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Vecchio 19-06-2006, 18.23.22   #61
Patri15
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Messaggio originale inviato da VanLag
Ci provo…….

Da una parte c’è la visione fideistica del mondo, dove il mondo va bene così com’è perché è espressione della volontà di Dio. E’ naturale quindi che il più forte domini e sottometta il più debole e la società nasce da queste interazioni di forza.
L’imperatore, il re, il monarca, il duce, cioè il vertice del potere è l’espressione del volere divino sottoposto solo al clero che è l’unico mediatore del rapporto tra uomo e “dio”.

L’assunzione di questa visione della vita si formula lentamente durante i millenni della nostra storia. Abbiamo visto le parole di Tommaso D'Aquino che diceva che soltanto l’impero è la costituzione giusta, data da Dio e derivante dal diritto naturale. A cui nel corso della storia sono andate ad assomarsi le parole di altri padri della chiesa.
Nel 494 papa Gelasio scrive all’imperatore Anastasio: - Due sono i poteri capitali dai quali è retto il mondo: la sacra autorità dei pontefici e la potestà dei rè, ma il compito dei pontefici è tanto più grave in quanto essi dovranno rendere ragione, al giudizio finale, anche del comportamento dei re. – Perciò egli chiede di – sottomettere docile il collo a coloro che presiedono alle cose divine.
Alcuni anni prima nel “De civitate Dei” Agostino aveva elaborato la teoria – valida poi per tutto il medio evo che, - essendo vera patria del cristiano solo l’atteso “regno dei cieli” la vita attuale ne è preparazione e condizione, quindi ha da essere completamente subordinata alla chiesa.

La ragione non accetta il principio naturale secondo il quale il debole debba soccombere di fronte al più forte ed ha sviluppato i concetti di legge e di diritto. Il monarca non è più assoluto! Nessun “dio” tiranneggia l’uomo”. La vita attuale non è preparazione di nessun atteso regno dei cieli e non è subordinata a nessuna autorità morale. I rapporti tra gli individui sono retti da regole di buon senso e non da dettami morali provenienti dall’esterno. L’uomo è libero e responsabile di se stesso e della sua vita.

Un discorso un po’ simile e parallelo a questo stavo cercando di farlo in filosofia nel 3d: - La democrazia: tra utopia e realtà –

Sì.

Bertrand Russell diceva "Dove esiste un clero abbastanza influente da imporre il proprio codice morale ai governanti laici, persino i governanti diventano soggetti alle gerarchie religiose"

Ciao, grazie!
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Vecchio 20-06-2006, 11.23.57   #62
VanLag
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Messaggio originale inviato da Patri15
Bertrand Russell diceva "Dove esiste un clero abbastanza influente da imporre il proprio codice morale ai governanti laici, persino i governanti diventano soggetti alle gerarchie religiose"
Se si capiscono i processi storici in corso, cosa che secondo me non è chiara neppure a tanti politici, diventa difficile esimersi dalla partecipazione e si vorrebbe fare qualche cosa, si vorrebbe fare di più.
Ciascuno di noi è una goccia nel mare, ma se tutte le gocce divorziassero dal mare il mare non esisterebbe più. Io inizio le mie ferie venerdì sera, ma partirò domenica perché voglio esserci a dire il mio NO a queste logiche che, secondo me, sono separatiste e sfasciste e dettate solo dal più bieco opportunismo, quello che porta a vedere solo il proprio cinico interesse, senza tenere conto del contesto che ci circonda, senza voler comprendere che la nostra esistenza di goccia è garantita dall’esistenza del mare e se quel mare da una parte ci chiede un tributo, dall’altra ci nutre e ci protegge.
La chiusura nei localismi (le regioni), è una protezione del me e del mio. E’ la conservazione del privilegio che, le regioni più benestanti vorrebbero tenere, solo per se stesse, svincolandosi da quel destino che oggi le vede dalla parte di quelle che devono dare di più. Ben lontana è la logica di altri popoli, come quello tedesco, che davanti ad una crisi della Volkswagen, che voleva ridurre gli organici, vide tutti i dipendenti solidali nel auto diminuirsi lo stipendio per scongiurare che solo alcuni pagassero. Siamo ovviamente su due pianeti diversi….. La mentalità emergente dell’Italia è che, non solo non mi devo fare carico dei problemi degli altri, ma anzi devo cercare di accumulare il massimo lucrando anche sugli altri se è il caso.

Il libero mercato dove, per legge naturale, il più forte si nutre del più debole trova terreno fertile nell’Italia papalina.

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Vecchio 20-06-2006, 11.39.17   #63
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Messaggio originale inviato da VanLag
Se si capiscono i processi storici in corso, cosa che secondo me non è chiara neppure a tanti politici, diventa difficile esimersi dalla partecipazione e si vorrebbe fare qualche cosa, si vorrebbe fare di più.
Ciascuno di noi è una goccia nel mare, ma se tutte le gocce divorziassero dal mare il mare non esisterebbe più. Io inizio le mie ferie venerdì sera, ma partirò domenica perché voglio esserci a dire il mio NO a queste logiche che, secondo me, sono separatiste e sfasciste e dettate solo dal più bieco opportunismo, quello che porta a vedere solo il proprio cinico interesse, senza tenere conto del contesto che ci circonda, senza voler comprendere che la nostra esistenza di goccia è garantita dall’esistenza del mare e se quel mare da una parte ci chiede un tributo, dall’altra ci nutre e ci protegge.
La chiusura nei localismi (le regioni), è una protezione del me e del mio. E’ la conservazione del privilegio che, le regioni più benestanti vorrebbero tenere, solo per se stesse, svincolandosi da quel destino che oggi le vede dalla parte di quelle che devono dare di più. Ben lontana è la logica di altri popoli, come quello tedesco, che davanti ad una crisi della Volkswagen, che voleva ridurre gli organici, vide tutti i dipendenti solidali nel auto diminuirsi lo stipendio per scongiurare che solo alcuni pagassero. Siamo ovviamente su due pianeti diversi….. La mentalità emergente dell’Italia è che, non solo non mi devo fare carico dei problemi degli altri, ma anzi devo cercare di accumulare il massimo lucrando anche sugli altri se è il caso.

Il libero mercato dove, per legge naturale, il più forte si nutre del più debole trova terreno fertile nell’Italia papalina.

E' bellissimo quanto hai scritto. Luce: pensa solo al fatto che aspetti di andare in vacanza perchè, sì, una goccia - se unite ad altre - è una goccia importante, una goccia con un valore.

E senza gocce, ci sarebbe il mare?

Felice di averti letto, ciao da un'altra goccia
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Vecchio 20-06-2006, 16.01.49   #64
Mr. Bean
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scusate. Forse ho sbagliato a capire perché ero un po' distratto ma mi sembra (correggetemi se sbaglio) che oggi il Presidente della Rdepubblica, dopo aver invitato tutti ad andare a votare per espletare un proprio diritto/dovere, ha affermato che comunque vada, la riforma dovrà tornare in Parlamento per raccogliere un più ampio consenso. Allora, perché votare se tanto poi sarà il Parlamento a decidere?
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Vecchio 20-06-2006, 17.29.05   #65
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scusate. Forse ho sbagliato a capire perché ero un po' distratto ma mi sembra (correggetemi se sbaglio) che oggi il Presidente della Rdepubblica, dopo aver invitato tutti ad andare a votare per espletare un proprio diritto/dovere, ha affermato che comunque vada, la riforma dovrà tornare in Parlamento per raccogliere un più ampio consenso. Allora, perché votare se tanto poi sarà il Parlamento a decidere?

Ho cercato la notizia, perchè non l'avevo ancora letta.

ROMA (Reuters) - Sarà necessario tornare in parlamento dopo il referendum del 24 e 25 giugno, a prescindere dall'esito del voto, per cercare un consenso più ampio sulle riforme, ha detto oggi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando a Napoli davanti ad una platea composta dai rappresentanti delle istituzioni locali.

"Sono nel tempo maturate esigenze di riforma su cui è prevedibile che si dovrà, qualunque sia l'esito del voto del 25 e 26 giugno, tornare in parlamento, nella ricerca del più largo consenso" ha detto Napolitano, che ha anche formulato l'auspicio di "un'intensa e attenta partecipazione dei cittadini al voto. Troppo importante è la materia su cui ciascuno è chiamato a pronunciarsi, si condivida oppure no il contenuto della legge sottoposta a referendum, per poter mancare a questo appuntamento elettorale".

Il presidente ha poi fatto un riferimento al valore rappresentato dalla carta costituzionale e dall'unità nazionale, basi fondanti su cui è necessario esprimere un voto consapevole.

"La scelta in ogni caso è estremamente impegnativa, trattandosi della carta che ha costituito l'atto fondativo della nostra repubblica... tracciando il cammino di una nazione nuovamente unita e salda nelle istituzioni. Di questa carta bisogna ora decidere il possibile futuro".

Nel suo discorso Napolitano ha anche ribadito la necessità di avere un clima di reciproco riconoscimento tra le forze politiche sottolineando, come già aveva fatto in parlamento, che "è venuto il tempo della maturità per la democrazia dell'alternanza" e aggiungendo che "a chiunque sia in maggioranza e governi si chiede attenzione e sensibilità per le ragioni dell'opposizione.

Per non far pesare le contrapposizioni degli ultimi anni è necessario assumere un metodo di giudizio non distruttivo nel bilancio dell'azione di governo che si è in precedenza osteggiata".

La riforma costituzionale varata dal centrodestra nella scorsa legislatura sarà sottoposta a referendum confermativo -- e pertanto senza necessità di quorum -- il 25 e 26 giugno prossimi.


Può darsi che mi sbagli, ma mi sembra che Napolitano intenda dire che dei rinnovamenti alla Costituzione sono comunque necessari, anche se vince il NO.

Ciao
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Vecchio 20-06-2006, 18.25.46   #66
VanLag
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Al di là di tutto......

Se vincono i no e la legge non viene confermata, mi sembra di capire che verrà abrogata, per cui nessun cambio alla costituzione verrà fatto a seguito della legge, ma il tutto si potrà ridiscutere. Se vincono i si, l’attuale maggioranza potrebbe avvalersi del diritto a governare, per cambiare in maniera unilaterale le scelte che il governo precedente ha fatto, in maniera altrettanto unilateralmente.....

Al di là di tutto il mio personale pensiero, se si vuole cambiare la costituzione, è che questo deve avvenire con un accordo che non può essere solo quello dei partiti al governo, perché se così succede, l’altra metà degli italiani, quella cioè non rappresentata dai partiti al governo, non sentirebbe più la costituzione come una cosa sua.

Succederebbe ora se vincessero i si e succederebbe domani se i partiti dell’unione dovessero votare da soli dei cambi alla costituzione, che non trovino il supporto di buona parte anche delle forze di opposizione. Per questo mi auguro che i politici siano abbastanza forti ed intelligenti da comprendere la delicatezza della questione in modo da non fare passare cambi approvati dalla loro sola maggioranza.

La costituzione, fino a prova contraria è un patrimonio di tutti i cittadini che si riconoscono nello stato italiano.

La mia speranza è che in sede di revisione della costituzione, i partiti mettano per una volta il bene dei cittadini sopra i giochi di parte e siano capaci di estrapolare intenti comuni che sicuramente esistono e si sovrappongono nei due schieramenti, in maniera da fare rimanere la carta costituzionale un valore nel quale tutti gli italiani possano identificarsi.

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Vecchio 21-06-2006, 00.16.59   #67
romolo
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Secondo me Napolitano è stato politicamente previdente: sia che vincano i NO sia che vincano i SI' il Parlamento dovrà occuparsi di rinnovamenti costituzionali. La differenza, come credo, sarà nei tempi: futuro... semplice se vincono i NO, futuro...anteriore se vincono i SI'.
Giustificata sollecitudine di un signor Presidente.
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Vecchio 21-06-2006, 01.23.10   #68
Weyl
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Prostrazione

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Secondo me Napolitano è stato politicamente previdente: sia che vincano i NO sia che vincano i SI' il Parlamento dovrà occuparsi di rinnovamenti costituzionali. La differenza, come credo, sarà nei tempi: futuro... semplice se vincono i NO, futuro...anteriore se vincono i SI'.
Giustificata sollecitudine di un signor Presidente.

E quante preghiere occorre recitare, chinati a Roma, rivolgendosi a Sua Eccellenza Eminentissima?
(Scusate se interrompo il vostro coro, non vorrei in alcun modo disturbare il vostro garbato thè delle 4p.m.).
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Vecchio 21-06-2006, 02.02.45   #69
bomber
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Secondo me Napolitano è stato politicamente previdente: sia che vincano i NO sia che vincano i SI' il Parlamento dovrà occuparsi di rinnovamenti costituzionali. La differenza, come credo, sarà nei tempi: futuro... semplice se vincono i NO, futuro...anteriore se vincono i SI'.
Giustificata sollecitudine di un signor Presidente.


beh se è stato previdente ha fatto solo il suo lavoro che consiste di fare l giudice e non il tifoso ...
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Vecchio 21-06-2006, 02.14.45   #70
bomber
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Re: Prostrazione

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Messaggio originale inviato da Weyl
E quante preghiere occorre recitare, chinati a Roma, rivolgendosi a Sua Eccellenza Eminentissima?
(Scusate se interrompo il vostro coro, non vorrei in alcun modo disturbare il vostro garbato thè delle 4p.m.).


Accidenti Weyl il the delle 4 è una cosa fondamentale per un uomo non vorrei che potesse andare di travrso a qualcuno che poi potrebbero anche rimanerci male tutta la giornata ...
bomber is offline  

 



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