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01-02-2008, 02.49.29 | #53 |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
Ernst Mayr, tra i fondatori della moderna teoria dell'evoluzione, anticipò con saggezza quasi quattro decenni di dibattiti scrivendo nel 1963:
L'uguaglianza, proprio perché non è - evidentemente - identità, è un concetto piuttosto complesso e raffinato e richiede una statura morale di cui molti individui sembrano essere incapaci. Essi preferiscono negare la variabilità umana e considerano la stessa cosa uguaglianza e identità. Oppure sostengono che la specie umana è qualcosa di unico ed eccezionale nel mondo organico, nel senso che solo le caratteristiche morfologiche sarebbero controllate dai geni e tutti gli altri aspetti della psiche o del carattere sarebbero dovuti interamente al "condizionamento" o ad altri fattori agenetici. Questi ignorano con disinvoltura i risultati degli studi sui gemelli e dell'analisi genetica delle caratteristiche non morfologiche negli animali. Un'ideologia fondata su premesse così evidentemente erronee non può che avere risultati disastrosi. Essa si fa sostenitrice dell'uguaglianza umana, ma solo in quanto fondata sull'identità degli uomini; non appena è dimostrato che quest'ultima non esiste, viene a cadere automaticamente anche la base dell'uguaglianza. Vedi, AntOne, è importante mettere ordine in tali questioni perché il rifiuto di ammettere la natura umana - e quindi le differenze fra i due sessi - è simile all'imbarazzo dell'età vittoriana nei confronti della sessualità, anzi peggiore: produce distorsioni in ambito scientifico e culturale, nel dibattito pubblico, nella vita quotidiana. I logici insegnano che una sola contraddizione è in grado di stravolgere tutta una serie di enunciazioni permettendo alla falsità di proliferarvi. Ebbene, il dogma che nega, nonostante le testimonianze della scienza e del senso comune, l'esistenza della natura umana esercita proprio un'influenza stravolgente di questo tipo. |