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24-01-2008, 08.24.26 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Il principio antropico fortissimo
Mi pare che ormai siamo risucchiati dall’ossessione di Matrix o, per meglio dire, dal fantasma di un grande fratello o addirittura di un dio che, manovrando eterei tasti o corde d’arcobaleno ci muove a suo piacimento facendoci credere che noi siamo esseri liberi…Ma dove si ferma la nostra computeristica fantasia? Già perché quel dio potrebbe a sua volta essere manovrato da un altro dio dotato di una logica più potente, e questo da un altro ancora più potente….In fondo però anche così – caro Il Dubbio - non ci troveremmo molto distanti, tu ed io, visto che già da tempo e al di fuori di qualunque riferimento a Matrix - che nemmeno conoscevo - avevo ipotizzato che il dio di una qualsiasi religione potesse non essere il dio vero e si trovasse sovrastato da un dio più bello e più puro, e in questa ascensione non ci fossero limiti finché non si fosse arrivati a quello che è fuori di ogni dubbio il dio degno di fede, cioè l’Assoluto. Era un modo di andare in cerca di una religione usando l’emozione, la fantasia, il pensiero, mentre oggi si agisce con mezzi meccanici, ma in fondo l’aspirazione è la stessa: andare in cerca della verità. Solo che – e qui torniamo al punto cruciale – mi pare che servendoci dei computer (e lasciando da parte la fantascienza), non siamo in grado – almeno per ora - di veder nascere un dramma morale fra i tasti che manovriamo perché la moralità esige la libertà e noi siamo ben decisi a mantenere i ruoli di chi è servo o padrone, anche in vista di eventuali nuovi episodi di Matrix e delle vorticose divagazioni di quegli interlocutori che fanno a gara per rendere ancora più obsoleto – di fronte alla scienza computeristica – il ricorso non solo alla religione ma alla filosofia - che dopo tutto dovrebbe essere lo strumento principe da usare in questo forum.
Ma hai ragione, il Dubbio: questo dio padrone di noi attraverso un computer potrebbe veramente esserci ed è forse molto simile a quello che dà filo da torcere alle religioni e fra di esse alla religione cattolica che, nonostante concili, concistori e papi, non può ancora veramente decidere se noi siamo esseri liberi o in qualche modo sottomessi alla prescienza e alla onnipotenza di dio. Insomma, quel tirare fuori il principio antropico fortissimo ci ha condotti a un principio teologico fortissimo, e non sapendo che cosa ne potrebbe ancora uscire, mi ritiro – pro bono pacis - aspettando che l’onda che ho suscitato passi. |
24-01-2008, 10.12.35 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
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Riferimento: Il principio antropico fortissimo
Personalmente riformulerei le 3 versioni del principio antropico in questo modo:
1) Debole: le leggi fisiche dell'universo, così come le conosciamo, sono solo condizione NECESSARIA affinchè da un universo con tali caratteristiche possa emergere una vita intelligente. Ovvero da tale universo la vita poteva anche non emergere, o poteva non emergere l'uomo. 2) Forte: le leggi fisiche dell'universo, così come le conosciamo, sono condizione NECESSARIA e SUFFICIENTE all'emergere della vita. Ovvero tutto sembra tarato per la vita, in particolare per l'uomo. 3) Fortissimo: l'universo ha uno scopo finalistico che è la specie umana. Dal punto di vista scientifico (anche se il principio antropico alla fine si riduce solo ad un gioco circolare di parole) la forma "debole" ci permette di pensare a quell'insieme di condizioni iniziali che hanno potuto dar luogo a questo universo tra i tanti possibili (anche se non è strettamente necessario). Le altre 2 forme piacciono molto alle religioni, in particolare a quella cristiana e a quelle che in genere hanno terrore del regresso all'infinito (deve per forza esserci una causa prima). In base al principio fortissimo mi sembra comunque un grande spreco di risorse fare un universo talmente grande solo in funzione del nostro insignificante pianetino e della nostra specie e lascia aperta la domanda: quale è la finalità della nostra specie ? |
24-01-2008, 11.14.27 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Il principio antropico fortissimo
Citazione:
Hai reso dignitosamente e sufficientemente chiaro i concetti fin qui da me espressi in modo forse insufficiente Volevo segnalare solo che quello di una intelligenza anche non umana ma in grado di creare un universo da zero con le sole informazioni (ricordiamoci che tutto sembra essere informazione) è stato immaginato da chissà quanti autori di fantascienza, per poi ritrovarlo uguale ed identico in un libro di uno scienziato della caratura di J. D. Barrow. Molti altri libri di matematici e fisici si propongono di pensare a quello che c'è al di fuori di quello che si vede (e questa secondo me è la straordinaria capacità dell'uomo), tipo anche il libro di A. Vilenkin (che devo ancora finire di leggere) fisico e cosmologo: "un solo mondo o infiniti?" In quest'ultimo libro si fa menzione dell'ipotesi dell'inflazione eterna ( credo ripreso da Smolin scienziato e fisico che non crede piu alle favole delle stringhe). Per esempio il "tempo" del nostro universo (almeno così lui fin dove sono arrivato afferma) è infinito, mentre è finito se potessimo guardare il multi-universo nel suo insieme. Cosa sia questo stato inflazionario, e quale sia la differenza tra un vuoto pieno ed uno vuoto vuoto, questo è fuori dalla mia immaginazione. Il termine "esistenza" però qui non ha il nostro stesso valore. Infatti potrei forse dire che esiste la materia perché, da una inesplicabile successione fisica (attualmente per esempio non se ne esce dal problema della normalizzazione), sorge dal vuoto quantistico. Ma lo stesso vuoto quantistico nasce da dove e da cosa? Se tutto è informazione, l'informazione primordiale quale sarebbe? Così ci si può sbizzarrire fantasticando su universi fatti al computer (se tutto è informazione non vedo perché questo non possa essere impossibile) da altri esseri intelligenti. E in questo susseguirsi di scatoline sempre piu piccole, alla fine ci si scontra sempre con il progenitore dell'informazione. Il primo Bit della storia e del tempo. In quest'ultimo caso è anche possibile credere: sia alla possibilità del Dio buono che ha voluto crearci, sia ad un nostro progenitore che mille miliardi di anni fa, scoprendo il segreto di come creare un universo, come sintetizzare l'informazione, ed anche come crearlo dal nulla, ci ha deliziato della vita creandola dal nulla, come dal nulla si crea informazione, le energie, al solo fine di poter attuare la vita eterna. |
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24-01-2008, 11.23.03 | #17 | ||
Moderatore
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Messaggi: 689
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Riferimento: Il principio antropico fortissimo
Citazione:
Beh, ragazzi, dobbiamo metterci d'accordo sui termini, se no le discussioni sono inconcludenti. La formulazione di Eretiko non è riconducibile a quella di emmeci. La formulazione normalmente accettata http://it.wikipedia.org/wiki/Principio_antropico è: Principio antropico debole: "I valori osservati di tutte le quantità fisiche e cosmologiche non sono equamente probabili ma assumono valori limitati dal prerequisito che esistono luoghi dove la vita basata sul carbonio può evolvere e dal prerequisito che l'universo sia abbastanza vecchio da aver già permesso ciò." Principio antropico forte: "L'universo deve avere quelle proprietà che permettono alla vita di svilupparsi al suo interno ad un certo punto della sua storia." Principio antropico ultimo: "Deve necessariamente svilupparsi una elaborazione intelligente dell'informazione nell'universo, e una volta apparsa, questa non si estinguerà mai." Citazione:
E chi lo dice che ci deve essere una "finalità della nostra specie"? |
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24-01-2008, 13.08.38 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Il principio antropico fortissimo
Citazione:
non estinguere mai la vita... questa è la finalità. Due sono le ipotesi (attualmente, e di quelle che posso immaginare). Dio è la spiegazione, ma non è possibile ne dimostrarlo ne descriverlo perchè Lui non ci ha concesso questa capacità che si spera Lui ci riservi quando saremo dinnanzi a Lui. La morale diventa quindi l'obbiettivo ultimo dell'uomo. Oppure l'uomo è nelle possibilità di capire ogni cosa e di poter continuare a vivere senza estinguersi mai. Quindi la conoscenza è l'obbiettivo ultimo dell'uomo. La terza alternativa è che noi siamo accidentalmente nati dal caso e da una situazione forse realmente spiegabile, ma che non può aiutarci nel proseguo della nostra esistenza; quindi dietro a tutto ciò che vediamo non c'è nulla di utile da conoscere, quindi nemmeno la conoscenza sarebbe un fine. La vita intera sarebbe fine a se stessa. |
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24-01-2008, 15.52.28 | #19 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
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Riferimento: Il principio antropico fortissimo
Ciao Albert,
credo di aver espresso con altre parole gli stessi concetti di alttre definizioni, riguardo al principio antropico. Citazione:
Che mi sembra appunto una condizione necessaria all'insorgere della vita. Citazione:
... e mi sembra un modo per dire che la condizione è necessaria e sufficiente, se non ho capito male la definizione sopra riportata. Sul principio fortissimo forse ho male interpretato le parole di Emmeci, ma mi è sembrato che il senso fosse quello da me citato. Citazione:
Questa non la sapevo, ma mi sa tanto di disegno intelligente. In ogni caso, secondo me, il principio antropico è solo un gioco di parole: stiamo qui ad osservare l'universo perchè tale universo ha permesso l'insorgere della vita. Fare riflessioni di questo tipo mi sembra non apporti nulla di nuovo ai "perchè": semmai offre spunti alla teologia, ma non alla filosofia o alla scienza. |
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24-01-2008, 15.57.46 | #20 | ||
Moderatore
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Messaggi: 689
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Riferimento: Il principio antropico fortissimo
Citazione:
cioè la razza umana continuerà ad esistere per omnia saecula saeculorum? Mi sembra difficile da pensare. Si sono estinti i dinosauri, ci estingueremo anche noi. Non so quanti abbiano un background informatico, ma mi lascio andare Si estinguerà anche la potentissima Microsoft. Come ha detto Linus Torvalds, verrà il giorno in cui sui muri di Redmond crescerà l’edera Citazione:
Messa così sembra tristissima. In realtà si parte dall’assunto che, appunto, si possa definire un fine per la vita. Secondo me ogni singolo essere umano ha i suoi fini, vivere in uno stato di benessere, il che include anche perseguire la propria conoscenza, riprodursi, etc. Definire un fine per la vita tutta secondo me non ha senso. |
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