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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
03-05-2008, 15.58.23 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Il senso comune
Caro natopigro, io limito la sfera delle mie conoscenze alla filosofia - come del resto è detto in testata: penso che potresti forse ricevere aiuto inserendoti nella sezione “scienze”. Auguri per la tesi.
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03-05-2008, 17.42.52 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Il senso comune
Citazione:
ciao, potresti forse allargare le tua tesi multidisciplinare, viste le tue conoscenze in abito informatico (senza ironia però), verso il "senso comune" della libertà di azione; la libertà è conciliabile con le nostre attuali conoscenze informatiche? Avrai sentito parlare della IA (Intelligenza Artificiale); bene in che modo si potrebbe conciliare il libero arbitrio con le nuove conoscenze? Forse non coincidono, per cui è possibile dire che il senso comune della libertà di agire, in seguito alle nuove conoscenze tecniche, si sta evolvendo verso la negazione della libertà? Credo che tutti siamo "convinti" di essere liberi! Giusto? Questo è il nostro senso comune! Ma nella realtà, seguendo le nostre conoscenze attuali sulle tecniche informatiche, potremmo in verità essere davvero liberi? E' la complessità a rendere liberi gli uomini? O è solo un'illusione? Invero potremmo dire che il nostro senso comune ci impone di sostenere che non potranno esserci mai macchine pari all'uomo, ma non perchè un giorno esse non possano raggiungere un livello di complessità tale da raggiungerci, ma perchè crediamo che l'uomo non sia solo una macchina complessa. Ma se fosse invece una macchina complessa, e quindi il senso comune fosse sbagliato, la libertà non sarebbe un'illusione del nostro senso comune di libertà? Oppure in che modo una macchina complessa potrebbe essere libera di agire, sempre che la complessità sia la ragione della libertà? [nota. anche la coscienza potrebbe essere una forma complessa di informazione? Per cui è possibile creare in futuro una macchina cosciente?] spero che tale argomento sia di qualche utilità per la tua tesina... ciao |
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03-05-2008, 20.06.12 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 01-05-2008
Messaggi: 7
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Riferimento: Il senso comune
intanto grazie delle risposte.
il fatto, Il_Dubbio, è che se porto il discorso dove mi indiche te, la tematica della libertà, resto sempre in ambito filosofico, e non sarei in grado di parlare di intelligenza artificiale in modo non superficiale. E poi la libertà forse è un po' distante dall'argomento della mia tesina... è pià adatto per un argomento tipo "determinismo e indeterminismo"... comunque di sicuro è una discussione interessate. |
04-05-2008, 22.05.16 | #7 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Il senso comune
Citazione:
Il "buon senso", permette di evitare topiche clamorose che si potrebbero prendere secondo linee di pensiero più nobili, (mi viene in mente l'asino di Buridano che non può razionalmente scegliere tra due mucchi di fieno: ma il buon senso gli dice di mangiare dove capita) e d'altro canto tarpa le ali ad idee audaci, che evidentemente non riesce a capire. Credo che, in una eventuale macchina in grado di pensare, le inferenze del "buon senso" sarebbero le più dificili da realizzare. Secondo me sono ciò che completa la nostra conoscenza, dopo avere considerato le linee di pensiero più definite, come appunto la logica. Il buon senso è una serie numerosissima di inferenze puntuali e più o meno scorrelate tra loro, un bagaglio di conoscenza comunque indispensabile. |
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05-05-2008, 11.06.59 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
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Riferimento: Il senso comune
Sono convinto che la filosofia del senso comune sia tutt'altro che estinta, ma anzi che vada capita a fondo prima di cestinarla.
Secondo me potrai trarre illuminazione da una autore troppo spesso trascurato: Edmund Husserl e la sua "Crisi delle scienze europee". Se hai un paio di giorni procurati il testo, e dagli una lettura. Il tema è proprio quello del rapporto tra scienza e senso comune (mondo della vita), cioè il rapporto tra prima persona e terza persona nella comprensione della Realtà. Più complessi ma indispendabili mancano all'appello il secondo Wittgenstein e Charles Peirce. Mio ultimo suggerimento, che centra perfettamente il tuo tema, è un autore ai più sconosciuto, tale Michael Polanyi, scienziato, candidato premio nobel, collaboratore di scienziati quali Einstein, Schroedinger, Planck, Heisenberg e tanti altri, e filosofo del pensiero post-critico, che fa del senso comune la sua arma filosofica contro il resoconto impersonalista del sapere scientifico. Poco letto qui da noi in Europa, Polanyi analizza a fondo il processo della scoperta scientifica, con un certo grado di competenza, e senza sfociare nel relativismo del "tutto va bene", riabilita l'istanza del pensiero non fondato, acritico o "comune" appunto, quale elemento vitale della conoscenza scientifica stessa, e dunque della conoscenza umana in generale. A costo di andare OT, ma mi preme rimarcare il fatto che destituire il fondamento, non porta dritto al pensiero debole, ci sono tante altre strade molto proficue prima. |