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Re: Non mi permetterei...
Citazione:
Messaggio originale inviato da Weyl
...Di usare toni simili con le donne: ma le italiane sono di una specie a parte.
Perlopiù cattoliche e di sinistra, esse nutrono un sostanziale disprezzo per l'uomo che si scelgono, indirizzando alla prole una forma di collagene affettivo che ne devasta la colonna vertebrale.
Per quanto possa sembrare assurdo, qui è "normale" che un uomo di venti o ventidue anni, magari iscritto all'università, viva in "famiglia" e soggiaccia all'imperio della mamma.
Anche io non sono italiano e mi sorprendo sempre di questo strano Paese.
Benchè al mondo tutto questo paia assurdo, qui è assolutamente normale.
Pure, chiunque ci viva può ben vedere che in questo Paese la vita non è facile: il nord è freddo e lugubre, molto simile alla pianura bavarese, oppure a quella magiara.
Una terra che, senza impegno e fatica, non dà nulla.
Il sud è meno sfortunato: ma l'indolenza e la pigrizia delle genti si confrontano e soggiacciono al fatalismo mafioso, che vagamente ricorda il mondo islamico.
Solo il centro pare vivace ed è straordinariamente ricco di vestigia classiche, di un patrimonio culturale che non ha riscontro nel mondo intero.
Per tutto il resto si tratta di un Paese la cui ricchezza è del tutto presunta, fondata solo sul capitale finanziario accumulato nei secoli trascorsi, attraverso la valorizzazione del suo ambiente e della sua cultura.
Solo questo valore contrappesa uno stile di vita del tutto improprio rispetto alle reali possibilità del paese: quivi ogni attività si fonda sul debito, ed il debito sul valore presunto del "passato" che, direttamente o no, essa manipola.
I finanziatori vengono tutti da fuori: in parte dalla pianura cisalpina, dal lavoro di masse che si sono finanziate, per trovar mezzi adeguati a rendere competitiva una terra dura, emigrando laddove la tecnologia offriva modi più evoluti di sbarcare il lunario, e rimettendo il denaro sufficiente ad esportare a sud le stesse tecnologie.
In parte dal nordovest europeo, ricco dell'effettivo sfruttamento, manu militari, della propria rete di possessi coloniali.
Questo paese si è dato, dopo la guerra, e dopo i disastri del socialismo mussoliniano, un assetto costituzionale incerto: ancora diviso tra istanze liberali e laiche (del tutto prive di riscontro nella società civile) ed elementi socialisti che, perlopiù, si rifacevano alla dottrina mussoliniana, sia pure in un dettato linguistico rifiltrato dal comunismo staliniano che ne era l'erede immediato e legittimo.
A pochi anni dal disastro della sconfitta bellica, l'Italia ebbe una crescita economica straordinaria: in parte dovuta agli effetti del prestito Marshall, in parte alle rimesse degli emigranti del nord, in parte ad un meccanismo perverso di prestiti auto-indotti che permisero di costruire sul nulla una cartilagine di infrastrutture.
Nel tempo il modello, ricalcato caricaturalmente da quello liberista di Keynes, divenne il mostro di un indebitamento pubblico fondato sulla navigazione a vista ed il soddisfacimento immediato dei bisogni: mettendo insieme le istanze socialiste postmussoliniane con la realtà di un'assenza assoluta di strutture tecnologiche e produttive all'altezza dei tempi, gli anni '70 edificarono l'unica realtà sudamericana in Europa: l'Italia.
Il resto è storia recente. Svendita della lira, al fine di compartecipare ad un Europa nella quale la Lettonia, a tredici anni dall'indipendenza dal socialismo, ha avuto meno difficoltà ad entrare.
Esplosione dei prezzi al consumo in italia: ed inizio di quello che negli anni '70 si diceva, ossia che di quel Bengodi i figli ed i nipoti avrebbero dovuto saldare il conto.
In questa edificazione sul nulla, o meglio, sulla garanzia di un passato nobile ma remoto, la collettività italiana ha permesso a molti arricchimenti fondati su cordate amicali, occupazioni indebite di posizioni altrove prestigiose, ma qui "macchiate" dal consenso comune sul demerito tecnico e morale di chi indegnamente le occupa: direttori generali di enti pubblici, primari ospedalieri, amministratori, magistrati e questori, prefetti, diplomatici ed ogni altra manifestazione satanica.
E così, giunto al tedio dopo questa disamina, caro amico Elia, anche tu non italiano, vorrai capirne il senso, ossia perchè una lunga sequela di disgrazie a "monte" del nefasto giudizio sulle donne italiane.
Perchè esse sono le artefici di questo sfascio.
Perchè non sanno produrre uomini, ma solo bambini.
Perchè non sanno educare i propri figli al dovere ed al sacrificio, premesse di ogni responsabilità adulta, ma solo all'attesa di diritti e di prebende obbligate, nella folle pretesa che la collettività (lo Stato) si faccia carico di accogliere i loro bimbi trentenni quando le forze di mammà vengano meno.
Donne che si muovono con grande spregio dell'uomo, quasi a malincuore cedendo alla necessità di un fuco riproduttore, e poi disprezzandone l'assenza di ossatura, mentre non fanno che perpetuarne la specie.
Ho sempre considerato il fatto che la parola "lingua", "madrelingua" è femminile in italiano, come in quasi ogni linguaggio.
Ma anche il termine "patria", sebbene richiami la paternità, è femminile in questo strano paese: Vaterland in tedesco è neutro, come io sento giusto che sia, rispetto al senso (terra di mio padre) che ha.
Donne che ieri baciavano le pile in Chiesa, mormorando contro i propri mariti, ed oggi disprezzano i loro padri e gli avi mentre ne rinnegano il sudore, il dolore e la fatica, il sangue versato per loro stesse, mentre plaudono al prete e al giornalista che, dal pulpito, le invita a rinnegare, come fosse una colpa, quel sacrificio: ipocrisia farisaica di chi davvero "calcola" e attribuisce loro il privilegio che vuole per sè.
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Weyl, riemerso da nubi dense e tossicissime, si scusa per le farneticazioni di cui sopra e le disconosce in toto.
Mentre mi sorprendo della costruzione sintatticamente corretta delle righe quotate, nonchè dell'apparente ordine in cui si dispone il discorso...
La Birra Assoluta ha parlato per mente mia, utilizzando con spudorata sfrontatezza, lo storage mnestico del mio cervello!
Non vi è altra spiegazione, perchè, credetemi, un'ora fa, quando ho letto il post di cui sopra, a momenti svenivo e avrei voluto che la terra mi si aprisse sotto i piedi...!
Nello stesso tempo, ripeto, mi ha stupefatto l'ordine di un discorso di cui non ricordavo assolutamente nulla, men che meno di averlo scritto.
Perdono a tutti coloro che l'hanno preso sul serio.
La Birra Assoluta ha posizioni ed esprime un Verbo che non mi appartiene.
Mi chiedo se non parli, talvolta, anche nei Centri Sociali.
Ancora scuse.
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