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10-01-2012, 14.19.02 | #42 | |
prof
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
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Riferimento: Esiste la morte?
Citazione:
TEORIA-- Il muro tal dei tali è solido e stabile PRIMA VERIFICA SPERIMENTALE-- tiro un pugno sul muro ESITO DELLA PRIMA VERIFICA-- ho sentito dolore TEORIA INTERPRETATIVA DELLA PRIMA VERIFICA-- se si sente dolore ciò potrebbe, fra l'altro, essere dovuto ad una collisione tra le nocche ed un oggetto solido e stabile SECONDA VERIFICA SPERIMENTALE (DI CONFERNA)-- anzichè concentrarmi solo sul dolore sentito, provo a vedere le mie nocche e le vedo escoriate TEORIA INTERPRETATIVA DELLA SECONDA VERIFICA-- l'urto tra oggetti solidi e semisolidi producono (ma non sempre) deformazioni permanenti su almeno uno dei due sicchè il muro può ben essere un oggetto solido estabile CONCLUSIONI DELL'OSSERVATORE DAL CICLO OSSERVATIVO -- La treoria in argomento, essendo praticamente confermata da due esperimenti, può dirsi e praticamente vera (o reale). Si noti che le due sub-teorie che sostengono le interpretazioni delle due verifiche sperimentali non hanno valore generale nella stessa entità che pretende di avere la teoria da dimostrare, infatti, il dolore può essere avvertito anche senza dare pugni su oggetti solidi e le escoriazioni potrebbero avere come causa il calore degli oggetti messi a contatto con le nocche, ecc. tuttavia l'osservatore, anche grazie a queste due prove, si ritiene soddisfatto in quanto ha acquisito la pratica certezza della teoria. |
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10-01-2012, 18.42.16 | #43 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-07-2010
Messaggi: 405
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Riferimento: Esiste la morte?
Il guaio è che nessun altro ho trovato su questo forum che sappia o parli di "IO Osservatore Universale Unico"!
Mi dispiace dirlo ragazzi, ma avete mai sentito parlare di un certo Fichte? Il primo idealista tedesco, studioso di Kant, critica la teoria del noumeno e ipotizza l'esistenza di questo IO quale coscienza totale dell'universo il cui fine è conoscersi. Un pezzo di storia piuttosto importante per il pensiero occidentale, addirittura c'è una interpretazione della meccanica quantistica soggettivista di cui avrete ampiamente sentito parlare, la quale ammette proprio che sia la nostra coscienza a determinare la specificità del collasso d'onda in un senso piuttosto che in un altro, proprio perché saremmo NOI (ovvero questo IO assoluto) a creare la realtà, la quale allora non sarebbe in sé oggettiva. Comunque, per quanto a prima vista possa sembrare stravagante, questa teoria non lo è affatto; Fichte rappresenta il primo passo del superamento di quello che potrebbe definirsi come un "dogmatismo filosofico" riguardante, lo spesso nascosto, dualismo tra l'essere in sé e l'essere percepito (in Kant questo argomento diventa fortissimo e, nel suo linguaggio, la differenza è tra noumeno e fenomeno). Ora esporrò i motivi per cui questa teoria non è banale o stravagante (e non dico per me, perché per un contemporaneo che conosce l'evoluzione del pensiero tedesco e il suo idealimo non lo è mai): 1) è vero, sembra che ognuno di noi abbia una sua coscieza separata da quella degli altri, una sua soggettività a questo punto; nello stesso tempo sappiamo di non essere sistemi chiusi, repiriamo l'aria, i gas che fuoriescono dalla pelle di chi mi sta di fronte ecc ecc, dunque, un vero confine tra ciò che sono io e ciò che è l'altro è molto difficile da trovare. 2) Se il non essere non può dividere due esseri, in realtà tra due esseri c'è continuità e non separazione. Questa speculazione dialettica è stata recentemente confermata dalla fisica; non scherzo, lo spazio vuoto non è più considerato in fisica se non negli esperimenti ideali. Il vuoto sarebbe un ribbollire di materia e antimateria che si annichiliscono e generano energia. Il vuoto assoluto non c'è mai, il vuoto assoluto non è mai stato creato. 3) Ci sono premi nobel in fisica che credono in questa teoria dell'IO assuluto. 4) Cosa credete che si cerchi di ottenere con la meditazione se non una appagante empatia con tutto ciò che ci circonda, cercando di avvertire l'unità della natura? 5) Secondo i neuroscienziati la coscieza scaturisce dalle relazioni tra gli elementi di un insieme e sarà tanta o poca relativamente al numero di risposte possibili che gli n elementi della metà di quell'insieme può mandare all'altra metà. Cosè l'universo se non un grande sistema di relazioni? 6) Questo è solo un esperimento mentale che propongo per far si che si comprenda ciò che si intende con questa teoria e farla diventare più comprensibile (tuttavia non si tratta che di una similitudine): voi avrete sicuramente sognato. Durante il sogno credete di essere dei personaggi in un mondo oggettivo che non siete voi a creare. Ma non è così. Siete proprio voi, o meglio, il vostro inconscio (che è comunque una parte di voi), a creare il mondo in cui vi muovete e i personaggi con cui interagite, i quali non sono che vostre estensioni. L'universo farebbe la stessa cosa, plausibilmente allo scopo di conoscersi. |
11-01-2012, 19.25.04 | #44 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Esiste la morte?
Esercizio onirico/mentale:
Mi accade talvolta di sognare...e nel sogno ero il vescovo Berkeley...proprio nel campus di Berkeley, sotto un albero dell'antica Grecia,... che disquisiva coi suoi allievi circa la vacuità e inconsistenza dei sensi a confronto con la concreta realtà interrelazionale universale creata qui...(indicando le fronte) in nostro "brain"...proprio dall' IO Universale! Nella foga dell'esporre.... concludendo... a dimostrarne l'inesistenza... Berkeley sferrò, sempre nel sogno, un pugno sul tronco dell'albero....HAIAH!!!!... esclamo! ...E mi svegliai! Non ci crederete, ma avevo le nocche della mano dolenti e spellate! P.S.: In realtà non l'ho inventata io la storiella, ma sembra proprio che uno studioso dei tempi di Berkeley, nella foga della discussione circa l'inaffidabiltà dei sensi e l'inconsitenza del reale, abbia sferrato un calcio ad una pietra che si trovava sulla strada, fratturandosi il piede! E cio'...a conferma di quanto abbiano influito sul pensiero occidentale le ipotesi di Berkeley sulla inconsistenza del cosiddetto reale a confronto e critica del sistema concreto e stabile delle leggi fisiche di Newton. Di lì, per una qualche strana via,(vedi Ernst Mach) il pensiero, nella sua evoluzione, arrivò alla relatività generale di Einstein! Citazione da Ernst Mach: "Non sono i corpi che generano le sensazioni, ma sono i complessi delle sensazioni che formano i corpi" Frase affascinannte, nicht war? Ma, mi chiedo, le leggi fisiche, relative ai corpi, alla micro/macro realtà cosmologica, non sono sperimentalmente dimostrate o matematicamente esplicate? O la filosofia ne prescinde ed a tutto sopperisce l'IO Universale Osservante?..che ci spiega anche il come...oltre al perchè implicito? Ultima modifica di ulysse : 12-01-2012 alle ore 00.14.18. |
11-01-2012, 22.15.50 | #45 |
Ospite
Data registrazione: 02-01-2012
Messaggi: 6
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Riferimento: Esiste la morte?
carissimi,
penso che per restare sulla domanda (che mi pare davvero interessante) << esiste la morte?>>, sia necessario specificare il termine "esistere". leggendo i vostri interventi mi pare che decliniate "esistere" con "esserci"... e questo, secondo me, sarebbe forviante... se non ho ben compreso,mi scuso nella speranza che la mia osservazione possa risultare di una qualche utilità. |
11-01-2012, 23.42.11 | #46 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-07-2010
Messaggi: 405
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Riferimento: Esiste la morte?
Ma, mi chiedo, le leggi fisiche, relative ai corpi, alla micro/macro realtà cosmologica, non sono sperimentalmente dimostrate o matematicamente esplicate?
O la filosofia ne prescinde ed a tutto sopperisce l'IO Universale Osservante?..che ci spiega anche il come...oltre al perchè implicito? La filosofia non prescinde, di solito, dalle sperimentazioni e scoperte della scienza. Non è implicito nella filosofia di Fichte, nelle sue interpretazioni, o più in generale nelle teorie soggettiviste, che si possa modificare ogni aspetto del reale, se è questo quello che intendi dicendo quanto sopra. Alcuni lo credono (non io), basti pensare alla teoria della legge dell'attrazione, se ne avete sentito parlare. Più che altro non è scontato l'effetto del NON IO sull'IO, sicuramente ci sarebbero delle implicazioni gnoseologiche rilevanti da considerare, inoltre l'essere (in questo caso la coscienza probabilmente) potrebbe comunque dover seguire delle leggi per esistere sensatamente. Non posso dire di credere in questa teoria nel modo specifico in cui è presentata da chi la ritiene valida perché non ho mai letto approfonditamente qualcosa su questo tema; tuttavia la trovo interessante e plausibile nelle sue linee generali e, rimanendo nel tema di riferimento (Esiste la morte?), posso dire che molto probabilmente comporterebbe una revisione del concetto di morte (se valida) in un modo che si più facilmente intuire (essenzialmente la morte non esisterebbe). Ciao! |
12-01-2012, 19.18.30 | #47 | |
prof
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
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Riferimento: Esiste la morte?
Citazione:
Innanzi tutto ti dico che sono rimasto veramente sorpreso della tua citazione di Mach che non conoscevo, infatti Mach fu un epigono importantissimo del positivismo sicchè, a mio avviso, una frase del genere non me la sarei mai aspettata dalla bocca di un realista positivista. C'è sempre da imparare! Quanto al secondo interrogativo la risposta e si, tuttavia sarebbe d'uopo prendere in considerazione alcune precisazioni: con "leggi fisiche" è comune pensare a correlazioni logiche che riguardano il comportamento "oggettivo" di eventi che, per questa supposta oggettività, li diciamo reali e quando diciamo reale intendiamo tangibile o fisico. A giudizio dell'Osservatore ciò che viene promosso al rango di legge è un'affermazione di carattere abbastanza generale (teorema) e di sufficiente approssimazione intorno al comportamento di una certa serie di eventi (fisici, quindi reali o no); questa affermazione (o proposizione) necessità, come tutte le cose, di una controprova o verifica, di conferma, la quale deve essere sicuramente meno generale del teorema sotteso dall'affermazione (diversamente la verifica diventerebbe il teorema da verificare e quest'ultimo prenderebbe il posto della verifica). Il ruolo dell'Osservatore è quello di acquisire la Conoscenza logica dell'evento in questione fino a che il suo autogiudizio di affidabilità gli appaia soddisfacente. Quando l'Osservatore è soddisfatto dalle verifiche di una proposizione (o teorema) egli ha, in effetti, provato che l'affermazione di cui al teorema o proposizione è reale, termine, quest'ultimo, che nella visione soggettivistica idealista dell'universo, significa che ciò che viene asserito dal terorema è compatibile (con sufficiente sicurezza ed approssimazione) con almeno un sottostema logico dell'Universo, che è, a sua volta, un sistema logico assolutamente generale per, diciamo così, definizione. Una scarsa generalità del teorema implica un restringimento del sottosistema logico entro cui può essere verificato il teorema stesso. Ai tempi di Naenthertal quali potevano essere, per esempio, i teoremi? Ecco un esempio, "[i]sfregando fortemente due pezzi di legno si accende un fuoco/I]", si tratta evidentemente di un teorema supportato ed elaborato sulla base di osservazioni pratiche di casuali sfregamenti che hanno consentito all'Osservatore di acquisire conoscenza -cioè assegnare sempre maggiore probabillità di verità o realtà di accensione per sfregamento- per via frequentista. La stima di sufficiente probabilità di successo con lo sfregamento del legni dava generalità abbastanza estesa al teorema "se si sfregano due pezzi di legno, è probabile (qui c'è una valutazione mentale del grado di probabilità stimata) che si produca fuoco", mancando la stima di probabilità il teorema perderebbe quasi tutta la sua generalità e, con essa, la validità, perciò proprio questa stima è quel legame logico che è sempre presente nei teoremi anche così poco formali per non dire banali. |
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24-01-2012, 17.00.24 | #48 | |
Cioraniana Incrollabile
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Riferimento: Esiste la morte?
Citazione:
si. c'è la morte dell'anima, la morte dell'autostima, la morte dei sentimenti. comunque, tutta la vita, la vita intera, non è che la preparazione alla morte. come avevo letto in Jankèlèvitch. |
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24-01-2012, 20.24.37 | #49 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Esiste la morte?
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Citazione:
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26-01-2012, 17.05.28 | #50 | |
Cioraniana Incrollabile
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Riferimento: Esiste la morte?
Citazione:
perchè la filosofia di Cioran non dovrebbe aiutare a vivere meglio, sopportandola, la vita? perchè è sempre considerato un filosofo negativo? per me non lo è. e quindi se vi basta la mia testimonianza, Cioran è un filosofo positivo. mi aiuta a vivere bene. |
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