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05-05-2008, 20.57.52 | #62 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
Citazione:
I fattori furono diversi, ma senz'altro il primo fu la repressione dell'informazione e della libera circolazione delle idee. Quanto meno era quella che aveva mandato i miei amici in Siberia. Citazione:
Nel mio post parlo chiaramente di George Marchait e del comunismo francese. Mi pareva interessante che uno studente tedesco si interessasse al compromesso storico e che mi chiedesse di ritagliargli tutti gli articoli dei giornali italiani dell'epoca. Devo anche dirti però che avendo la mia famiglia acquisita in Ungheria, i paesi dell'Europa dell'Est non sono privi di nostalgie e non hanno nessuna voglia di farsi portar via lo stato sociale. E parlo dell'ultra antisovietica Ungheria che insorgeva contro lo stalinismo già nel 1956. Citazione:
Ho parlato di questo perché quando il lavoratore torna a casa stanco la sera dopo una giornata di mobbing, se non più di duro lavoro, ha bisogno di credere nel paradiso. Oggi purtroppo il paradiso gli viene offerto dalla pubblicità televisiva e da tutti quei magici prodotti venduti da fatine siliconate. E' così. Con il mio post io non volevo difendere il comunismo. Avendo parlato in prima persona e nella loro lingua ai reduci dei Gulag, vuoi che mi metta a difendere lo stalinismo? (anche se di quell'anno a Mosca ricordo con piacere le conversazioni su tutto tranne che sui soldi, visto che prendevano tutti lo stesso stipendio). Sono ASSOLUTAMENTE d'accordo con te che alla gente bisogna dare i mezzi per discernere, senza far cadere niente, ma proprio niente dall'alto. Perché credi che la gente sia passata da Bertinotti a Bossi senza batter ciglio se non per correr dietro a paradisi annunciati? Se non le vengono dati i mezzi per capire, è chiaro che preferisce credere alla ricchezza che verrà piuttosto che pensare ai cambiamenti climatici. Citazione:
Non ti contraddico su questo. Negli anni '70 tuttavia si stava andando finalmente verso un dialogo che ci avrebbe aiutato a superare quel clima di guerra civile endemica nel nostro paese. Negli anni '70 forse questo sarebbe stato possibile, tutto invitava a farlo. Dal papa, a Moro a Berlinguer. Nel 1978 moriva, dopo solo 33 giorni di pontificato anche papa Luciani, che voleva continuare la "rivoluzione" nella chiesa intrapresa da Giovanni XIII, non estranei al fatto furono il cardinale Marcinkus, Sindona e Calvi (Banco Ambrosiano). Fu pubblicato un libro che lessi, "Nel nome di Dio", credo. Non riesco a trovare il titolo esatto nell'Internet. Lo comperò mio padre che era stato fascista all'epoca ed era cattolico praticante (per dire la libera circolazione delle idee!) Nel 1984 fu un membro di Avanguardia Nazionale Vincenzo Vinciguerra, a fare rivoluzioni sull'operazione Gladio. Dove sta la verità in quel "riflesso nell'acqua?" Speriamo che la guerra fredda sia davvero finita. Ti ringrazio veramente di cuore , Chlobbygarl, di questa discussione onesta, circostanziata e tutt'altro che superficiale. |
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05-05-2008, 21.00.35 | #63 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,959
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
Citazione:
Mi pare che ci sia la volontà di trovare macchie e colpe a tutti i costi nel comunismo italiano, per metterlo sullo stesso livello del nazzi-fascismo. Magari facendo l’equazione forzata “comunsimo italiano” = “comunsimo sovietico” = “stalinismo” = “nazzi-fascismo” Beh intanto direi che già lo stalinismo ed il nazzi-fascismo furono due fenomeni profondamente di versi. I crimini di Stalin, i venti milioni di dissidenti eliminati che gli si imputano, avvennero in un clima da guerra civile in una Russia dilaniata. Hitler, primo ed unico caso nella storia, progettò a tavolino il genocidio di un popolo, non perché questo popolo si frapponeva ai suoi disegni, ma solo perché gli ebrei ed i rom non piacevano alla razza superiore. Non dimentichiamo poi che già Lenin sconfessò i metodi di Stalin, ed anche nell’unione sovietica, pur essendo un regime illiberale, certe forme di intolleranza non esistevano più. E da ultimo non dimentichiamo che, benché il PCI mantenne a lungo contatti con l’Unione Sovietica, non fu il PCUS ed in Italia agì sempre in ambito costituzionale cercando di fare prevalere il suo punto di vista con la ragione e mai con la forza. Quei comunisti italiani che oggi si vorrebbero responsabili di ogni nefandezza del paese in realtà, sono sempre rimasti confinati nelle retrovie, bloccati da un velo di pregiudizio, che continua ancora oggi, per la loro laicità ed il loro ateismo, presi in giro per la loro idea del mercato, costretti ad un’eterna opposizione in parlamento. Forse fu anche per questo che cercarono con grande forza il favore delle masse usando gli scioperi e le manifestazioni, (metodi previsti dalla costituzione), per rendersi evidenti. Vorrei infine aggiungere una nota sulla storia dell’Unione Sovietica. L’URSS non è mai stato un paese imperialista, anche perché con la vastità dei suoi territori non ne aveva bisogno. Certamente dopo l’esperienza dell’invasione da parte di Napoleone prima e l’esperienza dell’invasione da parte di Hitler dopo, ed avendo vinto la guerra, si cautelò, pensando di essere più sicura se annetteva la cintura dei paesi confinanti verso l’Europa, (dopo due invasioni chi può dargli torto?). Lasciò il morso su quei paesi quando si rese conto che la vastità dei territori, valida protezione per le guerre fatte coi carri e coi soldati, non aveva nessuna utilità per una guerra fatta da aerei e missili. |
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06-05-2008, 11.39.47 | #64 | |||||||
Lance Kilkenny
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
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Lenin morì nel '24 e Stalin gli succedette, non so davvero come fece a sconfessare i metodi di stalin che sarebbero emersi solo molto tempo dopo.Forse ti riferisci al testamento di Stalin nel quale egli giudicò il suo successore inadatto al ruolo e con un potere troppo concentrato in mano. Citazione:
Sull'ateismo poi dei comunisti italiani stenderei un velo pietoso.I comunisti italiani sono e sono stati i più clericali d'occidente; ingannati abormemente da Togliatti sullo stato reale della società sovietica non potevano certo avere la coscienza critica per sottrarsi alle lusinghe della chiesa cattolica.Ti riporto nei fatti dell'epoca la realtà della laicità dei comunisti nelle parole dell'unico laico che l'Italia abbia mai avuto (e col quale pure a volte sono in disaccordo): http://www.radicali.it/search_view.php?id=45488&lang= &cms= http://www.radicali.it/search_view.php?id=45543&lang= &cms= Citazione:
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06-05-2008, 15.52.56 | #65 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
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Ma cosa vuoi, non ho strumenti conoscitivi adatti... |
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06-05-2008, 16.02.08 | #66 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
Ma guarda sono stati uhm... quarant'anni che siamo governati dai comunisti all'opposizione e nessuno, nessuno se n'è mai accorto!
Chissà quale numero avesse la tessera PCI di De Gasperi o di Leone oppure quella di Bottino Craxi... Sarebbero senza prezzo sul mercato dei... creduloni. Care cose. |
06-05-2008, 21.06.01 | #67 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
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Pure io potrei dirti dove avrei scritto: - che tu hai posto l’equazione comunismo-italiano = nazi-fascismo - Io quell’equazione la fiuto nell’aria in un odio verso il comunismo che nel nostro paese non ha ragione di esistere. Citazione:
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06-05-2008, 21.19.37 | #68 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
Scusa avevo dimenticato questa chiosa……..
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11-05-2008, 11.57.24 | #69 | ||
Lance Kilkenny
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
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11-05-2008, 12.13.35 | #70 | |||
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
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Riferimento: L'Italia comunista? E quando mai!
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Ti invito a seguire con maggiore attenzione il dibattito in essere all'interno della sinistra riformista italiana sul ritardo 30ennale nella costituzione di una socialdemocrazia, in linea con quelle europee. saluti |
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