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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
09-11-2004, 10.42.00 | #33 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 2,116
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Re: a proposito di locomotive...
Citazione:
Ma quale schianto. Vedremo nel tempo e imparerai. Ciao. |
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09-11-2004, 20.50.27 | #34 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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America atto secondo.
Mi riaggancio al mio 3d iniziale per andare avanti, (anzi in questo caso indietro), a dare la “mia” visione del fenomeno America.
…….Si trattò di cambiamenti stravolgenti in contrapposizione con millenni di vita sempre più o meno uguale: - la popolazione attiva che è passata dall’agricoltura all’industria. L’elettricità ha trasformato la notte in giorno. Etc…. Mentre in Europa questi stravolgimenti generarono i fenomeni del comunismo con la sua reazione fascista, in America successe un’altra cosa. In America a gestire questi enormi cambiamenti c’erano fino ad allora solo gli schemi statici della società vittoriana. Una società chiusa nei suoi valori ormai stagnanti che esaltavano la forma negando l’essenza. Proprio per i suoi valori rigidi e stantii la società vittoriana con la sua cultura fatta di pruderie e di ipocriti moralismi si trovò incapace a gestire questo enorme cambiamento. Era una cultura che aveva sempre messo la "società" ed i valori sociali sopra "l’intelletto" ed ora cadeva per esaurimento e per incapacità a fronteggiare il nuovo mondo ed il progresso incalzante. Sotto l’inesorabile spinta del nuovo che avanzava, delle guide “illuminate” scelsero di chiedere l’aiuto dell’intelligenza. E gli intellettuali risposero alla sfida. Colti e brillanti accademici presero il posto dei ricchi aristocratici ed iniziarono a sprimacciare gli schemi rigidi della società vittoriana dando vita a mille iniziative culturali. Seminari e dibattiti, scuole ed università iniziarono a prosperare. La scritta Dott. davanti al nome divenne più ambita del blasone di vittoriana memoria e tutto il paese divenne una fucina di idee nuove a caccia del “valore”. L’intelligenza e la conoscenza passavano da fattori subordinati al valore sociale a fattori dominanti. Ma anche quella scelta arrivò a mostrare il suo limite. La scienza infatti studia il dato oggettivo, analitico, studia il fenomeno e cerca di spiegarlo ma non è in grado di trattare il problema dell’etica e della morale, in quanto, l’etica e la morale non hanno consistenza fisica. Ben presto divenne evidente la necessità di trovare un nuovo sistema di valori che fosse più funzionale degli ormai improponibili stereotipi vittoriani. Un sistema di valori che fosse capace di rispondere alle nuove sfide. In questo contesto secondo Robert M. Pirsig l’antropologia balzò improvvisamente agli onori della cronaca, ed andò a riscoprire i valori della gente semplice. Orde di antropologi si riversarono nelle riserve degli indiani pellerossa, gli stessi indiani che la cultura vittoriana avrebbero voluto sterminare perché il "libero e selvaggio" era l’esatto opposto del loro conservatorismo. Nel libro "Lila" Pirsig, sintetizza molto bene questo ritrovamento di valori. (Riporto un piccolo stralcio). .......... " Secondo Fedro questo scivolone ideologico andava pari, pari a confermare l’ipotesi da cui era partito: L’esistenza cioè nella personalità americana di due componenti, l’Europea e l’indiana. I valori morali che stavano sostituendo quelli vittoriani mutuati dall’Europa erano i valori degli indiani d’America: indulgenza e tenerezza verso i bambini, libertà, franchezza nel parlare, amore per la semplicità, affinità con la natura. Pur senza una vera coscienza della fonte di questi nuovi valori, l’intero paese stava movendo in una situazione che istintivamente trovava giusta. La nuova intellettualità cercava la fonte dei valori culturali nella "gente semplice", anziché nei vecchi modelli europei. Artisti e scrittori degli anni Trenta, come Grant Wood, Thomas Hart Bentos, James Farrel, Faulkner, Steinbeck e decine di altri scavarono il terreno della cultura americana dei bianchi non istruiti alla ricerca della nuova moralità, senza tuttavia rendersi conto di come proprio quella cultura fosse la più affine ai valori degli indiani. Gli intellettuali del ventesimo secolo invocavano la scienza ma in realtà ciò che di nuovo stava avvenendo in America si richiamava ai valori degli indiani. Perfino la lingua stava diventando più simile a quella degli indiani. La lingua vittoriana era iperdecorata, come le loro tappezzerie: piena di volute e di riccioli e di motivi floreali che non avevano alcuna funzione pratica, anzi distraevano l’attenzione degli eventuali contenuti. Ma il nuovo stile del ventesimo secolo era indiano nella sua semplicità e immediatezza. Hemingway, Sherwood, Anderson, Dos Passos, e molti altri scrivevano in uno stile che in passato si sarebbe definito rozzo ma che adesso incarnava l’immediatezza e la franchezza dell’uomo semplice. Un altro esempio è il cinema western, dove venivano rappresentati i valori degli indiani diventati i valori dei cowboy, diventati infine valori americani per eccellenza. Tutti sapevano che i cowboy dello schermo non assomigliavano ai loro corrispettivi della realtà, ma che importanza aveva? Ciò che contava erano i valori, non la fedeltà storica". .......... Anche l’architettura, (una delle espressioni culturali più significative), priva di fronzoli della città di New York testimonia questa tesi. Le ville di arenaria ed i giardini infarciti di fronzoli, della stanca cultura vittoriana, sono stati sostituiti da qualche cosa di completamente diverso. New York è l’emblema del dinamismo e della diversità. Questa era l’America, prima delle paure viscerali del comunismo, prima dei golpe nel suo sud, prima del Vietnam, prima dell’assassinio di Kennedy. Era l’America che aveva scelto la giusta risposta ai mutamenti generati dal progresso. Ora l’America sceglie la reazione e la paura, conservazione di un tempo ormai morto. ma il mondo è troppo lontano da quei tempi. Ora sembra l’Europa, il vecchio continente ad essere più propenso a credere nell’intelligenza, rinnegando la via breve della violenza ma la sfida nuova è tutta da giocare...... |
09-11-2004, 22.13.29 | #35 |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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Grazie VanLag
Inizia a fare freddo e le stazioni ferroviarie sono vuote dalle mie parti. Seduta su una panchina ad aspettare il treno, guardando il mare agitato e l’orizzonte grigio sento sempre una voce rauca: “ I signori viaggiatori sono pregati a non lasciare i bagli incustoditi perché c’è un sistema di video sorveglianza ecc…” e penso che pure questo è un modo di provocare paura e panico. Io sento solo una grande tristezza. |
10-11-2004, 09.46.12 | #37 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 2,116
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Citazione:
Ti rendi conto di quello che dici? Adesso un messaggio di "attenzione e prevenzione" diventa, nella mente che trasforma, un messaggio di "provocare paura". Cioè, vuoi discutere di questa cosa? Ti rendi conto o no? Non è per offendere o insistere, ma fai un analisi di quello che pensi. Poi, fai pure come vuoi. La vita è tua e solo tu ne rispondi. Ciao. |
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10-11-2004, 09.48.46 | #38 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 2,116
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Citazione:
Certo. E' tipico questo modo di rispondere per chi ama separare e non ascoltare chi è "diverso". Ciao. |
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