Il Mercato? E' come Dio, non esiste...
Gli illuministi a fine '700 cominciano la loro "lunga marcia" contro le religioni. L'obbiettivo dichiarato è di salvare il popolo dalle paure superstiziose e dagli abusi di una classe sociale, i sacerdoti, che su quelle superstizioni costruisce ricchezza e potere.
Salvo poi cadere nella rete del libero Mercato.
Esiste il mercato e non il Mercato. Esiste senza dubbio un luogo dove produttori e commercianti si sono dati appuntamento per mostrare e vendere le proprie merci. Un luogo non sottoposto ad alcuna legge se non quelle, umanissime, della simpatia, della contrattazione, della qualità e del prezzo.
Qualche buontempone ottocentesco ha voluto assimilare al mercato l'intero insieme di rapporti economici che avvengono all'interno della società. Mi spiego meglio. Se ho bisogno di un chilo di pane entro in un panificio e concludo un contratto di compravendita. Per i nostri buontemponi ottocenteschi l'insieme di tutti i contratti di compravendita conclusi in una certa società scelta come riferimento è assimilabile ad un mercato e costituisce il Mercato, con la "m" maiuscola. Questo enorme e inesistente Mercato sarebbe sotoposto a delle leggi ferree che nemmeno i mercati hanno mai avuto. Questo Mercato è poi guidato da una mano invisibile che assicura equilibrio e prosperità.
A parte l'assurdità di non credere in Dio e poi credere in una fantomatica "Mano Invisibile", andiamo ad analizzare le implicazioni di una posizione simile.
1) "Cosa vuoi farci, è il mercato". Quante volte avete sentito rispondervi così? Se la rata del mutuo è aumentata è perchè i tassi sul mercato sono aumentati. Insomma, se non arrivi a fine mese è colpa della "mano invisibile" e non delle banche che impongono tassi più alti. Ma, vi dicono, è bene, perchè così il mercato trova i propri equilibri. Che poi qualcuno debba vendere la casa non conta. Qualcuno mi sa dire che diferenza c'è con i misfatti commessi in nome di Dio?
2) Tutti debbono convertirsi al libero Mercato! Già la terminologia tradisce l'opera di evangelizzazione tipica di qualsiasi religione. Il libero Mercato è il bene, il resto è il male. Soprattutto l'atroce e sorpassato autoconsumo da cui gli uomini devono essere salvati. Per poi essere condotti nel paradiso delle bidonville del terzo mondo.
3) Le borse sono le cattedrali del nuovo rito, i banchieri i nuovi sacerdoti. I mercati finanziari sono gli unici mercati che funzionano secondo le leggi delle teoria neoclassica. Questo perchè sono mercati fittizzi, appositamente organizzati con quelle regole. C'è, però, il banchiere, dalle cui labbra tutti pendono. Quando il nuovo sacerdote si pronuncia anche i mercati finanziari cambiano indirizzo. Un pò come il Dio che risponde come volevano i suoi adepti. Insomma, in chiesa si fà ciò che vuole il sacerdote, che poi si arricchisce grazie ai movimenti di questo strano, e parassitario, mercato finanziaro. Un monopoli dove si può vincere e perdere se si è comuni mortali. Ma se si conoscono i sacerdoti si vince solo e si vince bene.
4) E' il Mercato che lo vuole! Perchè i banchieri e i loro tirapiedi sono ricchi e potenti senza fare nulla? Perchè così vuole il Mercato. Nulla di diverso da quello che predicava la Chiesa medievale, quando le ricchezze parassitarie venivano giustificate in nome di Dio.
Però...
Però almeno la religione ha dei messaggi salvifici, ultramondani ed escatologici che tanto bene fanno alla nostra psiche. Almeno i sacerdoti religiosi predicano la carità a favore dei bisognosi e non la loro distruzione. Almeno le religioni combattono per l'equilibrio dell'uomo con l'ambiente e non richiedono il suo sovvertimento. Almeno le religioni permettono, ed anzi rafforzano, la vita comunitaria udell'uomo e non lo condannano alla solitudine e all'abbruttimento.
Provate a dire in giro che "il Mercato e le sue leggi non esistono". Vi prenderanno per matti, un pò come succedeva nel Medioevo per chi negava l'esistenza di Dio...
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