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01-10-2011, 14.33.06 | #22 | ||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
A proposito di ”coscienza”, non hai confutato che la Chiesa, manipolando e brigando, cerca di stravolgere lo “stato laico” in “stato confessionale”: cosa positiva per le coscienze vaticane…ad evitare le tasse! Anche per te, in coscienza, la cosa sarebbe auspicabile…penso. E’ un pò come quando i comunisti italiani consideravano l’URSS la loro patria! Tuttavia non mi spieghi perché, la Chiesa sia esente da tasse nonostante il suo pur vasto patrimonio e le diffuse attività commerciali … nell‘ipotetico campo del sacro, Sospetto che quando cardinali e vescovi si recarono da Dio per il dono di coscienza loro spettante, le coscienze fossero giusto finite! Furono rimandati alla prossima produzione!...e intanto… la “consapevolezza” è labile o assente, in chi, pur potendo, non contribuisce pur in questa speciale contingenza economica: costui o costoro sono privi di meriti…ed essendo ben coscienti…sono colpevoli! A POSTERIORI: sembra che qualcuno l’abbia or ora ritrovata la coscienza…persino civile! Il fatto è che attribuiamo al significante “coscienza” un diverso significato sui due piani: laico/teistico, Per me, laico, la coscienza è una qualità “bioculturale” della mente: ha a che fare con le sensazioni, i ricordi, il raziocinio, coi nostri comportamenti e pensieri, in definitiva è la nostra mente: poggia comunque sulla capacità biologica di sentire, percepire…infatti, è nel nostro “percepire” che siamo innanzitutto coscienti: una volta coscienti e consapevoli possiamo anche esprimere idee giudizi...farci una vision ….ma è occorsa una storia filogenetica di milioni di anni per raggiungere la coscienza di essere “NOI”…oltre il semplice percepire fisico ed emotivo! Noi umani HSS, sembra, andiamo anche oltre:abbiamo coscienza di essere coscienti e ragioniamo su noi stessi, oltre che sforzarci di capire l’universo biofisico. Sappiamo, in particolare, da 150 anni, di avere una storia filogenetica, ma non tutti ne abbiamo coscienza…come dire… non tutti lo sanno..o lo vogliono sapere. Per un teista, la coscienza è un’entità eterea insinuata in noi da Dio, magari fatta di un’altra pasta, collegata con insondabili sonde alla nostra mente. La coscienza (significante teologico] tiene il conto del dare e avere …cioè se siamo in debito o in credito nei confronti di Dio….nei termini della dottrina cattolica! In sostanza siamo intercettati: c’è sempre uno sguardo, una telecamera, dentro e fuori di noi (Dio ti vede!) ed una vocina che ci richiama e suggerisce…mentre il nostro “IO” cerca di perseguirla, se buon cattolico…o tacitarla…addirittura spegnerla…“se proprio è cattivo”… o semplicemente è laico. I meriti acquisiti per nostre qualità operativo/intellettuali sembra contino poco per la coscienza divina.…Infatti, come dici, altrimenti, se non fosse donata da Dio,la coscienza, si potrebbe anche credere che essa sia una folle fantasia. E in effetti tale sarebbe se effettivamente fosse come dici, ma non è… per cui, laicamente, direi che la coscienza è il tratto evolutivo e formativo della nostra mente che ci permette di dire “IO”! Citazione:
Citazione:
Non intendo fare un parallelo, ma questa idea della Santità della Chiesa mi ricorda che qualcuno in questi giorni si è analogamente espresso verso l’amico e protettore: Santo Puttaniere! Infatti…a parte i vari intrallazzi, la Chiesa Ufficiale, nelle sue strategie millenarie … sempre si è schierata e si schiera col potere, con gli oppressori dei poveri cristi… Comunque è un discorso che non concepisco: è un profluvio di parole e frasi per me prive di senso: Chiesa santa e peccatrice! Corpo di Cristo! Uomini peccatori! Logica rigida di Dio (che sia Aristotelica?) e filosofia rigorosa e umana...più umana di quella terroristica e mafiosa!!!!...(Sic!]… Ma che ha a che fare tutto questo col nostro mondo vero e vissuto? Sostieni la morale cattolica come non “esclusiva”...ammetti altre diverse concezioni morali!!! Ma ne rivendichi l’alterità solo a confronto con quella mafiosa, terroristica e…. marxista persino: non mi pare un così grande sforzo o concessione! In realtà è il perseguire una coscienza (vision) laica e civile che ci definisce cittadini! Citazione:
In effetti ho capito che per il cattolicesimo essere peccatori è normale…l’amoralità corrotta e nella normalità di tutti… gerarchie ecclesiastiche comprese: quindi vale anche per le gerarchie dello stato! Il cosiddetto peccato (delinquere) è inevitabile …quindi il lassismo, la corruzione, il trasgredire la legge è nella normalità, tanto più che rubare allo stato non è peccato…quasi nemmeno è rubare …se anche la Chiesa lo fa!…Comunque poi c’è la confessione che ci salva …comprando indulgenze…i privilegi della Chiesa! Del resto già Martin Lutero si era accorto di un qualcosa del genere! Il peccato grave (pe la dottrina cattolica) ha per lo più carattere sessuale……di cui poi ti scarichi in confessione, ti penti…ti genufletti e tutto è risolto…e ricominci da capo: altro che austerità e rigidezza morale e filosofica! D’altra parte la coscienza divina sembra insensibile alle esigenze sociali e personali “complesse” degli nuomini: purchè la cosiddetta “famiglia naturale” sia salva e la vita e la morte avvengano comunque secondo dottrina…e il paradiso è garantito. Ma in realtà, una classe dirigente, pubblica o privata che sia, dovrebbe invece avere coscienza che il peccato consiste nel male amministrare, nel corrompere o essere corrotti, nell’intrallazzare fra pubblico e privato: nei commerci, nelle costruzioni, negli appalti, nei trasporti, nella amministrazione pubblica. Qui, laicamente, non è sufficiente la confessione come per scaricare la coscienza divina! Ne và di mezzo l’interesse ecomico dello stato e dei cittadini, il buon vivere di tutti…di cui sembra che la coscienza divina non s’interessi e nemmeno quella della Santa Chiesa…ma nemmeno, sembra oramai, quella, che dovrebbe essere laica, dei funzionari pubblici…che tutto mettono in conto di peccato da scaricare in confessione…solo che confondono il prete col PM. Si capisce anche perché i paesi a cultura protestante si trovino ad un livello politico-economico superiore ai nostri paesi latino-cattolici…Ma non potrebbe essere che per loro la coscienza, piuttosto divina, è di formazione politico/sociale rigorosamente laica…guarda un pò dove mettono, loro, il rigore! Citazione:
Ben più danno fanno le culture in corso, cosiddette liberiste e consumiste pseudocattoliche … Queste sì culture creatrici oggi di una società mediatica, mediocre, affamata, più presa e coinvolta dall’apparire piuttosto che dall’essere. Citazione:
Altro che confusione di coscienza: lui sapeva sa bene cosa fare per salvare il potere e l’ invadenza della Chiesa! Ma di epigoni del comunismo, non ce n’è più, … nessuno si sente, in coscienza, suo continuatore ideale e morale, nessuno ne raccoglie i retaggio: quindi chi dovrebbe chiedere scusa e a chi?. Ci sarebbero i Cinesi, ma sono comunisti virtuali…inneggiano a Mao, ma studiano Confucio e le relative strategie di potere: puoi star certo che i cinesi sanno bene qual’è e come funziona la loro coscienza e vantaggio: è per questo che ci pervadono! Di loro sì che bisogna preoccuparsi…ma già è troppo tardi..credo! Comunque, hai ragione: noi occidentali, latini e cattolici, effettivamente abbiamo ancora troppa confusione in fatto di coscienza: un concentrato di inquinamento biologico, filosofico, teologico,...ne consegue che la curva del nostro buon vivere è in caduta libera!... Chiedo scusa allo stressato incauto lettore che fosse giunto fin quì, ma mi quì fermo. Il resto del post non è che un citare estemporaneo e dogmatico, avulso dai relativi contesti: non è che “Propaganda fide”…come tutto , del resto. |
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12-10-2011, 01.52.15 | #23 |
Ospite abituale
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Secondo me, dopo aver letto tutti gli interventi, mi viene da affermare che non vi può essere coscienza se non vi è memoria; e da questa deduzione si evidenzia che la coscienza è una delle tante facoltà della memoria. Per esempio: chi perde la memoria non è cosciente di se stesso, di dove si trovi o dove abita ecc. Oppure, quando si sviene, comunemente, si afferma che ha perso coscienza e, quindi, la memoria. Quando, sotto il controllo medico subiamo un’anestesia, perdiamo immediatamente la memoria e, con essa, la coscienza; ma non appena iniziamo a risvegliarci, ecco che ritorna la memoria e quindi la coscienza.
Ecco, come ripeto, da tutto quello che è stato scritto, mi è balenato alla mente che, senza la presenza di una fonte di conoscenza cui attingere, rappresentato dalla memoria, la coscienza non potrebbe esistere. Per esempio: la coscienza di un bambino di appena un anno, secondo voi, è uguale a quella dello stesso bambino a due anni, a quattro, dieci, trenta cinquanta? Assolutamente no, poiché quello che è immagazzinato nella memoria di un bambino di un anno, in proporzione, è assolutamente inferiore a quello di tutte le altre età della sua crescita evolutiva. Allora si potrebbe affermare che la coscienza è una peculiarità della conoscenza - memoria -? Ovvero, noi siamo coscienti perché abbiamo a disposizione un magazzino di conoscenze che ci permettono di valutare “coscientemente”, il mondo che ci circonda, in base alle varie età evolutive? |
18-10-2011, 12.58.05 | #24 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
Probabilmente vuoi semplicemente riaffermare cio' che hai sostenuto fin dall'inizio e cioè che la memoria sia la facoltà centrale di tutto il notro sistema senziente, emozionante ed elucubrante. A parte il fatto che, conscio o inconscio che tu ne sia, confondi memoria con coscienza e viceversa. In particolare, l'esempio del bambino è specioso, ma non probante: semplicemente il bambino non possiende ancora nella loro completezza le varie facoltà cognitive dell'adulto...fra cui certo anche la memoria. Nei post trascorsi io ho sostentuto il contrario: la memoria ha certo una funzione importante nel nostro sistema cerebrale, ma non essenziale: è solo una parte insopprimibile, non il tutto. Infatti possimo perdere la memoria, (amnesia della memoria lunga), ma continuiamo a vivere...quasi normalmente...Non abbiamo più coscienza dei fatti passati, ma di quelli presenti sì: potremmo persino intraprendere una nuova vita..ricostituendo una nuova memoria. In ogni caso dopo un periodo di latenza, la memoria puo' ritornare se non ci sono lesioni invasive. Certo che quando il nostro cervello è distrutto e degradato come nel caso dell'Alzhaimer, perdiamo la memoria, ma insieme, via via, anche tutto il resto: (demenza senile) Credo invece che sia il sistema razioncinante (sistema di controllo centrale: camera dei bottoni) il sistema pravalente che tutto controlla e tutto indirizza. Certo si avvale dei dati memorizzati per via culturale ed esperienziale, ma anche delle informazioni che giungono dal sisetema nervoso periferico o dall'amigdala: dirige, influenza e ne è influenzato. Si avvale della cultura (complesso socioculturale) che non è solo un complesso mnemonico...e infatti diciamo che l'educazione non è fatta solo di istruzione, ma anche di formazione Ci sono poi le pulsioni ataviche, fra cui l'amore e la riproduzioe, ecc... che sono piu programmi che memorie...e le emozioni, i desideri, i piaceri, le speranze,il dolore a manifestazione psicofisica, ecc..., le facoltà di vario genere che esplichiamo con piacere autogratificante.,..o le incapacità che ci deprimono...ecc... Tutto che costituisce la mente..o la coscienza...in prevalenza sinonimi, se non fosse per il prevalente significato etico che gli ha atrribuito (alla coscienza) la teologia, per cui ancor oggi parlando di coscienza spesso non sappiamo se si intende quella globale coscienza biologica che perdiamo alla sera addormentandoci e che riacquistiamo al mattinio svegliandoci...se siamo fortunati. Oppure se parliamo di quella suposta parte, a se stante, del nostro cervello (o meno?), che registra e gestisce i nostri peccati e le nostre malefatte...di cui pentirci e avere rimorso. Alla fine, comunque, mi pare che il nostro cervello sia troppo complesso per essere sostenuto, o persino informato, dalla sola memoria: definirei, invece, sinteticamente il cervello come organo generale elucubrante "in comando" in interazione continua e sinergia con ogni nostra percezione, sensazione e facoltà biologica In definitiva la memoria è solo il magazzino dati! |
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19-10-2011, 12.04.32 | #25 | ||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
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Per tornare al problema, mi sembra evidente che il mio non può essere che un assunto di parte; il fatto che tu lo rilevi, non fa che aumentare inutilmente la lunghezza speciosa dei tuoi post. Per altro, come solito, hai scritto un post lunghissimo per confermare, nel tentativo di negarlo, punto per punto quello che io ho affermato con un decimo di spazio; ovvero: che tutto dipende dalla memoria. Perciò, non sono io che faccio confusione, poiché il mio pensiero è chiaro e lo ripeto. Ora vado a risponderti analiticamente per dimostrarti con le tue stesse parole in quali contraddizioni t’imbatti nei tuoi lunghi post. Citazione:
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Grafomania ecc. Se ci rifletti un pochino, in modo più distaccato, probabilmente individui anche tu il percorso che porta a quelle fantastiche peculiarità, poiché non vi sono altre strade: a meno che non le vogliamo inventare. Ultima modifica di Tempo2011 : 19-10-2011 alle ore 20.04.00. |
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23-10-2011, 00.12.07 | #26 | ||||||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
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Negli incidenti con trauma cranico (colpi alla testa) si può perdere la memoria in relazione alle circostanze dell’incidente..come esso sia è avvenuto...oppure si perde la nozione del tempo precedente l'incidente, anche della propria identità, ma si puo’ essere nel contempo coscienti del contingente e perfettamente in sè. Spesso la perdita di memoria circa l'identità ed i fatti del passato, non riguarda le abilità e se uno è medico o idraulico o altro, resta tale…ecc….. Nella vecchiaia si tende a ricordare le cose lontane, gli avvenimenti del passato, e sempre meno si ricordano le cose vicine: se chiedo a mio nonno cosa ha mangiato ieri non lo ricorda, ma ricorda benissimo cosa ha mangiato 30 anni fa nel tal ristorante...specie se era in compagnia femminile. Veramente, cosa ho mangiato ieri, non lo ricordo nemmeno io: che sia grave? Cio’ nonostante mi pare tuttavia di mantenere la coscienza! Comunque ti ho reso edotto della fenomenologia della memoria. Citazione:
Citazione:
D’altra parte, definire una prevalente scala gerarchica relativa alle funzioni che concorrono al processo cerebrale non è il mio scopo: la memoria è importante, ma lo stato di coscienza è il prodotto di varie funzioni. Ricordo ad esempio un articolo che trattava della influenza dell’amigdala e dell'ippocampo nel rafforzare la memoria quando si è sotto stress: Questo mi porta a pensare che tutto è collegato in una generale sinergia piuttosto che a particolari funzioni autosufficienti o di per sè prevalenti e uniche nella essenzialità. Citazione:
In Wikipedia, certo, trovi maggiori spiegazioni circa la mente...anzi ti riporto un paragrafo: La consapevolezza di possedere una mente, e di poterne cogliere gli effetti percettivi e cogitativi trova il proprio centro nella coscienza. Gli studiosi distinguono una coscienza primaria o nucleare a cui competono quelle funzioni-base che si esprimono in "consapevolezza del mondo esterno", attraverso la percezione e in "consapevolezza del proprio corpo" attraverso la propriocezione. Tranne il fatto che gli uomini sono tutti coscienti della propria esistenza, i funzionalisti tendono a sostenere che gli attributi che denominiamo collettivamente la “mente” sono strettamente legati alle funzioni del cervello (la mente come attività del cervello) e non hanno esistenza autonoma rispetto a questo. In questa prospettiva la mente è una manifestazione soggettiva dell'esser coscienti: nient’altro che la facoltà del cervello di manifestarsi come coscienza. Il concetto della mente è quindi un mezzo tramite il quale il cervello cosciente comprende le sue stesse operazioni. Da cui pappare che la mente/coscienza è tutto: è, cioè, la risultanza del processo elaborativo “in continuo”… in cui entrano la razionalità, la percettività, le emozioni, l'affettività, le pulsioni genetiche, i dati di memoria e di input contingente, i dati relativi al processo in sviluppo,….nonchè l’autosservazione: infatti sono cosciente se mi autosservo. Citazione:
E’ poi ovvio che, poiché ora la coscienza è tutto...essa, in realtà, è comprensiva anche di quella supposta particolare coscienza con relative registrazioni. Citazione:
Altra cosa ancora sono i sentimenti o le pulsioni eventualmente originate dal genoma ecc…altra cosa ancora sono le abilità capacità, caratteristiche, doti e qualità delle funzioni cerebrali…in presenza e confronto con l’ambiente, ecc… In particolare, della memoria si parla come insieme di dati e ricordi che esperienzialmente si costituisce, più o meno, a seconda delle capacità mnemoniche di ciascun individuo. Certo che senza memoria non c’è coscienza, ma nemmeno c’è coscienza se mancano le capacità sensorie, le capacità elaborative, ecc… Che coscienza/consapevolezza è mai quella che manca di input esperienziali, emotivi e cognitivi contingenti…interpreti e protagonisti…o succubi dell’ambiente , ecc…? Purtroppo è difficile ridurre al rigore scientifico significanti e significati dell’attività cerebrale (raziocinio + emotività) cui comunemente si allude nell’immaginario collettivo: ne sono esempi eclatanti il citato restrittivo significato di coscienza di ambito etico/religioso oppure l’attribuzione ad un pur essenziale muscolo/pompa, della esplicazione della gran parte dei meglio sentimenti umani: sentire col cuore sarebbe indice di genuina sincerità e profondità del sentimento!. Citazione:
Forse se anche tu rifletti potresti anche averne vantaggio e meglio capire quale sia la strada e distinguere: è vero che la verità ha molte facce, ma solo perché non sappiamo ben distinguere…e attribuire la giusta importanza… in tutto il complesso concorrere delle parti. |
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24-10-2011, 20.27.07 | #27 | |
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
La domanda che ponevo era concisa e semplice, come d'altronde dovrebbe esserlo la risposta; per la ragione che, in mancanza di un’altra funzione, probabilmente la coscienza potrebbe rimanere, mentre se manca completamente la memoria, la stessa scomparirebbe. In ogni caso, credo che non riusciamo a spiegarci solo perche diamo differenti interpretazioni e importanza sulla memoria, poiché tu la consideri una peculiarità tra le tante, mentre io la pongo al centro e come nascita di tutte le altre. In pratica, se tu avessi afferrato subito il concetto di mancanza di memoria assoluta, tutto il resto te lo saresti e saremmo volentieri risparmiato. |
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25-10-2011, 17.18.08 | #28 | |
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
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Come ho scritto qui qualche tempo fa: https://www.riflessioni.it/forum/filo...ifferenze.html sono convinto anch'io che non esiste differenza fra conoscenza e coscienza, l'importante è distinguere però (in questo caso) la memoria in passiva ed attiva. Solo quella attiva, che diventa coscienza, produce conoscenza. Quella passiva invece è quella parte della memoria che forse giace da qualche parte ma che nessuno ricorda e che in definitiva potrebbe non esistere. Quando devo portare per esempio a memoria il mio nome, o anche la data di nascita, devo fare uno sforzo mnemonico che può riuscire o non riuscire. Se non riuscisse, non saprei il mio nome e la mia data di nascita, il che vuol dire che non ho conoscenza-coscienza di questa parte della mio passato. Diamo per scontato però che io un nome devo averlo quasi sicuramente o al massimo una data di nascita devo avercelo sicuramente. Questa la chiamerei memoria logica data appunto dalla logica conseguenza di altre conoscenze, tipo: tutti gli uomini nascono, io non ricordo quando sono nato, ma ciò non significa che non sia nato in una data stabilita. Eviterei comunque di usare il termine "memoria" così senza alcun ragionamento, accostandolo alla coscienza. Non so... giusto per evitare equivoci con le memorie dei computer che come è ormai noto (a mia memoria ), non hanno "conoscenze" . |
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25-10-2011, 21.26.37 | #29 | ||
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
Citazione:
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26-10-2011, 09.56.47 | #30 | |
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
La distinzione fra memoria attiva e passiva è soltanto mia. Vuole indicare un'azione. In presenza di coscienza la memoria è attiva, in assenza di coscienza la memoria è passiva. Ciò significa che la domanda "cos'è la coscienza" rimane senza risposta qualora accostassimo alla coscienza solo l'attributo di memoria. Infatti davanti ad una coscienza abbiamo solo memoria attiva, mentre davanti ad una memoria passiva non c'è coscienza. Noi ci stiamo domandando però cos'è la coscienza e no cos'è la memoria. Facciamo il discorso degli attributi e immaginiamo, come stai facendo tu, di rispondere alla domanda pensando che la coscienza sia un attributo: 1)La coscienza senza memoria non è coscienza 2)La memoria senza coscienza è memoria. Quindi alla coscienza do' l'attributo di memoria Alla memoria però non do l'attributo di coscienza, che infatti rimane uguale a se stesso. Ora però sviluppa meglio il quesito: cos'è la coscienza? Forse mi dirai che è un attributo della memoria, ma non te ne esci così facilmente . A quel punto ti chiederò cos'è un attributo.... quindi evita di rispondere così |
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