ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
29-05-2005, 08.50.06 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
|
nino musso , stupendo quel che hai scritto. Mi sembrava di vedere
quella cavernicola a cui noi dobbiamo quel che siamo e saremo. Lo so che non c'entra molto ma non ho potuto fare a meno di collegare le due cose. Ieri sera vedevo su rai 3 "Ulisse" un servizio sulla bomba atomica del sei agosto 1945. Non mi era mai capitato di vedere immagini così terribili. Mi sono domandata ancora il senso. Non ho trovato una sola risposta convincente in quel momento. La conoscenza dell'uomo che distrugge l'uomo?! La faticosa conoscenza dell'uomo delle caverne aveva lo scopo di evolvere gli esseri umani. Che cosa è successo lungo il cammino? Chi è il vero colpevole di simili catastrofi? Ieri sera mi sembrava quasi ridicolo che gli americani dessero la colpa agli stessi giapponesi di quella "cosa" che essi avevano lanciato dal cielo. O forse è ora di smetterla di andare in cerca di colpevoli, una caccia inutile visto che le colpe non sono mai attribuibili così nettamente a nessuno. Siamo inevitabilmente, meravigliosamente, terribilmente legati gli uni agli altri che ogni mio pensiero, ogni vostro pensiero costruisce il futuro. E la conoscenza interiore e mentale sono le lanterne che ci permettono di guardare dove mettiamo i piedi. Buona Domenica ciao Mary |
31-05-2005, 04.59.07 | #14 |
Ospite
Data registrazione: 06-04-2005
Messaggi: 24
|
Ciao, Mary.
Può sembrare un saluto Soltanto, ma è un saluto stile Matrioska, uno dentro l'altro. Venerdì sera stavo vedendo anche io rai tre "Ulisse". Gli stessi americani, sgangiata la bomba, hanno detto (ben doppiati): "Dio mio, cosa abbiamo fatto..." É come tu dici alla fine, che ogni nostro pensiero e atto influisce. Del singolo. Molti americani hanno vissuto, pur dicendosi Non potevamo fare altro, la lacerazione. Parli in un modo chiaro e pieno, leggero, ecco la parola giusta, e dire che parli di cose Terribili, come dici, e naturalmente non stai facendo domande. Mentre le scrivevi ti sentivi leggera? Da quel che dici, no. Ma da come lo dici, sì. C'è silenzio. L'aria è calma. Per tre volte il giapponese veduto di schiena mentre brucia, ormai morto. Quando vedo dei morti, simili, a me viene di infilarmi dentro di loro, come posso, e immagino e penso e immagino di sentire quello che vivevano. Comunque sento. É una specie di Commozione molto silenziosa. Nella cosa scritta la scorsa volta ho parlato di gatti anche. É il mio modo per esprimere leggerezza. Ci ho messo 2 ore per collegarmi con internet stasera! Per cui, talmente mi ha stancato l'attesa che sono divenuto contento! É come dici, il non cercare colpevoli. Natualmente appena se ne vedo uno che sta compiendo una azione Brutta, dargli una bella Bastonata. Da Buoni che siamo almeno una bomba atomica metaforica.... e la bastonata. Mi ricorda Woody Allen in un film, si trovava ad un party, e uno gli diceva:" Ho letto sul giornale un articolo contro quei fascisti, li stracciava, li faceva a pezzi." E lui: " L'articolo va bene... Ma delle Belle Bastonate..." Richard Bach scriveva in un vecchio libro dal titolo"Illusioni": (vado a memoria): il metro della tua ignoranza sta nel quanto credi alle ingiustizie". Sentivo che erano parole giuste. Hai detto la stessa cosa dicendo che siamo inevitabilmente, meravigliosamente, terribilmente legati a ogni mio, nostro pensiero...Parole terribili, quelle di Bach, una bomba atomica, ma per non averle udite si gettano bombe atomiche. So bene che non ti sto dicendo novità. C'è una cosa forse più terribile: NonTutti siamo Legati come dici. Qualcuno se ne va. Inevitabilmente meravigliosamente stupendamente , terribilmente legati. Ma qualcuno se ne va. Quando giunsi in questa cascina, trovai uno scritto tra la polvere. In succo diceva: "Gli umani hanno tradito se stessi..." Ma Questa Lercia strada, conduce lì dove si deve. Qualche volta si deve piangere. Qualche volta. Non una di più. Ti saluto in modo Buffo: Ho preferito descrivere la scorsa volta la cavernicola. Non i cavernicoli tutti. Ce n'erano di americani. O detta spiccia, nu poco *******. Saluto Kri, sto scrivendo in pagine aperte da lei, da te Kri, e mi rendo conto di non aver centrato il tema per bene,e qualche cosa circa cosa Diceva Socrate l'ho, poca ma l'ho, ma è tardi, e a presto. (PS: Secondo me Socrate diceva anche dei saluti comuni. Per esempio per strada. "Giovannina! Tutto bene?" "Socrate! Ciao! Sì, tutto bene . E tu? Fatto qualche altra Bella Pensata?" "Certamente! Vieni, che ti racconto." |
01-06-2005, 21.47.58 | #15 |
Ospite
Data registrazione: 06-04-2005
Messaggi: 24
|
Restituisco l'abbraccio, Gyta, che mi hai inviato l'altro giorno e scittto più sopra. Restuirtelo, mi pare una cosa non superficiale.
Mi sono dovuto fare spiegare le parole di Fedro scritte da Kri, e mi hanno detto che stanno a significare che solo l'esperienza vissuta è valida e ha un senso, e che una persona ha come conoscenza propria Esattamente quel che ha vissuto e vive, e che quindi la sua conoscenza non sta nei concetti, neppure in quelli concernenti quel che ha vissuto e vive. Secondo la mia esperienza, (alludo a vicenda precisa, troppo lunga e inutile da dire) una volta scoprii esattamente che era così. Sapevo quello che sapevo, esattamente per averlo vissuto, e non sapevo mille cose di quelle delle quali fino al giorno prima parlavo e avevo discussioni. Scoprire questo fu un'esperienza. Fu stupendo. (Oggi amo molto le chiacchiere.) Solo l'esperienza si può dire sapere. E quello che esperienza non è e sono solo parole, nel campo umano si chiama, nessuna chiacchiera esclusa, poesia. Poco fa ho ricevuto una notizia molto bella e inaspettata! Suppongo sappiate com'è, no? Lo si vuol dire a tutti nell'immediato. Per cui concludo con una scena che avrei dovuto inserire nello scirtto precedente. Un film: Un uomo dice ad una donna: "Tu sei la risposta di Dio a Giobbe. Anziché lottare per tre giorni e farla così lunga, se la sarebbe sbrigata prima dicendo a Giobbe: É vero, faccio cose spaventose e terribili, ma so farne anche così. (Indica la donna al fianco.) E Giobbe avrebbe detto: Okay, hai vinto." |
01-06-2005, 22.41.18 | #16 | |
______
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
|
Citazione:
A proposito di "so farne anche così": stavo per rispondere qui quando una musica celestiale mi avvolge.. esco di casa.. nessuno.. vado sino al colle.. nessuno.. Richiudo l'auto, scendo.. ed eccola riapparire.. chiudo il cancello alle spalle.. percorro il giardino.. avvolta dal mistero.. e dai suoni.. sarà un piccolo concerto privato di qualche casa qui vicino.. o qualche collegamento ad un concerto.. (stupita sì.. essendo l'unica 'sorda d'orecchi' in zona..) Ecco.. Tu sei la risposta! Come dici tu, oltre la poesia e la musica quale altro linguaggio può essere reale conoscenza sulla pelle.. dentro la realtà ultima dell'essere..?? Gyta |
|
02-06-2005, 08.06.46 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
|
Citazione:
Hai proprio ragione, puoi amare molto le chiacchiere quando sai che sono chiacchiere. Così come puoi amare stare in mezzo alla gente solo quando hai imparato a stare da solo. So bene che la gioia è come una bottiglia di spumante appena stappata. Ma a volte sono davvero in pochi disposti a condividere con te quella bottiglia appena aperta. Bella risposta di Giobbe. E Dio, come sempre, ne esce vincitore. Tutto quello che fa sembra avere sempre un senso, anche se noi non sempre lo sappiamo trovare. Mi piacciono molto i tuoi aneddoti. Ciao mary |
|
02-06-2005, 08.23.16 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
|
Citazione:
E' la prima volta che qualcuno mi vede anche oltre me stessa. Non mi rendo conto di scrivere parole leggere mentre quel che sento è molto pesante. E' come se un albero parlasse al mondo con la sua chioma quel che sente con le sue radici. L'orrore e il disgusto per l'essere umano quella sera sono stati profondi, ma c'era una parte di me che riusciva a vedere dalla chioma del suo albero, vedeva una umanità dolente che non sa come liberarsi dalla trappola mortale in cui è caduta. E in quella trappola non ci sono solo le vittime ci sono anche i carnefici. Perché ogni carnefice è legato in modo indissolubile alla propria vittima. Ma questo non vuol dire lasciare che tutto accada, come dici, giustamente tu, quando vedi che il male sta accadendo devi agire, devi tentare di bloccarlo. E qui non credano esistano regole o spiegazioni, ciascuno deve farlo in base alle proprie capacità di quel preciso momento. Non ho compreso chi è che se ne va, chi riesce a staccarsi dal filo che tutti ci unisce. Forse chi muore? Il fatto è che attualmente penso che il distacco anche con la morte è relativo. Non è un distacco totale. Un mese fa è morto mio padre, e non sento che sia avvenuto un distacco totale. Mi piace davvero molto come scrivi. Quel Socrate che saluta è stupendo. Perché il nostro saluto dovrebbe essere diverso? Tutti i grandi della storia, più o meno, si comportavano nel quotidiano come tutti gli altri. Immagino che Socrate oltre a pensare ed entrare in contatto con mondi non comuni, faceva le stesse cose che facciamo noi: mangiare, bere, guardare, camminare, salutare.... e se dentro di noi si nascondesse un potenziale Socrate che l'io tiene prigioniero?! |
|
02-06-2005, 23.24.47 | #19 |
Ospite
Data registrazione: 06-04-2005
Messaggi: 24
|
Cara Gyta, innanzitutto, meno male che hai scritto (e poi Mary) se no mi sarei sentito solo con Socrate.
Per fortuna non hai posto una domanda alla fine. In questo periodo sono molto superficiale, anche se nello scrivere me la cavicchio che certe figure non si possono fare. Alcuni, secondo me, darebbero come risposta la parola più usata al mondo. Io dico, avendo avuto come sogno giovanile il divenire un idiota (come il principe Myskin di Dostoevskij, sia chiaro) e non avendo ancora perduto le speranze (il che è un ostacolino), dico il balbettio dell'idiota. C'entri o no, un pezzo di poesia: "In origine volevo praticare per salvare gli altri , chi l'avrebbe detto , invece, che sarei divenuto un idiota? Nel mio linguaggio: Non potresti aver sentito, la sera di cui dici, qualcosa del genere? Naturalmente non sto parlando seriamente. Ma neppure da idiota. Ciao! |
03-06-2005, 01.19.11 | #20 |
Ospite
Data registrazione: 06-04-2005
Messaggi: 24
|
Mi va di precisare che il film in cui si dice di Giobbe era Manhattan", di Woody Allen.
Nello scritto che trovai qui quando giunsi, dove era detto: gli esseri umani hanno tradito se stessi... era anche detto che un tempo la conoscenza era appannaggio di Pochi. Un prete, un cardinale, qualche imperatore, un cavaliere, una dama di corte. Non 100 donne del popolo o 100 pastori loro mariti, non i milioni di uomini e donne che usavano le mani per raccogliere lo sterco. Oggi la conoscenza è a disposizione di Moltissimi. Ed è usata ed attuata. La cosiddetta Spiritualità esiste in vite Agite di milioni e milioni di persone oggi. Probabilmente almeno un miliardo. Il tradimento dell'essere umano verrà saldato dall'essere umano, in un giorno non lontano, verrà guarito dall'essere umano, perché Oggi ci sono una infinità di persone che sono Coscienti. (Lasciamo stare la Classifica di quanto e di cosa significhi). Credo che non abbiamo più bisogno di Socrate. Quello scritto aggiungeva: non c'è da preoccuparsi per le sorti del Mondo. Come un bambino non può rifiutarsi di crescere, anche l'essere umano non può non crescere fino al punto dove deve. Saremo uno splendido concime. Come sono strane le cose! Mi dici che ti piace come scrivo ,e io invece avevo pensato che non avresti risposto-scritto una seconda volta trovando pessimo quel che scrissi, che mi avresti tolto il saluto, e incontrandomi per strada avresti voltato il viso dall'altra parte della strada. E chi ci stava dall'altra parte? Socrate. Condivido la lotta contro il male, come la dici. Salvo un punto: il Tentare di Bloccarlo. Blocchiamolo e stop. A Volte mi hanno offerto quello Spumante che dici, e non l'ho voluto. Succede di fare vaccate. Socrate o Messia riluttante, o altro nome, secondo i gusti e l'indole. Una domanda (e poi devo scrivere un'altra cosa ancora. Un po' lungo? Essere brevi non significa essere essenziali. Ed essere essenziali non significa essere brevi): Vuoi dirmi qualcosa circa la frase di R.Bach a proposito dell'ignoranza e del credere alle ingiustizie? Ultima cosa. Non intendevo la morte per chi riesce a staccarsi dal filo che tutti ci unisce. Intanto, nei riguardi della morte di tuo padre, non so dirti di meglio che Mi Piace che tu l'abbia scritto. (Dovrei dire che hai dato qualcosa di te... Ma è una noia Mortale parlare a quel modo...) Intendevo Molte Persone che Raggruppo in UNA se no viene troppo lungo: La storia è reale, vissuta da un amico molto tempo fa. Era presente. Un monastero. Riunione di monaci. Il Capo chiede al più vecchio di età:" Vuoi dirci qualcosa circa la vita?"Il vecchio fissa davanti a sé. Poi ha una lacrima per occhio. POI, senza usare le mani, ha gli occhi completamente asciutti. E dice: "Non diciamo sciocchezze". Questo intendevo. Adesso ti saluto e un grande Ciao. Vorrei scrivere ancora, ma c'è Socrate che deve andare in bagno. "Non sei capace di andarci da solo?" gli dico. É capace. Il fastidio è che lui chama il bagno: il luogo dove avviene la tramigrazione metabolica. Non se ne può più, non se ne.... Ciao! |