L'alfabeto ingenera oblio nelle anime di chi lo imparerà: essi cesseranno di esercitare la memoria perché fidandosi dello scritto richiameranno le cose alla mente non più dall'interno di se stessi, ma dal di fuori, attraverso segni estranei: ciò che tu hai trovato non è una ricetta per la memoria, ma per richiamare alla mente. Nè tu offri vera sapienza ai tuoi scolari, ma ne dai solo l'apparenza, perché essi, grazie a te, potendo avere notizie di moltissime cose senza insegnamento, si crederanno d'essere dottissimi, mentre per la maggior parte non sapranno nulla; con loro sarà una sofferenza discorrere, imbottiti di opinioni invece che sapienti. ( Fedro, 275 a-b)

Più che giusto,ma,dopo Socrate,arriva Aristotele.
E,con Aristotele,la fine della saggezza,perchè lui voleva che il linguaggio spirituale seguisse le regole di quello matematico scientifico.Il che è impossibile.
Nel linguaggio spirituale il bianco è nero e il bene è male,io non sono mai nato e mai morto e l'universo sono io.
Per capire questo bisogna rimanere con Socrate e i presocratici.
O no ?

Om!Mani,padme hum!

Kantai.

Quindi tu sai tutti gli alfabeti possibili e immaginabili...

Anche nel linguaggio matematico esiste un zero negativo ed uno zero positivo
Anche nel linguaggio della fisica quantistica, io sono qui e dappertutto e, nello stesso tempo non sono da nessuna parte.
Forse la teoria secondo cui il linguaggio spirtituale non può seguire le regole di quello matematico scientifico, è leggermente da rivedere.
Giorgio

certo! ma io ho trasceso !!!

quel che vuole dire Socrate secondo me, è molto semplice e prezioso ... ci raccomanda di divenire tutti filosofi ... esercitare la mente al pensiero, alla elaborazione, alla sintesi dei dati, allo smaltimento dei rifiuti .. alla ri-composizione dei pezzi ... e su questo si può discutere ...

Kant ... l'universo si basa su equazioni numeriche e si basa su equilibri calcolabili ... se dio e tutto .. tutto è anche matematica .. separare la scienza dallo spirito equivale ad una pianta senza seme.
Prima o poi morirà senza eredi ...

Hai presente il Philadelphia experiment !? Indovina un pò chi era lo scienzato presente all'esperimento?? A. Eistein ... in quell'esperimento si dimostrò che la matematica con "qualche" equazione può comprendere il funzionamento delle leggi cosmiche. Se non è comprensione questa .. se non è conoscere l'universo nella sua totalità questo .. cosa lo è .. ?

Forse vedi Aristolele solo come un pensatore antico che di matematica non sapeva nulla se non il conosciuto ... ma chissà che forse aveva già compreso più di noi ?

Forse sarebbe da valutare un altra interpretazione delle sue teorie ...

Gyta

Gyta

Quindi il Dotto non e Sapiente......la conoscenza è in noi e il resto è..........? Claudio

Senza la conoscenza non saremmo qui davanti ad un computer a parlare di...... conoscenza.

Gli artigiani di un tempo si tramandavano di padre in figlio la conoscenza di un certo lavoro. Ma la conoscenza da sola non
basta va applicata e migliorata.

Se dovessimo imparare da soli, ad ogni vita, le stesse cose saremmo ancora nelle caverne.

E chi ci dice che qualcuno di noi non ha lasciato un qualche segno importante in altre vite e che ora deve riprendere?!

Sentirsi importanti solo perché si è letto un libro importante è totale stupidità. La conoscenza mentale è vuota e inutile.

Cosa dice Ulisse nella Divina Commedia ai timorosi compagni?
"fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza" non so se l'ho scitto bene sono anni che non rileggo gualcosa di così stupendo.

Ma è una frase talmente bella che dovrebbe insegnarci a proseguire nella conoscenza. Ed oggi ne abbiamo tanto bisogno perchè nonostante i telefonini stiamo tornando ad essere bruti.

Ciao
Mary