Tutti noi potremmo dirti la stessa cosa: tu non hai fatto le nostre, di esperienze. Nessuno può essere certo che la sua sia la VERITA'.

Quello che più mi rattrista comunque è il fatto che tu sia arrivato agli insulti, e questo è davvero deplorevole per una persona che crede di aver trovato la Verità.

Per Alek
Mi dici una cosa?
queste esperienze di cui parli sono accadute a te o ad altri?

Ti mando un messaggio privato più tardi, altrimenti andrei fuori tema e poi finisce che chiudono anche questo topic

MI sono sempre domandato se un’esperienza vissuta, per quanto pregnante ed intensa, possa mai essere sintomo o sinonimo di verità, cioè se l’esperienza diretta sia unico elemento atto ad attestare la veridicità di quanto si è esperito. Se così fosse non avremmo dubbi di sorta: ogni esperienza è fattualità e verità. Ma questo percorso logico dischiude la porta ad esperienze del tutto surreali, tipo il volo in assenza d’appendici tecnologiche, i viaggi iperuranici. Non solo, dischiude le porte anche al mondo onirico, perché anche nel sogno si vivono esperienze. Se le dimensioni surreali, cioè quelle che il buon senso suggerisce siano al di là della possibilità di veridicità e realtà, non possono essere assunte come esperienze attestanti la fattualità degli eventi, credo vi sia da fare un’importante distinzione. Ciò che è vero è l’episodio, reale o surreale, che ci vede coinvolti: per esempio un sogno. In questa dimensione effettivamente noi siamo coinvolti entro e da un’esperienza, quella che è posta in essere dal sogno stesso, dal nostro atto di sognare. Quindi vi è una realtà, ma il contenuto del sogno, cioè la visita di mondi surreali, può essere ritenuto reale e veritiero, tanto da attestare la consistenza e l’essenza stessa di ciò che si è esperito? Credo che il buon senso di ciascuno di noi possa fornire una chiara ed inoppugnabile risposta negativa. E’ forse reale il volo di una persona che spicca un salto dal balcone e si abbatte al suolo senza alcuna possibilità di superare il fisiologico limite imposto all’uomo, per come lo intendiamo, per come lo percepiamo nella semplice osservazione di un uccello che si libra nell’aria? E’ reale il precipitare, non è reale il volo, anche se per quegli attimi che separano il salto dallo sfracellio al suolo, per quegli istanti che separano la vita dalla morte, in quei secondi che riempiono l’allucinazione, per quel tempo che riempie la distanza fra il balcone e il suolo, la persona in questione ha veramente vissuto l’esperienza del volo. Ma cosa vi è di vero in ciò se non la propria sensazione? Un’esperienza, se sdoganata dalla necessità di accogliere una discreta dose d’oggettività, è in grado di dimostrare solo una cosa, che si è vissuta un’esperienza, che, in quanto testimoniata – ci auguriamo in assoluta buona fede -, non può essere negata, ci si deve affidare alla testimonianza confidando nella sincerità e buona fede di chi se ne fa testimone, ma non è atta a dimostrare la veridicità fattuale di quanto si è vissuto. In caso contrario, se l’esperienza fosse sempre veritiera e dimostrativa dell’esistenza, della realtà e della veridicità del suo contenuto, dovremmo ammettere che ogni esperienza è testimone della realtà. Ma sappiamo bene che così non è. Poco rileva asserire che ci sono esperienze assolutamente vere di per sé ed altre improbabili o impossibili, perché in tal caso ci dovremmo affidare all’opinione di chi attesterebbe questa circostanza, quindi un’opinione tendente naturalmente a relativizzare ciò che si dichiara essere oggettivo. L’esperienza dimostra e testimonia solo sé stessa, non altro. Ciò che differisce nelle esperienze di ciascuno di noi è solo il grado o livello di probabilità, trattandosi così solo di un’approssimazione al vero, cioè una verosimiglianza, e non certo del Vero.
Ciao

Evidentemente non le sbandieriamo le nostre esperienze, come invece fai tu, spinto probabilmente dal tuo Ego.

Definire caprone una persona non è un insulto? Hai delle strane misure.

Lo puoi sapere solo facendo esperienza diretta e personale di Dio...come? Per esempio entrando in un gruppo di preghiera e partecipando ai vari incontri....

Sembri un testimone di geova che insiste per trovare adepti. Ora ci mancava solo che iniziassi a consigliare di provare la tua strada.
Ti costa tanta fatica accettare che ognuno abbia la sua?

Mi dispiace ma io non ho definito nessuno "caprone"...il caprone semplicemente l'ho trovato nelle espressioni di turaz (le avevo apposta evidenziate in rosso), dei vangeli apocrifi e nelle teorie del tutto che non fanno altro che negare, oltre l'esistenza di Dio, anche quella di Satana.... E si sà, l'opera più terribile che Satana possa fare è proprio far credere che lui non esista, perchè così può agire indisturbato e in modo più subdolo!...

Allo stesso tempo facendo credere che esiste (almeno nei termini indicati da te) gli si dà un potere che altrimenti non avrebbe.