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06-04-2008, 00.43.48 | #43 |
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Riferimento: Racconto di Adamo ed Eva: quale interpretazione possibile?
Nella scena del racconto della cacciata dal Paradiso c'è anche il serpente, che gioca un ruolo fondamentale.
La storia presuppone l'esistenza del male, nato col rifiuto di Lucifero a Dio; non ha, quindi, lo scopo di caricare i nostri due progenitori dell'origine del male, quanto di mostrare perché il male sia presente nelle vicende umane. Dio ha fatto coi due un patto: è dato loro l'Eden, con la sola condizione di non cogliere il frutto. Con la condizione viene posto un limite. Da quel momento Adamo ed Eva sono persone della Storia e vivono entro il limite della Storia. Nella Storia c'è tutto, non manca nulla, c'è pure il limite, che vuoi di più? Adamo ed Eva sono tentati dal serpente e cadono nella tentazione, forte, perché il diavolo conosce l'uomo come limitato: grazie a questa condizione di limitatezza, infatti, fa loro supporre che oltre il limite ci sia qualcosa che qui, nell'Eden, non c'è, qualcosa che Dio ha voluto impedir loro di conoscere. Dubitano, i due, e cadono. Perché dubitano? Perché non sanno cosa vi sia oltre il limite, mentre le parole del maligno suggeriscono qualcosa che qui non hanno. E' il serpente a proporre il loro non sapere e sono loro, ascoltando il serpente e dubitando, a porsi nel non sapere. Nel violare il patto i due annientano così il legame con Dio, fondato sulla fiducia, base stessa del patto. Non Dio punisce chi trasgredisce, bensì è il trasgressore del patto a causare la propria emarginazione, giacché ha rotto il legame fondamentale tra uomo e Dio, metafora della rottura di ogni patto tra uomo e uomo: la fiducia. Quale interpretazione possibile? Il male è nel mondo per mancanza di fede; la conoscenza è lo specchietto per le allodole di cui si serve il maligno, per far dubitare l'uomo che tutto non sia già dato. Cosa c'è oltre il limite? Dio, ovviamente, proprio come al di qua di esso. Ma perché Dio ha posto il limite? Per mettere l'uomo alla prova della sua propria fede, ovvero perché possa conoscersi. Contento? Macché! Non c'è che un modo ed una sola interpretazione: sconfiggere il maligno. |
06-04-2008, 07.33.12 | #44 | |
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Riferimento: Racconto di Adamo ed Eva: quale interpretazione possibile?
Citazione:
il maligno,il serpente,sono solo una sua proiezione egoica. Ovvero illusione. Non c'è altro da interpretare o capire. |
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06-04-2008, 13.20.59 | #46 | |
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Riferimento: Racconto di Adamo ed Eva: quale interpretazione possibile?
Citazione:
semplicemente non c'è nulla da sconfiggere |
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06-04-2008, 23.17.49 | #47 | |
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Riferimento: Racconto di Adamo ed Eva: quale interpretazione possibile?
Citazione:
Pronto al dialogo, Noor: dimmi, quali sono i nemici che l'uomo tiene in se stesso? |
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07-04-2008, 09.38.31 | #48 | |
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Riferimento: Racconto di Adamo ed Eva: quale interpretazione possibile?
Citazione:
Quindi non c'è da fare nulla,ne da combattere alcunchè. Solo da vedere ,comprendere,dicevo. Vedere i nodi che l'ego umano,dividendo ,frazionando (bene,male..) costruisce (o meglio ha costruito,visto che va per emulazione di stesso) durante la sua vita.. dal serpente per intenderci.. è lui il serpente..l'uomo che non riconosce se stesso e proietta paure ,ambizioni,illusorie stabilità temporali ove non ci sono.. Quindi c'è solo una illusoria lotta interiore che l'uomo non capisce e che vede sempre fuori di sè.. che non mette mai a fuoco,perdendo sempre il punto.. Beh..l'argomento andrebbe sviluppato certo.. ho dato solo qualche coordinata di come la penso.. |
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07-04-2008, 16.31.24 | #50 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: Racconto di Adamo ed Eva: quale interpretazione possibile?
Citazione:
dalla costruzione della sua personalità (altro non è che l'identificarsi con un modello che ci si è costruito ,ma che non coincide con la sua vera natura) all'aggrapparsi (per paura di perdere ciò che non si è,ovvero quella falsa identificazione,quel modello permanente che vogliamo rispettare a tutti i costi,perchè così ci sentiamo...rispettati) ad una realtà fasulla che è solo proiezione mentale di desideri e paure (eccolo il serpente). |
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