Maharaj ha ragione quando dice che si deve pensare "indipendente", "quieto e profondo".
Ha anche ragione quando dice che non si deve credere in qualche insegnamento o scrittura soltanto perche questi forse sono tradizionalmente rispettati.
Peccato però che lui stesso non segue questi ideali. A me sembra che lui faccia degli affermazioni non sostenuti da argomenti logici.
Per me, l´unica cosa che importa è se una spiegazione è logica o no. Per me non è importante se un fenomeno viene spiegato da un proffessore o da un laico, la cosa importante è se la spiegazione è logicamente motivato e sostenibile.
Nel testo di Maharaj non trova nessuna spiegazione logica, ma lui si riferisce al suo Guru. "Il mio Guru ha aperto gli occhi spirituali", e continua: "Ciò che ascoltano da me è la diretta verità, così come l´ho sperimentata...."
Sembra che lui appella alla facoltà istintiva dell´uomo di credere in quello che dice lui, soltanto perche secondo lui i suoi "occhi spirituali" sono stati aperti.
Se fosse così perche non vede qualcosa "spirituale"?
Se esistono degli "occhi spirituali" di che cosa servono se quello che chiamiamo "spirituale" o psichico non esiste?
Quando dice che non rinasciamo "mai più come lo stesso corpo" è naturalmente giusto, fortunatamente rinasciamo in un corpo nuovo.
Lui ha ragione quando dice che non si deve sbagliare identificandosi con il corpo fisico attuale o con l´identità o con la coscienza legata al corpo fisico attuale.
Lui dice: "invece di avere accettato un fenomeno come manifestazione dell´immanifesto, è avvenuta una erronea identificazione con una pseudo-entità ed stato creato un fantasma con una presunta esistenza autonoma".
Lui pensa, o ha la presunzione, che tutti che hanno l´opinione che la vita si basa fra l´altro sulla reincarnazione, credono o sono oggetto dell´illusione che è questa "fantasma" che rinasce ed è soggetto al karma, ecc
Però questo non è la mia opinione. Quando io ho parlato dell´Io parlo appunto di qualcosa immanifesto o "non manifestato", siccome l´Io in se stesso non può essere definito con un analisi oltre quella che "esiste". L´io esiste indipendente da qualsiasi cosa o fenomeno creato. L´io è eterno e infinito ed in realtà esiste soltanto un unico Io. È dunque lo stesso Io che si manifesta in ogni essere vivente.
Se l´Io non esiste, e dunque non fosse qualcosa altro della nostra coscienza, i pensieri ed il corpo, come mai abbiamo dovuto trovare un nome per questo Io non esistente?
Se questo fattore più intimo in noi non esiste, perche percepiamo dentro di noi, un tale Io che guida i nostri pensieri e le nostre parole quando parliamo, ed adesso, quando comunichiamo attraverso "cyberspace" ecc.?
Non è mai sucesso che qualcuno ha creato un nome per un oggetto o un fenomeno non esistente.
Il fatto che ogni individuo o popolo, pima o poì, arrivano a un punto dove devono trovare un nome per questa realtà, è in se stesso una prova del fatto che l´Io esiste.
Se qualuno prova di argomentare per la "non esistenza" dell´Io, si deve chiedersi, chi è, che vuole fare questa argomentazione?
Se non esiste un Io, chi può venire in mente di negarlo ?
Se non esiste un Io individuale, perche non diciamo che è il cervello che parla, i piedi che camminano, la buca che parla, ecc ?
La nostra esperienza quotidiana della vita è che c'è qualcosa dentro di noi che è qualcosa altro di tutto quello che è movimenti, vibrazioni, energie o materia. Siccome tutte questi fenomeni sono logicamente creati e guidati, diventa anche logico che c'è qualcosa o qualcuno che può creare logicamente e può guidare i pensieri e la nostra volontà.
Questo deve necessariamente essere qualcosa che è separato dai movimenti o i detti fenomeni, deve essere un punto fisso.
Per muover un oggetto nel mondo fisico occorre un punto fisso. Così è anche riguardando il "muovere" dei pensieri e della volontà ed il corpo.
Così penso dIO.
Ciao.
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