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05-11-2011, 19.04.34 | #42 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
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Dev’essere così: non erano bravi in matematica! Comunque non c’entra per niente. Ma mi riferivo alla tua frase del precedente post: RIF.:Il vero progresso potrebbe essere l’evoluzione dell’individuo in un modo che differisce dall’attuale, attraverso la meditazione, il trascendentale. Il freddo e il caldo oggi potremmo non sentirlo, la comunicazione avverrebbe per telepatia, non andremmo al cinema perché non lo concepiremmo, l’automobile e l’elettrodomestico non avrebbero alcuna utilità. Guerra, fame,malattia, non rientrerebbero negli schemi evolutivi. Solo i semidei del mito potrebbero evolvere con la meditazione trascendentale, non sentire caldo o freddo, essere telepatici e non concepire il cinema…soportare la TV! ecc…roba da semidei insomma! Per quanto non essere sensibili al freddo, al caldo o ad altri malanni, significherebbe non rilevarli e quindi non potersi proteggere… quindi o sei Superman o ci lasci le penne. Non capisco cosa c’entri il progresso con la meditazione ed il trascendente: puoi meditare fin che vuoi e appellarti al trascendente, ma, a meno di un miracolo, la bolletta della energia la devi sempre pagare e nel serbatoio dell’auto non ci puoi mettere acqua..per ora. Superare questi fatti sì che sarebbe vero progresso!..o è ancora roba da semidei? D’altra parte l’evoluzione delle specie ha potuto e può intervenire solo nell’adattamento e superamento delle avversità: se non ci sono contrasti o difficoltà di adattamento non c’è evoluzione. Si crede, in genere, che il concetto evolutivo evidenziato da Darwin incentivi la lotta per la sopravvivenza…in realtà è il contrario… contribuisce al suo superamento...oltre al fatto che, Darwin o non Darwin, comunque avviene. Certo che chi non ce la fà finisce male...ma senza evoluzione finirebbe male la specie: qualcuno deve pur sopravvivere! Ultima modifica di ulysse : 06-11-2011 alle ore 11.55.54. |
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05-11-2011, 20.29.40 | #43 | |
fuori dal branco è bello
Data registrazione: 10-08-2011
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
Citazione:
No no, aspetta un attimo Ulysse, ciò a cui mi riferivo è il progresso mentale, non tanto quello esterno a noi. Se la meditazione permettesse di non sentire caldo e freddo, non avremmo la necessità dell'impianto di riscaldamento. Oltretutto la meditazione stimolerebbe la saggezza, che ci farebbe comprendere ciò che è effimero, il cinema è per esempio, un'aspetto socio-culturale che forse non concepiremmo ad uno stato di consapevolezza alto o differente. Ora ti chiedo: possiamo escludere con certezza che il culto meditativo nell'evoluzione non avrebbe fatto la differenza ? |
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07-11-2011, 21.28.43 | #44 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
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08-11-2011, 22.16.41 | #45 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
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Il guaio è, purtroppo, che gli eventuali benefici che si possono trarre dalla cultura dello spirito non sono fruibili nell'immediato. L'uomo normale deve invece appagare in fretta le sue ansie e i suoi desideri; la cultura dell'ottenere a tutti i costi un pò di energia per soddisfare queste sue pulsioni evidentemente lo appaga, ma egli non si rende conto che sta diventando sempre più nevrotico a cagione delle suo vano competere. Ma alla fine, se uno si sente di vivere così non si può neanche più di tanto biasimarlo. |
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10-11-2011, 20.17.09 | #46 | ||
fuori dal branco è bello
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
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Possiamo dire quindi, che per l'egoismo di forma non genuina di tempo2011, e per l'immediatezza dei bisogni (giustamente) dell'uomo di benedetto, la strada è quella dell'estinzione della specie ? Nel concetto di evoluzione (fonte wikipedia) si indica: Un errore concettuale comune può essere il considerare l'evoluzione un processo di "miglioramento" delle specie o di semplice aumento della complessità degli organismi o ancora più semplicemente nella capacità di "uscire vincente" dal processo di selezione naturale. Ciò che in realtà mutazione e selezione producono è adattamento all'habitat e quindi, in tal senso, può comportare anche "perdita" di caratteri e di funzionalità e una semplificazione. L'insieme delle condizioni ambientali e delle relazioni con le altre specie sussistenti ad un dato momento costituisce l'habitat ed esso è, al contempo, una fonte di selezione e il terreno in cui si esplicano gli adattamenti in essere. Un troppo rapido cambiamento delle medesime condizioni, quindi, può giungere a causare l'estinzione di popolazioni evolute nel senso di una forte specializzazione. |
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11-11-2011, 16.52.24 | #47 | ||||
Ospite abituale
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
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11-11-2011, 17.53.49 | #48 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
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Beh, prima o dopo sembra che tutto sia destinato a finire. Quel che penso è che l'essere umano sia propenso a seguire delle mode, anche in senso intellettuale. Se qualcuno ben dotato di arti seduttorie, riuscisse a inculcare a delle masse un'idea diversa delle necessità umane forse certi problemi potrebbero dissolversi. Bisogna però che la gente sia stufa di qualcosa; forse che le donne si stufino dei ninnoli che recano loro i maschietti. |
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11-11-2011, 19.28.15 | #49 |
Ospite abituale
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
Il progresso è...progresso!...si usa dire...e potrebbe anche essere che il progresso è inevitabile, ma bisognrebbe sempre specificare verso dove e solo allora si capirebbe, se ci ponessimo il problema, se l'inevitabile progresso è bene o male.
Giustamente qualcuno ha osservato che "evoluzione", almeno in senso Darwiniano, non significa necessariamente progresso. Darwin stesso intendeva indicare la sua teoria come quella della mutazione del vivente per adattamento, fu invece indotto ad adottare il significante "evoluzione" per esigenze mediatiche di diffusione dell'idea. Ma, in tal modo, l'idea ha assunto un significato parzialmente distorto ...tanto che l'evoluzionismo di Darwin (o, più estesamente, il moderno neodarwinismo) è spesso malinteso e, perciò stesso, denigrato e rifiutato. In effetti tuttavia, in altri campi, ed anche nel nostro acculturarci e maturarci, preferiamo dire "evoluzione" piuttosto che progresso: infatti... "noi siamo evoluti!"....Dire, invece,..."noi siamo progrediti!" starebbe male...presupporrebbe un precedente stato di abbrutimento, oppure, anche, bisognerebbe dire rispetto a chi...e non sarebbe "politically correct!" La parola progresso, d'altra parte, sembra essere sfortunata perchè comunemente usata in modo improprio e incompleto: si sottintende sempre lo scopo del conclamato "progresso" per cui, ingenuamente, crediamo che "progresso" significhi sempre un procedere graduale verso il bene...invece si può progredire anche nel procedere verso il male. Murphy direbbe che questo accade proprio quando meno te l'aspetti: legge di Murphy! Quando Hitler decretò la soluzione finale di sterminio degli ebrei definì anche una pianificazione, che so' ...tanti ebrei al giorno, alla settimana, al mese...magari anche teneva, aggiornato, con excell, un diagramma di Gantt...e, dato che era rigoroso, col fine di aggiornarlo, chiedeva periodicamente all'incaricato Eichmann:...e allora, caro Eichmann, con lo sterminio degli ebrei, che "progressi" abbiamo fatto!? Il guaio era che Hitler usava, persino in quel caso, la parola "progresso" in modo corretto...voleva prorio significare progresso verso lo scopo definito. Lo stesso, del resto, faceva Truman coi suoi scienziati del progetto Manhattan: e allora, caro Oppenheimer, con la bomba atomica, che progressi facciamo!?...anche Oppenhaimer, credo, teneva aggiornato il suo Gantt su Excell. Ma, come spesso accade, non è la parola ad essere scalognata...la parola, di per sè, è neutra...sono coloro che la utilizzano che non hanno, a volte, intenzioni propriamente vistuose. Infatti la parola può benissmo avere anche un contenuto di significato con intenti benevoli di progresso verso scopi benefici e costruttivi. Ad esempio, circa 20 anni addietro, il ministro dei lavori pubblici giapponese chiamava periodicamente il suo capo progetti e chiedeva:...e allora, con questa centrale di Fukuschima, che progressi facciamo? ...e il capo progetti giapponese, che, come tutti i giapponesi, non voleva perdere la faccia, rispondeva: ottimi! ................ Ecco, in questo caso, invece, la parola fu veramente scalognata!...come Murphy dice, infatti, nessuno se l'aspettava! |
13-11-2011, 14.36.17 | #50 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"
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Qualcuno potrebbe già comprarci una qualche villa! Mi è curioso però sapere come sia che per salvarci dobbimo proprio iniziare dai ninnoli delle signore? |
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