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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 02-11-2011, 05.47.16   #31
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"

Anche il giorno in cui questo progresso dimostrerà un’etica, poter fare uso di un’energia pulita al 100% e tanto altro, non avrà dimostrato un bel niente. Non so se posso pensare che questo è progresso, e neppure se è uno dei possibili.
Il vero progresso potrebbe essere l’evoluzione dell’individuo in un modo che differisce dall’attuale, attraverso la meditazione, il trascendentale. Il freddo e il caldo oggi potremmo non sentirlo, la comunicazione avverrebbe per telepatia, non andremmo al cinema perché non lo concepiremmo, l’automobile e l’elettrodomestico non avrebbero alcuna utilità. Guerra, fame,malattia, non rientrerebbero negli schemi evolutivi.
Ma per casualità evolutiva l’essere ha "preferito" l'interazione con ciò che è esterno a se.
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Vecchio 02-11-2011, 18.13.30   #32
benedetto
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"

Ciao
Sulla tomba di Walter Benjamin c'è scritto: “Non esiste testimonianza della cultura che non sia accompagnata anche dalla barbarie”. Penso che in sintesi questo epitaffio rappresenti anche il mio pensiero. Tanto male, tanto bene insomma. Il progresso mi fa venire in mente la frase di quel personaggio del Gattopardo “... bisogna che tutto cambi affinché nulla cambi ... “
Mi sembra che il punto cruciale venga messo bene in evidenza da Il Dubbio quando dice che si usa lo spirito (mente – pensiero) per conoscere il mondo fisico, rimanendo incerti nella conoscenza dello strumento usato (ovvero la mente).
Forse sarebbe tempo di dedicarsi maggiormente alla conoscenza dello strumento.
Le mie perplessità sul valore del progresso derivano sicuramente dal fatto che io veda l'intelligenza come una emanazione delle nostre paure e dei nostri desideri. Quel che penso infatti è che la conoscenza umana, campo di gioco della sua intelligenza, si sarebbe strutturata attraverso la forza con cui questi sentimenti hanno manifestato sè stessi nell'ambiente; l'evidenza dei risultati ottenuti, ovvero il progresso, spiegherebbe infine le miserie e le eccellenze del genere umano. Si dirà com'è possibile che solo gli umani abbiano dato così tanto? Basterebbe verificare la plausibilità di una semplice ipotesi, ma si tratta sicuramente di un'eresia.
Ciao
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Vecchio 02-11-2011, 19.12.34   #33
Tempo2011
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"

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Anche il giorno in cui questo progresso dimostrerà un’etica, poter fare uso di un’energia pulita al 100% e tanto altro, non avrà dimostrato un bel niente. Non so se posso pensare che questo è progresso, e neppure se è uno dei possibili.
Il vero progresso potrebbe essere l’evoluzione dell’individuo in un modo che differisce dall’attuale, attraverso la meditazione, il trascendentale. Il freddo e il caldo oggi potremmo non sentirlo, la comunicazione avverrebbe per telepatia, non andremmo al cinema perché non lo concepiremmo, l’automobile e l’elettrodomestico non avrebbero alcuna utilità. Guerra, fame,malattia, non rientrerebbero negli schemi evolutivi.
Ma per casualità evolutiva l’essere ha "preferito" l'interazione con ciò che è esterno a se.
Scusami Variabile, per casualità o per necessità? L'altro ieri siamo diventati sette miliardi. Nel duemila e cinquanta i miliardi saranno quattordici. Punto di domanda: il sistema da te indicato, da solo, sarebbe valido per sfamare tutti? Personalmente credo che la tecnologia pulita possa dare una grande svolta al pianeta, poiché ritornando in forma, avrebbe le risorse per sfamare tutti. Naturalmente la moltiplicazione super veloce dell'umanità andrebbe controllata perché, con quell'andamento, dopo solo altri cento anni, dove si andrebbe a finire?
Per altro, sono d'accordo con te sulla mancata evoluzione umana ma, secondo me, le due cose dovrebbero camminare di pari passo o equilibrarsi. In ogni modo, credo che una tecnologia a dimensione di uomo e una scienza etica, possa aiutarci in quel difficile e bellissimo cammino interiore.

Ultima modifica di Tempo2011 : 03-11-2011 alle ore 02.27.02.
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Vecchio 03-11-2011, 13.37.42   #34
ulysse
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"

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Anche il giorno in cui questo progresso dimostrerà un’etica, poter fare uso di un’energia pulita al 100% e tanto altro, non avrà dimostrato un bel niente. Non so se posso pensare che questo è progresso, e neppure se è uno dei possibili.
In fondo è ciò che, progredendo, si cerca di fare: realizzare il progresso...forse anche nella direzione che sotto indichi ed auspichi ed in molto altro.
Tuttavia ciò che già è stato fatto realizzando un progresso rispetto al passato, non credo sia da butttar via. Certo poteva capitare una linea migliore e piu' efficace, piu' conforme alla nostre esigenze di oggi, ma vai a pensarci!

Citazione:
Il vero progresso potrebbe essere l’evoluzione dell’individuo in un modo che differisce dall’attuale, attraverso la meditazione, il trascendentale. Il freddo e il caldo oggi potremmo non sentirlo, la comunicazione avverrebbe per telepatia, non andremmo al cinema perché non lo concepiremmo, l’automobile e l’elettrodomestico non avrebbero alcuna utilità. Guerra, fame,malattia, non rientrerebbero negli schemi evolutivi.
L'idea del semidio è sempre stata presente nelle mitologie antiche...ma poi si è capito che era inutile starci a pensare.
Citazione:
Ma per casualità evolutiva l’essere ha "preferito" l'interazione con ciò che è esterno a se.
In efetti per causalità (non casualità) evolutiva la cosa è andata così: nessuno ha deciso, nessuno ha preferito.
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Vecchio 03-11-2011, 17.15.00   #35
piva
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"

Tempo 2011. Hai toccato due tasti importantissimi: l'aumento della popolazione e l'idea di sviluppo ecocompatibile.
Però vorrei volgere un po' lo sguardo al passato per osservare che se non mi sbaglio l'idea di progresso è recente; direi che nasce con la modernità (1600).
Prima nessuno si sognava che l'umanità dovesse progredire.
Lo stesso Leonardo penso ignorasse questo concetto: le sue invenzioni erano finalizzate a stupire e a accreditarlo presso i potenti, non certo a far progredire l'umanità, tant'è che le ha sempre tenute nascoste e sono state scoperte molto tempo dopo.
Con la modernità hanno cominciato ad affermarsi visioni ideali verso cui l'umanità dovrebbe tendere, progredendo, appunto.
Si è trattato evidentemente di un'impostazione metafisica, in quanto basata sul dualismo fra il mondo reale e quello immaginato.
In tale quadro il progresso è stato soprattutto scientifico e tecnologico, direi.
Oggi ci troviamo di fronte ad aspetti macroscopici che minacciano la prosecuzione di tale standard: l'aumento spropositato della popolazione, dell'inquinamento, e aggiungerei l'allontanamento dell'uomo dal proprio lavoro, svolto essenzialmente attraverso reti di comunicazione.
Se tutto ciò può avere l'apparenza di una diagnosi, ben altra cosa è immaginare la cura, anche perchè io penso che certi fenomeni vadano al di là delle reali possibilità di controllo umano.
E' tuttavia certamente importante che si diffondano modi di vedere orientati al recupero di comportamenti e valori di cui il cosiddetto progresso ha fatto carta straccia.
Si può anche immaginare - non so se la visione è ottimistica - che l'umanità cessi di aumentare!!! Perchè dovrebbe aumentare sempre? Tutti i fenomeni naturali sono ciclici.. e magari sorgono problemi maggiori...
Va be', chi vivrà vedrà.
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Vecchio 03-11-2011, 21.02.22   #36
Tempo2011
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Riferimento: Una parola sfortunata: "progresso"

Citazione:
piva
Tempo 2011. Hai toccato due tasti importantissimi: l'aumento della popolazione e l'idea di sviluppo ecocompatibile.
Però vorrei volgere un po' lo sguardo al passato per osservare che se non mi sbaglio l'idea di progresso è recente; direi che nasce con la modernità (1600).
Prima nessuno si sognava che l'umanità dovesse progredire. ../.. Si è trattato evidentemente di un'impostazione metafisica, in quanto basata sul dualismo fra il mondo reale e quello immaginato.
Più che metafisica dovrebbe definirsi un avanzamento dell'uomo nel fiume in piena della casualità. Ovvero: per millenni l'uomo non ha programmato nulla che potesse impostare uno sviluppo pacifico e ugualitario, poiché è sempre vissuto con la legge del più forte, e questa ce la stiamo trascinando fino ad oggi, solo che ora la definiamo la legge del più ricco. (Guardate se il governo italiano si decide di attuare dei prelevamenti sui grandi patrimoni). La scienza e la tecnologia sono le due anime che, per motivi complessi e, non per ultimo, anche umanitari, si sono date delle regole sociali ed etiche a beneficio di tutta l'umanità. Per esempio, guardiamo i medici, i chimici, gli agronomi e i ricercatori in generale, queste scienze hanno salvato miliardi di persone destinate sicuramente alla morte, sia per malattie, sia per fame, sia per mancanza di medicine ecc. Per questo ho affermato che non dobbiamo criminalizzare la scienza e la tecnica ma, semplicemente, trasformarle a "dimensione di uomo". Secondo me, sarà in quel preciso istante che la persona potrà rivolgere lo sguardo verso la conoscenza di se stesso, in tutta tranquillità, poiché non sentirebbe più la sua vita in pericolo per tutti i mali del mondo, inquinamento compreso.
Citazione:
Si può anche immaginare - non so se la visione è ottimistica - che l'umanità cessi di aumentare!!! Perchè dovrebbe aumentare sempre? Tutti i fenomeni naturali sono ciclici.. e magari sorgono problemi maggiori...
Va be', chi vivrà vedrà.
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Vecchio 04-11-2011, 02.04.48   #37
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Forse sarebbe tempo di dedicarsi maggiormente alla conoscenza dello strumento.

Si, dedicarsi alla conoscenza di questo strumento è fondamentale.

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Ciao

Sono daccordo nel prendere in considerazione gli stati emotivi dell'individuo, ma aggiungo che le miserie sono per buona parte anche frutto di un interesse capitalista.

Quale ipotesi ?
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Vecchio 04-11-2011, 02.48.56   #38
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Scusami Variabile, per casualità o per necessità? L'altro ieri siamo diventati sette miliardi. Nel duemila e cinquanta i miliardi saranno quattordici. Punto di domanda: il sistema da te indicato, da solo, sarebbe valido per sfamare tutti? Personalmente credo che la tecnologia pulita possa dare una grande svolta al pianeta, poiché ritornando in forma, avrebbe le risorse per sfamare tutti. Naturalmente la moltiplicazione super veloce dell'umanità andrebbe controllata perché, con quell'andamento, dopo solo altri cento anni, dove si andrebbe a finire?
Per altro, sono d'accordo con te sulla mancata evoluzione umana ma, secondo me, le due cose dovrebbero camminare di pari passo o equilibrarsi. In ogni modo, credo che una tecnologia a dimensione di uomo e una scienza etica, possa aiutarci in quel difficile e bellissimo cammino interiore.

Non esiste la necessità nell'evoluzione, ma la causalità (mi correggo). Se di creazione si trattasse, necesserei di determinate condizioni.

Volevo solo dire che non so dove possa portare la meditazione nel lungo periodo, se possa favorire benefici fisici e intellettivi. Ok, non è vero che non dimostrerebbe un bel niente, l'autosostenibilità è importante.
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Vecchio 04-11-2011, 03.03.01   #39
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Chi ha capito ?

Te lo chiedo perchè ci sono moltissimi praticanti di meditazione, di varia natura, in tutto il mondo, oltretutto ci sono dei fisici quantistici , non ricordo i nomi, che hanno lasciato la scienza per dedicarsi al loro "eventuale" spirito. Forse quelli meno bravi in matematica
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Vecchio 04-11-2011, 22.15.43   #40
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Quale ipotesi ?

Non so. Non c'entra nulla con l'argomento.
Sarò breve.Premetto che si tratta di un'eresia.
Innanzitutto l'aspetto principale di qualsiasi linguaggio naturale è dato più che dalla produzione dalla traduzione. Secondo me l'uomo è diventato uomo da quando si è accorto, interagendo casualmente, benché affascinato, che era la legna a tenere in vita il fuoco. Cioè, l'essere umano prima di interagire col fuoco non era un homo sapiens, o sapiens sapiens. Nel momento in cui ha capito che era la legna a mantenerlo in vita sarebbe rimasto vincolato a quella cultura. Tale cultura avrebbe a poco a poco instillato il culto dell'aspettativa che in un certo senso rappresenterebbe l'idea del tempo futuro. Gli accidenti che si creerebbero coltivando la cultura del fuoco fornirebbero un gran numero di eventi che farebbero anche emergere l'ambiguità più o meno velata del fatto che non sarebbe sempre chiaro se un individuo desideri il fuoco per voluttà o sicurezza. E' chiaro poi che in questo contesto emerga la necessità, non la volontà, di distinguere i vari eventi tramite l'astrazione verbale.
Col senno di poi, nel senso che la legna e il fuoco avrebbero soddisfatto le mie problematiche, il mio cruccio nei confronti del linguaggio era quello di trovare una spiegazione per il fenomeno della condivisione dei significati degli eventi. Tanto per capirci, una scimmia non può mettersi d'accordo con un'altra scimmia per comunicare la presenza di un certo pericolo. Allora come farà a capire? Premesso che certe conoscenze possano essersi sedimentate nell'impianto genetico, io penso che prescindendo dal vero significato dei suoni che le scimmie o altri animali usano emettere, se di fatto questi possono produrre determinati comportamenti negli individui che li odono, ovvero siano per loro significativi, sarà perché costoro sanno cosa succederà in prossimità di quei gesti linguistici (ma non solo linguistici) uditi; si tratterà cioè di una questione di traduzione, di interpretazione, che, se da un lato si manifesta come interpretazione di un punto quale può esserlo un suono, un’immagine o anche un profumo, di fatto poi tale punto rappresenterebbe la battuta che dà l’incipit evocativo (la comparsa del nemico per esempio) per qualcosa che giace nella loro memoria … sarebbe la memoria quindi la depositaria del significato di un evento ... Se d’altra parte possa esistere una specifica volontà a segnalare un qualsiasi evento tramite un gesto linguistico, tale volontà sarebbe in subordine al fatto che l’individuo “si accorga” di sé stesso, atto che in ultima analisi potrà sempre essere implicato nell’ambito dell’interpretazione ambientale qualora si ammetta che quell’individuo si sia in fondo “accorto” che gli altri reagiscono alla sua stimolazione sonora. Perchè il vocabolario delle scimmie non aumenterebbe? Perchè la cultura del fuoco possiede intrinsecamente la potenzialità di ampliare il numero di eventi emotivamente interessanti.
Se non altro potrete farvi delle risate.
Ciao
benedetto is offline  

 



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