Io credo che una buona parte della formazione dei figli sia da imputare alla famiglia (genitori, nonni, fratelli o sorelle maggiori, eventuali altri parenti conviventi) e mi sembra ovvio che il progressivo sgretolarsi della famiglia faccia si che i bambini siano sempre meno seguiti. I figli stanno sempre meno con la famiglia e sempre più in luoghi pubblici dove si spera vengano a contatto con ideali di fratellanza, pace, sensibilità ai problemi altrui.... ma spesso non è così. Il tempo poi che si dedica ai figli nei pochi ritagli della giornata è spesso di pessima qualità. Basta che non rompa lo si piazza davanti alla Play station o ad un qualsiasi programma televisivo idiota, che il padre ama guardare perchè c'è la donna pettoruta seminuda o la madre guarda perchè gli zii argentini rincontrano i nipote dopo cinquant'anni e piangono calde lacrime.... e così via. Si mangia davanti alla TV, non si parla quasi, ci sono solo doveri, il figlio viene sovrastimolato (ci sono bambini che hanno tutti i giorni della settimana impegnati con calcio, violino, nuoto sincronizzato, canto lirico, scherma, danza clasica...) e non ha nemmeno più tempo di rilassare la mente. Più cose sai più sei competitivo e vincente, è ovvio. La figura dei poi nonni, così importante, sta scomparendo. I nonni non vanno più in pensione. Giocano un ruolo importante gli educatori, le baby sitter e i compagni di gioco.
Speriamo che non siano razzizti, intolleranti, cinici, ipocriti.....