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24-01-2008, 10.23.46 | #22 |
Utente bannato
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
Per ulteriore precisazione della questione posta; tratto da "L'Espresso" dell'aprile 2007.
La parte in grassetto riguarda esattamente il caso qui proposto. Internet è maschio di Enrico Pedemonte Perché nelle aziende hi-tech le donne sono così poche? E perché tutte le più famose Web company sono state fondate da uomini? La Silicon Valley affronta un tabù politicamente scorretto Un anno fa l'Università di Derby, in Gran Bretagna, lanciò un nuovo corso di studi in Computer games e riscosse un successo oltre le previsioni. In pochi giorni corsero a iscriversi 106 studenti. Ma c'era un problema: erano tutti maschi. Nelle università americane, il caso di Derby viene citato come esempio estremo per spiegare il punto più debole del mondo hi-tech: la mancanza di donne. Il primo indizio di questa anomalia statistica emerge dall'elenco delle aziende di successo sorte negli ultimi anni negli Usa. Partiamo da YouTube, fondata nel 2005 da Chad Hurley, Steve Chen e Jawed Karim, tre maschi ventenni. Passiamo a Facebook, nata nel 2004 ad Harvard grazie all'intuizione di uno studente, Mark Zuckerberg. MySpace? Fu creata nel 2003 da Tom Anderson, ricercatore alla Università della California. Andando a ritroso arriviamo a Google, lanciata nel 1996 da due ragazzi di Stanford, Larry Page e Sergey Brin, oggi super-miliardari. Quanto a eBay, il sito di aste che ha cambiato il mondo del commercio, fu inventato nel 1995 dall'hacker Pierre Omidyar. Possiamo risalire anni fino alla Apple di Steve Jobs (1976), o alla Microsoft di Bill Gates (1975) e anche arrivare fino alla Hewlett Packard, l'azienda capofila della Silicon Valley, creata nel 1934 da Bill Hewlett ed Dave Packard, ma nel ruolo degli innovatori si incontrano sempre e solo uomini. L'hi-tech è un'attività che si declina al maschile, dove le donne sono la mosca bianca. L'argomento è così sensibile nell'America del politically correct che Larry Summers, ex ministro del Tesoro di Clinton e stella di prima grandezza tra gli economisti Usa, un anno fa ci ha rimesso la poltrona di presidente di Harvard per avere osato affrontare la questione in termini un po' eretici. Di fronte a una platea accademica, Summers si chiese perché, nonostante le donne si iscrivano numerose alle facoltà tecnico-scientifiche da molti decenni, in quelle materie la loro rappresentanza ai vertici delle migliori università Usa sia tuttora molto esigua. Alla fine di un lungo discorso pieno di distinguo e di sfumature, Summers suggerì che le donne potessero avere differenti "attitudini intrinseche". Dopodiché dovette dare le dimissioni. Ma l'interrogativo posto da Summers continua a risuonare nelle aziende e nelle università Usa. Perché non solo le donne raggiungono assai più raramente livelli di eccellenza, ma la loro presenza nel settore sta diminuendo drasticamente. Secondo un rapporto appena pubblicato dal Federal Bureau of Labor Statistics, da oltre dieci anni le donne stanno abbandonando l'information technology: nel 1996 rappresentavano il 41 per cento dei tecnici del settore, oggi sono il 32 per cento. Statistiche recenti rese pubbliche dal Center for Women's Business Research di Washington dicono che nel 2004 solo il quattro per cento delle società high tech finanziate dal venture capital erano guidate da donne, in calo rispetto al cinque per cento tra il '96 e il 2000. Altre ricerche confermano che le donne, che pure si laureano ormai più degli uomini e prendono voti migliori, scelgono sempre meno le facoltà high tech. E quelle che vengono assunte dalle aziende ad alta tecnologia, sempre più spesso abbandonano: parecchie prima dei trent'anni, altre verso i cinquanta. Non è solo il problema etico della differenza tra i generi a preoccupare. C'è di mezzo la competitività del sistema Usa. Gli studi nelle materie scientifiche attirano sempre meno i giovani americani, e all'interno di questa flessione generale il crollo femminile è considerato una sciagura. Secondo le previsioni, nel 2010 il numero di Ph.D. nelle materie scientifiche sarà la metà di oggi. Bob Cohen, vicepresidente dell'Itaa (International Association for Technology in America), riflettendo sulla crisi delle vocazioni femminili, dice: "è come se, a livello internazionale, stessimo competendo con una mano legata dietro la schiena". Aziende come Google, Hp e Microsoft denunciano l'aggravarsi del problema, anche se poi, a un' esplicita richiesta de 'L'espresso', non rivelano le percentuali di donne softwariste al proprio interno. D'altra parte non si tratta di una tendenza solo americana. In Gran Bretagna, secondo una ricerca di Intellect, le donne impegnate nell'high tech sono scese dal 21 per cento nel 2000 al 16 per cento nel 2007. Le cause del crollo? Mancanza di flessibilità nel lavoro, cultura maschile in azienda, troppe ore di presenza e un ambiente competitivo dove si lavora 80 ore alla settimana, non si prendono vacanze, si parla solo di business e si vive con la fissazione del successo e della ricchezza. (19 aprile 2007) |
24-01-2008, 12.18.04 | #23 | |
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
Intervista a un docente di zoologia e geologia all'università di Harvard
Citazione:
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24-01-2008, 12.34.57 | #24 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
Giovanni Pellegri, neurobiologo:
Citazione:
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24-01-2008, 12.37.19 | #25 | |
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
...Continua
Sempre Giovanni Pellegri: Citazione:
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24-01-2008, 12.51.21 | #26 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
Citazione:
Alcuni siti interessanti: Association for Women in Science Numerose risorse per approfondire il ruolo delle donne nella Scienza. Contributions of 20th century women to physics Ampie ed accurate informazioni biografiche sulle donne che hanno contribuito allo sviluppo della Fisica contemporanea. Equity Issues in Science and Math: A Bibliography Esauriente bibliografia sulla discriminazione e sul ruolo delle donne nella Scienza. Women in Biology Numerose risorse per analizzare ed approfondire il contributo delle donne nelle scienze biologiche. Women Mathematicians Note sulla vita e l'opera di studiose della matematica. Ricerca per ordine alfabetico o per periodo storico. Women in Neuroscience Il sito presenta numerose risorse sul contributo delle donne nelle Neuroscienze. Women in Psychology Profili biografici di alcune donne note per il loro contributo in Psicologia. Women in Science La sezione Women of past and present presenta i link alle biografie delle scienziate. Ricerca per ordine alfabetico o per disciplina scientifica. La sezione dà la possibilità di approfondire le note biografiche attraverso link ad altri siti. Women in Science and Medicine Articoli e biografie per approfondire il contributo delle donne nella Scienza e nella Medicina. Le risorse sono suddivise per sezioni: a. Physical science; b. Life science and medicine; c. Social science. La pagina introduttiva di ogni sezione presenta delle informazioni generali e una serie di link di approfondimento (ad esempio, la sezione Physical science è caratterizzata da link che rimandano alle biografie e ai contributi delle donne in Astronomia, Chimica, Fisica, ...). 4000 Years of Women in Science Numerose risorse sui contributi delle donne nella Scienza. Immagini, biografie e bibliografia. |
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24-01-2008, 13.02.19 | #27 | |
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
Il seguito dell'articolo riportato da Iul:
http://espresso.repubblica.it/dettag...o/1578247/15/1 Citazione:
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24-01-2008, 16.54.51 | #28 |
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
Boh, uno degli apparati chiave di una società è la formazione scolastica, che come sappiamo è quasi interamente in mano alle donne. In italia ciò che è alla base della formazione di un individuo è gestito dalle donne.
L'abbandono scolastico nelle classi superiore vede una percentule alta dei maschi rispetto alle femmine. E qual è la preoccupazione prioritaria? La partecipazione delle donne alla materie scientifiche. Vorrei spiegazioni di questa anomalia maschilista, cioè non perchè le insegnanti sono in maggioranza donne o perchè i maschi abbandonano più delle femmine, ma perchè questo non preoccupi almeno quanto lo scarso successo delle donne nei settori scientifici. |
24-01-2008, 17.10.08 | #29 | |
Utente bannato
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uo
Risultato finale?
C'è sempre qualcosa di maschile che, anche quando costituisce l'eccellenza in qualche campo, alla fine comunque fa schifo... Citazione:
In aggiunta, Silicon Valley da buttare al secchio per riformare il mondo a misura di donna (chissà che fine è stata prevista per i geek ed i nerd; magari un campo di rieducazione forzata a....chissà a che cosa?). Sono proprio curioso di vedere che genere di Valley ne potrà uscire fuori, quando avverrà. Non ti sfiora il dubbio che le differenze tra i generi, quelle che ti preoccupano tanto, abbiano poco a che fare con il valore assoluto della persona? Dire che una donna non ha qualità intellettive analoghe a quelle maschili in determinate materie, ma possiede qualità di altro tipo - ed un diverso orientamento alla vita - non ti sembra che possa identificare una "naturale" complementarietà tra i sessi, invece di starne a fare una sterile contrapposizione ideologica infarcita di vittimismo? Infine, ti dice nulla il fatto che Larry Summers (il famoso rettore della Harvard) sia stato cacciato dall'università per avere espresso le proprie idee? Ti fa sentire discriminata anche questo? P.S. - in ogni caso, quello che hai postato non è il seguito dell'articolo che ho riportato io ma un articolo collegato. Non ho bisogno di occultare alcun contenuto, per quanto mi riguarda. |
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24-01-2008, 19.40.52 | #30 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: Lo Dice Il Rettore Di Harvard... [donne biologicamente inferiori agli uomini]
Citazione:
Certamente. Ho solo riportato quello che mi era sembrato il seguito dell'articolo. Io credo nel valore della persona, indipendentemente dal sesso. Non c'è bisogno di essere rettori di Harvard per giungere a una simile conclusione. Basta l'esperienza. Nella mia famiglia prevalgono le donne portate per la matematica, ma forse sono un'anomalia, un'aberrazione di natura. Citazione:
No. Le differenze non sono su base cognitiva, quindi in questo caso non lo dico. Citazione:
Beh, uno che fa il rettore in un'università e dice che le differenze di genere influiscono anche sulla sfera cognitiva... ma andiamo!!! C'è gente che viene cacciata anche per molto meno. Se mi dispiace per questo Iul? No, non mi dispiace. |
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