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15-04-2008, 15.03.42 | #63 |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,272
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Riferimento: Lo scandalo
Beh, se un filo d'erba non ha mai chiesto nulla di più di ciò che la natura le ha dato, questo dipende forse dal fatto che il filo d'erba non pensa, mentre l'uomo.....che cosa diceva Pascal? che è una canna (avrebbe potuto dire un filo d'erba) che pensa. Eh sì, qualche cosa si doveva pur pagare per il dono d'avere il pensiero, almeno un po' di trepidazione, di ansia di fronte a ciò che ci può capitare, della falce che può tagliare via in un sol colpo tutte le nostre speranze. Il filo d'erba forse non pensa al domani, le basta quel filo d'aria alla sera e una goccia di rugiada al mattino. Sì, il filo d'erba è davvero taoista: si accontenta di ciò che le dà l'universo, mentre l'uomo chiede qualcosa di più - per esempio sapere qual è il bene assoluto e mettere a confronto con esso ciò che gli passa il convento, fosse pure qualcosa di più di un semplice filo d'erba o dell'insalata di Ornella.
(Ma poi, Noor, se ci è stato dato il pensiero, perché non usarlo? Forse perché è preferibile un pensiero dimezzato o toisticamente corretto?) |
15-04-2008, 15.42.33 | #64 | |
Ospite di se stesso
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Lo scandalo: il pensiero.
Citazione:
Il pensiero ha una funzione prettamente funzionale e pratica, nell'essere senziente:il resto è solo un uso ..ipertrofico ( e farla qui questa affermazione,nel settore filosofia,so che può suonare provocatoria,ma non lo è..). La logica,è nata solo per questo:cioè per capire come spostarmi da qui a li, o come procurami un pezzo di pane.Trovare delle logiche risposte alle domande metafisiche non ha senso. (Ricordi Wittgenstein?) Altre capacità intuitive vanno invece sviluppate nell'uomo,e lì bisogna attingere..che nulla concernono con certo linguaggio e con la logica. |
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16-04-2008, 09.25.46 | #65 |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo scandalo
Tu stesso ti rendi conto, Noor, che giudicare ipertrofico l’uso del pensiero significa cancellare millenni di storia insieme all’idea assurda di chiamare sapiens una specie che ha soltanto una minima percentuale di geni differenti da quelli dello scimpanzè. Il quale d’altra parte avrebbe dovuto accontentarsi di essere una scimmia meno antropomorfica, e questa a sua volta …..eccetera eccetera, fino al primo infusorio o meglio ancora a un semplice grappolo di atomi o stringhe, per non dire a quel nulla da cui ci siamo staccati costringendo i filosofi a farsi quella sciocca domanda: perché l’essere invece del nulla? E, dunque, perché aggrapparsi al taoismo che è stato anch’esso un uso alquanto ipertrofico del pensiero? Perché spostarci di qua e di là a procurarci lussi insensati se bastava, con meno fatica, scandali e affanni, stendersi tra l’erba della savana e ignorare che forse è più buona la lattuga di Ornella?
La tua diffidenza per la logica invece è condivisibile, perché il pensiero non è solo logica, o meglio è in cerca di quella logica che assorbe anche la fede e che si fonda sul principio imbattibile della mia filosofia: che una verità assoluta c’è anche se nessuno – orientale o occidentale, razionalista o taoista - può presumere di conoscerla, e oltre a questo metterla per iscritto e affidarla, come ha fatto Lao-Tze, a qualcuno perché la diffondesse nel mondo, a costo di infrangere il cardine stesso del taoismo. Con la grottesca conseguenza che poi il taoismo è divenuto una caricatura di sé, cioè un coacervo di pratiche magiche o sciamaniche che si dicono capaci di prolungare indefinitamente quest’assurda vita pensante….. |
16-04-2008, 11.07.13 | #66 | |
Ospite di se stesso
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la mappa e il Territorio
Citazione:
ed è chiaro pure che le potenzialità umane sono profonde:ma non risiedono lì, nel pensiero.. Il pensiero per trovare quella "logica" che intendi tu,deve trascendere se stesso,invertire un po' il senso che ne ha..diventare Logica se vogliamo chiamarla così,ma non ha più nessun connotato col pensiero iniziale. Non riesco a spiegarmi meglio,purtroppo: ma questi son proprio i limiti del pensiero stesso,allora ci tocca proseguire per analogie,metafore perchè il linguaggio non aiuta più,non da più certezze.. Ecco: per dirne, una,puoi descrivere meglio che puoi una "mappa" ,ma non sarà mai il Territorio.. O ancora, per citare lo Zen (e qui Wittgenstein capirebbe..) puoi indicare col dito la luna,ma non sarà mai la luna stessa. Ogni ulteriore domanda a proposito..appartiene solo al pensiero.. ed ecco che allora s'impone il silenzio.. |
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17-04-2008, 16.09.55 | #67 |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo scandalo
Anche il silenzio, Noor, è stato inventato dall’uomo, non dalla natura, che da 15 miliardi di anni, cioè dall’istante del fiat o big bang, irradia quella radiazione fossile che pur flebile è captata perfettamente dai radiotelescopi. E se il poeta Shelley in uno dei suoi canti fa dire a una valle “mio è il silenzio”, questa è evidentemente una bella metafora, cioè ancora una creazione dell’uomo: la fantasia della natura ha i suoi limiti. Sì, le lascio tutto il nostro DNA, ma la poesia – perbacco - lasciala all’uomo, visto che poeti come il nostro Leopardi sono stati capaci di scrivere perfino sulle nefandezze della natura versi così belli da preferirli al silenzio.
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17-04-2008, 18.39.28 | #68 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: Lo scandalo
Citazione:
cioè da osservare come fanno i poeti... No,non più.. Parlavo di un'altro silenzio,d'altronde, che si offre quando la mente discorsiva tace. E' per mia responsabilità comunque,cioè delle mie metafore, se non ci si capisce.. Ma soprattutto..è la mente stessa, che incessantemente crea e distrugge e non sa tacere per fare spazio ad ... Altro. E' qui che nasce il Nutrimento del Silenzio. Ciao |
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