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01-09-2002, 23.34.21 | #66 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-08-2002
Messaggi: 80
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Un piccolo intoppo
Ho letto con gusto il tuo messaggio, ma ad un certo punto non sono più riuscito a seguirti.
Dici «Per questo io RESPINGO la tesi della non contradditorietà della verità che tu esprimi: è solo un gioco di logica aristotelica che può servire a dimostrare che il "mio" pensiero è migliore e più giusto del "tuo".» Forse ho esposto male la mia idea! Volevo anzi dire che alla luce di una verità non contraddittoria (fondamento della razionalità... seguito del confronto con Antonio e Visechi) è insulso voler dimostrare la miglior giustezza di un pensiero rispetto ad un altro. Semmai più saggio sarebbe cercare i punti di incontro, per me elemento a favore di qualsiasi verità. Non voleva quindi essere un principio interno valente per una sola tipologia di pensiero (e quindi a difesa di una qualsiasi filosofia particolare coerente e non contraddittoria), ma un principio esterno valente per ogni tipologia che ha come fine la ricerca di senso. So bene che molte correnti di pensiero possono vantare coerenza e non contraddittorietà interna, ma proprio per il limite che ogni sistema ha in sé, io crederei più opportuno valutare gli elementi comuni tra le diverse tipologie, ripeto, a miglior garanzia di giustezza. Spero di essermi spiegato meglio, o se non ho invece capito io il tuo pensiero, spero vorrai scusare la mia distrazione. Se mi vorrai correggere, gradirò. Ciao! |
04-09-2002, 22.32.20 | #67 |
Anima Antica
Data registrazione: 22-07-2002
Messaggi: 423
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Per Atha
Scusa la risposta tardiva, ma prima mi si è spento il pc, poi ho avuto una chiamata in reperibilità....
Il tuo post mi ha messo la pulce nell'orecchio: abbiamo idee differenti, o un modo differente di esporre le stesse cose? Vedo di chiarire meglio quello che penso. Penso che non ci sia modo di evitare, invece, la contradditorietà nella Verità (ammesso che esista). Questo perchè la nostra conoscenza di essa è totalmente condizionata dai limiti logico-razionali della mente umana. Tali limiti, ne sono convinta, non sono superabili da nessun tipo di illuminazione. Probabilmente possono essere TRASCESI, ma a quel punto la comprensione che ne ricavi non è comunicabile: nel momento in cui tenti di farlo, per farlo utilizzi dei mezzi che sono condizionati dal modo di funzionare della mente umana, e a quel punto ciò che comunichi altro non è che una pallida ombra, spettrale, di quanto hai compreso in uno stato "di grazia" Ecco perchè faccio riferimento a molti sistemi differenti, spesso in contraddizione l'uno con l'altro. Non ne abbraccio ancora uno in particolare, ma li accolgo tutti un pò "a distanza" perchè le differenze e le contraddizioni ritengo siano un limite umano, del linguaggio ma anche del pensiero. Non so se sono riuscita a spiegarmi meglio... P.S.: quando dico "è solo un gioco di logica aristotelica che può servire a dimostrare che il "mio" pensiero è migliore e più giusto del "tuo" uso un "Io" e un "Tu" generici, non mi riferivo a te. Ultima modifica di Ygramul : 04-09-2002 alle ore 22.35.08. |
10-09-2002, 22.40.27 | #68 | ||
Ospite abituale
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Ciao Atha
Riprendiamo questa bellissima discussione
Atha 30/8/2002 Citazione:
Credo che in ciò che affermi vi sia della saggezza… nessuno può mai pretendere di essere in possesso della Verità… essa è sfuggente, mutevole, si presta ad interpretazioni soggettive, manifestando in ciò un clamoroso paradosso… mi è piaciuta la storiella dell’elefante anche se, ad essere sincero, ne avevo letto una versione alquanto simile scritta da Ygramul; sono convinto che il concetto che hai voluto esprimere sia valido per l’intera esperienza umana, intendendo con ciò tanto quel che è concretamente esperibile dall’uomo quanto ciò che, causa la limitatezza dei mezzi messici a disposizione, non può ricadere nell’ambito delle nostre esperienze dirette… la Verità assoluta, anzi intera (mi piace di più la tua definizione) non è appannaggio dell’uomo. Credo che questo ‘principio’ sia validato ancor più dalla seconda proposizione che hai mirabilmente evidenziato: la Verità, per essere ‘intera’, non può contemplare la nozione di contraddittorietà… condivido fermamente… la verità, per essere intera, deve essere univoca (bella l’immagine della verità sferica… fra un po’ approderemo anche a questa metafora)… Però, in tal contesto, le osservazioni di Ygramul sono sicuramente ben fondate… ciascuna religione pretende di possedere la Verità… Perché è stato lasciato ad esseri imperfetti quali noi siamo l’improbo compito di trovare niente di meno che la Via Giusta, la ‘Verità intera’? Come risolvere il dilemma? Però, aspetta un attimo… Ygramul 01/09/2002 Citazione:
Non ho voluto, per ragioni di spazio, riportare l’intero intervento di Ygramul (meritava); per intenderci, il periodo da me ricopiato è preceduto da una sintetica (beata te che possiedi questa dote a me sconosciuta) carrellata intorno ai principali concetti delle più importanti dottrine religiose del mondo… spero di essere riuscito a rendere l’idea comunque. Armonia, che ne dici, del mio ‘quote’? Ho imparato? Vedrai che entro breve imparerò anche il resto… poi, le meraviglie… Ciao (banalissima scusa per salutare un’amica). Questo concetto espresso in maniera magistrale (non lo dico per essere cerimonioso e complimentoso verso una corregionale… no, lo considero veramente un concetto di elevato valore, soprattutto per la chiarezza e la concisione), forse, potrebbe offrirci una chiave di lettura del tutto nuova (almeno per me), che renderebbe giustizia dell’immane fatica compiuta in questi anni dall’attuale Papa (non l’ho mai nascosto… lo ammiro… nonostante i molti punti di disaccordo che registro in alcuni aspetti del suo eminentissimo apostolato), alla costante ricerca di quegli elementi che uniscono le diverse religioni del pianeta (proprio ciò che affermi tu Atha nell’ultima parte dell’intervento del 30-8-2002). Non vorrei apparire blasfemo, però la ricerca puntigliosa degli elementi che uniscono, che avvicinano le diverse fedi non potrebbe essere l’inconsapevole tentativo dell’umanità di saldare fra loro i diversi frammenti di verità che la ragione (l’intelletto – qualcuno, volendo, potrebbe pacificamente definirlo ‘libero arbitrio’, altri ‘passione’ e così via) ha, all’origine della storia dell'Uomo, suddiviso fra le varie fedi? Cercherò di spiegarmi meglio. E’ così astruso ipotizzare che la ‘Verità intera’, quella sferica evocata da Atha, sia suddivisa – non so quanto equamente – fra tutte le fedi del mondo? In tale evenienza, sarebbe così astruso teorizzare un’attività umana che attraverso una ricerca certosina dei frammenti di ‘autenticità’ insiti in ogni fede e religione presente nel pianeta, successiva o parallela ad un’inevitabile azione tesa a sgrossare ciascuna di queste fedi dalle parti non ‘genuine’ o ‘False’ (solo in contrapposizione a ‘Vere’), possa conseguire, come risultato finale, la composizione o ricomposizione, per somma di ‘autenticità’, dell’unica ‘Verità intera’? Potrebbe essere che il Creatore (Dio, Demiurgo, Allah e così via), abbia inteso suddividere l’unicità in tante piccole ed importanti soggettività che fossero funzionali e comprensibili alle culture delle genti cui sono state originariamente e divinamente destinate, ciò, magari, al fine di avvicinare progressivamente l’uomo (l’intera genia umana) al suo Creatore? Per cui si avrebbe il Cristianesimo, più confacente alla struttura psicologica e mentale degli Europei ed Occidentali in genere, l’Islamismo per le genti cui lo stesso è destinato (ovviamente, volontariamente abbracciato come fede riconosciuta e scelta, non quindi imposta con la forza… il resto sarebbe una stortura tipicamente umana – questo discorso varrebbe per tutte le religioni, non solo per l’islamismo), e così via dicendo? Uhmmm, ora che ci penso, mi sembra di aver già letto qualcosa in tal senso… non so, non sono troppo sicuro… Atha, se puoi, aiutami a ricordare… non vorrei essere tacciato di plagio. Un po’ come la composizione del Libro dei Libri (non la Bibbia); un libro che racchiuda in sé tutto il sapere umano e, quindi, la Verità; composto dai frammenti più genuini di tutti i libri esistenti nel Creato… Ora che ci penso, il contrario di quanto fa uno scultore che ottiene la forma per progressive eliminazioni… così ne approfitto per salutare anche il nostro cerimoniere… chissà dove è finito… quasi, quasi ci scrivo un racconto… chissà se a Cecil piacerà? - accidenti, saluti per tutti, oggi… manca ancora qualcuno… all'occorrenza provvederò (baaaaasta! Riprendiamo) Non lo so… probabilmente il mio è solo un complicato esercizio intellettuale… sicuramente non è così come da me ipotizzato… però, la ricerca dell’Ecumenismo, così, forse ne uscirebbe fortemente incentivata ed esaltata? Chissà? Atha, fammi sapere che ne pensi. Come sempre continua |
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10-09-2002, 22.43.37 | #69 | ||
Ospite abituale
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Riprendiamo il filo del discorso… stavolta quello più serio.
Citazione:
Su tale concetto avrei qualche perplessità da manifestare. Si l'ipotizzata forma geometrica dovrebbe consentire di ottenere, al tatto, un'impressione spaziale uniforme, univoca, non contraddittoria. Solo al tatto, però. Se noi dovessimo esporre questo solido geometrico (sempre proseguendo nella metafora) ad una fonte di calore (quella comunemente riscontrabile in natura), potremmo ottenere una sensazione affatto diversa; magari potremo constatare, empiricamente, che il calore non è uniformemente distribuito sulla sua superficie, per cui, la sensazione tattile sarebbe sì univoca, ma quella relativa al calore emanato dalla 'sfera verità' alquanto contraddittoria nel successivo racconto dei quattro intrepidi dell'allegoria di Atha. Anche volendo ipotizzare un'uniforme distribuzione del calore su tutta la superficie, rimarrebbe sempre il problema di un'ipotetica esposizione ad una fonte luminosa che comporterebbe una differente distribuzione e rifrangenza della luce; rieccoci dunque al cospetto della contraddittorietà. Ancora una volta, volendo pensare ad una perfetta distribuzione tanto della luce che del calore, quindi all'annullamento degli equivoci che promanano dalla 'sfera verità', non sarebbe del tutto fuori luogo temere una contraddittorietà ancora più accentuata e, forse, insormontabile; quella determinata da fattori endogeni ai soggetti percepenti. I quattro intrepidi eroi del tuo racconto potrebbero essere al cospetto dell'autenticità assoluta, ma percepirla ciascuno a suo modo, per cui sarebbe facile immaginare che ognuno di loro la trasmetta in base al proprio costrutto mentale, alla propria esperienza, falsata da una cattiva percezione. Credo che sarebbe alquanto semplice immaginare cosa potrebbe accadere in questa evenienza: Cristianesimo, Buddismo, Islamismo… E torniamo, quindi, all'azione umana tesa a ricostruire l'unicità (sempre posto che esista). Troppe interferenze, Atha, davvero troppe… a meno che tu non voglia prefigurare una condizione idilliaca, starei per dire, paradisiaca… su questa terra? Tutto perfetto? La luce, il calore, la percezione? Tutto così lineare? No, non credo, saremo troppo perfetti, già quasi divini… non puoi voler affermare questo… l'unicità non credo possa essere di questo mondo! Io non sono in condizione di affermare che la Verità non esiste… non lo dirò mai… però credo di poter sostenere quanto segue: Ygramul: 04/09/2002 Citazione:
Su questo concetto, ti allego un file. E' un mio vecchio ed astruso pensiero, abbastanza datato, forse bisognoso di qualche aggiustamento logico… devo pensarci su… te lo allego affinché tu possa aiutarmi nel lavoro di risistemazione. (Ti prego, dopo l'eventuale lettura, non prendermi per pazzo. Forse lo sono veramente… Mah?) Per sollazzarti un po’, ho inserito nella discussione 'Recensioni… libri immortali', della sezione 'Tematiche varie', un mio recente commento su un libro che la chiacchierata con te mi ha spinto a rileggere: 'Giobbe'. Tranquillo, non ho la pretesa e le capacità di commentare il grande Libro della Bibbia… si tratta del romanzo di Joseph Roth… ti chiedo di leggerlo e, se ne avrai voglia e se troverai il tempo, fammi sapere cosa ne pensi, magari nella stessa sezione del Forum… senza alcun impegno (l'invito è rivolto a tutti i pazzi che sono riusciti a leggere questo mio intervento, compresi allegati vari). Atha, te l'avevo detto che non ti saresti liberato di me con troppa facilità? Ciao a tutti… ora vado ad 'infastidire' (spero di no) un po’ Maikol. |
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10-09-2002, 23.28.08 | #70 |
Ospite abituale
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Restando sempre nell'opinabile...
Ciao Vi!
Quello che dici non mi trova impreparato! Vedi... seguendo sempre una certa trama di pensiero, quando ho parlato di una sfera, mi riferivo alla sostanza della Verità! Sono sicuro che conoscerai le differenze tra sostanza e accidenti, e di conseguenza, tutte le diversità che la soggettività umana può trovare in una sfera, non ne intaccano la sostanza. Allora se una sfera è fredda o meno fredda, rimane pur sempre una sfera. Il principio di non contradditorietà verebbe a presentarsi nel momento in cui io dico che si tratta di una sfera e tu dici di un cubo, perché tali affermazioni ne intaccano la sostanza! Il principio taoistico nega l'assoluto per definizione (perché parte da una percezione - come è dell'oriente - e non da un'astrazione come è dell'occidente), ed è per questo che non lo preferisco (con questo non nego l'utilità delle sottolineature che l'oriente fa sulla vera percezione del vivere). Per quanto riguarda le diverse religioni, è vero che il Papa sta facendo un'opera encomiabile... e povero lui, ha molto da recuperare! Ma ancora, è vero che ogni religione presume di avere la verità assoluta. Ora, il cristianesimo, sembrerà strano, si differenzia un po' da questo filone (o dovrebbe) a causa di alcune contraddizioni di principio. Per un cattolico, la Verità è Cristo. Ma Cristo la verità non l'ha mica detta tutta!!! Ha solo trasmesso quello che ha potuto, in quanto sempre uomo anche se Dio. E se Dio, assoluto, si è fatto uomo, limite, non poteva pretendere di eliminare il limite dall'uomo (e così anche il limite della conoscenza). Si dice che Cristo non scrisse nulla di suo perché non c'è nessuna verità assoluta che possa essere scritta. E lui, Dio, non poteva da Verità qual è, scrivere qualcosa che fosse limitato dal tempo e dalla cultura. Lo fecero gli apostoli, che consapevoli di questo, si limitarono a narrare dei fatti e dei detti di altri! Questo perché se oggi Cristo venisse, direbbe cose diverse, legate al nostro tempo e cultura, ma sempre non contraddittorie con le precedenti (e questo è lo sforzo che si addossa la Chiesa... aggiornarsi senza rinnegare). C'è un bel passo, ora non ricordo la citazione, dove dei discepoli dicono a Gesù che avendo visto un uomo che faceva dei miracoli, glielo impedirono, perché non era "dei loro". Gesù li rimproverò e disse: «chi non è contro di noi, è per noi". Ed è questo che secondo me riassume il concetto di non contraddittorietà della verità (ed anche la mancata possibilità di arrogarsi l'unica detenzione della Verità da parte dei cristiani). Cristo sapeva bene le realtà umane e le diverse culture della sua terra, e non voleva affatto impedirle. E così mi piace pensare sia chiunque abbia una minima comprensione della bellezza della verità che accomuna e non uniforma! La New Age, credo voglia in qualche modo ottenere un simile risultato... il problema è che si contraddice in molti punti (specie dove cerca di fare tutti contenti!). Spero di non essere stato troppo vago... ma in questi giorni sono impelagato in una troppo lunga serie di complicazioni e le cose non migliorano! Ho poco tempo, ma te lo dedico con piacere! Ciao! |