Utente bannato
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
|
Re: Tubo non tubo?
[quote]Messaggio originale inviato da il pensiero
a) E’ possibile modellizzare la vita? (Occhio è, non i esseri viventi, ma la vita come fenomeno.)
La vita identifica una proprietà della materia. Quando la materia risulta "organizzata" in un modo tale per cui questa "organizzazione" riesce a duplicare se stessa, allora c'è vita. Infatti è "viva" ogni cosa che si ri-produce, che è in grado di replicare se stessa. Quando la materia non è sistemata in modo da riuscire a ricostruire autonomamente questa sua "sistemazione", allora non è "viva". Non esiste alcuna altra differenza oggettiva riscontrabile tra materia viva e non.
b) La vita (non i esseri viventi) è capace di badare a se stessa?
....pensate che la vita abbia bisogno di aiuto dai suoi esseri viventi per poter operare?
Oppure
Pensate che gli esseri viventi possano “nuocere” in qualche modo alla vita?
Entrambe sono vere e false al tempo stesso. Non ha senso (parlando del fenomeno "vita" nel suo complesso) tentare di attribuire una resposabilità della continuità o non continuità.
Perchè la materia si è organizzata in modo da poter replicare questa organizzazione? C'erano le condizioni favorevoli, ovvero gli ingredienti giusti e l'ambiente giusto e tra le infinite possibilità in cui questi ingredienti si ritrovavano caoticamente ad interagire con l'ambiente in cui si trovavano (reazioni fisiche/chimiche), qualcuna ha portato ad un'interazione il cui risultato era una copia di un pugno di atomi combinati tra loro in modo identico all' "originale".
E' ovvio che se la copia è fedele all'originale, interagirà con l'ambiente circostante allo stesso modo e quindi darà luogo ad un'altra copia...... questa è la vita ed infatti è iniziata con "organizzazioni" semplici (microorganismi) e non con esseri altamente evoluti e complessi (sarebbe altamente improbabile che la materia si aggreghi caoticamente in un mammifero ad esempio.....). Non sappiamo quanto sia "difficile" che la materia si combini casualmente in modo da essere vitale. C'è chi sostiene che sia accaduto una sola volta sulla terra e da quella prima organizzazione siano poi derivati tutti gli esseri viventi, c'è chi sostine che la cosa sia frequente ed accada di continuo, c'è chi sostiene che la terra non fosse neanche l'ambiente adeguato a consentire questa possibilità e che la materia "vitale" sia arrivata dallo spazio (come microorganismi su asteroidi, se ne sono anche trovati recentemente). L'unica cosa che ci è dato sapere con certezza, al momento, è che la complessità si è creata gradualmente in 4 miliardi di anni.
Come si crea la complessità?
partendo dalla riproduzione, la complessità si crea perchè tutto ciò che può accadere (imprevisti compresi) accade. Detto in modo "terra terra", si può immaginare quest'inizio di duplicazione come un entità vivente che si viene casualmente a formare, che duplica se stessa e da luogo a due entità identiche che a loro volta duplicano se stesse e così via in modo esponenziale. Senza che nessuno guidi la cosa, è facileimmaginare come in un ambiente caotico, qualcuna di queste copie possa non venire proprio "identica", ad una manca quell'atomino in quel punto perchè durante la duplicazione c'era accanto un aminoacido che ha influito sulla struttura, qull'altra ha una molecola nuova perchè si è trovata in un ambiente sovraccarico del tal elemento......
Bene, tra tutti questi "errori" che si sviluppano in modo catico, alcuni daranno luogo ad organismi che per quell'errore avranno meno probabilità degli altri di riuscire a duplicarsi, altri costituiranno invece un vantaggio nella duplicazione. L'ambiente in cui si trovano questi organismi è la risorsa da cui attingono per duplicarsi, è quindi evidente che questi organismi si trovino in "competizione" tra loro per attingere dall'ambiente. Chi vince in una competizione? il più forte! quindi chiunque riesca meglio nella duplicazione, quelli avvantaggiati da un errore che torna comodo, si duplicheranno più facilmente tendendo a sopraffare gli altri. Così gli organismi diventano più complessi, per nessuna "regola", ma semplicemente perchè è inevitabile che ciò accada.
Ecco che la complessità aumenta, gli esseri si diversificano, si adattano all'ambiente, diventano risorsa per altri esseri, come cibo o come "alleati".... il tutto senza alcuna regola e guida, ha condotto ad oggi ed è ovviamente ed inevitabilmente ancora in corso...
Questo "meccanismo", proprio perchè abbandonato a se stesso, senza guida e senza controlli, può assumere tutte le pighe possibili. C'è una specie di uccello le cui femmine sono sensibili al rituale di corteggiamento del maschio, il maschio esibisce la sua apertura alare, la femmine prediligono i maschi con aperture maggiori. Questa specie sta aumentando vertiginosamente la sua apertura alare a tal punto da renderla sempre meno efficiente nel volo. Se non interviene l'errore di turno che cambia le carte in tavola (una femmina che predilige i maschi che volano meglio ad esempio) la specie è destinata all'estinzione....
Questo è un esempio, ma ce ne sono moltissimi altri. La vita non aiuta necessariamente se stessa. Molte specie sono responsabili dell'estinzione di altre specie. Altri sono indispensabili alla sopravvivenza di altri.
Si parla di "equilibrio naturale". Ma la natura è terribilmente caotica, le specie si evolvono, si estinguno, si distruggono tra loro. Non c'è alcun equilibrio. Siamo abituati ad immaginare un contesto, ad esempio un lago con tutte le sue specie armoniosamente in equilibrio tra loro. Così ci appare perchè l'intervallo in cui ci è dato osservarlo è così breve da non vedere il caos con cui in realtà la vita si svolge nel suo complesso.
Ricordo quando ero bambino e andavo in campagna nel Valdarno, ricordo bene tutti gli animali che incontravo, i pesci che si pescavano nel lago di S.Barbara, i fiori e le piante che c'erano. Adesso vado ogni tanto nel solito identico posto, tutto è cambiato, c'erano dei rospi comunissimi che non vedo più da anni, sono comparsi dei calabroni che non c'erano, i pesci gatto di cui era invaso il lago non esistono più, anche le piante sono cambiate, sono arrivati i cinghiali che non c'erano. Siamo abituati a dare sempre la colpa all'uomo e sicuramente lui fa la sua buona parte, ma se anche l'uomo non fosse mai esistito, quei posti non sarebbero certo identici a come lo erano 25 anni fa.
Potrà mai la vita cessare di esistere? certo che può, per mille cause diverse. Quando il sole si spegnerà, e lo farà, non ci sarà più alcuna speranza per nessuno. E' inevitabile. La vita nelle forme che conosciamo oggi cesserà.
Tutto finito? morto per sempre?
no. tutto nella norma c'è sempre ciò che c'era nel suo caotico divenire. magari si ricombina in modo "vitale", perchè no? nessuno lo impedisce e nessuno lo impone.
La "morale" che il mio pensiero trae da questo modello (che trovo fedelmente rappresentativo della "realtà") è che la vita sia solo una condizione in cui la materia si può venire per caso a trovare. Tutte le sue conseguenze sono figlie di questa ingovernabilità di un universo caotico. La differenza che intercorre tra me e un blocco di granito risiede nella mia interpretazione del caos di cui siamo entrambi la conseguenza. Non mi sento di avere un merito che sia uno in più rispetto al blocco di granito. La mia volontà è un prodotto del caos universale, non è un suo antagonista, ne è parte è una delle sue sfaccettature, me l'ha data lui come ha dato al granito la sua condizione, per gli stessi motivi (nessuno) per gli stessi scopi (nessuno).
In quest'ottica, mi è facile vedere chiaro come concetti come "perchè", "scopo", "senso" descrivano il nostro modo di porsi rispetto alla realtà piuttosto che la realtà stessa.
Mi verrebbe da dilungarmi in altre considerazioni, ma attendo gli sviluppi....
a presto
|