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29-04-2008, 11.57.21 | #72 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
Citazione:
Ho già detto che deve verificasi un' "apertura " che non dipende dalle condizioni autoimpostesi. Un intuito sovralogico che non è dialettico.. |
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29-04-2008, 14.05.52 | #73 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
Citazione:
Io lo sostengo da sempre, purtroppo ci si scontra quando bisogna trovare un "linguaggio" comune. Siccome non esiste un linguaggio migliore,almeno così dice l'altra parte, della razionalità e della logica, allora tutto deve essere ridotto alla logica e alla razionalità. Con questo procedimento si isola l'altra metà di noi stessi che non si concilia ne con la razionalità ne con la logica. Per esempio io potrei logicamente dire che è meglio per me rubare se non ho capacità di lavoro, o potrei dire che le mie capacità di lavoro sono quelle di rubare. Siccome la società ha deciso che rubare è un reato io mi do alla latitanza (e continuo a rubare). Non vedo perchè la mia posizione non debba essere logica e razionale, quindi si può dire che razionalmente non esiste nessuna morale che vieti qualcuno a rubare. In sostanza la mafia (e la delinquenza organizzata in genere) è la logica fatta a persona legittimata dalla razionalità. Perchè uno dovrebbe non rubare? Potremmo forse, razionalmente, insegnare loro che siamo uomini che si dedicano al lavoro? Perchè rubare non è un lavoro, direbbero quest'ultimi? Potremmo insegnare loro che la società non accetta questo comportamento... e loro direbbero: <<e perchè? Che facciamo di male? Datemi un motivo "razionale" per non rubare!>>. Se riduciamo tutto alle condizioni di vita di origine, al dna, alle esperienze negative esterne ecc (come ci racconta larga parte della letteratura riduzionista)., ci dimentichiamo l'altra parte di noi, che è quella che da un significato alle cose; al contrario i riduzionisti danno alle cose un valore oggettivo e razionale dimenticandosi delle "interpretazioni"; sono le interpretazioni invece che danno significato alle cose, le cose non hanno un significato in se. Per cui delimitando l'auspicabile dialogo sulle cose e non sulle interpretazioni (per interpretazioni intendo la parte meno razionale, quella che da un significato anche alla razionalità) si tende a volare sulla superficie senza mai guardare la realtà all'interno. Il dialogo quindi rimane fra sordi... ovvero tra due parti che usano linguaggi diversi. Chiaramente io posso usare il linguaggio razionale e logico, e lo faccio sempre, ma non posso non accorgermi di quel linguaggio che non può essere razionalizzabile, per cui mi affido per esempio ad altri linguaggi per esempio artistici. Ma potrebbe essere un linguaggio anche il silenzio (come diceva emmeci). Anche il buon senso, o il sentimento possono essere dei linguaggi. Se io continuo a dire ed affermare invece che la felicità è dovuta ad un particolare composto chimico che qualche volta passa nelle nostre vene sto riducendo un significato ad una cosa. La felicità non si può descrivere, ma potremmo ridurla ad una cosa, per cui è normale che poi si pensi piu alla cosa che manca che al significato interiore che naturalmente scatena la felicità. Forse un giorno potremmo stabilire che molti uomini non potranno mai essere felici perchè gli manca una certa proteina (faccio per dire)... il che rende la nostra stessa felicità non attribuibile ad una sensazione personale, per una nostra conquista interiore, ma solo ed esclusivamente per la mancanza fisica di una cosa. Il passo è breve per ridurre la vita al non senso... se questa è l'eredità dell'illuminismo dovremmo tentare quanto meno di modificarla un pò se vogliamo rendere giustizia alla verità. |
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29-04-2008, 16.38.42 | #74 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 26-04-2008
Messaggi: 2
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
Si è tanto parlato di relativismo in rapporto con una verità assoluta..escludo in principio l'assolutismo come forma di ottusità e di ostacolo alla conoscenza..ciò che mi chiedo è se in una realtà così molteplice mutevole probabile irripetibile nel tempo e nello spazio ci possa essere una e una sola verità o è verità ciò che noi viviamo esclusivamente istante per istante? Per quanto riguarda la logica classica Spinoziana fondata sull' evidenza, definita assolutistica da Emanuele, bhe penso che Baruch la mangerebbe vivo..e perchè no..anche Einstein visto che il suo Dio era quello Spinoziano.
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29-04-2008, 19.22.50 | #75 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
Citazione:
Condivido ciò che scrivi, e comprendo la tua scelta del Nick Ho già scritto di essere Cristiana, per assurdo, sono cresciuta in un ambiente Cattolico non praticante, insomma come la media degli Italiani, ma senza essere in realtà Cristiana con la consapevolezza che ho ora. Verso i 17 anni entrai in una Chiesa, parlai con un prete, e decisi di non essere più Cattolica, e nemmeno credente, accantonai tutto. Passati 5 o 6 anni, in seguito a degli avvenimenti positivi iniziai a farmi delle domande. Insomma da allora ho avuto esperienza di Fede, e la cosa che mi ha scosso, e confrontare le mie esperienze con quelle altrui, ovviamente a posteriori. Ho scoperto che esiste una logica che pare governare all'interno della Fede, e che per assurdo nulla come la Fede necessita di razionalità e controllo. Non c'è modo per dimostrarlo, ma la ripetitività con cui determinate cose avvengono, è impressionante. Considerate che non frequento nessuna Chiesa per scelta. |
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29-04-2008, 21.51.15 | #76 | ||||||
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
Messaggi: 169
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
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Citazione:
Ti confesso che a leggere la tua domanda sono trasalito! L'essere è un concetto assoluto, un postulato indispensabile. Beh, è un concetto introdotto da Platone... copio e incolo da wiki, perchè non sono bravo a scrivere: "L'uomo, secondo Platone, si trova a metà strada tra Essere e non-essere. Per spiegare la situazione paradossale in cui si trova l'uomo, egli introduce una differenza tra essere ed esistere. Mentre l'Essere è qualcosa di assoluto che è in sé e per sé, l'esistenza non ha l'essere in proprio: l'essere le viene "donato". Così l'uomo non sussiste autonomamente, ma esiste in quanto ha ricevuto l'essere da qualcos'altro. " Parmenide usa l'esti è vero ma appunto Platone ha colto la differenza sostanziale che è alla base della filosofia secondo me e che lo sarà fino alla fine dei tempi. L'esistere è possibile grazie allo spazio, il moto, il tempo e il corpo. E' il divenire. Perchè ci sia moto, occorre che un corpo non sia più dove era prima, perciò il divenire è il "non è". L'esistere è sostanzialmente un concetto negativo. Il fiore che quando nasce comincia a morire. Il moto c'è perchè c'è la "successione", cioè il tempo. Da ciò la caducità delle cose, l'attrito e l'entropia in Fisica. Il male in religione. La successione è possibile solo perchè nel Tutto qualcosa si perde. E qui inizia la mia filosofia, basata sull'idea della corruzione della sostanza unica. Chi segue una filosofia basata sulla dialettica e sulla sperimentazione trae Qualità dalla Quantità, ovvero i propri giudizi da cose mutevoli e incerte. In parte è utile utilizzare le quantità ma il problema è che poi il cervello viene ingannanto da questo metodo e trae giudizi dal divenire anche per questioni come l'Etica, la Vita che è assurdo. [/quote] Citazione:
Beh che Dio "sia" dal punto di vista logico è già stato dimostrato, caso mai è stato dimostrato, per la prima volta da Kant con la confutazione dell'argomento ontologico di S.Anselmo, che non è possibile dimostrarne l'esistenza. Ed è stata una confutazione giusta. Perchè l'esistere di Dio non è una sua proprietà. E ciò non è un limite ma sarebbe vero il contrario. Mi avvalgo di Spinoza: "per attributo intendo ciò che l'intelletto percepisce di una sostanza come costituente la sua essenza". Ora siccome abbiamo visto che l'esistenza è l'espressione di moto, spazio, tempo e corpo e siccome Dio non ha tempo perchè se no avrebbe successioni e dunque differenziazioni nella sostanza per avere "scarti" e dunque avrebbe due sostanze il che è assurdo... Dio non ha tempo e non ha esistenza. Ma ha essenza e attenzione non è che non esiste. E' l'origine dell'esistenza. La sua causa efficiente. E' più che esistente, è super-esistente. Quando Spinoza dice che Dio è l'ente la cui essenza implica la sua esistenza intende questo. ... Affermare che ogni cosa vada dimostrata è una cosa che non riesco a comprendere. La fede non è un'idea che può essere completamente falsa deriva da qualcosa. Ammettere che possa esistere qialcosa di completamente falso vuol dire ammettere che esistano più principii d'ordine il che è assurdo. Io credo che dipenda dal problema "essere-esistere" se esiste solo ciò che si percepisce siamo nel soggettivismo. In questa maniera il relativista impone il suo credo egoistico la sua libertà contro la libertà altrui perchè lui sa di esistere. Non dico che tu sia giunto a questo stadio, intendiamoci! ... Ma il relativismo conduce al soggettivismo che è una tragedia. Bertrand Russel che non è un assolutista l'ha definito una follia. Citazione:
Non è che devo convincerlo perchè abbia una missione ma devo avere dei buoni argomenti se mi viene chiesto il perchè della mia fede monoteista. Perchè il politeista è nato prima, molto prima, perchè è stato ed è tuttora un sentimento forte e diffuso. Questo perchè il politeista trae la sua idea dalla natura (la generazione delle forme viventi) e dalla natura, tramite le molte specie di viventi e le molte qualità diverse di cose, trae l'idea che esistano molto sostanze diverse ovvero molto principii d'ordine. Gli dei sono dei principii d'ordine in armonia o in conflitto. Il manicheismo ad es. è l'ultimo politeismo. Citazione:
Con argomenti religiosi o con argomenti metafisici riguardo la Sostanza unica e i suoi attributi. Io ho un profondo rispetto per il politeismo perchè ha ragioni profonde. Il cattolicesimo ha una teologia che trasfigura quelle concezioni. Citazione:
E' una concezione che non posso condividere per me filosofia, religione, morale e politica, uomo e società, sono aspetti della stesso problema. Non posso distinguere il Tutto e la parte. La parola non può essere scissa dalla vita, una discussione non può lasciare un morto. Grazie per la chiaccherata. |
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29-04-2008, 22.01.44 | #77 | |||
Utente bannato
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
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Si tratta di scegliere il male minore. Non si può per evitare alla donna il fastidio di una gravidanza portata avanti fino alla fine sopprimere una vita. Mi pare evidente, perciò è etico. Citazione:
Questo sicuramente. Nell'ordine dell'interesse individuale. Nell'ordine dell'interesse collettivo se capita porti avanti quello che la natura vuole. Non è democratico, lo so. In questi casi la democrazia non vale. La democrazia è uno strumento non un fine. I filosofi del divenire hanno trasfomato la democrazia e peggio la politica come un fine. Il fine della democrazia, della politica e del Diritto è l'Uomo. E se non vogliamo che l'uomo sia il migliore uomo, il più forte dobbiamo convicerci che l'uomo è rispettato e libero solo se rispetta i limiti della natura. Citazione:
No! L'individuo è cio che è "indiviso". Gli spermatozoi e gli ovuli sono divisi. Non sono individui. |
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30-04-2008, 14.47.58 | #78 | |||||||||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
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Questa tua concezione manichea è più adatta a parmenide che a platone. Solo che tu attribuisci una valenza morale negativa ad un semplice fenomeno. Citazione:
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[/quote] Quando Spinoza dice che Dio è l'ente la cui essenza implica la sua esistenza intende questo. [/quote] Forse ricordo male, mi pareva che Spinoza intendesse per esistenza esattamente l'esistenza nella realtà, e perciò Dio esiste, secondo la sua 'dimostrazione', nel senso che è sostanza. Citazione:
Bisogna poi capire cosa intendi per 'completamente falsa'. Se intendi che proviene da una qualche realtà antecedente può anche essere sensato. Ma questo significa che tu quando dici che credi per fede non dici nulla che debba per forza essere valido anceh per qualcun altro. E' una cosa che riguarda solo te. Citazione:
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Per questo spirito ti chiede di parlarne in un'altro thread. |
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30-04-2008, 17.34.23 | #79 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
Citazione:
ha senso. Di contro,se è affermato qui.. non ha senso.. Ma tanto di Dio si può dire di tutto e il contrario di tutto.. |
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30-04-2008, 22.20.31 | #80 | |
Utente bannato
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Riferimento: Relativismo e libertà intellettuale
Citazione:
beh, non è carino dire che sia cosa disonesta. Io vedo sempre il tutto e sono contrario alla specializzazioni dei saperi vero dramma moderno e questo emerge sempre nei miei post ma è un dato culturale non morale, la disonestà è nascondere, non rendere accessibili gli argomenti... Allora sposto la discussione ne il Topic "Il Cavallo Alato" che è dedicato ad un aspetto della mia teoria, quello sulle false idee. Ci vediamo lì. *** Noor, no di Dio non si può dire tutto e il contrario di tutto, ci sono varie cose che chiarisco a Fealoro nel topic che ho detto poc'anzi. |
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