caro Yam,

i problemi nascono dalla mente o dalla realta'? ... se la risposta della mente alle difficolta' del reale è irrazionale, la mente sarà attraversata da idee irrazionali (rabbia, agitazione, esaltazione, depressione, etc.): darne un giudizio negativo serve a qualcosa? Osservale, lasciale decantare, lascia che l'acqua torbida (per il troppo "rimestìo mentale") torni limpida, da sè (... agire senza agire, wei-wu-wei secondo il Tao)!



Se la consapevolezza non produce serenita' imperturbabile, a che mi serve?
Non "attaccarsi" neppure a questa gioia di vivere significa goderne come di una naturale conseguenza (... come l'erba che cresce da sè e la primavera che viene, senza che io mi affanni a far nulla). A quest'alba chiara arrivò Siddharta.

Consapevolezza per me è ... esser consapevole di ogni cazzata che dico o scrivo! Non sono più avanti di te, sono un viaggiatore nel cuore della notte, come te. Ne abbiamo di merda da spalare! ... ma con calma e dignità, senza agitazione. Non vedremo la luce, ma un qualche chiarore si scorge au bout de la nuite.

:-)

C'e' forse una separazione tra mente e realta'?

E poi cosa vuol dire che la mente deve dare risposte razionali alle difficolta' del reale? Perche' pensi di poter governare le emozioni con la ragione?

Scusa ma la funzione delle emozioni non e' quella che indichi tu, le emozioni hanno una funzione evolutiva sempre...anche se un certo pensiero dominante sia in oriente che in occidente, con una visione negativa della vita, le ha relegate al ruolo di "perturbatrici". La consapevolezza viene utilizzata appunto come punto di appoggio per lasciar decantare. Aberrante.
Le emozioni sgorgano dalla pura consapevolezza e sorgono dal con-tatto con l'oggetto...occorre "toccare" la Vita....non bloccare la Vita.....




Sono daccordo e considero il Siddharta di Hesse come un vero e proprio Sutra. Ma quella la definirei piuttosto Saggezza.....e tienila stretta....quella gioia di vivere.
Osserva come ci sia una predominante visione negativa della vita, in tutte le religioni....forse te ne sei gia' accorto....


No, io di merda da spalare non ne ho...e neanche tu.

Ascoltate, manovali delle concimaie!
Io penso che voi potreste essere deficienti nella conoscenza delle emozioni.
E questo lo mi si è rivelato quando avete detto che:
Le emozioni sgorgano dalla pura consapevolezza e sorgono dal con-tatto con l'oggetto...occorre "toccare" la Vita....non bloccare la Vita.....

E’ vero! avete ancora tanta caca da spalare!
Sutrare, riportare cioè quello che si legge dai vari romanzi in momenti di depressione senza sapere cosa si riporta, porta appunto a portare letame.

Prima di continuare a letamarvi, vorrei che mi elencaste alcuni nomi di emozioni, che come dite voi, risorgono dalla pura consapevolezza.

Che c'entra ciò col topico?

Ilpe lo so che hai una rigida visione tradizionale di tutta la faccenda spirituale, come anche il tuo amato Jiddu aveva...a parte il suo rifiuto della religione organizzata, non ha infatti detto nulla di nuovo....... gia' le Upanishad indicavano quel modo di procedere privo di immagini, di icone e basato sulla pura presenza ovvero nulla che si discostasse dalla clericale visione storica delle cose della sua amata India e non solo....
Visione negativa della vita, che anche tu manifesti a destra e a manca.
Non c'e' nulla in questo e in altri mondi che non sgorghi dalla infinita potenzialita' creativa dell'Essere, nulla.

Quella che tu chiami consapevolezza non e' altro che un pensiero, il pensiero dell'io, quella pura sensazione di essere. La tradizione ha sempre indicato nello spostare l'attenzione dalla periferia al centro come la via .....ma questo e' solo un escamotage per far si che la Vita (pensieri, sensazioni, emozioni) muoia sul nascere, perche' li vengono a cadere tutti gli impulsi vitali. E' una rinuncia a vivere.

Troppo difficile per te Ilpe, cosi ancora ancora-to alla tradizionale e dogmatica visione della negazione della Vita.

Ogni emozione ha una sua funzione, potente stimolo evolutivo della coscienza individuale.

Siccome il capo post del topico è alquanto delirante, risulta difficile trovare una via particolare da seguire per il nirvana.
Io non conosco direttamente i insegnamenti del Budda Osho, ma sono convinto che tutti i Grandi spiriti sot sotto dicano le stesse cose... quindi una volta che tu hai puntato un Grande spirito che ti è simpatico e cerchi di fartelo circolare attorno alla tua crapa ,alla fin fine questo andrà comuncue bene.
Okkio però!
Il problema sarà che poi uno segue il insegnamento del Grande Spirito a proprio uso e consumo e così stravolge il pensiero originario...

Io, se ancora non lo avete immaginato, faccio riferimento al Grande Jiddu che sulle emozioni ha tenuto centinaia di sedute con seduti fermi ed immobili ad bocca aperta tanto lungamente Lui la sapeva lunga su questo emozionante argomento.
Io ancora sono seduto... con la bocca piena di mosche... e se, come ho pensato prima, tu volessi impostarmi alcuni tipi di emozioni ti strombazzo il mio pensiero che sono certo non si distacca molto da quello del Grande spirito del Budda.

Ne Osho, ne' Jiddu, ne questo ne quell'altro, questi miti viventi sono la prima cosa da smitizzare...errarono eerrarono ancora.....e fecero piu' danni che altro!

Io penso che Ludwig abbia investigato poco o niente, ma invece abbia copiato quasi tutto il suo pensiero da quello di Jiddu.

Chi? Van Beethoven?
Se alludi a quello li sotto la mia firma non so neanche chi sia.

Giunto ed instaurato lì sotto inaspettatamente per caso... proprio come il mio..