1° mistero marino forza 3
(...)Il piacere è la struttura della società. Dall'infanzia fino alla morte andiamo segretamente con astuzia o anche apertamente inseguendo il piacere. Perciò qualsiasi sia il nostro tipo di piacere, credo che dovremo essere molto chiari a proposito poiché esso guiderà e modellerà le nostre vite. È perciò importante per ciascuno di noi studiare attentamente, con titubanza e delicatezza questa faccenda del piacere, poiché raggiungere il piacere, e quindi nutrirlo e mantenerlo è una necessità fondamentale della vita e senza di esso l'esistenza diventa ottusa, stupida, solitaria e priva di significato.
Potreste allora chiedere perché la vita non dovrebbe essere guidata dal piacere. Per la semplicissima ragione che il piacere deve portare con sé dolore, frustrazione, sofferenza e paura, e, come conseguenza della paura, la violenza. Se volete vivere a questo modo, vivete a questo modo. La maggior parte del mondo, comunque, lo fa; ma se volete essere liberi dalla sofferenza dovete comprendere l'intera struttura del piacere.
(...)
Il piacere nasce attraverso quattro stadi - percezione, sensazione, contatto e desiderio. Vedo una bellissima (ma)donna, e allora provo una sensazione, una reazione,... [bannato da ndr]
Oppure vedo una bella nuvola, o una montagna che si delinea netta contro il cielo, o una foglia appena nata in primavera, o una profonda valle ricca di incanto e di splendore, o uno splendido tramonto, oppure un bel viso, intelligente, sveglio, ma non conscio di se stesso e quindi non più bello. Guardo tutto ciò con intensa gioia e per il modo con cui osservo non esiste osservatore ma solamente vera e propria bellezza come amore. Per un momento tutti i miei problemi, ansietà e miserie sono assenti - esiste solamente quella cosa meravigliosa. Posso guardarla con gioia e il momento dopo dimenticarla, oppure interviene la mente, e allora ha inizio il problema; la mia mente continua a pensare a quello che ha visto e alla sua bellezza; mi dico che mi piacerebbe rivederla ancora molte volte. Il pensiero comincia a far paragoni, a giudicare e a dire, "voglio averla di nuovo domani". Il protrarsi di una esperienza che per un solo secondo ha prodotto gioia è sostenuto dal pensiero.
La stessa cosa succede per il desiderio sessuale o per qualsiasi altra forma di desiderio. [io per es. una volta mi sono sentito parte del tutto è.... Ndr] Non c'è niente di sbagliato nel desiderio. (Reagire è perfettamente normale. Se mi pungete con una spilla io reagirò a meno che non sia paralizzato.) Ma a tal punto interviene il pensiero che continua a ripensare alla gioia e la trasforma in piacere. Il pensiero vuole ripetere l'esperienza, e tante più volte la ripetete, tanto più essa diventa meccanica; più ci pensate, più il pensiero da forza al piacere. Così il pensiero crea e sostiene il piacere per mezzo del desiderio, e gli da continuità, e la naturale reazione di desiderio ad ogni cosa bella è corrotta dal pensiero. Il pensiero la trasforma in un ricordo e il ricordo è nutrito dal continuo pensarci.
Naturalmente a un certo livello il ricordo ha un posto. Nella vita di tutti i giorni non potremmo assolutamente andare avanti senza
di esso. Nel suo campo deve essere efficiente ma c'è uno stato della mente in cui ha pochissimo spazio. Una mente che non sia paralizzata dal ricordo gode di una vera libertà.
(...).
Da “libertà dalla sete di conoscenza”
Di Jail Killer
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