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13-11-2006, 11.07.39 | #32 | |
Utente bannato
Data registrazione: 24-10-2006
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
Citazione:
Pace Turaz, Si mi sono chiesto chi osserva, e ho visto che ci sono due principali punti di osservazione... L'IO SONO divino e L'IO SONO me stesso o egoico. Credo che l'inceppatura nei nostri scambi sia focalizzata su questo punto. Secondo me connettendo alla mente intuitiva cioè la mente del cuore, osserviamo l'ego dall'IO SONO divino, mentre se non eliminiamo gli ostacoli che non ci permettono di connettere quello stato di consapevolezza superiore, e mi riferisco naturalmente alle personalità egoiche separatrici, osserviamo l'ego dall'ego stesso. l'io sono divino... IL MOTORE PROPULSIVO CHE CI RICONDUCE AL PADRE. Credo che la differenza stia tra l'unità che propone la nostra natura divina cosmica e la separazione da Dio e dai fratelli che propone invece l'IO separatore o ego. Dunque credo che si debba arrivare ad una distinzione precisa tra L'IO SONO Divinò e L'IO STESSO egoico. Arrivare a comprendere, trascendere e secondo me eliminare L'ego separatore per ritrovare L'IO SONO divino, che risiede nel nostro cuore... che ne pensi? Pace Profonda Felice Ritorno Alla Fonte Sacra |
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13-11-2006, 12.02.04 | #33 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
Citazione:
concordo motore propulsivo che ti riconduce al padre tu lo chiami IO SONO io lo chiamo ego incanalato. ciao |
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13-11-2006, 12.04.31 | #34 |
Ospite abituale
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
Mmmh... scusate se intervengo nel vostro dialogo. Io sono uno terra-terra. Allora, punto primo, l'ego è stato "inventato" da Freud. Sarebbe l'Io, che agisce da mediatore fra gli impulsi inconsci e le regole sociali.
Purtroppo non so cosa ne pensi Jung, ma - mi sembra - nella psicoanalisi l'Ego deve essere forte, per non farsi sottomettere: in questo senso viene considerato come un fattore preponderante della porpria "identità" personale. Disfarsi dell'ego, sarebbe come disfarsi di sè stessi. E' sbagliato identificare l'ego con l'egoismo, l'egocentrismo o con i suoi eccessi. Se è troppo forte porta ai comportamenti tanto stigmatizzati da tutti, se è troppo debole porta a delle "malattie mentali", in cui il soggetto non riesce più a vedere sè stesso. Non conosco la dottrina di Budda, ma mi pare di aver capito, egli identifica delle personalità deviate, ebbene appunto esse sono devianti. Come ha detto Turaz, l'attenzione e l'osservazione sono sempre fatte dall'ego, o attraverso l'ego. Dare all'ego degli attributi e delle caratteristiche così determinate come fa Cruzdorada mi sembra come dargli vita, farlo diventare un'ente reale. Esso è - forse - solo una funzione della nostra mente. Identificare poi un ego egoico e un ego divino è totalmente arbitrario. Mi sembra una distorsione degli insegnamenti sacri. Ma se non è come dico, allora ritengo che gli insegnamenti siano sbagliati. Così facendo si divide l'ego in due, uno buono e uno cattivo. Io sono terra-terra. Per me siamo corpo. Lo spirito non esiste. Diciamo che riesco comunque ad accettare il vostro discorso identificando spirito e dio con la parola amore. Bisogna trascendere l'ego, questo sì, per arrivare all'amore. Bisogna comprenderlo, certamente, come ogni altra cosa. Allora posso dire di avere un ego amorevole, se ci riesco, e uno "cattivo", ma solo per identificare il fatto che in noi sono presenti varie pulsioni, e se ho un ego "cattivo" è perché questo non riesce a contenere appunto le pulsioni inconsce, o meglio gli stati emotivi che inconsapevolmente mi attraversano. Posso anche accettare il fatto che qualcuno riesca in quest'opera di "purificazione" attraverso delle esperienze mistiche, ma vorrei allo stesso modo proporre che abbandonare l'ego "cattivo" sia uno dei compiti della psicanalisi. |
13-11-2006, 13.01.36 | #35 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
Citazione:
concordo. detto in altre parole è così almeno a mio sentire. ciao |
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13-11-2006, 13.34.06 | #36 |
Utente bannato
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
Pace Profonda,
Lord Kellian Mmmh... scusate se intervengo nel vostro dialogo. Io sono uno terra-terra. Allora, punto primo, l'ego è stato "inventato" da Freud. Sarebbe l'Io, che agisce da mediatore fra gli impulsi inconsci e le regole sociali. Credo piuttosto che freud lo abbia utilizzato e nominato ma esiste da sempre... mmm, una domanda, da dove provengono quegli impulsi inconsci? Purtroppo non so cosa ne pensi Jung, ma - mi sembra - nella psicoanalisi l'Ego deve essere forte, per non farsi sottomettere: in questo senso viene considerato come un fattore preponderante della porpria "identità" personale. Sottomettere da cosa? Disfarsi dell'ego, sarebbe come disfarsi di sè stessi.E' sbagliato identificare l'ego con l'egoismo, l'egocentrismo o con i suoi eccessi. Se è troppo forte porta ai comportamenti tanto stigmatizzati da tutti, se è troppo debole porta a delle "malattie mentali", in cui il soggetto non riesce più a vedere sè stesso. Nella mia esperienza è il contrario, disfarsi dell'ego porta a ritrovare il SE in se stessi... l'ego agisce come inibitore del Se. Non conosco la dottrina di Budda, ma mi pare di aver capito, egli identifica delle personalità deviate, ebbene appunto esse sono devianti. Come ha detto Turaz, l'attenzione e l'osservazione sono sempre fatte dall'ego, o attraverso l'ego. Si l'osservazione può essere con o senza giudizio, ecco il senso di una osservazione che si effettua dallo spirito... non vi è orgoglio, ira, giudizio ecc. dunque credo che vi sia un IO SONO Divino, cioè, contattata l'essenza del nostro cuore possiamo allora unirci all'amore universale e esserlo, ma fintanto che avremo delle personalità autonome egoiche e separatrici che ci guidano, non arriverenmo all'essenza. Dare all'ego degli attributi e delle caratteristiche così determinate come fa Cruzdorada mi sembra come dargli vita, farlo diventare un'ente reale. Esso è - forse - solo una funzione della nostra mente. Credo che abbia già una vita propria, e analizzando bene i nostri comportamenti possiamo individuarlo. Dici che esso è "forse" solo una funzione della mente... Credo piuttosto che sia una entità oltre la mente, che utilizza la nostra mente per manifestarsi nella realtà... generando sofferenza Identificare poi un ego egoico e un ego divino è totalmente arbitrario. Mi sembra una distorsione degli insegnamenti sacri. Ma se non è come dico, allora ritengo che gli insegnamenti siano sbagliati. Così facendo si divide l'ego in due, uno buono e uno cattivo. Non sono stato chiaro... Non è egoico L'IO SONO Divino, è unione nel divino, assenza di giudizio assenza di personalità propria e fusione in una entità assoluta... che può certamente essere l'amore. Ma si fa presto a dire Amore... da dove arriva? Da cosa è costituito? Che funzione e quali livelli ha? Io sono terra-terra. Per me siamo corpo. Lo spirito non esiste. Diciamo che riesco comunque ad accettare il vostro discorso identificando spirito e dio con la parola amore. Bisogna trascendere l'ego, questo sì, per arrivare all'amore. Bisogna comprenderlo, certamente, come ogni altra cosa. Allora posso dire di avere un ego amorevole, se ci riesco, e uno "cattivo", ma solo per identificare il fatto che in noi sono presenti varie pulsioni, e se ho un ego "cattivo" è perché questo non riesce a contenere appunto le pulsioni inconsce, o meglio gli stati emotivi che inconsapevolmente mi attraversano. ma da dove provengono gli stati emotivi e le pulsioni che descrivi? Posso anche accettare il fatto che qualcuno riesca in quest'opera di "purificazione" attraverso delle esperienze mistiche, ma vorrei allo stesso modo proporre che abbandonare l'ego "cattivo" sia uno dei compiti della psicanalisi. Vi sono testimonianze abbondanti sulla vittoriosa realizzazione dell'opera... Credo che la psicanalisi avrebbe grossi giovamenti da una integrazione spirituale ed olistica, sulla visione della psiche umana... ho visto molti arrivare ad una esperienza mistica dopo anni di psicanalisi e dire... --se lo avessi fatto subito mi sarei risparmiato anni di sofferenze. Con questo non voglio asserire che la psicanalisi non sia strumento utile, anzi, vorrei però precisare che secondo me l'unione delle pratiche è la forza alla base della guarigione di dutti i tipi. Dunque credo che si debba essere uniti e non separati come lo vuole l'ego. Pace Profonda Tutti Per il Ritorno |
13-11-2006, 13.46.16 | #37 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
Citazione:
esatto. unione delle pratiche. unione che alla base ha il "succo". unione delle parti al fine di una consapevolezza maggiore |
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13-11-2006, 13.52.57 | #38 |
Ospite abituale
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
un saluto a tutti voi,
Con l'augurio che possa essere utile alla presente discussione, vorrei aggiungere queste brevi riflessioni tratte da un Maestro del Sufismo, lo Shaykh Ad-Darqawi saluti faqir An-Nafs (l'anima, la psiche, l'ego) e ar-Ruh (lo Spirito) Di Shaykh Darqawi An-nafs (l'anima, la psiche) e ar-ruh (lo Spirito) sono due nomi che designano una sola e medesima cosa, fatta della stessa essenza della luce, ma Dio ne sa di più. Questa cosa di sdoppia, in virtù di due qualità opposte, ossia la purezza e il turbamento, poiché la nafs, finché sussiste, è turbata, e il suo nome deriva da tale aspetto; ma se il suo turbamento scompare ed essa diviene pura sostanza, è realmente chiamata rùh. Vediamo del resto che i due s'attraggono vicendevolmente, giacché sono vicini l'uno all'altro, e ambedue sono in principio dotati di bellezza, virtù ed equilibrio. Ora, se Dio vuole santificare un suo servo, sposa in lui Spirito e anima, cioè fa in modo che l'uno prenda possesso dell'altro, la qual cosa accade quando l'anima ritorna dalle passioni che l'avevano allontanata dalla sua vera parentela e dalla sua patria, e strappata alla sua virtù, alla sua bontà, alla sua bellezza, alla sua nobilita, alla sua superiorità ed elevazione e a tutto ciò di cui l'aveva colmata il suo Signore, fino a negare la sua origine e a non poterla più approfondire; ma se non rimane oltre in questo stato, lo lascia e ne ritorna totalmente, lo Spirito la trasporta e le trasmette le verità e i segreti che Dio gli ispira, e che non hanno fine. Proprio nella misura in cui essa abbandona le sue passioni, si rafforza l'effusione dello Spirito da parte del suo Signore, in guisa che le nozze dello Spirito e dell'anima si moltiplicano, al pari dei loro frutti, ossia le scienze infuse e le azioni che ne derivano. Il godimento di ciò non può che portare l'uomo a contrariare l'anima (passionale) e a trascinarla malgrado le sue repulse, sgarberie ed esecrazioni, giacché un comportamento simile è facilitato all'uomo da tutto quel che vi vede di "luci", "segreti' e "profitti" spirituali. |
13-11-2006, 14.38.22 | #39 | |
Perfettamente imperfetto
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
Citazione:
La Comprensione di cosa sia l'ego, deviato, distorto, dritto o luminoso ecc. può avvenire solo con l'emergere della Consapevolezza, che non ha niente a che fare con l'ego. E' ovvio che l'intenzione di porre l'attenzione, l'osservazione sui propri processi mentali venga dall'ego ma poi, in questo approfondire meditativo, accade che si faccia spazio fra tutte le nuvole dei pensieri (variamente colorati di spiritualità o quant'altro) il puro cielo sottostante, non qualificato, che è l'Osservare neutro di qualsiasi oggetto mentale che appaia sullo schermo della Coscienza, senza nessun giudizio, valutazione, ecc... cose che tra l’altro non sono altro che proiezioni dell'ego. Qui si nota sempre la differenza fra chi ha confidenza ed ha una vera esperienza con stati meditativi e, invece, altri che sono solo pensatori, ideologi, di cose presunte spirituali. Come si fa a disfarci dell'ego? Per disfarci dell'ego innanzitutto, a mio modesto parere, bisognerebbe conoscerlo per quel che veramente è, vedere come opera e come si nasconde, mimetizza... Per far questo il Budda e non solo ci hanno insegnato tanti metodi, tecniche, insegnamenti... Una volta smascherato, il suo potere autoipnotico si disfa da solo. Allora diventa uno strumento funzionale per relazionarci con le convenzioni mondane, con l’ego altrui... ma non più come soggetto auto identificato con le proprie rappresentazioni ma mezzo comunicatico formale al Servizio della Consapevolezza. Quella Consapevolezza Coscienziale disidentificata dall'agente personale che è la "nostra" Essenza, la quale ha una ben altra visione di Sè ed del Mondo. Una visione non più duale... dalla quale discende poi un agire e un sentire conseguente. Ultima modifica di Mirror : 13-11-2006 alle ore 15.19.35. |
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13-11-2006, 15.10.43 | #40 |
Ospite abituale
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Riferimento: Che cos'è l'ego, come disfarcene?
Sì, Cruz, in un certo senso hai ragione tu. Infatti ho messo "inventato" fra virgolette. Già i romantici parlavano di Io e di Inconscio se non sbaglio. Freud ha reso "scientifici" questi termini. Ma un'altra cosa che volevo far notare è che si tratta di un'idea partorita dalla mente umana, che - per il momento - si può adattare alle nostre conoscenze. Nulla esclude che in futuro venga sorpassata, così come è stata per molte altre idee pre-psicologiche.
Non capisco se la domanda sull'inconscio che mi poni due volte è un trabochett: mi stai chiedeno di spiegarti cos'è l'inconscio o stai sottointendendo che le pulsioni emotive derivano dall'ego? Guarda, spiegare cos'è l'inconscio non sono proprio in grado. Però nella visione di Freud esso è separato dal conscio, per definizione. Sono antagoniosti. Da quello che ho capito io c'è una nostra parte conscia e tendenzialmente razionale che ragiona, decide, controlla, esegue, ordina, comanda, agisce. E in questo senso l'ego è una cosa positiva. Serve per muoversi nel mondo. L'inconscio mi sembra una zona oscura, che non è alla nostra ATTUALE portata. Lì si annidano le emozioni represse, i sogni dimenticati, le esperienze del passato rimosse, i desideri innominabili. Attraverso l'analisi e l'autonalisi si può conoscere parte del porprio inconscio, che così diventa conscio. Si conosce sè stessi, si impara meglio a controllare le proprie reazioni emotive. Si costruisce un ego più forte che sappia tenere a bada questi impulsi e che non si faccia sottomettere da essi o dalle regole imposte dalla società e dai genitori, interiorizzate nell'infanzia. (e chiedo scusa agli eventuali analisti che leggono le mie improvvisate spiegazioni). Poi tu dici che l'ego agisce come inibitore del sè. Ma se intendiamo con ego quello che intendo io questo è ovviamente - da quanto detto sopra -impossibile. A meno che non sia distorto, iper-ampliato e ricopra tutta la tua identità. Per l'appunto egocentrismo ed egoismo. Tu dici che è l'ego a portare sofferenza e che te ne vuoi disfare. Io ripeto che per me tu ti riferisci a un ego distorto e "cattivo". Se l'ego è normale ed "adulto" esso è un principio vitale, del quale non puoi fare a meno. In un certo senso possiamo dire che è solo una questione di definizioni. Infatti quando tu dici di ritrovare il tuo vero sè, mi auguro che tu non intenda smettere di ragionare e lasciarti andare ai tuoi stati emotivi. Tu dici che in assenza di ego non vi sono rabbia e gelosia, per esempio. Perché il vero sè è quello "amorevole". Io dico che questo vero sè è tipico di una personalità con un ego equilibrato. Tu consideri l'ego un ente autonomo, quasi un inviato del demonio che ci confonde, da scacciare. Io ripeto che vedo una funzione della mente che può essere in armonia oppure in disarmonia. E' come se tu vedessi che qualcuno o qualcosa ci ha infilato nella testa un ente venefico da maledire. La natura o dio o il demonio ci ha dotati di una finta identità che ci fa solo sbagliare e che noi dobbiamo eliminare per trovarne un'altra. Siamo abbastanza d'accordo sul considerare il divino come amore, mi sembra. Solo che non capisco perché tu debba desiderare di perdere la tua personalità! Cosa ti ha fatto di male? Perdonala, semmai: tutti noi sbagliamo. Ma siamo sempre noi stessi e valiamo in quanto individui, non in quanto massa. Dio non ci chiede di annullarci. Altrimenti non ci avrebbe fatti diversi, ma tutti uguali. La diversità è un bene. Non è solo "separazione" dal divino. Il creato è differenziato per sua natura. Alla fine mi sembra che non ti scagli contro la psicanalisi, però fai un po' di polemica: io ti potrei dire che ho visto molti casi di esperienze mistiche andate a male che si sono risolte solo grazie all'aiuto della psicologia clinica. |