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05-01-2012, 13.21.19 | #44 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
Mi ero rifatto a quanto sopra. Ma non è un problema perchè in effetti la discussione , per vari motivi, penso sia uscita dai binari iniziali posti da Il Dubbio e si riferiva ad un articolo non spirituale , ma di neuroscienze. Come è stato fatto rilevare il termine coscienza ha diversi significati relativi a diverse discipline del sapere. Francamente mi è difficile darle una definizione e il processo funzionale che la forma dal solo punto di vista neurobiologico. Penso che se fosse solo materia allora deve essere allocata in una posizione del cervello: corteccia cerebrale? Per me conoscenza non è coscienza; la coscienza la pongo al livello più alto del processo cervello/mente: memoria, conoscenza, pensiero, coscienza. Il primo è allocazione, la conoscenza è lo strumento, il pensiero è elaborazione, la coscienza è la consapevolezza di sè ed è la vera funzione discriminante rispetto a tutti gli altri esseri viventi(animali e vegetali). E' il pensiero superiore del dialogare con se stessi |
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21-01-2012, 12.24.56 | #45 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
Coscienza è la capacità in noi stessi percepita di sentire e valutare le cose a noi interne e dell'ambiente esterno...nonchè i nostri pensieri stessi. Ma forse si puo' andare piu' in là: su questo "tutto" di coscienza, noi umani ci ragioniamo e valutiamo nella più completa estensione temporale e spaziale e cerchiamo di prevedere quale effetto possa avere su di noi e sull'insieme di noi tutti...arriviamo alla coscienza di essere coscienti...ecco a questo gli animali...anche quelli superiori, forse non ci arrivano...ancora. Citazione:
Citazione:
Ma temo che dal punto di vista scientifico abbiamo detto ben poco. Credo che l'essere coscienti possa significare andare ancora oltre: coscienza sociale e capacità di costruire la storia della specie e dell'universo di cui averne coscienza...fino ad avere coscienza degli eventi accaduti o dei possibili eventi futuri...magari ci sarà una tempesta solare! Ecco in questo la mia gatta è un pò deficiente: non si preoccupa affato della CO2, del riscaldamento globale o se domani nevicherà...manco consulta il meteo...si proccupa solo di ricontrollare quel buchetto dove ieri ha visto scomparire un topolino....ecco di questo ha coscienza e memoria. |
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21-01-2012, 14.57.02 | #46 |
Ospite abituale
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Messaggi: 899
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Il fatto che della coscienza si stia discutendo in diverse discussioni quasi contemporaneamente, la dice lunga sia sul fatto dell'importanza che le si da e sia della difficoltà di riuscire a darne una collocazione correlazionale ad altre funzioni del cervello sia dal punto di vista fisico che del processo mentale.
Forse è il luogo o funzione in cui l'uomo si distingue per capacità di astrazione perché comunica con i simboli. Noi possiamo uscire mentalmente dallo spazio tempo( gli animali vivono l’adesso, il subito) e abbiamo la creatività artistica e scientifica .Il nostro pensiero segue diverse tipologie logiche: deduttive, induttive, inferenziali, ecc. ,ma riesce anche a costruire pensieri "laterali", avere visioni costruite sui percorsi che corrono fra logica, sensazioni ed emozioni. Forse esiste una trasduzione energetica in cui gli stimoli fisici diventano pensieri : sono fisici i pensieri?.Sono un’ altro tipo di energia? La coscienza di sè porta l’uomo necessariamente ad essere problematico, a farsi domande che altri esseri e la materia non si pongono. Se per il regno animale la problematicità sta nella risposta agli istinti fondamentali di sopravvivenza ,l ‘uomo è oltre questo aspetto in quanto non si accontenta della risposta fisica del cibo e della tana. L’uomo cerca una risposta di senso alla dinamicità del percorso esistenziale e capisce che è riduttivo il concetto di vita fra nascita e morte.Perché la vita, che senso ha, siamo solo biologia: nascere ,vivere metabolicamente, riprodursi e morire? Sono ad esempio quasi convinto che nella memoria del cervello noi leghiamo lo stimolo fisico esterno che ci viene dai sensi con delle sensazioni legate alle emozioni: l'una richiama l'altra e ad esempio le terapie psicanalitiche compiono questo percorso. Però sono d'accordo con il fatto che deve esserci qualcosa di scientifico per poter discutere, diversamente si rischiano le "chiacchiere". Io stesso ho parecchi "buchi" teorici del percorso cervello/mente e probabilmente le neuroscienze potranno aiutarci a chiarire meglio. |
23-01-2012, 15.18.41 | #47 | |
laquartavia.wordpress.com
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Ciao Paul11,
ti riporto un brano tratto dalla Quarta Via: "La coscienza è uno stato in cui non ci si può nascondere a noi stessi, e deve essere sviluppata nell'uomo. Questo sviluppo è parallelo e simultaneo allo sviluppo della consapevolezza. Non possiamo dire di non averla, quindi non significa uno sviluppo speciale di qualcosa che non esiste in noi; soltano che nella nostra vita è dietro le scene, sepolta profondamente in noi e addormentata. Può darsi che si svegli per un momento nella vita ordinaria, e se lo fa, particolarmente da principio porta sempre sofferenza, perché è assai spiacevole affrontrare la verità riguardante noi stessi." Citazione:
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26-02-2012, 03.02.15 | #48 | ||||
Ospite abituale
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
Riguardo al mondo animale, poiché anche loro hanno una memoria, non si può escludere che non abbiano una coscienza. Forse sarà più sviluppata verso certe cose mete e meno in altre, ma la coscienza, secondo me, c'è l'hanno e come. Da quest’assunto è nata la mia affermazione che la coscienza sia nata da una delle tante funzioni della memoria. Di fatto e sempre di più, mi convinco che: pensiero, coscienza, intelligenza ecc. siano tutti attributi convenzionali con cui noi indichiamo certe nostre caratteristiche, ma che, in ultima analisi, sia la memoria stessa che fa tutto da sola, a iniziare dalla prima forma di vita fino ad arrivare a noi. Citazione:
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Ultima modifica di Tempo2011 : 26-02-2012 alle ore 13.50.42. |
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26-02-2012, 17.04.11 | #49 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,706
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
Sono discussioni che ho iniziato io. Quindi la colpa è mia! Su quel che dice Tempo2011 ho già risposto abbondantemente. Lo ridico nuovamente e sintenticamente: non è indiscussione qui il contenuto della coscienza. Quindi anche se svuotassimo la coscienza della memoria e non rimanesse alcun che (ammesso che non rimanga alcun che) in senso contrario, non possiamo pensare di lasciare solo la memoria e pensare di aver dato alla coscienza una spiegazione. Perciò, anche se la memoria fosse una parte importante della coscienza (non voglio escluderla), non ne sarebbe la spiegazione. Spero di non dovermi ripetere. |
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27-02-2012, 20.54.39 | #50 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Cos'è la coscienza?
Citazione:
Temo che "spiegare" la "coscienza" senza alludere ad una origine e ad un contenuto (argomento) sia abastanza difficile: comunque di dove si origina e di che tratta la nostra coscienza? Cercherò si svolgere il tema! Tempo intende (ma è solo mia interpretazione) che tutto sia un esplicazione di una memoria universale… anche le leggi di natura…come, ad esempio, il ripetersi ciclico delle stagioni…fino al giungere dell’autunno quando gli alberi “ricordano” di lasciar cadere le foglie...il non farlo rimorde... La stessa legge di gravità che costringe l’acqua a scendere dalle montagne e costituire rivoli e fiumi, sarebbe “memoria” insita nelle molecole di H2O e prima ancora nei singoli atomi, nelle particelle, nel bosone di Higgs, ecc….ma ancora niente coscienza! Potenza della interpretazione!!! Per quanto riguarda la vita, però, una memoria all’origine,(3 o 4 miliardi di anni fa) è stata essenziale…come, del resto, lo è ora. Non certo un carattere della materia, o, all’opposto, una memoria neurale: intendo invece il RNA o il DNA (memorie/programmi genetici) senza le quali non ci sarebbe riproduzione e ripetizione delle specie, monocellulari o pluricellulari che siano. Certo che la coscienza di un sé cosciente è roba molto più recente…forse questione, non di miliardi, ma solo di un qualche milione di anni o meno…tanto che ancor oggi non sappiamo bene di che parliamo. Credo, comunque che tutto il pasticcio ed il discutere che si contrappone, derivi dal fatto che ci è difficile sfuggire all'idea che la parola "coscienza" implichi un significato etico...una sorta di guida per mantenerci in rotta eticamente oltre il raziocinio, addirittura, per i teisti, un qualcosa di extraumano. Per i teisti, infatti (e lo siamo un pò tutti, più o meno, data la comune origine culturale) la coscienza non sarebbe una semplice questione di sensazioni, controllo di sé e interazioni con l'ambiente, fino a costituire esperienza, conoscenza e raziocinio, ecc… ma sarebbe una questione di “anima” (!?) Quando, dopo aver commesso una marachella, non solo ci pentiamo...(e saremmo ancora in un ambito senso/raziocinante umano)..., ma diciamo che “ci rimorde la coscienza”...alludiamo, forse anche inconsciamente, a qualcosa che è oltre noi e di qui all'anima ed al suggerimento/disapprovazione del divino, fino a concepire il peccato, il passo è breve: il peccato è la macerazione dell’anima che la cattiva coscienza provoca! Comunque, sebbene l’indagine scientifica della mente sembri dimostrare che le manifestazioni coscienti dipendono da fenomeni biologici, una nostra tensione istintuale sembra ancora mantenere il vecchio dualismo cartesiano. La “coscienza” è comunque sempre un fatto eminentemente personale, poichè personale, e non sociale o collettiva, è la responsabilità. Diversamente sarebbe per la coscienza sociale e collettiva…che pure dovrebbe avere un senso…anzi sarebbe auspicabile. Tentare di penetrare la coscienza di qualcuno sarebbe “manipolazione” e “violazione”, quasi un reato: solo chi ne abbia licenza o patente e autorizzazione lo può fare…tipo il sacerdote per i teisti o il terapeuta dedicato per i laici. La coscienza è persino protetta dalla costituzione, tanto che “l’obiezione di coscienza” è legalmente riconosciuta e quando questa viene opposta, oltre non si può andare…una specie di quinto emendamento della costituzione USA. Non che ci sia niente di male sul piano etico, ma credo che, così impostata, la questione non abbia niente di scientifico e che quindi, su questa strada, una "conoscenza oggettiva della coscienza" non abbia sbocco e non possa andare molto lontano: non si può sperimentare l'anima o scriverne l'algoritmo! Possiamo invece sperare di capirci qualcosa se pensiamo lo “stato di coscienza” come risultanza di un processo biologico che si è evoluto, sia nelle varie specie che ci hanno preceduto, che in noi stessi: l’ideale sarebbe, come sopra accennato, giungere a definire una correlazione fra vari e successivi stati della mente/coscienza e corrispondenti stati fisico/neurali…e non è detto che qualcosa del genere non sia in corso: dalla macchina indagante emerge la coscienza!? Insieme, infatti, si sono evolute strutture sempre più adeguate dell’l'organo cerebrale per funzioni ad hoc intese come sensazioni e capacità di autocontrollo coerente vigile e cosciente, in interazione continua con l’ambiente… per sfociare in esperienza, affettività, conoscenza, raziocinio...fino al costituire ed emergere, in noi umani, dell'astrazione della “mente” che potrebbe essere il corrispettivo laico “dell'anima teista”. Su di un piano cartesiano la mente cosciente di sè, in relazione ad eventi interni/esterni, potrebbe estendersirsi fra le ordinate della consapevolezza e le ascisse della vigilanza. Parlo di noi umani perché siamo noi a scrivere la storia e a fare scienza…certo sarebbe diverso se le conclusioni le traesse un team di scimpanzé! Infatti non credo che possiamo arrogarci l’esclusiva della “coscienza di sé” sopra ogni altra specie. |
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