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02-03-2005, 14.34.06 | #84 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
Il problema e' nel non vedere l'assoluto....ma cercare di definirlo. |
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02-03-2005, 16.18.45 | #85 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Citazione:
In tale caso, perchè? E' un problema che lo si tenti oppure che lo si riesca a fare? La spiritualità è ricerca. La ricerca tende alle risposte, Le risposte tendono all'Essenza. L'Essenza è fatta di cose come noi... e l'anello si chiude con l'inizio di una nuova Spiritualità che non sa stare ferma. Qual'è il problema? |
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03-03-2005, 09.57.55 | #86 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
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Citazione:
Questa affermazione è vera a priori. Se stabilisco che una cosa non è visibile e non è conoscibile, quella cosa non la vedrò e non la conoscerò mai. Anche se quella cosa di cui disconosco la visibilità e la conoscibilità mi si manifestasse , io non potrei vederla perchè a priori ho stabilito che non esiste. Il fatto di stabilirlo a priori comunque, dal mio punto di vista, è più che legittimo: dipende dall'ottica con cui ci si pone nel mondo. Di per sè: . è solo un modo geniale di esprimere un qualcosa che noi qui definiamo assoluto, ma che in realtà qualcun' altro potrebbe non ritenere tale. Quando penso all'assoluto penso ad un assoluto concepibile da mente umana. Pertanto potrebbero esserci altre miglialia di modi di esprimerlo e altrettanti migliaia di modi di disconoscerlo. Faccio un esempio per spiegare quanto detto sopra: un cane morente investito da una macchina ai margini di una strada. Cosa potrebbe dire, se ne avesse la possibilità? Che muore perchè deve morire? Forse...che la morte è necessaria. Un uomo in punto di morte potrebbe parlare di Dio, di spiritualità. Potrebbe appoggiarsi al punto di vista religioso per alleviare la sua paura. Ma di fronte all'evento della morte che differenza c'è tra il cane e l'uomo? Nell'infinetesimale momento in cui lasciano la vita non è presumibile che assolutamente entrambi vivano la stessa cosa , pur avendola interpretata in modo differente? Magari disconosciamo , affermiamo e neghiamo le stesse cose che abbiamo di fronte alla nostra mente: visioni diverse per medesime cose... |
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03-03-2005, 10.25.34 | #87 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
Se approfondisci la tua ricerca, non necessariamente nel campo delle mistica, ma in campo filosofico, verso il quale vedo che protendi treverai un sacco di cose interessanti e ti perderai in argomentazioni e idee sempre piu' sottili, ma difficilmente sarai soddisfatto. Il problema e' proprio la mente, l'intelletto. Se sei alla ricerca di Dio e di te stesso puoi procedere come ti pare, ma se vai all'essenza di tutte le tradizioni spirituali, scopri che l'assoluto e' oltre la mente, oltre l'intelletto. L'intelletto e' come se volesse essere Dio, ma e' io. Voler conoscere Dio con l'intelletto e' come cercare di vederlo girandogli la schiena (trovo questo in Plotino per esempio). La via passa per il silenzio della mente, del pensiero. |
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03-03-2005, 12.09.24 | #89 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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chi cerca trova
Questa affermazione è vera!
Se stabilisco che una cosa è visibile ed è conoscibile, quella cosa la vedrò e la conoscerò prima o poi. Anche se quella cosa non esistesse io la farei manifestarsi, io potrei crearmela mentalmente perché a priori qualcuno ha stabilito che deve esistere e mi ha passato l’immagine mentale. Il fatto di stabilirlo a priori comunque, dal mio punto di vista, è troppo produttivo perché non ti porterà mai a conoscere individualmente l’essenza di quello che altri hanno scoperto e che in modo sbagliato vogliono aiutarti a trovare. |
03-03-2005, 15.13.21 | #90 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
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Citazione:
Giustamente va distinta la mistica dalla filosofia. Anche se intendere la filosofia come esercizio dell'intelletto è molto riduttivo (per la filosofia). L'eredità dell'illuminismo ha messo l'accento su questo peculiare aspetto del pensare. Di fatto (soprattutto nell'epoca moderna e contemporanea) la filosofia indaga il pensiero e la mente anche su aspetti non intelettuali, logici e sistematici. Soprattutto oggi il pensare con intelletto è uno degli aspetti meno riconosciuti e indagati. E' un fraintendimento comune che la filosofia venga assimilata all'esercizio dell'intelletto. Altro fraintendimento comune è che l'Io sia l'intelletto e/o la filosofia (tant'è che il concetto di IO è nato con la Psicologia). In sostanza non sempre mente e pensiero sono oggetto per la filosofia. Anzi, fare filosofia vuol dire essere soggetto del proprio tempo, in sostanza cercare di vivere con una certa consapevolezza e con certe visioni del mondo. In ciò può esserci molto di spirituale. Come nell'essere mistico e spirituale può esserci molto di filosofico. Mettiamo delle etichette solo perchè usiamo linguaggi diversi: questo non vuol dire che cerchiamo cose diverse. Sicuramente usiamo modalità diverse. La differenza fondamentale è che non si pone la filosofia sotto o sopra rispetto al misticismo per indagare o per vivere certi aspetti della vita. Ricordo solo la frase "Conosci te stesso": chi l'ha pronunciata non era un cattolico, uno psicologo, un mistico o uno scienziato. Non era nemmeno un filosofo. Era un uomo. Concludo: stabilire a priori che il misticismo è una via peculiare per parlare, comunicare, vedere, sentire Dio o lo spirito non è una visione che mi trova daccordo. Sono esistiti ad esmpio matematici "illuminati" che in certi momenti della loro vita hanno raggiunto "stati di coscienza" molto simili a quelli dei mistici. La stessa cosa si può dire di pooeti e artisti in genere. La spiritualità non è una esclusiva della mistica, ma dell'uomo. |
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