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29-04-2005, 13.12.31 | #32 |
Utente bannato
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abbasso i padroni!
Cioè: fin tanto che perdura il sonno (e dunque, per dirla alla tua, il condizionato arbitrio) qual è l'azione corretta da eseguire per adeguarsi al.........diciamo "percorso tracciato"?
1°(sgombriamo il percorso dal percorso tracciato!!!) 2°(L’azione corretta è l’azione senza padrone) ------- O è, a tuo avviso, tutto inutile. E,’ È, É, è, é, tutto della massima utilità pratikamente i forumisti non addetti ai lavori, che io conosco, definirebbero questo atteggiamento inazione nikilistika. -------- Ergo l'unica cosa di cui vale la pena discutere è la presenza (e, naturalmente, la scomparsa) di un soggetto (io)? (penso che sia interessante identificare ki compie l’azione per kapire se agisce in libertà si or no.) |
29-04-2005, 13.37.41 | #34 |
Utente bannato
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e... e...
devi sapere che l’io è come la zelante ostetrica...
che quando, alla fine del SUO travaglio, agguanta il bebè per le zampe tenendolo col musetto in basso e... ... e mentre la bestiolina penzolante guaisce ... ...Lei in cor Suo Si dice: “ma che brava che sono stata IO a creare questa creatura!” Ultima modifica di il pensiero : 29-04-2005 alle ore 13.41.17. |
29-04-2005, 14.29.07 | #35 |
Moderatore
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Aspè Pensiero...non scapparmi via.........stai qui con me: io sto dormendo dunque sono impossibilitato a scegliere nella libertà. Sto, praticamente, obbedendo a svariati, cattivi padroni.
Sullo svegliarmi tutto d'un tratto (come so che piace a te) non se parla: l'avrei già fatto se fossi in condizioni, giusto? Ti ricordi che già ci provammo in Novembre 2.004? Tu sembri suggerire: lascia che le azioni facciano da sole ma questo non mi è possibile. "Devo obbedire" a degli impulsi. Cioè ai miei padroni. Ma, forse, non sei d'accordo: infatti consigli di identificare azione per azione chi comanda. Purtuttavia non lo vedo fattibile: se dormo come faccio a capire se certi impulsi sono quelli propri di uno sveglio? Con te mi perdo sempre, uffa! Ma è, forse, quello che vuoi? Proviamo a delirare insieme allora: stabiliamo se il prossimo post che scriverò lo scriverà un uomo libero o uno schiavo. Cioè lo farò nella Grazia del libero arbitrio o sempre soggiogato da questi padroni (pensieri) così duri. Ti aspetto. P.S. o mi vuoi dire che sono già sveglio ma non me ne accorgo poichè ritengo la mia personalità (ostetrica) autrice di questa cosa? |
29-04-2005, 14.43.04 | #36 |
Utente bannato
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wait svp
Senti,
graziosa volteggiante annunciatora della primavera, mi scuso, ma ho già riscaldato l’acua per lavare i piatti... assolvo a questo compito (prima che si raffreddi) e... poi ti prometto che ritorno wait (~32’) |
29-04-2005, 14.46.18 | #37 | |
Utente bannato
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Citazione:
Bhe, ilpe, non riesco bene a capire cosa tu voglia dirmi. Ti prego di seguirmi bene qui di seguito e di rifarmi la domanda di conseguenza: L'atto a cui mi riferisco non è quello che scaturisce dall'aver arbitrato, ma è l'atto di arbitrare in se'. Posso pensare ad un atto libero dall'arbitrio, quando questo non è pensato/ragionato/scelto (riuscire a praticarlo è un altro discorso e forse il nocciolo). Ma quello di cui sto parlando non è la libertà di un atto che ho scelto di fare, ma è la libertà dell'atto di scegliere. Nel momento in cui effettuo una scelta, nel momento in cui sono davanti ad un bivio ed esercito la facoltà di scegliere se andare a destra o a sinistra, questa scelta è libera? E' questa la domanda che intendo quando si parla di libero arbitrio. E in tutta sincerità la risposta che ritengo ovvia è che la scelta non sia libera, ma determinata dal pilota, quindi è il pilota che definisce la scelta. Se l'arbitrio fosse "libero" allora il pilota non potrebbe stabilire se andare a destro o a sinistra. Quindi l'arbitrio è schiavo del pilota. La domanda successiva sarebbe.... ma il pilota è libero di scegliere quel che più preferisce? e la risposta la reputo più ovvia della precedente. La risposta è sperimentalmente dimostrabile, il pilota è libero di scegliere ciò che prefrisce poichè di fatto se il pilota va a sinistra è perchè ha preferito andare a sinistra e mai il contrario. Potrebbe arrivare un forumista a contestarmi dicendo che il pilota non è libero di scegliere ciò che peferisce perchè è condizionato dal suo "vissuto". E' vero che è condizionato dal suo vissuto ed infatti se chiediamo al pilota perchè è andato a sinistra ci darà una qualche motivazione basata proprio sul suo "vissuto", si ricordava che andando a sinistra si arrivava in una bella spiaggetta, oppure sapeva che a destra c'era un burrone,oppure ha scelto sinistra perchè è comunista o perchè il libro tibetano dei morti dice che così dev'essere fatto, o magari ha scelto a sinistra perchè il tizio che gli puntava la pistola alla tempia gli ha gentilmente chiesto di farlo e lui ha preferito così. Qualsiasi altro diavolo di motivo si possa umanamente iptizzare è comunque frutto del "vissuto" del pilota, sia inconscio che conscio, obbligato o meno, ma tanto è e disquisire ulteriormente sulla natura dei fattori che fanno sì che il pilota scelga sinistra piuttosto che destra non è altro che un esercizio di dialettica che ruota intorno alla domanda "ma il pilota è libero di preferire ciò che preferisce?" E ci si può esercitare a lungo dicendo che la pistola alla tempia non lo rende libero, mentre la prefernza per la spiagga sì e così via catalogando ed organizzando per bene tutti i fattori che influenzano una scelta e definendo quali sono "buoni" e quali "cattivi", molto probabilmente si potrebbe arrivare a convenire che la scelta è "libera" quando il pilota sceglie in base a "vincoli" che gradisce e non vi sono vincoli a lui sgraditi. Il pilota vuole scegliere in base a spiaggia o burrone e non in base a pistola o meno, è logico che il pilota si sentirà libero senza pistola, un'altro pilota si sentirà libero quando potrà scegliere in base al libro tibetano etc etc..... Così ogni pilota troverà la sua differenziazione di vincoli a cui affibbiare la parola "libertà", uno vuole scegliere quel che più gli piace e non quel che gli dicono, per un altro quel che più gli piace è peccato e si sentirà libero seguendo qualche precetto. Più che TROVARE cosa sia libero e cosa no, si STABILISCE soggettivamente il sinificato di "libertà" accoppiandola a ciò che il nostro "vissuto" ci suggerisce...... |
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29-04-2005, 15.05.27 | #38 |
Moderatore
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Ehm...se nessuno s'offende......condividerei il pensiero di nonimportachi......
....ma allora sta libertà? Where is? Me sa che me vado a riposà.............m'avete fatto fondere le meningi birbacciuoli! Ma tanto è inutile, si riplasmano in una frazione di secondo! |
29-04-2005, 16.02.48 | #40 |
Utente bannato
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...,ma quanto mi costi!
io sto dormendo dunque sono impossibilitato a scegliere nella libertà. Sto, praticamente, obbedendo a svariati, cattivi padroni.
Sì, tu hai il problema dei padroni (non etichettarli cattivi però!) che si avvicendano e reclamano l’esclusività della azione accampando ognuno dei validi motivi. ---------------- Sullo svegliarmi tutto d'un tratto (come so che piace a te) non se parla: l'avrei già fatto se fossi in condizioni, giusto? Ti ricordi che già ci provammo in Novembre 2.004? (luoghi comuni... quello che il mio maestro vuol farci capire è che non ci sono “vie da percorrere” e non è nemmeno un risultato che si ottiene accumulando una conoscenza che matura nel tempo o tramite difficili pratiche divinatorie da mazzo... quindi se togli questo rimane solo che può anche avvenire “qui adesso!”) -------------- Tu sembri suggerire: lascia che le azioni facciano da sole ma questo non mi è possibile. "Devo obbedire" a degli impulsi. Cioè ai miei padroni. Ma, forse, non sei d'accordo: (sono d’accordissimo !!! e sono dalla parte dei tuoi impulsi....) ------------------- infatti consigli di identificare azione per azione chi comanda. Purtuttavia non lo vedo fattibile: se dormo come faccio a capire se certi impulsi sono quelli propri di uno sveglio? (è semplicissimo è sufficiente rimanere svegli... logico no?) ------------------ Con te mi perdo sempre, uffa! (fino ad ora mi sembra di percepirti alle costole...) ---------------- Ma è, forse, quello che vuoi? (certo! altrimenti come farei a ripassare le lezioni e fare i compiti che il mio maestro mi consiglia?) ------------------ Proviamo a delirare insieme allora: stabiliamo se il prossimo post che scriverò lo scriverà un uomo libero o uno schiavo. Cioè lo farò nella Grazia del libero arbitrio o sempre soggiogato da questi padroni (pensieri) così duri. adesso mi stai mettendo veramente nella cacca... --------------- ci provo, anzi devi provarci tu... se quello che dici che pensi è verità intuisco il tuo disagio la cui origine è l’intuizione che le cose dovrebbero andar + meglio perché altri hanno detto che possono andare + meglio, ma nn posso capire dove è il groppo ... perchè non posso entrare nella tua crapa. Ergo io penso che un buon punto di partenza sia quello di perseguire una consapevolezza del pensiero (e ti pareva!) Riuscire cioè a mantenere il più possibile questo stato orientato al processo del pensiero per prenderne confidenza e fartelo “amico”. A questo punto lui diventa timido e quando si accorge di essere osservato se ne va..., ma è importante che torni altrimenti come farai a scegliere? Dietro al pensiero c’è chi lo gestisce ed è l’io, tuo, che sei tu, ma non sei tu perché tu sei la consapevolezza... (lo so che adesso ti stai perdendo uffa!! ... non ti scoraggiare insistissi!!) Dunque rimani in questo casino incomprensibile e male che ti vada alla fine dovresti capire che questo furbacchione di io rivendica per se tutte le tue azioni che non sono sue... P.S. Lo so che non hai capito uffa!!, ma tu non ti scoraggiare armati di cannocchiale, binocolo, videocamera, macchina fotografica e fai il reporter... |