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19-10-2007, 19.24.44 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
Ribadisco che secondo me la causa principale delle discriminazioni, in senso lato (non solo nei confronti della donna), ha radici profonde nella religione, in maggior misura nelle religioni monoteiste.
Ultimo esempio di stupidità umana: un premio nobel per la genetica che afferma i neri essere meno intelligenti dei bianchi (per cause genetiche): non è che il concetto sia molto diverso da quello espresso da Hitler nei confronti degli ebrei... |
20-10-2007, 03.36.41 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-07-2007
Messaggi: 43
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
Concordo in pieno con Donella.
Che ci piaccia o no il cervello maschile e quello femminile non sono uguali, e l'intelligenza non si riassume nelle capacità matematiche. Ricordo quando uscì quell'articolo, sollevò un vespaglio di polemiche su tutti i giornali. Allo studioso fu dato del razzista, del sessista, del maschilista. Se fosse stato il contrario, se gli uomini fossero risultati biologicamente inferiori, ci sarebbero state le stesse polemiche? Se c'è da fare un appunto è la scelta dell'espressione "biologicamente inferiori", sempre che sia veramente uscita dalla sua bocca, i giornalisti si sa... Concludo dicendo che la mia professoressa di matematica diceva di prefererire le classi maschili perchè anche se i ragazzi studiano di meno, capiscono meglio la matematica; ma non voglio portarla come una prova, non aveva dati alla mano, si basava solo sull'esperienza di anni di insegnamento. |
20-10-2007, 09.55.10 | #14 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
Citazione:
Ciao! Capisco di essermi spiegata malissimo : non volevo essere noiosa dilungandomi in troppe ovvietà, e per questo sono andata direttamente alle mie conclusioni che, effettivamente, "sparate" così... appaiono esagerate. Partivo, infatti, dal rilievo implicito del ruolo determinante che il desiderio sessuale ha nell'agire umano (a tutti i livelli: conscio e non). Chiaro che vale per l'intero genere umano (uomini e donne). Ma altrettannto chiaro che esistano profonde e continuamente rilevate-studiate differenze tra il modo di concepirlo e viverlo "al maschile" oppure "al femminile". Ora, che l'assetto femminile (e ci risiamo con l'assetto biologico ) consenta un maggior autocontrollo ed una maggiore capacità strategica al riguardo, rispetto a quello maschile, è un FATTO (che si è tentato e si tenta di spiegare in milioni di modi diversi, ma che - intanto - "fatto" resta). Fatto che potrei molto semplicemente tradurre in termini di : minore "debolezza" dinanzi al sesso e conseguente maggiore potenzialità di fedeltà ai PROPRI percorsi e alla PROPRIA gerarchia di valori. E solo a questo riferivo la maggiore capacità strategica e di autocontrollo. Però, onestamente, mi sembra già sufficiente per motivare l'istintivo "allontanamento" della donna da quei "luoghi" in cui l'uomo sa di non doversi permettere "distrazioni" o "debolezze" che lo ostacolerebbero nel percorso di conseguimento della mèta.. sia essa quella di compattarsi nel branco o sia invece quella di concentrarsi nella dedizione al suo dio. ----- Se poi volessi complicare ma completare il quadro... dovrei probabilmente ammettere che quella che sto chiamando "forza" femminile sia stata effettivamente vissuta come "debolezza" dalla metà maschile del mondo, e allora - propongo - fermiamoci al rilievo delle semplici "differenze" tra un mondo e l'altro. Ma queste ci sono, indipendentemente da epoca e nazione, e io credo che abbiano pesantemente contribuito a determinare il problema. E, infatti, nel "vivere diversamente il desiderio sessuale (nel senso più lato possibile)" rientra una certo più spiccata "idealizzazione" o "sentimentalizzazione" nel femminile piuttosto che nel maschile. Vuoi mettere quale mina vagante questo rappresenti nella "concreta" progettualità maschile? Cerco di spiegarmi con un esempio più che elementare: immagina qualunque "gruppo" maschile che condivida una finalità segreta. Non solo l'ingresso femminile determinerebbe distrazione e possibile destabilizzazione della struttura gerarchica (immagini l'effetto della donna fatale che per se stessa eleggesse il gregario piuttosto che il capo?). Ma, soprattutto: quella donna potrebbe essere la più affidabile e ingegneristica macchina da guerra (in favore del clan).... fin quando - fedele alla PROPRIA scala di priorità, e dunque nell'esercizio di quella che io chiamo forza, ma che un uomo potrebbe serenamente chiamare debolezza, - fin quando il progetto NON entrasse in conflitto con qualunque per lei superiore Sentimento (per un uomo, per un figlio, o per l'umanità intera....); .... ove si determinasse questo conflitto la donna potrebbe esplodere come il peggior nemico... laddove - mi sembra che - l'uomo, per proprio assetto - sia infinitamente meno incline a vivere lo stesso "pericolo". |
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20-10-2007, 13.38.15 | #15 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
Citazione:
Sono d'accordo,ma ribadisco che non si può ridurre il fatto della sottomisione a una qualche colpa della donna.Arresa a cosa? Credo che quello che intendi tu è la mancanza di forza:cioè invece di ribellarsi a un padre padrone o a un qualsiasi altro uomo,era più facile accettare?Ho i miei dubbi,anche se sicuramente ancora oggi molte donne scelgono di "accontentarli".Ma non credo che sia stata un concausa. Quello che tu dici riguardo alla tua carriera e alla tua vita ti fa onore, sei stata coraggiosa,e spero che sempre più donne abbiano il coraggio di affermarsi e di non stare a badare a quello che "la tradizione" vuole per loro. Però tutto il processo che ha creato questo mondo maschilista,è stato qualcosa di molto più vasto,e purtroppo non controllabile,dalle singole donne. Come dici tu,la religione ha avuto il suo influsso,perchè gli uomini l'hanno "usata" a loro piacimento.Ma il vero maschilismo viene dall'idea di possesso,dall'idea che la donna non controllata possa far sesso con chiunque,che la donna sia un animale dedito unicamente alla procreazione e quindi,necessariamente all'atto sessuale.Dall'idea che ella possa avere rapporti con più uomini e che abbia un figlio "bastardo"(di cui non si conosce il padre). Tutto viene secondo me,dal fatto che portiamo la "prova " dei nostri atti sessuali,o della nostra verginità.In un mondo arretrato e ignorante,queste cose hanno un valore immenso. L'idea della donna "usata" per esempio: fino a non molto tempo fa,nessuno avrebbe sposato una donna separata o divorziata,era ormai già stata usata da qualcun'altro. Questo credo che sia all'origine del maschilismo,delle frasi del Santo sull'altro topic,del modo di vivere delle donne islamiche, e questo credo che sia da combattere e da dimenticare,non la religione cattolica o l'islamica. E' piuttosto una questione di aggiornare le idee,e guardare all'uomo e alla donna come due facce della stessa medaglia. |
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20-10-2007, 16.44.03 | #16 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
Citazione:
Condivido pienamente era solo per non dare le colpa al maschio al 100 per cento Volevo offrire un poco di responsabilità anche alle donne non in senso negativo ma positivo, ovvero c'è sempre una via d'uscita anche se dura e pericolosa. Vedi le lapidazioni islamiche. Oggi si continua a restare attaccati a pensieri che non hanno più ragion d'essere. Vi ricordate l'aneddoto che racconta De Mello? Un altare, un celebrante ed un gatto che continua a dare fastidio per diversi giorni, fino a quando il prete dice: legate il gatto all'altare così potremo celebrare tranquillamente. Da quel giorno il gatto viene cercato e legato all'altare prima di ogni celebrazione rituale. Dopo molti anni il sacerdote muore e viene sostituito da uno venuto da lontano. Vedendo che prima della cerimonia veniva legato il gatto all'altare chiese il motivo, ma nessuno si ricordava più la vera ragione. Così da quel giorno la cerimonia non si potè più fare senza un gatto legato all'altare e quando il gatto che dava fastidio morì furono costretti a trovarne un altro. |
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21-10-2007, 10.49.58 | #17 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
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non l'avevo mai sentita...bellissima! |
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26-10-2007, 18.59.33 | #18 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
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??? Sei mai entrato in un'aula in cui si tiene una seduta di laurea di matematica?? Non mischiamo quello che ha detto quel tizio (migliori capacità biologiche di un cervello rispetto ad un altro) con quello che pensi tu,cioè che le donne capiscono di meno la matematica La tua prof preferiva gli uomini perche le donne in età da liceo sanno comportarsi come delle vere e proprie vipere. I ragazzi sono molto più autentici e spontanei, e sinceri, quando si trovano con altri maschi. |
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23-01-2008, 19.41.48 | #19 | |
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
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http://www.apav.it/mat/fields/home.htm http://www.apav.it/mat/fields/elenco.htm |
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23-01-2008, 20.10.09 | #20 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
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Io dico di no. Anzi, fra sorrisini, battute e pacche varie sulle spalle, si direbbe:"Sì, è vero, gli uomini sono inferiori alle donne"... Ora, che maschi e femmine siano diversi, è pacifico. Che poi la questione possa piacere o meno, è un altro paio di maniche. Calcola che in circolazione c'è anche chi fa notare, come Mark Pagel, biologo evoluzionista dell'università di Reading, che anche il parlare di differenze tra razze non debba essere più tabù. Questo è quanto egli afferma: "Gli ultimi studi sul genoma rilevano che c'è tra gli uomini grande diversità genetica. Ci accomuna il 99.5 per cento del patrimonio genetico, non il 99.9 per cento come invece si credeva in passato. Questa è una revisione notevole se pensiamo che con lo scimpanzé la somiglianza è del 98.5 per cento. Che ci piaccia o no, ci sono tra gli esseri umani differenze che possono corrispondere alle vecchie categorie di "razza". Questo non vuol dire assolutamente che un gruppo sia superiore all'altro, ma solo che sia lecito discutere di differenze genetiche tra la popolazione". (*) Affermazioni del genere sono state già fatte molte volte... |
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