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18-11-2011, 09.03.19 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Esiste la morte?
Di sicuro il concetto di morte è stato concettualizzato in modo estremo riguardo a temi come la religione, il fato, la superstizione. Di sicuro però, almeno biologicamente, come esiste la nascita, ossia, l'inizio della vita di un organismo vivente, esiste anche la fine. Se esiste la fine della vita organica di un individuo, possiamo escogitare mille sottigliezze linguistiche per portare ragioni al fatto che la morte non esista, la fine è certa tanto quanto lo è l'inizio.
Il problema è semmai un'altro, visto che il concetto di fine esiste dentro di noi, come conviverci? Dovremo far finta che la morte non esiste, come suggerisce questa discussione, o prepararci per poterla accogliere con serenità? Nel primo caso mi dissocio da questa discussione, nel secondo la filosofia è piena di precetti contro la morte che aiutano a guardarla con serenità, di questo si potrebbe parlare. Se non usiamo la filosofia per rasserenare l'animo contro ciò che ci fa più paura, per cos'altro dovremmo usarla? |
18-11-2011, 12.01.33 | #17 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Esiste la morte?
Citazione:
E' vero! ma siamo ancora fortunati: all'inizio dell'anno mille, ad esempio, e per tutto il medio-evo...e fino alla peste nera del Boccaccio e del Manzoni, la morte era immanente...è anche vero che allora, arrivare ad una fine naturale, era come indovinare un terno sulla ruota di ...Bari! Citazione:
Per'altro la fine inevitabile di una entità organizzata è una legge fisica...l'inizio lo fu meno... vincere l'entropia, trasformare la materia in organizzazione, non è così facile! Citazione:
Certo che la filosofia o la teologia possono aiutare, ma credo che una persona psichicamente sana ed equilibrata ci conviva benissimo e anche serenamente, senza alcuna autosuggestione o finzione o approfondimenti fliosofo/teologici...infatti: fin che si è giovani ci si crede immortali...ed oggi, a 50 anni, ci si chiama ancora ragazzi! Poi ci si rassegna...ma nemmeno è un rassegnarsi...si rimuove semplicemente! Sono tante le cose da fare, sentire, vedere, ascoltare, parlare e forum o chat cui partecipare, SMS da inviare, gente da incontrare, ecc... ed anche scendere nell'agone politico, ecc...(un posto da assessore o consigliere, oggi, non te lo nega nessuno!) Citazione:
Citazione:
In ogni caso è vero! occorre prepararsi! Io ho già adocchiato una badante niente male! Ultima modifica di ulysse : 18-11-2011 alle ore 19.34.17. |
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18-11-2011, 13.52.16 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-08-2009
Messaggi: 154
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Riferimento: Esiste la morte?
Citazione:
E come puo' invece affernare che esistera' sempre? |
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18-11-2011, 14.07.01 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Re: Esiste la morte?
Citazione:
E il binocolo ce l'ha?, il microscopio? qualche satellite in orbita? su che banda trasmette? possiamo intercettarlo? Ecco, lui che osserva tutto, ma proprio tutto...chissa quante cose avrebbe da dire...anche le piu' nascoste, intime, personali!....e la privacy? ci hai pensato alla privacy? Ma quando nell'universo ancora non c'era nessuno, nessuno da osservare, l'IO osservatore, Oservatore Universale, pur essendone titolare, non si annoiava?...sempre a osservare sassi, fiumi, eruzioni, ghiacciai, tsunami, ecc...che a niente servivano... dato che nessuno c'era ad annegare! Ma se l'IO osservante, "Osservatore Universale", annoiato, s'appisolava un attimo...o per una intere era, tutto procedeva indifferente o tutto si fermava immobile cone accade oggi in TV col digitale terrestre quando manca il segnale? ...credo che ce n'hai abbastanza...da spiegare e giustificare: alla prossima! ...oppure è così perchè così è? Ultima modifica di ulysse : 18-11-2011 alle ore 19.22.07. |
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21-11-2011, 10.29.14 | #20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Esiste la morte?
Citazione:
Il problema che sottolinea Giovanni Reale di questo modo di pensare materialistico è che esso non considera lo stato intermedio, il passaggio, la presa di coscienza fra l'esistere e il non esistere. Nella concezione materialistica questo passaggio non esiste, eppure esiste nel nostro pensiero e si cristallizza nella paura della morte o nella speranza di un'altra vita. L'alternativa materialistica sarebbe quindi, così mi sembra, quella di rendersi inconsapevoli di questo passaggio dalla vita alla morte. Del resto Epicuro in punto di morte si fece portare del vino per ubriacarsi e cercare l'inconsapevolezza proprio di quel momento in cui, secondo molti, l'anima si distaccherebbe dal corpo. Epicuro crede nell'esistenza dell'anima, ma è un'anima che è legata al corpo e si estingue con l'estinzione del corpo. Mi pare interessante una riflessione di Ivan Pavlov che traccia una differenza fra il filosofo e lo scienziato: Il filosofo considera la scienza unitamente all'anima perchè cerca di trovare il senso della vita, lo scienziato considera unicamente la scienza e considera in ultima analisi l'anima un ostacolo al progresso scientifico. In che modo allora lo scienziato, al di là dell'economia del progresso scientifico, è in grado di dare un senso alla vita senza considerare l'anima e senza la consapevolezza del passaggio dalla via alla morte? |
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