermi più; mannaggia: ci sono di nuovo cascato!). Ho capito che non vuoi ripeterti ancora su cose in cui sembra che non riusciamo a convincerci vicendevolmente, permettimi però un'ultima considerazione su questo, perché è interessante capire come si possa usare al meglio il rasoio di Ockam. Vedi che nelle 2 ontologie da te riportate abbiamo un mondo A in cui esistono almeno 2 tipi di enti (ammettendo che tra le leggi e gli oggetti regolati ci sia una differenza ontologica) e un mondo B dove esistono solo più enti dello stesso tipo (anche se esistessero mondi con leggi diverse si tratterebbe dello stesso tipo di cose). Se questa seconda costruzione teorica riuscisse ad eliminare altri tipi di entità moltiplicando semplicemente la quantità di quelli che già esistono, ripeto, sarebbe una costruzione teorica più elegante secondo me. Semplicemente per analogia perché se riuscissi ad eliminare una distinzione ontologica come quella tra coscienza e materia sarei ben disposto a teorizzare infiniti mondi. In ogni caso l'interpretazione di Feynman la dovrò rivedere bene ma ammettendo che caso e meccanicismo siano distinti solo nella nostra mente non ci sarebbe bisogno degli infiniti e invisibili mondi per attuare un taglio ontologico, cioè escludere l'esistenza del caso o di una mente discriminante per la forma dell'universo facendo sussistere il solo determinismo forte. La contingenza potrebbe derivare da questa unica realtà, che tu chiami probabilismo, che non è esattamente nessuna delle due appena citate. In generale permettimi di ripetere che puoi usare il rasoio se 2 teorie descrivono la stessa quantità di fatti, se una delle due spiega meno cose, anche se tramite meno credenze, allora non è affatto superiore all'altra. Grazie per la chiacchierata sgiombo! Saluti |
10-05-2013, 08.44.50 | #44 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Pensieri creazionistici...
Aggressor:
Ho capito che non vuoi ripeterti ancora su cose in cui sembra che non riusciamo a convincerci vicendevolmente, permettimi però un'ultima considerazione su questo, perché è interessante capire come si possa usare al meglio il rasoio di Ockam. Vedi che nelle 2 ontologie da te riportate abbiamo un mondo A in cui esistono almeno 2 tipi di enti (ammettendo che tra le leggi e gli oggetti regolati ci sia una differenza ontologica) e un mondo B dove esistono solo più enti dello stesso tipo (anche se esistessero mondi con leggi diverse si tratterebbe dello stesso tipo di cose). Se questa seconda costruzione teorica riuscisse ad eliminare altri tipi di entità moltiplicando semplicemente la quantità di quelli che già esistono, ripeto, sarebbe una costruzione teorica più elegante secondo me. Semplicemente per analogia perché se riuscissi ad eliminare una distinzione ontologica come quella tra coscienza e materia sarei ben disposto a teorizzare infiniti mondi. Sgiombo: Nel mondo B si postula un maggiore (infinito!) numero di affermazioni indimostrate (e indimostrabili; e inverificabili): si afferma per ciascuno degli infiniti "sottouniversi" del "multiverso" (non constatabili, non verificabili/falsificabili) che il suo divenire é ordinato secondo il suo proprio insieme di leggi fisiche (che sono infiniti, tutti diversi fra loro). Invece nel mondo A si postula la sola affermazione indimostrata (e indimostrabile; e inverificabile) che "questo" universo "qui" (l' unico constatabile; e falsificabile dall' osservazione empirica essendo per lo meno ciascuna delle particolari leggi che si possono proporre nel suo ambito) diviene secondo le sue proprie leggi fisiche. A prescindere se la questione se il caso possa essere considerato un ente e non piuttosto una caratteristica del mutare degli enti (e del fatto che l' universo non richiede una spiegazione e non può averne), credo che ciò che conta nel r. di O. sia il numero di affermazioni o tesi indimostrate che si postulano (si credono), in quanto per ciascuna di esse esiste il rischio che sia falsa: più sono, più si rischia di cadere in errore. E secondo questa accezione "gnoseologica" che ritengo corretta non c' é dubbio che credere al' esistenza de multiverso sia infinitamente più irrazionalistico che credere all' esistenza del (solo) Dio creatore (come pretesa spiegazione dell' esistenza di "questo" universo "qui", che peraltro non necessita di spiegazione, per il quale non ha senso il concetto stesso di spiegazione: lo si constata, potendosi spiegare secondo le leggi generali astratte del suo divenire singoli fatti o insiemi di fatti particolari concreti nel suo ambito). Sulla distinzione ontologica fra coscienza e materia ti invito a leggere le mie considerazioni nella discussione "L' intangibilità dell' IO" e a sottoporle a critica "spietata". Aggressor: In ogni caso l'interpretazione di Feynman la dovrò rivedere bene ma ammettendo che caso e meccanicismo siano distinti solo nella nostra mente non ci sarebbe bisogno degli infiniti e invisibili mondi per attuare un taglio ontologico, cioè escludere l'esistenza del caso o di una mente discriminante per la forma dell'universo facendo sussistere il solo determinismo forte. La contingenza potrebbe derivare da questa unica realtà, che tu chiami probabilismo, che non è esattamente nessuna delle due appena citate. Sgiombo: Ma basta considerare probabilistico statistico il tipo di ordine del divenire naturale per ammettere il caso (circa gli eventi singoli) senza postulare infiniti universi. Aggressor: In generale permettimi di ripetere che puoi usare il rasoio se 2 teorie descrivono la stessa quantità di fatti, se una delle due spiega meno cose, anche se tramite meno credenze, allora non è affatto superiore all'altra. Grazie per la chiacchierata sgiombo! Saluti Sgiombo: E' ovvio che se sono necessarie per spiegare determinati fatti affermazioni non dimostarte (in quantità la minore possibile; e inoltre da cercare di dimostrare/verificare/fallsificare se appena possibile) sono giustificate "in deroga" al r. di O. Per questo sostengo che ammesso e non concesso che l' universo abbia bisogno di una spiegazione, la creazione divina sarebbe meno irrazionalistiica di quella del multiverso. Ma una teoria che pretende (senza ovviamente riuscirvi) di spiegare qualcosa che non ha bisogno di spiegazioni e dunque non puo essere spiegato é un' assurdità. Con questo intervento termino davvero per parte mia questa interessante disussione (a meno di argomenti e obiezioni veramente nuovi) e ricambio i ringraziamenti per lo stimolante scambio di opinioni. Stammi bene! |
10-05-2013, 09.10.16 | #45 |
Ospite abituale
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Riferimento: Pensieri creazionistici...
Ho già letto quello che hai scritto su "l'intangibilità dell'Io" e in realtà avevo pure commentato dicendo di essere in accordo con te, ma alla fine il commento non è stato postato (forse ho sbagliato qualcosa io). Quando dici che materia e coscienza sarebbero lo stesso oggetto visto da angolazioni diverse proponi esattamente la mia stessa tesi; ci sono altri tread più vecchi in cui esplicito questa posizione.
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