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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
13-05-2008, 10.26.02 | #3 | |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Riferimento: Sì, ma chi è Lirio Abbate?
Citazione:
Ed ecco perché accanto agli altri poteri forti, vi deve essere un apparato che renda il più possibile uniforme il pensiero collettivo. Si crea il consenso attorno ad una guerra con i film hollywoodiani, si impedisce che certe notizie possano essere collegate ed arrivino ai mezzi di comunicazione di massa. Ogni devianza è scongiurata. Ma è pericoloso, hanno ragione. Ho letto che i giornalisti di Report su Rai3, per esempio, potrebbero essere molto più incisivi nelle loro inchieste e portarne alla luce delle altre, ma non lo fanno, e non per problemi di querele, ma per senso di “responsabilità”, dicono. Ne ho viste alcune di tali inchieste. La Gabanelli pare parli con un nodo in gola. Il pubblico non sarebbe pronto. No, non lo sarebbe. Ma direi che bisogna trovare il modo di renderlo tale. E gli intellettuali dove sono? Questo dovrebbe essere il loro ruolo ovvero il creare interpretazioni altre, flessibili, etiche, critiche, aperte che forniscano dei buoni strumenti alle persone per comprendere le mutazioni del presente. Ma latitano, invece, e si uniformano anche loro, preferiscono continuare a ragionare di facezie inutili, e lì spostano l'attenzione del pubblico, ovvero sul nulla, altro che “pensiero debole”, direi proprio pensiero inesistente, nichilismo come assenza di responsabilità e di nullità morale. Leggendo gli incipit (altro non riesco) dei vari libri di Severino, Galimberti e della maggior parte dei libri "sociali" degli "scienziati", stomaco. Letteralmente. Uno degli ultimi in cui sono sfortunamente incappato: l'illustre Tullio Regge. Il nulla che pare tutto, ma che poi si rivela in sostanza per quello che è: niente. Antonio |
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13-05-2008, 14.19.03 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
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Riferimento: Sì, ma chi è Lirio Abbate?
Citazione:
Esse est percipi, esiste ciò che percepiamo. Cosa percepiamo? In primo luogo, visto che le pietre ancora non parlano, se non agli spiriti più romantici o ai geologi, percepiamo ciò che gli altri ci trasmettono attraverso il linguaggio. Dove per linguaggio non bisogna fermarsi al concetto di proposizione, asserzione. Il comportamento, l'azione, l'arte, la retorica sono parte del linguaggio. Saper usare il linguaggio significa saper comunicare ciò che si vuole e non comunicare ciò che non si vuole. C'è dunque un'asimmetria insanabile tra chi conosce il linguaggio,sa analizzarlo criticamente, e chi lo accoglie passivamente. Questa è l'asimmetria tra chi da l'informazione e chi la riceve, a mio avviso. Tornando a considerazioni più inerenti: questa mi sembra l'ennesima occasione per notare come la RAI sia il regno del politicamente corretto, è terreno comune di tutti i partiti, nulla si può dire se non ciò che non disturba gravemente uno dei regni (politici) che la governano. Servizio di pubblica semi-inutilità. O meglio, per un terzo utile, per un terzo inutile e per un terzo dannoso. |
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13-05-2008, 15.13.52 | #5 |
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Sì, ma chi è Lirio Abbate?
Faccenda più complessa di come appare o di come si fa passare, a testimonianza ulteriore del fatto per cui la ricerca di verità è un vessillo che non si è mai certi di tenere davvero in mano: travaglio riporta di incontri relativi agli anni '80 tra schifani e un tipo che solo 20 anni dopo viene accusato di mafia, gli stessi fatti sono patrimonio di pubblicistica da ben prima che se accorgesse Lirio Abbate, nè alcuna procura (non che la cosa sia dirimente, ma nemmeno ininfluente) ha inteso ad oggi impiantarci sopra un castello di accuse: dunque quale il senso di parlarne in una trasmissione ad elevato audience?Intendiamoci, difendo il suo pieno diritto di farlo, di più, spero che continui a farlo: ma trovo altrettanto legittimo e imprescindibile che la speculazione sia reciproca, biunivoca e allo stesso modo libera.Quale il senso di riportare fatti di questo tipo, già noti e ininfluenti giuridicamente, se non per forzare il passaggio conoscente di colui che poi verrà accusato di mafia = mafioso
? Con studiata alchimia nel proporlo in tal modo: quale tribunale potrà mai incolpare alcuno di aver riportato fatti veri, ancorchè inutili ai fini dell'attribuzione della categoria (giuridica e non solo) di mafioso?Sicuri però del fatto che nel frattempo il messaggio veicolato alle masse è di correlazione con mafia, in odore di mafia.Perchè se il messaggio in sè è di contenuto oggettivo e dunque neutro, non lo è la scelta di proporlo ove rapportata al significato possibile del medesimo: in una trasmissione di 15 minuti parlare del neoinsediato presidente del senato scegliendo quella notizia piuttostochè un'altra non è una scelta neutra, ancorchè pienamente legittima e difendibile. Ma sono due piani diversi: in una società davvero pluralista, la libertà assoluta di stampa deve contemplare libertà assoluta di critica a sè stessa.Deve cioè potersi mettere in conto che la massima libertà, sempre augurabile, possa portare a scelte pienamente criticabili, anche se irrilevanti giuridicamente. no, non è questo l'esempio di giornalismo che serve a mio avviso, anche se ritengo che debba permanere e riprodursi di continuo sul suolo italico, auspicabilmente sempre migliore e 'nuovo'.Ma è solo attraverso l'elaborazione collettiva e continua dei 'fatti' che pluralismo e democrazia si compiono assieme e vicendevolmente.Massima libertà di stampa, senza però che eventuali critiche vengano lette sempre e aprioristicamente come reazione della casta. credo che schifani sia un pagliaccio, ma detesto un giornalismo che evoca scenari precisi su basi implausibili, chiunque ne sia l'oggetto. una articolo che semplifica quanto penso |
13-05-2008, 21.50.07 | #6 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Sì, ma chi è Lirio Abbate?
Citazione:
Parlare della mafia equivale ad avere un piede nella fossa, ho fiducia di Travaglio, che non è fiducia cieca, forse inconsapevolmente dirà cose inesatte nonostante lo sforzo, ma sta giocando con il fuoco ha tutta la mia stima, che non è fiducia cieca. Lui ha dato correttamente la notizia, ha detto ques'uomo ha fatto delle accuse, al quale non sono seguite delle querele perché? perchè?Se io dico chlobbygarl è un ladro tu mi quereli, Lui non lo ha fatto perchè?Politica? Forse ci sono delle ragioni che vanno oltre l'amore per la Verità, ma non amo giudicare se non i fatti. |
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14-05-2008, 09.59.26 | #7 | |||
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Sì, ma chi è Lirio Abbate?
Citazione:
La categoria "opportuno" la intendo sempre come sottoinsieme di quella "libero".Dunque, la dialettica pubblica deve approssimare col contributo di ognuno, nei limiti dettati dalle norme e parallalamente accompagnata dall'interrogarsi sulla ricollocabilità di tali limiti, cosa sia opportuno e cosa no. Per farlo, bisogna che nulla di quanto legittimo venga vietato e che quanto in odore di legittimità venga vagliato come opzionabile o meno. Questi sono due piani imprescindibili ad un sistema liberale: di Travaglio difenderò sempre la totale libertà di pubblicare e dire cose anche inopportune, nel senso che difenderei addirittura quello di ascoltare da lui cose in odore di legittimità e quindi non ancora-legittime ma ozionabili come tali. Ma a Travaglio chiedo la possibilità di criticare le sue scelte senza dovermi prendere del 'fascistello' a prescindere, nel senso che sicuramente ci anche sono alcuni fascistelli che lo fanno. Il problema è che se la politica per funzionare deve attraversare giocoforza il collettore della bipolarizazione, l'elaborazione collettiva del senso comune dovrebbe sempre mantenere massimamente aperta la possibilità di operare chirurgici e molteplici e diversi distinguo, all'interno di categorie quali che siano: si chiama pluralità vocale nell'atto del porre istanze alla pubblica attenzione.Quindi, non perchè una cosa la dice il 'virtuoso' Travaglio deve essere immune da analisi critica. Scegliere una notizia in mezzo a tante per rappresentare qualcuno significa porre l'accento sulla medesima come connotativa.Altra cosa è presentarla all'interno di un libro in cui appaia elencata in mezzo ad una serie di altre. Allora, la domanda che io penso di dovermi fare, sempre, è il perchè di quella notizia, disinteressandomi al fatto che l'abbia data travaglio piuttosto che emilio fede. L'assunto di partenza è che le notizie non sono mai neutre, gli eventi lo sono, mentre la scelta di privilegiarne, misurarne, normarne alcuni (aspetti) rispetto ad altri ugualmente possibili non lo è mai, neutra, quindi non lo è mai filosoficamente, fisicamente, giuridicamente.Il diritto, pensa te, non è neutro! Le notizie "oggettive" date sui giornali sono un'aberrazione mass-mediatica, un'idiozia alla quale abbiamo consacrato miti fasulli preposti allo smantellamento di miti fasulli: una partita di giro letale per la coscienza della gente. L'unico modo di rendere imparziale una notizia è dichiararne preliminarmente il carattere, sempre legittimo, di parzialità.L'unico modo di neutralizzare un'azione se-duttiva è quello di dichiararla prima, o da parte del se-duttore come ventura oppure da parte del sedotto come già avvenuta o messa in conto. Citazione:
Citazione:
Non 'fidarti' mai nemmeno di travaglio, men che mai di di chlobbygarl |
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14-05-2008, 10.25.44 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: Sì, ma chi è Lirio Abbate?
Io credo che registrare quello che si vede sia un dovere di tutti ed ognuno, ma è veramente difficile. Provate a disegnare e vedrete quanto la nostra mente ci inganna e deforma la realtà.
Purtroppo prima di esprimerci abbiamo bisogno di sentire da che parte tira il vento ed asserviremo la nostra mente all'opinione dei più o dei più cari o dei più temuti. Confondiamo la nostra mente con inutili giri di parole per non fare veramente capire quello che abbiamo da dire o per riservarci il diritto di cambiare quello che abbiamo detto. Ed allora la realtà ci sfugge, le decisioni necessarie non vengono prese, il caos ci soffoca. Un guru del passato un giorno disse: "Sia il vostro parlare sì sì e no, no". Ed allora tutto diventa più semplice. Forse quello che ho scritto è un po' fuori tema, ma serve a me per capire. |
14-05-2008, 12.56.09 | #9 | ||||||
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Sì, ma chi è Lirio Abbate?
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Dalla superficialità e l'indifferenza in cui ci arrendiamo a vivere, ma non solo la non volontà, o incapacità di comprendere(E quest'ultima non è una colpa)fa si che non è importante l'essere in grado di fare una cosa che sia politica o altro, ma dare l'impressione di saperlo fare. Come chi acquista abiti firmati per aver certezza della qualità, o almeno della riconoscibilità. I miei li acquisto sui banchi o nei negozietti, ma avendo maggiore disponibilità mi rivolgerei ad un sarto. Vieni giudicato "fascistello"da chi si affida ai dogmi e rinuncia o non è in grado di comprendere un ragionamento più complesso. Citazione:
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15-05-2008, 01.17.31 | #10 | |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Sì, ma chi è Lirio Abbate?
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Caro Chlobby, il tuo metodo è assolutamente infallibile. Basta proporre un tema, prendere una qualsivoglia posizione e tu riuscirai sempre, attraverso dissertazioni anche brillanti, a mettere in evidenza come la verità non sia così facile da accertare e come c'è bisogno di andare cauti. Alla fine a me sembra che tu cerchi sempre di arrivare ad una "via di mezzo", che, sia chiaro, non fa una grinza dal punto di vista della logica, ma che sacrifica sempre la "tensione ideale" (e non ideologica, attenzione) che spesso anima chi cerca di vivere la realtà che lo circonda non solo come un fenomeno di studio e riflessione ma come un qualcosa che gli si "torce dentro". Qui la accusa di essere "ideologico" (ormai l'accusa più gettonata del forum, assieme a quella di "maschio femminilizzato", "femmina maschilizzata", e "la tua è una proiezione" ) non me la toglie nessuno, ma fa niente. Nel ribadirti la mia stima per l'educazione e l'equilibrio con cui porti sempre avanti le discussioni, devo comunque sottolineare che non ti seguo, soprattutto stavolta. Non mi interessa cercare il corretto metodo di analisi. Mi voglio indignare. Travaglio è un giornalista eccessivo e va spesso sopra le righe, esagerando. La sua "uscita" è stata sicuramente premeditata, potrebbe avere finalità pubblicitarie (vendere più libri, rendersi ancora più "visibile") o altro, a me non interessa. Fatto sta che il suo ragionamento non fa una grinza in termini di critica politica: citare tutti i grandi nomi che hanno ricoperto la carica e arrivare a Schifani fa veramente effetto, e dovrebbe farlo a chiunque, non solo a chi non ha simpatie per la compagine di centrodestra. La qualità del prescelto è veramente molto discutibile, a prescindere da tutte le altre considerazioni. Sulla accusa "diffamatoria" la questione è più complessa. Si scopre che chi è stato in società con Schifani, solo diciotto anni dopo è stato condannato per mafia, e tutti ad esultare perchè questo dovrebbe scagionare (ma da cosa poi visto che la tematizzazione del caso è stata tutta incentrata dai nostri "liberissimi media" - tra i primi nelle classifiche mondiali per questa indiscussa qualità - sul vergognoso attacco travagliano, senza badare minimamente a far luce sui fatti, partendo magari dal dire chi era Lirio Abbate per chi non lo sapesse?) il presidente del senato. In effetti potrebbe. Io non so dove tu viva, ma se vivi in zone dove la camorra e la mafia proliferano saprai sicuramente che l'escalation dei "capimafia" ma anche dei "manovali" è qualcosa che parte da lontano, spesso moltissimi anni prima che la magistratura riesca a costruire un impianto accusatorio nei loro confronti. La magistratura non agisce, ma la realtà sociale già sancisce ampiamente chi è mafioso o camorrista (e chi "studia" per diventarlo) e chi no, molto prima che venga "acclarato" attraverso un processo. In quel caso si dovrebbe accertare come erano "percepiti" socialmente questi frequentatori di Schifani. Quello che posso dire è che le persone non diventano mafiose da un giorno all'altro, conoscendo un "satori maledetto" di illuminazione mafiosa, ma partono come persone poco raccomandabili, dediti ad intrallazzi e giri vari, prima di essere conosciuti a livello giudiziario come mafiosi. I presunti amici di Schifani non so che tipi fossero. Fatta questa considerazione, passo al vero nocciolo della questione, che non è tanto se Schifani sia amico di mafiosi o meno, ma verte sulle dinamiche giornalistiche italiane, che fanno veramente ribrezzo. Ci sono condannati in parlamento, ci sono persone che giudicano "eroi" mafiosi acclarati, ci sono persone di dubbia qualità che ricoprono le più alte cariche dello stato, ci sono senatori a vita riabilitati dall'accusa di mafia perchè assolti a livello giudiziario da sentenze che nel contempo confermano chiaramente che la frequentazione mafiosa è avvenuta in un periodo non più perseguibile penalmente, ci sono persone che festeggiano con cannoli per essere stati condannati blandamente, c'è tutto questo e altre nefandezze altrettanto gravi: qualcuno cerca di portarlo alla luce, alla ribalta, oltre le 300.000 teste che vanno a comprarsi un libro (esenti da querele, chissà perchè) e si viene a discutere di sabotaggio del "dialogo", di volere distruggere la democrazia, qualcuno sottolinea che Schifani è stato scelto dal popolo, omettendo completamente di dire che, in base alla scellerata legge elettorale, la scelta di chi doveva andare in parlamento, soprattutto nei piani alti e sicuri, l'hanno fatta i partiti, senza che il popolo potesse fare niente. Ci raccontano frottole tutti i giorni, distorcono i fatti, i tg sono sapienti e strategici prodotti funzionali sempre all'affermazione di una determinata e "parziale" visione della società, omettono casi clamorosi, rivedono tutti i criteri di notiziabilità al fine di compiacere il potere: ecco, arriva qualcuno che attacca tutto questo, mette in evidenza l'assurdità della situazione, per farlo si espone, spesso spinge troppo sull'acceleratore, apre un bel po' di finestre per fare entrare aria nuova, e che succede? Il sistema fa quadrato, tratta il fatto nella maniera più assurda possibile, concentra tutti i titoli sulle "aperture" di Berlusconi, sulle blandizie di Veltroni, sul che bel clima c'è in questo inizio di legislatura e sui "cattivi" che con il terrorismo mediatico vogliono minarne le fondamenta. Troppa "tensione ideale", mi rendo conto, ho travisato ideologicamente troppi aspetti, forzati, interpretati male, ma solo perchè ne ho veramente piene le balle. Ma siamo o non siamo in un paese anomalo da tantissimi punti di vista? Soprattutto dal punto di vista dei media e dell'informazione? Lo vogliamo dire o no? La presunta "distorsione dei fatti" di Travaglio è solo una goccia nell'oceano quotidiano di totale, sistematico, strutturale travisamento della verità, che se non può essere oggettivamente raccontata, può essere almeno perseguita attraverso l'applicazione dei principi e delle "regole del mestiere" che dovrebbero guidare la professione giornalistica. Scandalizziamoci anche per questo, quotidianamente, sistematicamente, poco "pacatamente". |
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