Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Filosofia

Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Filosofiche



Vecchio 27-04-2002, 13.00.57   #11
Morfeo
 
Messaggi: n/a
Beh la morte fisica, ma la sopravvivenza dell'anima... e tuto ciò che ne consegue


Oppure la morte vista come una cosa definitiva, si spegne la luce, chi ha dato ha dato chi avuto ha avuto...
 
Vecchio 14-11-2011, 00.58.50   #12
mariodic
prof
 
L'avatar di mariodic
 
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
Re: Esiste la morte?

Non lo so. Però sono certo, anzi, per definizione l'IO non muore ma crolla il suo sistema strumentale, cioè la struttura che rende l'IO l'Osservatore-operatore dell'universo di cui è titolare.
mariodic is offline  
Vecchio 14-11-2011, 22.55.57   #13
and1972rea
Moderatore
 
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
Riferimento: Esiste la morte?

...se credi solo a te stesso, allora non potrai mai vedere la morte in faccia , o ci sei tu o ci sara' lei, ma se credi che tuo fratello sia vivo quanto te, e se capita che egli muoia prima di te, allora crederai anche alla tua morte , perche' essa ti stara' orrendamente accanto...fino alla fine
and1972rea is offline  
Vecchio 15-11-2011, 19.25.09   #14
ulysse
Ospite abituale
 
L'avatar di ulysse
 
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
Riferimento: Esiste la morte?

SORELLA MORTE!
Ho letto, fin qui, una accozzaglia non comune di fantasie...alcune anche poetiche, altre autoconfortanti, ma sempre fantasie sono: con San Francerso direi: beati i fantasiosi...che almeno accolgono la morte come una sorella...se sono un pò fatti...di medicine o d'altro.

Chissà se sono così fantasiose anche quelle altre persone che non scrivono sui forum, ma che attaccano oggi l'Italia sul piano economico e che, fra l'altro, contribuiscono così anche ad affrettare la morte di qualcuno che, troppo fantasioso nella sua vita, è finito a dormire sotto i ponti ed ora, suo malgrado, col freddo che fa o che farà ritorna a "casa"?

Mi piacerebbe molto che quei signori fossero così fantasiosi, ma purtroppo non lo sono: sono per sè previdenti: loro sì che si preparano, fra l'altro, oltre che a vivere una buona vita, almeno sul piano delle concretezza, a perseguire anche una buona morte...comunque assistiti con ogni medicina e sostituzione di organi...o altro tipo di conforto.

Comunque, al di fuori delle fantasie, la buona notizia è che la morte non c'è: non esiste!
Non esiste alcuna entità che, in burka nero, se ne va in giro con una falce in spalla e la mena quà e là badando bene a colpire rottamando i più vecchi, i più deboli, i più poveracci e sprovvisti...poichè non è vero, come ci vorrebbero far credere, che la morte è equa e giusta: ci tiene anche lei a fare cassa...e chi paga di più ha buone probabilità di finire in fondo alla lista.
Ma, come ho detto sopra, è tutta fantasia: la morte non esiste...visto che è morta.

La cattiva notizia è che tuttavia moriamo, prima o poi, per un qualche accidente o semplicemente perchè le cellule, i mitici neuroni, si stufano di rinascere, fanno tutti sciopero, nessuno fornisce più energia....e...bluff! la vita non c'è più!
Qualunque cosa stessi facendo puoi lasciar perdere...non interessa più a nessuno...e, in ogni caso, se proprio serviva, qulcuno prenderà il tuo posto.

Forse, se sei stato un bravo ragazzo, qualcuno anche si ricorderà di te...forse la tua mamma, se sei giovane...ma anche di più se hai scritto o scoperto qualcosa di creativo e speciale, tipo la velocità dei neutrini, ad esempio...o hai ben postato sul sito, la patria ti sarà grata...massimo un busto all'università o una statua equestre se hai salvato la patria...come Supermario...spero....Per poco tempo, però, resta il ricordo, chè la scienza è ipotetica! la storia è caduca e non si ripete! la patria è, per lo più, ingrata!

Qulcuno però ha detto sopra che la morte serve, anzi è indispensabile: senza la morte non ci rinnoveremmo, non rinasceremmo sempre diversi, ma sempre migliori...non ci evolveremmo come individui e come specie!
Ma che abbia ragione!? ...se non si può far altro...al momento...la cosa mi consola!
ulysse is offline  
Vecchio 17-11-2011, 23.49.35   #15
mariodic
prof
 
L'avatar di mariodic
 
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
Riferimento: Esiste la morte?

Citazione:
Originalmente inviato da Rolando
Chi può provare che la morte esiste ?
Hai regione. Infatti l'IO Cosciente, cioè l'Osservtore Universale (che esclude altri IO perchè non ne puo sperimentre l'esistenza) esisterà sempre.
mariodic is offline  
Vecchio 18-11-2011, 09.03.19   #16
CVC
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
Riferimento: Esiste la morte?

Di sicuro il concetto di morte è stato concettualizzato in modo estremo riguardo a temi come la religione, il fato, la superstizione. Di sicuro però, almeno biologicamente, come esiste la nascita, ossia, l'inizio della vita di un organismo vivente, esiste anche la fine. Se esiste la fine della vita organica di un individuo, possiamo escogitare mille sottigliezze linguistiche per portare ragioni al fatto che la morte non esista, la fine è certa tanto quanto lo è l'inizio.
Il problema è semmai un'altro, visto che il concetto di fine esiste dentro di noi, come conviverci?
Dovremo far finta che la morte non esiste, come suggerisce questa discussione, o prepararci per poterla accogliere con serenità?
Nel primo caso mi dissocio da questa discussione, nel secondo la filosofia è piena di precetti contro la morte che aiutano a guardarla con serenità, di questo si potrebbe parlare.
Se non usiamo la filosofia per rasserenare l'animo contro ciò che ci fa più paura, per cos'altro dovremmo usarla?
CVC is offline  
Vecchio 18-11-2011, 12.01.33   #17
ulysse
Ospite abituale
 
L'avatar di ulysse
 
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
Riferimento: Esiste la morte?

Citazione:
Originalmente inviato da CVC
Di sicuro il concetto di morte è stato concettualizzato in modo estremo riguardo a temi come la religione, il fato, la superstizione.

E' vero! ma siamo ancora fortunati: all'inizio dell'anno mille, ad esempio, e per tutto il medio-evo...e fino alla peste nera del Boccaccio e del Manzoni, la morte era immanente...è anche vero che allora, arrivare ad una fine naturale, era come indovinare un terno sulla ruota di ...Bari!
Citazione:
Di sicuro però, almeno biologicamente, come esiste la nascita, ossia, l'inizio della vita di un organismo vivente, esiste anche la fine. Se esiste la fine della vita organica di un individuo, possiamo escogitare mille sottigliezze linguistiche per portare ragioni al fatto che la morte non esista, la fine è certa tanto quanto lo è l'inizio.
Ma per me non è un escamotage linguistico: intendevo solo dire che la "morte" non esiste come entità a sè stante nello stesso modo che non esistono l'angelo custode, l'anima, babbo natale, il diavolo, l'inferno...e forse nemmeno un Dio sovrastante in paradiso!... ma certo che la fine, prima o poi, viene: tutto si usura e va in entropia...prima, parzialmente, una parte dell'energia prodotta dal metabolismo va in calore e si disperde e poi, con l'interrompersi del metabolismo, tutto sale al cielo a invadere il vasto spazio infinito: in fondo l'anima non costituisce che una metafora della entropia!
Per'altro la fine inevitabile di una entità organizzata è una legge fisica...l'inizio lo fu meno... vincere l'entropia, trasformare la materia in organizzazione, non è così facile!
Citazione:
Il problema è semmai un'altro, visto che il concetto di fine esiste dentro di noi, come conviverci?
Dovremo far finta che la morte non esiste, come suggerisce questa discussione, o prepararci per poterla accogliere con serenità?
Ma il concetto di fine, della nostra fine, non esiste innato dentro di noi: alle origini nessuno lo sapeva!
Certo che la filosofia o la teologia possono aiutare, ma credo che una persona psichicamente sana ed equilibrata ci conviva benissimo e anche serenamente, senza alcuna autosuggestione o finzione o approfondimenti fliosofo/teologici...infatti: fin che si è giovani ci si crede immortali...ed oggi, a 50 anni, ci si chiama ancora ragazzi! Poi ci si rassegna...ma nemmeno è un rassegnarsi...si rimuove semplicemente!

Sono tante le cose da fare, sentire, vedere, ascoltare, parlare e forum o chat cui partecipare, SMS da inviare, gente da incontrare, ecc... ed anche scendere nell'agone politico, ecc...(un posto da assessore o consigliere, oggi, non te lo nega nessuno!)
Citazione:
Nel primo caso mi dissocio da questa discussione, nel secondo la filosofia è piena di precetti contro la morte che aiutano a guardarla con serenità, di questo si potrebbe parlare.
In effetti i filosofi ed i teologi ne parlano sempre...basta poi andare in chiesa e lì ci si prepara in perpetuo: I preti ne hano fatto un mestiere...anche nobile direi...niente da obiettare!
Citazione:
Se non usiamo la filosofia per rasserenare l'animo contro ciò che ci fa più paura, per cos'altro dovremmo usarla?
Ma si usiamola pure la filosofia, del resto Platone e meglio del prozac! ma la cosa per quanto grave, non è seria!
In ogni caso è vero! occorre prepararsi!
Io ho già adocchiato una badante niente male!

Ultima modifica di ulysse : 18-11-2011 alle ore 19.34.17.
ulysse is offline  
Vecchio 18-11-2011, 13.52.16   #18
jador
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-08-2009
Messaggi: 154
Riferimento: Esiste la morte?

Citazione:
Originalmente inviato da mariodic
Hai regione. Infatti l'IO Cosciente, cioè l'Osservtore Universale (che esclude altri IO perchè non ne puo sperimentre l'esistenza) esisterà sempre.

E come puo' invece affernare che esistera' sempre?
jador is offline  
Vecchio 18-11-2011, 14.07.01   #19
ulysse
Ospite abituale
 
L'avatar di ulysse
 
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
Riferimento: Re: Esiste la morte?

Citazione:
Originalmente inviato da mariodic
Non lo so. Però sono certo, anzi, per definizione l'IO non muore ma crolla il suo sistema strumentale, cioè la struttura che rende l'IO l'Osservatore-operatore dell'universo di cui è titolare.
Amico mariodic, non ho ben capito l'intervento di questo IO osservatore: chi è? che fà? come lo fà?...produce qualcosa?
E il binocolo ce l'ha?, il microscopio? qualche satellite in orbita? su che banda trasmette? possiamo intercettarlo?

Ecco, lui che osserva tutto, ma proprio tutto...chissa quante cose avrebbe da dire...anche le piu' nascoste, intime, personali!....e la privacy? ci hai pensato alla privacy?

Ma quando nell'universo ancora non c'era nessuno, nessuno da osservare, l'IO osservatore, Oservatore Universale, pur essendone titolare, non si annoiava?...sempre a osservare sassi, fiumi, eruzioni, ghiacciai, tsunami, ecc...che a niente servivano... dato che nessuno c'era ad annegare!

Ma se l'IO osservante, "Osservatore Universale", annoiato, s'appisolava un attimo...o per una intere era, tutto procedeva indifferente o tutto si fermava immobile cone accade oggi in TV col digitale terrestre quando manca il segnale?
...credo che ce n'hai abbastanza...da spiegare e giustificare: alla prossima!
...oppure è così perchè così è?

Ultima modifica di ulysse : 18-11-2011 alle ore 19.22.07.
ulysse is offline  
Vecchio 21-11-2011, 10.29.14   #20
CVC
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
Riferimento: Esiste la morte?

Citazione:
Originalmente inviato da ulysse
E' vero! ma siamo ancora fortunati: all'inizio dell'anno mille, ad esempio, e per tutto il medio-evo...e fino alla peste nera del Boccaccio e del Manzoni, la morte era immanente...è anche vero che allora, arrivare ad una fine naturale, era come indovinare un terno sulla ruota di ...Bari!

Ma per me non è un escamotage linguistico: intendevo solo dire che la "morte" non esiste come entità a sè stante nello stesso modo che non esistono l'angelo custode, l'anima, babbo natale, il diavolo, l'inferno...e forse nemmeno un Dio sovrastante in paradiso!... ma certo che la fine, prima o poi, viene: tutto si usura e va in entropia...prima, parzialmente, una parte dell'energia prodotta dal metabolismo va in calore e si disperde e poi, con l'interrompersi del metabolismo, tutto sale al cielo a invadere il vasto spazio infinito: in fondo l'anima non costituisce che una metafora della entropia!
Per'altro la fine inevitabile di una entità organizzata è una legge fisica...l'inizio lo fu meno... vincere l'entropia, trasformare la materia in organizzazione, non è così facile!

Ma il concetto di fine, della nostra fine, non esiste innato dentro di noi: alle origini nessuno lo sapeva!
Certo che la filosofia o la teologia possono aiutare, ma credo che una persona psichicamente sana ed equilibrata ci conviva benissimo e anche serenamente, senza alcuna autosuggestione o finzione o approfondimenti fliosofo/teologici...infatti: fin che si è giovani ci si crede immortali...ed oggi, a 50 anni, ci si chiama ancora ragazzi! Poi ci si rassegna...ma nemmeno è un rassegnarsi...si rimuove semplicemente!

Sono tante le cose da fare, sentire, vedere, ascoltare, parlare e forum o chat cui partecipare, SMS da inviare, gente da incontrare, ecc... ed anche scendere nell'agone politico, ecc...(un posto da assessore o consigliere, oggi, non te lo nega nessuno!)

In effetti i filosofi ed i teologi ne parlano sempre...basta poi andare in chiesa e lì ci si prepara in perpetuo: I preti ne hano fatto un mestiere...anche nobile direi...niente da obiettare!

Ma si usiamola pure la filosofia, del resto Platone e meglio del prozac! ma la cosa per quanto grave, non è seria!
In ogni caso è vero! occorre prepararsi!
Io ho già adocchiato una badante niente male!
Mi pare questo intervento rifletta il pensiero di Epicuro secondo cui finchè la morte non c'è noi esistiamo, quando la morte c'è noi non esistiamo. Quindi finchè la morte non c'è è inutile pensarci così come è inutile pensare a ciò che non c'esiste, quando la morte ci sarà non esisteremo noi, quindi non esistendo non potremo pensare.
Il problema che sottolinea Giovanni Reale di questo modo di pensare materialistico è che esso non considera lo stato intermedio, il passaggio, la presa di coscienza fra l'esistere e il non esistere.
Nella concezione materialistica questo passaggio non esiste, eppure esiste nel nostro pensiero e si cristallizza nella paura della morte o nella speranza di un'altra vita.
L'alternativa materialistica sarebbe quindi, così mi sembra, quella di rendersi inconsapevoli di questo passaggio dalla vita alla morte. Del resto Epicuro in punto di morte si fece portare del vino per ubriacarsi e cercare l'inconsapevolezza proprio di quel momento in cui, secondo molti, l'anima si distaccherebbe dal corpo. Epicuro crede nell'esistenza dell'anima, ma è un'anima che è legata al corpo e si estingue con l'estinzione del corpo.
Mi pare interessante una riflessione di Ivan Pavlov che traccia una differenza fra il filosofo e lo scienziato: Il filosofo considera la scienza unitamente all'anima perchè cerca di trovare il senso della vita, lo scienziato considera unicamente la scienza e considera in ultima analisi l'anima un ostacolo al progresso scientifico.
In che modo allora lo scienziato, al di là dell'economia del progresso scientifico, è in grado di dare un senso alla vita senza considerare l'anima e senza la consapevolezza del passaggio dalla via alla morte?
CVC is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it