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08-03-2006, 09.36.18 | #41 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
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Citazione:
No, mi riferivo agli insegnamenti del Vajrayana e dello Dzogh Chen, a cosa accade nel momento della Morte (Fisica o Mistica) e cioe' la manifestazione del Corpo di Luce di Arcobaleno o di Diamante. Vajradhara e' un corpo di diamante.QUI Nella pura dimensione del Sambhogakaya il Maestro si puo' manifestare nella dimensione visionaria. La visione Tantrica sostiene che la Divinita' pur essendo UNA si manifesta in infinite altre Divinita' che sono gli Esseri che hanno terminato il Ciclo delle Incarnazioni. Tutto questo Yoga e' basato sul Deva Yoga, sino alla terza iniziazione. Lo sviluppo della Coscienza Ordinaria verso la Coscienza Illuminata e' guidato direttamente dalla Divinita'. Direi che i tantra esterni, quelli più antichi (Kriya, Carya/Ubhaya, Yoga) sono incentrati sul culto della divinità, ossia sulla relazione tra il devoto e la divinità esteriore: a) nel sistema Kriya gli aspetti esteriori del rito (oggetti rituali, dieta, vestiti, calendario, astrologia, gesti ecc.) sono molto importanti e la divinità è concepita come un sovrano, mentre il devoto si sente come un servo; b) nel sistema Carya/Ubhaya gli aspetti esteriori sono importati tanto quanto quelli interiori (la visualizzazione, la concentrazione, l'esperienza meditativa) e la divinità viene percepita come nel sistema successivo; nel sistema Yoga gli aspetti interiori (in particolare la meditazione sull'unione) sono più importanti di quelli esteriori e la divinità è come un amico o fratello/sorella,. I tantra interni (Mahayoga, Anuyoga e Atiyoga secondo la classificazione Nyingma, oppure Anuttarayoga padre, madre/yogini e non duali secondo le altre scuole) sono incentrati sulla riconoscimento della divinità interiore in se stessi e in tutti gli altri esseri (mandala). Nel sistema del Mahayoga la visualizzazione di se stessi come divinità e del mandala è graduale, in quello dell'Anuyoga è istantanea, mentre nell'Atiyoga non c'è visualizzazione perché il riconoscimento della divinità si basa sulla comprensione immediata della consapevolezza di sé o autocoscienza (rang rig = rig pa) come chiara luce figlia e sul suo rapporto naturale e incontro/fusione non forzato con la chiara luce madre o natura ultima (dharmatâ). E' una Alchimia della Luce che si sviluppa gradualmente, a seconda delle capacita' dell'individuo attraverso la fase di generazione (Tib. Kye Rim; Scr. Utpattikrama) e Completamento (Dzogh Rim e Sampannakrama). Si ripercorre, all'inizio concettualmente poi sempre piu' per esperienza diretta, il mistero della Creazione dall'Assoluto Immanifesto alla Manifestazione. E' questo il tantra Buddista, di cui oggi purtroppo sono pochi coloro che ne hanno conservato in senso profondo. L'insegnamento e' degenerato in fredde tecniche ascetiche, ma alcuni maestri ci sono anche in questa dimensione. Uno di questi, perfettamente sconosciuto e' Lodro Gyatso. QUI |
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